Scopritelo nella recensione...
TITOLO: Una ragazza inglese
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 16,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È un tardo pomeriggio di giugno quando Jane raggiunge il cancello della villa dove passerà l'estate. Per lei, diplomata a pieni voti in Inghilterra, lavorare come ragazza alla pari per una ricca famiglia romana è un modo per mettere da parte qualche soldo, ma soprattutto il primo passo verso un futuro che intende scegliere da sola. Gli zii, unici parenti rimasti, la vorrebbero indirizzare a studi di economia, un percorso sensato che garantisce un solido avvenire. Ma lei non può dimenticare che i suoi genitori hanno seguito la loro passione a costo della vita, e la passione di Jane è il disegno, non i numeri. A nemmeno vent'anni, ha imparato a dar retta più al cuore che alla ragione. Il cuore, fin dal loro primo rocambolesco incontro, la spinge verso il suo datore di lavoro, Edoardo Rocca, un uomo d'affari dal fascino misterioso, zio del bambino di cui lei si deve occupare. È bello, sicuro di sé, sfuggente. Jane ne è intimorita, ma al tempo stesso attratta. Lui appartiene a un altro mondo, lo sa bene, eppure sente un'affinità che nessuna logica può spiegare. Basta una notte insonne perché si accenda una passione che sfida il buonsenso e la convenienza, non solo per la differenza di età, ma anche perché c'è qualcosa che Edoardo nasconde, segreti ed errori che stanno per travolgerlo. E, quando questo accadrà, per Jane sarà troppo tardi per mettersi in salvo.
“Mi hai scaldato il cuore”.
Forse, una volta chiusa l’ultima pagina, questo giudizio è parso un po' eccessivo anche a me, ma alla fine per descrivere Una ragazza inglese, esordio di Beatrice Mariani con Sperling, mi è venuta in mente solo questa frase.
E dire che, di primo acchito, manco mi ero accorta che si trattasse di una sorta di retelling di Jane Eyre: è bastato leggere per caso un approfondimento legato al libro, ripensare alla trama e ai nomi di tutti i personaggi per vedere l’opera di Beatrice Mariani sotto una luce diversa.
Forse, una volta chiusa l’ultima pagina, questo giudizio è parso un po' eccessivo anche a me, ma alla fine per descrivere Una ragazza inglese, esordio di Beatrice Mariani con Sperling, mi è venuta in mente solo questa frase.
E dire che, di primo acchito, manco mi ero accorta che si trattasse di una sorta di retelling di Jane Eyre: è bastato leggere per caso un approfondimento legato al libro, ripensare alla trama e ai nomi di tutti i personaggi per vedere l’opera di Beatrice Mariani sotto una luce diversa.
Se solo penso che inizialmente avevo considerato il nome della protagonista un po' banale e fuori moda, memore forse di qualche mia storiella infantile in cui i protagonisti erano sempre gli anglofoni Jack e Jane.
Tuttavia, nonostante questo primo, personalissimo nonché fuorviante pensiero fin dalle pagine iniziali la lettura mi ha subito intrigata: ultimamente, infatti, ho sviluppato un certo amore per quei libri, ambientati d'estate, che parlano di mare, bambini, adulti e amori fuori dal comune.
La storia scritta da Beatrice Mariani assembla questi elementi fondendoli con un ambientazione romana, tra ville con piscina e ombrelloni al Lido di Sabaudia, in cui prende vita la storia più antica e appassionante che si possa pensare: l’amore tra due persone appartenenti a mondi diversissimi fra loro.
Iniziando dai personaggi, posso dire subito che mi hanno sorpreso. Con Jane è stata subito simpatia: non che presenti una caratterizzazione alquanto originale, anzi, rientra nell'archetipo della ragazza timida, studiosa, pudica ma con una determinazione fuori dal comune, tuttavia mi sono subito rispecchiata in lei e nei suoi comportamenti, persino nella sua indecisione, ribadita più volte durante lettura, sulla scelta del proprio futuro. Con un immedesimazione del genere, la mia partecipazione nella lettura è stata totale.
Ma non è Jane la vera chicca del romanzo... quel ruolo spetta al protagonista maschile, Edoardo, versione italiana e anni duemila di Edward Fairfax Rochester: ricco, tormentato, ma con un fascino allo stesso modo moderno e d'altri tempi. All'inizio un po' per la differenza d'età, un po' per le tante divergenze fra loro, credevo che la storia tra Edoardo e Jane fosse semplicemente impossibile, ed ero proprio curiosa di leggere come l'autrice fosse riuscita a districare un tale nodo di trama: il risultato, devo ammettere, mi ha soddisfatto. Ok, i numerosi romanzi rosa letti mi hanno insegnato che non esiste freno all'amore e ai sentimenti, ma questo libro conserva un che di travolgente che rimanda al suo essere comunque un retelling di un grande classico, reinterpretato però in chiave moderna e creativa.
Ma non è Jane la vera chicca del romanzo... quel ruolo spetta al protagonista maschile, Edoardo, versione italiana e anni duemila di Edward Fairfax Rochester: ricco, tormentato, ma con un fascino allo stesso modo moderno e d'altri tempi. All'inizio un po' per la differenza d'età, un po' per le tante divergenze fra loro, credevo che la storia tra Edoardo e Jane fosse semplicemente impossibile, ed ero proprio curiosa di leggere come l'autrice fosse riuscita a districare un tale nodo di trama: il risultato, devo ammettere, mi ha soddisfatto. Ok, i numerosi romanzi rosa letti mi hanno insegnato che non esiste freno all'amore e ai sentimenti, ma questo libro conserva un che di travolgente che rimanda al suo essere comunque un retelling di un grande classico, reinterpretato però in chiave moderna e creativa.
Lo stile dell’autrice si adatta perfettamente al tipo di opera realizzata: la scrittura è semplice e scorrevole, ma c'è qualcosa, nelle descrizioni, nelle narrazioni, o semplicemente nel contesto, che rendono questo romanzo diverso dalle classiche letture da ombrellone. Non aspettatevi tuttavia periodi scritto con uno stile barocco, o grandi richiami al classico: i dialoghi sono molto moderni e talvolta, terra terra, al punto che i personaggi, sebbene ispirati da un grande classico ottocentesco, potrebbero essere incontrati lungo qualsiasi strada romana. Qualcuno addirittura mi ha strappato un sorriso ogni volta che apre bocca!
Per ultimo, il finale, perfettamente conclusivo e con tanto di epilogo ha giocato per certo un punto a favore! In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline. Una ragazza inglese si è rivelato essere un piccolo, inaspettato gioiellino che consiglio con piacere. In sé è un buon romanzo italiano, ma una volta scoperto il fatto che è ispirato a Jane Eyre, ho saputo rintracciare ogni piccola traccia e somiglianza, e devo dire che, alla fine, il lavoro dell'autrice è stato davvero ottimo!
Non avevo mai sentito nominare questo libro, ma non sembra niente male! ^-^
RispondiEliminaE' davvero una sorpresa: all'inizio credevo fosse un romance come tanti altri e invece si distingue dalla massa con la sua ispirazione al classico di Charlotte Bronte
EliminaHo adorato la storia e l'ambientazione
RispondiEliminaInfatti! Sono di sicuro il pregio del libro
EliminaNon ho mai letto la Austen (nn amo i classici) ma ho letto questo libro e devo dire che è stato un gran dell'esordio! Bella recensione e grazie per l'approfondimento e per il richiamo a quel classico che troppo spesso viene citato ma che non ho mai letto!
RispondiEliminaGrazie! Neanche io ho letto Jane Eyre (che però è di Charlotte Bronte): è uno di quei libri che dico "adesso leggo, adesso leggo" ma di cui ahimè rimando la lettura
EliminaSecondo me la particolarità di questo libro è proprio la rivisitazione (chiamiamola così) in chiave moderna di Jane Eyre.
RispondiEliminaInfatti! Probabilmente se non avessi letto un post del blogtour dedicato che ne parlava non me ne sarei accorta e avrei letto la vicenda narrata in maniera totalmente errata
Elimina