sabato 2 novembre 2019

Review Party: Insegnami a dire addio - Dawn Blackridge

Buongiorno. Primo post del mese di novembre... ed ovviamente è un review party. Prometto post più diversificati in futuro. Ma adesso godiamoci la recensione di questo romanzo. 


TITOLO: Insegnami a dire addio
AUTORE: Dawn Blackridge
COLLANA: Selfpublishing 
PREZZO (CARTACEO): /
PREZZO (EBOOK): 3,49€
TRAMA: Isola di Ohau – Hawaii – gennaio 1932.
Tanui Wamblee è un nativo hawaiano di origini polinesiane rimasto solo al mondo dopo la morte del padre. Nel giorno del funerale dell’unico genitore rimastogli, prende la decisione di fare il passo che ha rimandato da tempo e diventa socio del suo amico Anapa nella proprietà del locale di quest’ultimo, denominato Etanà, il dio tatuato.
Gennaio 1941
Il tenente Liam Brooks, pilota di caccia, è solito ficcarsi nei guai e, dopo l’ennesima rissa in cui è coinvolto, viene trasferito alla base militare di Pearl Harbour.
Tanui incontrerà per caso, nel suo locale, uno dei suoi tanti frequentatori, un soldato in libera uscita.
Conoscersi farà scoccare una scintilla tra i due, che si trasformerà in un incendio e darà vita a un amore totalizzante. Tanui, farà conoscere a Liam i luoghi più segreti, noti solo a lui, dell’isola, le leggende della sua gente e si accorgerà di provare per la prima volta un legame anche spirituale con lui, e lo stesso Liam sperimenterà sensazioni diverse da quelle cui è stato abituato.
Il 7 dicembre 1941 con l’attacco a Pearl Harbour, il destino si accanirà contro di loro.
La vita tuttavia segue strade misteriose e proprio quando ci sembra di non farcela, di non vedere la luce alla fine del tunnel, succede qualcosa di assolutamente inaspettato che ci farà guardare al futuro di nuovo pieni di speranza.



Non avevo mai sentito parlare di Dawn Blackridge prima di essere contattata per questo review party, ma mi è bastata dare una letta alla trama per accettare subito di recensire il suo nuovo romanzo.
Insegnami a dire addio ha, infatti, tutte le carte in regola per piacermi: due protagonisti giovani e innamorati, un'ambientazione esotica e, all'orizzonte, l'ombra di una tragedia pronta a rimescolare le carte.
Alla fine, dopo averlo concluso, posso dire di non essere di non essere pentita della mia scelta, anche se credo che alcuni aspetti del romanzo, che di per sé è già buono, possano essere migliorati.
Insegnami a dire addio è ambientato all'inizio degli anni quaranta alle Hawaii (e già questo gli aveva fatto guadagnare parecchi punti ai miei occhi) nell'isola di Ohau, sede della famosa base militare di Pearl Harbor. Qui è di stazza Liam, un giovane ed esuberante pilota di caccia, che però nasconde un segreto: è omosessuale e vuole tenerlo nascosto ai suoi compagni di esercito.
Tanui è un nativo hawaiano, pelle di bronzo e lunghi capelli scuri.  Anche lui è gay, ma lo vive serenamente ed è accettato dalla sua famiglia e dai suoi amici: ha una vita tranquilla, ma quello che gli manca è trovare l'anima gemella.
Una sera Tanui e Liam si incontrano: ciò che accade fra loro è intuibile fin dal titolo, ma, su i due, aleggia lo spettro della guerra, prima lontano, in Europa, e poi sempre più vicino, fino a sfociare in Pearl Harbor.
Mi sono innamorata di Liam e Tanui e ho adorato le scene romantiche che li vedevano come protagonisti. Già mi piacciono i romanzi m/m, ma le scene ambientate in spiaggia, al tramonto, mi fanno letteralmente impazzire. Anche i comprimari sono personaggi ben descritti e caratterizzati: tra loro. troviamo Adam e Paul, una coppia gay che si nasconde dai pettegolezzi della base, e Anapa, migliore amico di Tanui, quasi un fratello maggiore per lui, gestore di un locale che avrà un ruolo fondamentale per la trama.
L'aspetto che, invece, a mio avviso potrebbe essere migliorato riguarda la scrittura.
Non perché il romanzo sia scritto male, anzi, il livello medio è meglio di certi libri pubblicati da case editrici, per non parlare dell'attenzione che l'autrice ha rivolto agli aspetti, alle tradizioni e ai vocaboli della cultura hawaiana, spiegati tramite interessanti note a piè di pagina.
Il fatto è che Insegnami a dire addio è un romanzo storico, ambientato negli anni quaranta, ma dallo stile, dai dialoghi soprattutto, ciò non traspare: anzi, sembra un romance degli anni duemila.
Questo non è un vero e proprio errore, ma qualcosa che salta all'occhio: non dico di mantenere per tutti i capitoli uno stile vintage, pesante, anzi credo che ciò toglierebbe freschezza alla narrazione, tuttavia avrei preferito un po' più di attinenza all'epoca il cui la storia è ambientata.
Ciononostante la mia valutazione è comunque positiva, tre stelline e mezzo. Insegnami a dire addio è stata una lettura interessante, con una coppia di protagonisti che mi ha conquistato e con una parte finale che mi ha commossa oltre ogni mia previsione.
Sicuramente, ora che l'ho scoperta, presterò più attenzione ai romanzi già pubblicati e alle uscite future di Dawn Blackridge!

2 commenti:

  1. Grazie mille per la recensione, mi spiace che il libro ti abbia dato l'impressione di essere ambientato negli anni duemila, a me non sembrava così ma sono l'autrice e sono di parte ;) in ogni caso farò tesoro delle tue osservazioni che di certo mi serviranno in futuro. Di nuovo grazie :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti preoccupare, la valutazione è positiva :) però mi sento comunque di dare consigli perché è un aspetto su cui potresti migliorare (ma lo faccio con tutti, anche con gli autori famosi: se leggi la recensione de L'Impero delle tempeste alla Maas gliene dico di tutti i colori XD )

      Elimina