Ciao a tutti. Dopo il cover reveal del libro di Emanuela ora vi parlo della nuova uscita di Bianca Rita Cataldi, Acqua di sole, che è riuscita a confermarsi sui livelli de I fiori non hanno paura del temporale.
AUTORE: Bianca Rita Cataldi
COLLANA: HarperCollins Italia
PREZZO (CARTACEO): 16,00€
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: PUGLIA 1956. UNA FAMIGLIA DI PROFUMIERI E UNA DI COLTIVATORI DI FIORI. UNA BAMBINA E UN BAMBINO. UN INCONTRO CHE CAMBIERÀ TANTE VITE.
È l'ultimo giorno del 1955 e sulla campagna intorno a Bari cade leggera la neve, come non si vedeva da tempo. A casa Gentile c’è subbuglio: sta per nascere un bambino. Ma l'urlo della madre fa capire che qualcosa è andato storto. Per fortuna, dopo ore di paura, il Signore fa la grazia e finalmente si può festeggiare il lieto evento, e il nuovo anno. Anche perché lavorare è impossibile: fuori è tutto bianco, e gli uomini della famiglia non possono recarsi nei campi per occuparsi dei fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Gli stessi fiori che, sotto un'altra forma, danno da vivere anche ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. E infatti, appena la neve inizia a sciogliersi e campi e strade tornano agibili, dalla città parte Adriano Fiorenza, il primogenito di Claudio, il grande maestro profumiere, e va dai Gentile per ordinare fiori da cui saranno tratte le essenze. Quel giorno Adriano porta con sé sua figlia Teresa, che ha sei anni, e durante quella visita nasce un’amicizia speciale tra lei e il piccolo Michele Gentile, suo coetaneo. È un incontro importante anche per Maria, la zia di Michele, che non avendone di propri lo considera come un figlio. Capisce che il bambino, con la sua straordinaria intelligenza, non può restare in paese, e così, con l’aiuto di Adriano, Michele sarà iscritto alla stessa scuola privata di Teresa, in città. I primi giorni sono difficili, Michele si sente un pesce fuor d'acqua e oltretutto subisce le angherie classiste dei compagni, provenienti dalle migliori famiglie di Bari. Eppure, con tenacia e determinazione, riuscirà a farsi valere. E a scuola rinsalderà la sua amicizia con Teresa e conoscerà la cugina di lei, Vittoria, un poco più grande di loro, una ragazza dal carattere fiero e intraprendente…
È l'ultimo giorno del 1955 e sulla campagna intorno a Bari cade leggera la neve, come non si vedeva da tempo. A casa Gentile c’è subbuglio: sta per nascere un bambino. Ma l'urlo della madre fa capire che qualcosa è andato storto. Per fortuna, dopo ore di paura, il Signore fa la grazia e finalmente si può festeggiare il lieto evento, e il nuovo anno. Anche perché lavorare è impossibile: fuori è tutto bianco, e gli uomini della famiglia non possono recarsi nei campi per occuparsi dei fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Gli stessi fiori che, sotto un'altra forma, danno da vivere anche ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. E infatti, appena la neve inizia a sciogliersi e campi e strade tornano agibili, dalla città parte Adriano Fiorenza, il primogenito di Claudio, il grande maestro profumiere, e va dai Gentile per ordinare fiori da cui saranno tratte le essenze. Quel giorno Adriano porta con sé sua figlia Teresa, che ha sei anni, e durante quella visita nasce un’amicizia speciale tra lei e il piccolo Michele Gentile, suo coetaneo. È un incontro importante anche per Maria, la zia di Michele, che non avendone di propri lo considera come un figlio. Capisce che il bambino, con la sua straordinaria intelligenza, non può restare in paese, e così, con l’aiuto di Adriano, Michele sarà iscritto alla stessa scuola privata di Teresa, in città. I primi giorni sono difficili, Michele si sente un pesce fuor d'acqua e oltretutto subisce le angherie classiste dei compagni, provenienti dalle migliori famiglie di Bari. Eppure, con tenacia e determinazione, riuscirà a farsi valere. E a scuola rinsalderà la sua amicizia con Teresa e conoscerà la cugina di lei, Vittoria, un poco più grande di loro, una ragazza dal carattere fiero e intraprendente…
Di tutte le cose certe, la più certa era che la vita era tutto ciò che veniva prima della morte.
L'anno scorso sono
rimasta molto colpita da I fiori non hanno paura del temporale di Bianca Rita
Cataldi: i personaggi, la scrittura, le ambientazioni... non credevo che un
romanzo di narrativa contemporanea riuscisse a conquistarmi al punto da
meritarsi solo elogi (e, leggendo le altre recensioni online, non sono stata la
sola ad amare il libro).
Quest'anno è uscito
Acqua di Sole, il secondo romanzo della Cataldi pubblicato da HarperCollins
Italia; indubbiamente ero curiosa di leggerlo, ma non senza un pizzico di
paura: infatti, quando si ama un romanzo di un autore e si legge una sua nuova
opera, specie se non appartiene alla stessa serie, si ha sempre un po' di
timore di non trovarlo all'altezza, di scoprire che non possiede la stessa
magia letteraria.
Fortunatamente, con
Acqua di Sole non è stato così: questo libro è pari, se non addirittura
migliore rispetto a I fiori non hanno paura del temporale, e mi ha tirato fuori
da una situazione non tanto di "reading slump", quanto di vera e
propria apatia letteraria.
Devo confessarvi
che non sono una fan del genere a cui appartiene questo libro: un romanzo di
formazione ambientato nel 1955, che si concentra su due famiglie, una ricca e
una più povera, diverse fra loro eppure accumunate sotto diversi aspetti.
Da una parte ci
sono i Gentile, famiglia contadina che vive a Terlizzi, un paesino della
campagna pugliese, ed è specializzata nella coltivazione di fiori, dall'altra i
Fiorenza, famiglia di profumieri baresi, loro maggiori acquirenti.
Le due famiglie
vengono in contatto ogni anno, ma non si conoscono mai veramente fino al giorno
in cui Adriano Fiorenza decide di portare con sé la figlia Teresa di sei anni:
qui la bambina incontra Michele Gentile, di un anno più grande, e scatena una
vera e propria rivoluzione.
Mettete da parte le
fantasia romantiche: Acqua di Sole non è un romance e non aspira ad esserlo, ma
è meglio così. La conoscenza di Teresa, infatti, spinge la zia di Michele, ad
investire su di lui, e a iscriverlo alla scuola privata di città frequentata
anche dalle ragazze Fiorenza, Teresa e sua cugina più grande, Vittoria.
Michele è un
personaggio che è impossibile non amare: è un bambino serio e intelligente,
Gentile "di nome e di fatto", sinceramente affezionato alla famiglia
e agli amici, pronto a impegnarsi al massimo per ripagare i sacrifici della sua
famiglia. Ho adorato lui e i rapporti che lo legano alle adorate zie Elisa,
l'unica "acculturata" della famiglia Gentile, con cui condivide la
passione per la lettura, e Maria, la prima a credere in lui, oltre che i suoi
legami con le giovani Fiorenza, più infantile quello con Teresa, più maturo e
sfaccettato quello con Vittoria.
Anche Vittoria è
degna di nota: un personaggio insolito, ben caratterizzato, che non attira
l'affetto del lettore come una calamita come fa Michele, ma che, col passare
dei capitoli, al di là del suo atteggiamento scostante e delle sue fragilità
represse, si rivela una piacevole sorpresa.
Per quanto riguarda
la scrittura, potrei fare copia-incolla con la recensione de I fiori non hanno
paura del temporale. Incantata ero allora, ed incantata sono anche adesso.
È incredibile come
la storia sia riuscita a catturarmi fin dai primi capitoli, nonostante il ritmo
sia piuttosto placido per tutto il romanzo e non ci siano grandissimi colpi di
scena.
L'unica cosa che mi
è mancata è forse un epilogo in cui si vede Michele adulto. Non che la
conclusione del romanzo non mi sia piaciuta, anzi, non ne avrei cambiata
neanche una virgola, ma avrei voluto vedere dove il percorso intrapreso da Michele
nel romanzo lo avrebbe condotto in futuro, ma chissà che non sia un'idea per un
sequel o una novella (che ci crediate o no, è la stessa cosa che ho scritto
anche nella recensione dell'altro libro dell'autrice: evidentemente Bianca Rita
Cataldi ha la capacità di creare personaggi dei quali leggeresti di tutto,
anche le cose più insignificanti) .
In conclusione la
mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. Ho amato praticamente ogni
aspetto di Acqua di Sole e, di sicuro, continuerò a leggere e consigliare
quest'autrice.
Certo, avrei voluto
leggere altro su Michele, i Gentile e i Fiorenza, ma sono aperta a tutti i
nuovi personaggi di cui Bianca Rita Cataldi ci racconterà in futuro,,,
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