AUTORE: Leigh Bardugo
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO
(CARTACEO):
PREZZO
(EBOOK):
TRAMA: A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza.
Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo.
Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.
Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo.
Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.
Il
Grishaverse è una grande saga
fantasy scritta da Leigh Bardugo, composta a sua volta da duologie, trilogie e
raccolte di novelle talvolta collegate fra loro, talvolta indipendenti che però
condividono la stessa ambientazione, un'universo ispirato all'Europa e alla
Russia
del XIX secolo composto da diversi stati, e i Grisha,
personaggi dotati di straordinari poteri.
Tenebre e Ghiaccio, il primo romanzo del Grishaverse e
inizio di una trilogia dedicata al personaggio di Alina Starkov è stato
tradotto in italiano poco dopo l'uscita in inglese, ma la pubblicazione della
serie si è interrotta, nonostante le richieste dei fan, solo al primo volume.
Ora, complice anche la realizzazione di una serie tv
targata Netflix, i Grisha sono tornati in Italia, questa volta editi Mondadori:
tuttavia la pubblicazione non è ripresa dal punto in cui è stata interrotta,
cioè con la Grisha Alina Starkov, bensì è ricominciata con una nuova serie, la
duologia di Sei di Corvi, con protagonisti Kaz Brekker, ladro e delinquente, e
la sua scompigliata banda, alle prese con un'impresa impossibile.
In breve: Sei di Corvi è bellissimo. È un romanzo che sa
come catturare l'attenzione del lettore, che sa coinvolgerlo e immergerlo in
una vicenda che fonde le storie di ladri astuti, di amicizia, di rivalsa con un
elemento magico curato nei minimi dettagli.
L'inizio del romanzo è un po' lento, e il fatto che vi
siano alcuni richiami ai libri precedenti, usciti in lingua diversi anni fa e
alcuni mai tradotti in italiano, non aiuta certo il lettore (anche se,
fortunatamente, la vicenda raccontata in Sei di Corvi rimane autonoma rispetto
alla trilogia originale).
Tuttavia una volta inquadrati i protagonisti e
l'obiettivo finale, il recupero di un ostaggio da una fortezza inespugnabile,
la storia si fa mano a mano sempre più interessante e coinvolgente, quasi al
punto da creare dipendenza.
I sei protagonisti Illustrazione di Charlie Bowater |
L'autrice non solo riesce a caratterizzarli
profondamente, ma dedica diversi paragrafi in ogni capitolo alle descrizioni
delle dinamiche fra i vari componenti del gruppo, al punto che il lettore
diventa quasi il settimo componente della banda, tanto gli sembra di conoscere
i protagonisti.
Anche lo stile dell'autrice rientra tra gli aspetti
positivi da segnalare in Sei di Corvi.
Leigh Bardugo infatti riesce a fondere uno stile fantasy,
più lento e descrittivo, con una scrittura rapida ed incalzante, adatta alle
scene di azione che abbondano nella seconda metà del libro. Ho apprezzato anche
la scelta di usare i punti di vista di tutti i protagonisti: capisco che possa
sembrare dispersivo cambiare sei PoV, ma l'autrice riesce a rendere il
risultato coerente scegliendo di narrare la storia in terza persona anziché in
prima.
Nota di merito per il finale in cui Leigh Bardugo ha
saputo inserire un cliffhanger che tiene viva l'attenzione del lettore nei
confronti del seguito ma che non risulta fastidioso, grazie comunque al fatto
che la trama principale di Sei di Corvi giunge comunque a una conclusione
soddisfacente.
Quindi? Quando ci vuole, ci vuole: per me Sei di Corvi
vale le cinque stelline. O meglio, forse oggettivamente non è così perfetto,
forse non è altro che un fantasy come tanti, solo più famoso di altre opere più
meritevoli, però Sei di Corvi mi è piaciuto, mi è piaciuto tanto e se nelle sue
quattrocento ed oltre pagine ho pensato a tutto fuorché ai suoi difetti forse è
un libro che merita davvero una possibilità.
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