Ciao a tutti. Oggi vi parlo di un titolo, pubblicato in lingua a fine 2024 e in italiano a inizio 2025, che ha riscontrato grande interesse nel booktok: Quicksilver, il romantasy di Callie Hart, autrice indipendente di dark romance che grazie a questo titolo ha fatto il botto nella cosiddetta editoria tradizionale. Sarà questo libro all'altezza del suo enorme successo sui social, soprattutto d'oltreoceano? Staremo a vedere...
Nonostante una cover che la maggior parte del bookstagram non ha proprio descritto con l'aggettivo "bellissima" (e che la casa editrice è riuscita pure a peggiorare, cambiando la linea grafica per la pubblicazione del sequel), Quicksilver, primo libro di una serie fantasy scritta da Callie Hart, autrice nota soprattutto per i suoi dark romance, si è rapidamente guadagnato tutte le attenzioni della comunità letteraria social.
Il motivo? Una trama che è un mix dei trope più popolari del romantasy insieme a quell'inspiegabile quid (che qualcuno chiamerebbe semplicemente "campagna promozionale azzeccata") che spinge determinati titoli ad emergere da una massa di opere tutte uguali fra loro.
Ho iniziato la lettura senza nessuno spoiler e alla fine, dopo un viaggio di seicento pagine movimentato come una montagna russa, sono arrivata alla conclusione che nonostante i difetti, a me Quicksilver è piaciuto.
Certo, piaciuto in questo caso non vuol dire "adorato alla follia", ma la lettura di questo volume mi comunque ha lasciato con la voglia di continuare la serie, e questo vuol dire parecchio, considerato che il prossimo libro uscirà tra diversi mesi (se va bene).
La trama di Quicksilver unisce alcuni elementi originali ad altri triti e ritriti, dando vita a una serie fantasy che oscilla tra la novità e la banalità, e fonde momenti profondi ed emozionanti e vette di trash assurdo.
Procediamo con ordine. La protagonista si chiama Saeris Fane. Inutile che ve la descriva, in fondo la conoscete già: umana, giovane, bella, single, povera e pure abile ladra. Insomma, se qualcuno organizzasse un drinking game per ogni stereotipo, il lettore sarebbe già ubriaco a pagina uno.
In breve, per aiutare il fratello minore, un irresponsabile con la tendenza a cacciarsi sempre nei guai, Saeris viene catturata e portata a palazzo, al cospetto della regina Madra, una despota immortale, dove viene condannata a morte. Peccato che Saeris riesca a scampare da sotto il naso della regina e delle guardie di palazzo attivando inavvertitamente una vasca colma di un materiale misterioso, il quicksilver che da il titolo al libro, che permette a coloro che sanno come usarlo di viaggiare fra i mondi. Saeris viene così salvata da un formidabile guerriero, venuto da molto lontano, che la porta via con sé attraverso la vasca.
La protagonista si ritrova quindi a Yvelia, il regno abitato indovinate da chi? Proprio loro: gli altissimi, bellissimi e purissimi fae. Scopre dunque che il suo misterioso soccorritore, Kingfisher, è uno di loro: bellissimo, vecchissimo e con un caratteraccio che lo porta a bisticciare con ogni essere vivente che incontra ad ogni capitolo (a questo punto, lo sciagurato che stava giocando al drinking game è finito in coma etilico).
Saeris viene così introdotta alla corte fae dove scopre che solo pochissimi individui, noti come Alchimisti, hanno la capacità di manipolare il Quicksilver, e lei è uno di quelli, una pedina importantissima nella secolare guerra tra i fae e nientepopodimeno che... i vampiri. Che, in questo universo, non sono altro che fae affetti da una maledizione che fa crescere loro i canini, oltre a renderli degli spietati succhiasangue.
Quicksilver ha più o meno ogni situazione tipica del romantasy: dalla storia d'amore scritta nelle stelle, alla protagonista che rivela capacità magiche fuori dal comune, dal protagonista dal passato tormentato sino alla mascotte carina e coccolosa (in questo caso una volpe addomesticata da Saeris).
Eppure, la storia riesce a risultare meno prevedibile di quel che sembri. Merito del wordlbuilding che, nonostante possa sembrare all'apparenza trash, è interessante e soprattutto del Quicksilver, che rappresenta forse l'unico aspetto davvero originale della serie e di cui spero di scoprirne di più nei volumi successivi.
Per quanto riguarda invece la scrittura, devo dire che ho trovato Quicksilver un romanzo non sempre bilanciato nel modo migliore. Le prime cento pagine sono intriganti, le seconde cento sono ancora più interessanti, considerato che vengono date al lettore numerose informazioni sulla trama e sul worldbuilding. Poi, per circa duecento pagine, la narrazione si accartoccia un po' su se stessa, per poi riprendersi con gli interessi sul finale, dove tantissime cose accadono nel corso di pochi capitoli, senza lasciare respiro al lettore.
Erano davvero necessarie seicento pagine per questo volume?
Direi di no: l'editor avrebbe potuto convincere l'autrice a tagliare alcune parti e la storia ne avrebbe guadagnato in scorrevolezza. Eppure, alla fine, ho trovato Quicksilver una lettura godibile: per essere un romanzo puramente d'intrattenimento, il suo dovere lo fa in modo più che decente.
Dunque la mia valutazione è di tre stelline e mezzo: a malapena sufficiente se dovessi essere obiettiva, ma più alta tenendo in considerazione anche il mio parere "di pancia". Quicksilver è un fantasy con alcuni spunti originali seppelliti nella classica trama romantasy con i fae: eppure mi ha divertito e tenuto col fiato sospeso fino alla fine. Leggerò dunque il seguito, in uscita in inglese a fine anno? Ovviamente sì.
Nessun commento:
Posta un commento