venerdì 13 dicembre 2019

Review & Interview Tour: Universum. Cronache dei pianeti ribelli - Giorgio Costa

Buongiorno a tutti. La mia #UBBreadathon procede, a rilento, ma procede: questo romanzo, di cui in realtà non mi ricordo l'obiettivo a cui l'avevo assegnato, si è rivelato, nonostante qualche difetto, una piacevole sorpresa. 
In oltre, questo post sarà particolare, oltre alla recensione contiene infatti un pezzo dell'intervista che abbiamo fatto a Giorgio Costa: se volete leggere l'intervista completa, dovrete recuperare anche le altre recensioni dei blog partecipanti.



TITOLO: Universum. Cronache dei pianeti ribelli
AUTORE: Giorgio Costa
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 19,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È il tuo momento. I ribelli stanno venendo a prenderti. Sei prigioniero su Platox Blu, quando una nave imperiale approda al porto. Cinque anni fa, i monaci Simbeliani hanno ucciso i tuoi genitori e preso il potere. Tu, ancora bambino, sei diventato un loro adepto, ma il tuo sangue non poteva mentire. Ti sei ribellato e loro ti hanno confinato qui, condannandoti ai lavori forzati nelle miniere di pitrite. La tua infanzia dorata sulla luna di Dana è un ricordo troppo lontano e troppo doloroso. Il tuo ultimo saluto con Mira, quando ti ha regalato il ciondolo di Virilio, promessa di un'amicizia oltre i confini dello spazio e del tempo, fa parte di un passato che fino a oggi hai voluto dimenticare. Ma qualcosa sta per cambiare. Le riserve di Virilio, la pietra che permette alle astronavi di immettersi nella Trascendenza e viaggiare per distanze incommensurabili in pochi istanti, si stanno esaurendo. Per la ribellione, questo è il momento per sferrare l'attacco finale all'impero. Tu sei Tom Rivert e tuo padre aveva fatto una scoperta che avrebbe potuto cambiare le sorti di Universum, ma è stato fermato dal diabolico Simbelius. Ora hai una scelta: puoi cambiare il destino di Universum, puoi accogliere la chiamata dei popoli e dei pianeti che si stanno ribellando al governo dispotico di Simbelius, puoi rivedere Mira, i suoi occhi, il suo sorriso. È diventata anche lei una ribelle. Non è più una bambina, ora è una donna. La riconoscerai? E soprattutto: sarai pronto a riconoscere il tuo dono, il tuo potere, per farne il migliore uso? Una vecchia gloria della flotta imperiale, il capitano Denon Makar, è pronto a tuffarsi nel vuoto con te. Con lui, una compagnia della quale fanno parte Yori, un bambino speciale - lo chiamano il figlio del cosmo -, Adelmian, l'ultimo dei Cercanti, e Rathi, un tremeriano, il tuo migliore amico. Un respiro, due, tre. Guardi il cielo stellato, i pianeti. È il tuo momento. Lo sai, lo hai sempre saputo.


La fantascienza young adult è un genere in forte ascesa in Italia: colpa del solito Jay Kristoff che, grazie alla popolarità di Nevernight, ha rilanciato la sua precedente trilogia sci-fi Illuminae e creato hype con la nuova serie Aurora Rising, entrambe co-scritte con Amie Kaufman.
Tuttavia gli autori italiani non stanno certo a guardare: è uscito da poco in tutte le librerie Universum, romanzo d'esordio di Giorgio, edito da Mondadori, primo volume di una nuova saga fantascientifica destinata a un pubblico giovane, che fonde viaggi intergalattici e battaglie interiori, scienza e filosofia.
Questo libro segue le avventure di vari personaggi nel mondo di Universum, un impero intergalattico formato da 65 pianeti e popolato da varie razze aliene, oltre che dagli esseri umani. Da anni l'impero è soggiogato da Simbelius, un monaco deviato appartenente all'ala più estrema del culto del dio Xanty, e dai suoi adepti: sarà compito di Tomas Rivert, giovane ribelle, del capitano Denon Makar e del cercante Adelmian combattere la tirannia e scoprire ciò che si nasconde oltre i confini di Universum.
Ciò che mi ha più colpito di questo libro è stato sicuramente il world-building, un po' dispersivo, certo, ma incredibilmente dettagliato: l'autore è riuscito a dare vita non solo a una varietà di pianeti, ciascuno con il proprio clima e le proprie peculiarità, ma a una vera e propria "cultura di Universum" basata su una religione che mette al centro di tutto un Dio Viaggiatore e le sue Gesta.
A questo proposito, ho trovato molto utile la presenza di un glossario, rigorosamente non-spoiler, al termine del romanzo che mi ha permesso non solo di districarmi tra i numerosi neologismi inventati da Giorgio Costa, ma anche di apprezzare dettagli su questo complesso world-building che non sono stati inseriti direttamente nella narrazione.
Anche la trama mi è piaciuta: nonostante qualche punto un po' lento, in generale la storia dietro Universum mi ha coinvolto. È una trama un po' tradizionale, che mescola il romanzo d'avventura con quello di formazione, senza ovviamente trascurare le scene d'azione, ma nel compresso funziona, sebbene sia mancato quel colpo di scena che lascia il lettore a bocca aperta.
Ci sono, tuttavia, alcuni aspetti di questo libro che possono essere largamente migliorati: non a caso, si sente parecchio che Universum è un debutto. Ci sono, a dire il vero, debutti che non appaiono come tali, in cui sembra che l'autore pubblichi già libri da una vita, ma ci sono anche romanzi in cui l'inesperienza dell'autore è tangibile (e ciò, addirittura, vale per nomi ora noti del panorama internazionale young adult, come ad esempio Victoria Schwab, il cui debutto The Near Witch, a mio avviso, persino dopo la ripubblicazione a seguito di un'accurata revisione, rimane un niente di che).
Universum, secondo me, appartiene più alla seconda categoria che alla prima, tuttavia non è un romanzo malvagio e la serie non può che migliorare nei seguiti.
Quindi, quali aspetti potrebbero essere migliorati di questo libro?
   Sicuramente l'introspezione dei personaggi. Ho trovato il protagonista potenzialmente interessante, ma le sue emozioni avrebbero potuto essere indagate in maniera più profonda. Stesso dicasi per i personaggi secondari: la mancanza di un approfondimento psicologico non permette al lettore di affezionarsi a loro e quindi persino i momenti difficili o le possibili morti di personaggi importanti perdono il loro pathos.
   Una cosa che ripeto sempre: la storia d'amore non è obbligatoria in un romanzo young adult. Se deve sviluppata alla cavolo, tanto vale non inserirla (purtroppo non posso andare più in profondità per non fare spoiler, ma non sono proprio entusiasta di come l'autore abbia sviluppato rapporti fra Tomas e i personaggi femminili).
   Per quanto riguarda la scrittura, nonostante l'abbia trovata scorrevole, devo dire che ogni tanto, ho storto il naso di fronte ai dialoghi. Capisco tutta l'atmosfera sacra che riguarda ciò che concerne il dio Xanty, comprendo che alcuni punti della narrazione vogliano trasmettere messaggi importanti, ma ho trovato i dialoghi tra alcuni personaggi molto artefatti e inverosimili.
Tuttavia, nonostante queste mie osservaIoni, alla fine della fiera mentirei se vi dicessi che Universum non mi è piaciuto. Per questo motivo il mio voto è di tre stelline e mezzo, buono ma con margini di miglioramento. A questo punto mi accomodo ad aspettare il seguito, che spero venga un po' più pubblicizzato rispetto a questo primo volume.


INTERVISTA:  

Cosa hai pensato quando hai visto la copertina del tuo romanzo (che per me è molto bella)? 
La copertina, che anche a me piace molto, è frutto di un intenso lavoro di squadra con la casa editrice durato più di tre mesi. Un giorno mostrerò le copertine scartate…
Ci tengo molto a questa copertina inoltre perché ha una serie di sottesi per me molto importanti: ad esempio il pianeta che si vede dall’oblò è tutto bianco e questo è un elemento importante per la trama. 
Infine la forma dell’oblò ricorda quella del rosone di una chiesa… ha un che di sacro, circostanza molto importante in un mondo in cui il volo interstellare è appannaggio delle gerarchie religiose e si effettua con rituali religiosi immutabili…

 Come sei arrivato a pubblicare con una grande casa editrice? 
Ho trovato un’agenzia letteraria, Book Coach, e il suo responsabile, Francesco Gungui, che si sono innamorati del progetto. C’è un vento favorevole alla fantascienza in questo momento e Mondadori ha deciso di scommettere su un esordiente italiano, direi che è un buon segnale per il futuro del genere e in generale di chi crede nella letteratura e nel fantastico



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