martedì 31 dicembre 2019

Recensione: La città vuota - Elia P. Ansaloni

Ultimo post del 2019! Questo è stato un anno altalenante per me, ricco di cose molto belle, e di altre meno belle, sia nella vita, che anche, in piccolo nel blog (ci siamo un po' arenati con la crescita dei follower, ma visualizzazioni e partecipazione agli eventi hanno ricevuto una schizzata vero l'alto!). Spero che questo 2020 porti tante novità e soddisfazioni: me lo auguro per me stessa ma lo auguro anche a tutti voi, che siate lettori, blogger o persone che siete capitate a caso su questo post.
Io torno ai miei preparativi per Capodanno, ci vediamo il 2 con una recensione della prima, attesissima uscita del 2020! 


TITOLO: La città vuota
AUTORE: Elia P. Ansaloni
COLLANA: Delrai Edizioni
PREZZO (CARTACEO): 16,50€
PREZZO (EBOOK): 4,99€
TRAMA: Modena, 2013. Il cadavere di una ragazza viene ritrovato in piena estate nei pressi del Parco Amendola, tra lo sconcerto e l'incredulità delle autorità e dei suoi vecchi compagni di liceo. Giada non aveva nemici, era una persona ordinaria, dalla vita altrettanto normale. Perciò la notizia passata in Tv sconvolge Lucrezia, subito contattata dagli amici di sempre per discutere insieme delle indagini in corso. Alessandro e Sergio, Ander e Matilde sembrano non essere indifferenti alla vicenda e alle dinamiche che stanno sconvolgendo la loro quotidianità. Mentre la città, afosa e soffocante d'umidità, non riesce a capacitarsi dell'accaduto, i ragazzi riflettono sul lontano 2008, su ciò che successe allora. Che la morte di Giada abbia qualche legame con quella di Federico, affogato per disgrazia la notte della festa dopo la maturità?


La città vuota è il romanzo d'esordio di Elia P. Ansaloni ed ha una particolarità: è il primo thriller pubblicato dalla Delrai Edizioni. Come potrei definirlo se un thriller consigliato a tutti coloro che di solito non leggono thriller?
Infatti, nonostante per essere pignoli, La città vuota è più un giallo che un thriller vero e proprio, nonostante siano presenti omicidi, segreti, personaggi ambigui e molte altre caratteristiche del genere. Tuttavia, la struttura della storia, oltre che la prosa dell'autore, fanno in modo che il risultato rimanga molto leggero, fruibile anche (o forse di più) a lettori abituati a leggere altri generi.
Modena, estate 2013: il corpo di una ragazza viene ritrovato nel Panaro: per Lucrezia, Matilde, Ander e Sergio la vittima non è una sconosciuta: si tratta infatti di Giada, loro compagna di liceo.
La morte della ragazza scuote gli animi della compagnia e riporta alla luce un fatto avvenuto cinque anni prima: la tragica scomparsa di Federico, loro compagno di liceo, deceduto in circostanze misteriose...
Lucrezia, Ander, Matilde e Sergio sono amici da una vita, ma sono diversissimi tra loro: ognuno infatti ha la propria vita e la propria personalità, e ho apprezzato l'attenzione dell'autore nel confezionare quattro protagonisti realistici e ben caratterizzati, lontani anni luce dallo stereotipo del detective improvvisato la cui vita privata è subordinata alle indagini per omicidio.
Ho apprezzato anche la scelta di utilizzare la doppia linea temporale per raccontare sia gli aventimenti del presente che quelli di cinque anni prima: tuttavia sono rimasta leggermente delusa dalla conclusione dei flashback del passato. Infatti, se il finale del romanzo è soddisfacente e da una risposta a quasi tutte le domande, quello della seconda linea del passato, seppur evocativo, rimane fin troppo vago quando avrei preferito una chiusura che rispondesse in maniera esplicita alle questioni lasciate in sospeso (spoiler: avrei preferito che Federico vedesse in volto il suo assassino, anziché morire colpito alle spalle. Poi anche il movente di quella morte proprio non l'ho capito)
Lo stile dell'autore è scorrevole ma ci sono alcuni aspetti della scrittura di Elia P. Ansaloni che non m hanno coinvolto del tutto. Il primo è legato soprattutto alle digressioni non-gialle nella narrazione: capita piuttosto spesso che i personaggi si mettano a discutere di aspetti, legati soprattutto all'ambito umanistico o alla loro formazione liceale, che con la trama principale ci azzeccano poco o niente. Queste parentesi possono risultare gradite a lettori onnivori, ma per chi ama il giallo "duro e puro" possono risultare un po' fuori tema.
È la stessa sensazione che ho provato per tutta la lettura: quella di leggere un romanzo su quattro amici con degli omicidi in mezzo, più che una storia di alcuni omicidi con quattro amici che indagano.
Comunque, la mia valutazione è positiva, di quattro stelline. La città vuota è un buon debutto: la vicenda è intrigante e la lunghezza ridotta del libro fa sì che nella narrazione ci siano pochi punti morti. Tuttavia, La città vuota non è un giallo tradizionale, né per l'attenzione alle indagini, né per la pesantezza dei crimini, che vengono anzi rappresentati con un certo distacco: per questo motivo mi sento di consigliarlo soprattutto a quei lettori che non sono abituati a leggere thriller e vorrebbero approcciarsi al genere con una storia, gialla si, ma non troppo...


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