Buongiorno a tutti. Oggi vi parlo di una delle migliori letture del 2025: non una sorpresa, perché tutti mi hanno sempre parlato bene di Rachel Gillig, ma comunque uno dei romanzi che più mi ha intrigato quest'anno. Se non leggete in inglese, avete poco da aspettare: Giunti a breve lo tradurrà in italiano!
AUTORE: Rachel Gillig
COLLANA: Little Brown
PREZZO (CARTACEO): 24,00€
PREZZO (EBOOK): 13,99€
TRAMA [ENG]: From BookTok sensation and NYT bestselling author Rachel Gillig, comes the next big romantasy phenomenon: a gothic, mist-cloaked tale of a prophetess who is forced beyond the safety of her cloister on an impossible quest to defeat the gods with the one knight whose future is beyond her sight.
Sybil Delling has spent nine years dreaming of having no dreams at all. Like the other foundling girls who traded a decade of service for a home in the great cathedral, Sybil is a Diviner. In her dreams she receives visions from seven unearthly figures known as Omens. From them, she can predict terrible things before they occur, and lords and common folk alike travel across the kingdom of Traum's windswept moors to learn their futures by her dreams.Just as she and her sister Diviners near the end of their service, a mysterious knight arrives at the cathedral. Rude, heretical, and devilishly handsome, the knight Rodrick has no respect for Sybil's visions. But when Sybil's fellow Diviners begin to vanish one by one, she has no choice but to seek his help in finding them. For the world outside the cathedral's cloister is wrought with peril. Only the gods have the answers she is seeking, and as much as she'd rather avoid Rodrick's dark eyes and sharp tongue, only a heretic can defeat a god.
Nonostante sia il primo romanzo di Rachel Gillig che leggo, avevo aspettative molto alte su The Knight and the Moth. In primis, la storia, ambientata in un regno simil-medioevale dalle atmosfere molto gotiche, mi ispirava tantissimo, e tutte le recensioni, soprattutto positive, che ho letto della precedente dilogia young adult dell'autrice ne evidenziavano le qualità come scrittrice.
Questa volta, non sono rimasta delusa: The Knight and the Moth è davvero, al momento, uno dei migliori romantasy dell'anno. Anzi, oserei dire fantasy perché, per quanto lo abbia comunque apprezzato, in questo libro, primo di una dilogia, il romance non è l'aspetto centrale della trama e anzi, se non ci fosse stato, la narrazione non ne avrebbe risentito (ma forse, le vendite del romanzo sì).
Six, la protagonista, è una Diviner, un'orfana che vive nella grande Cattedrale di Aisling che, a contatto con l'acqua della sorgente sacra all'interno della chiesa, manifesta poteri divinatori, sognando segni delle creature divine note come Omen (in italiano Presagi) venerati nel regno. Six non ricorda nulla della sua vita precedente, se non il suo vero nome, Sybil Delling, e vive nella Cattedrale insieme ad altre cinque Diviner come lei, anch'esse senza nome, indicate solo da un numero.Quando, dopo che il nuovo re, un ragazzino di nome Benedict Castor e i suoi Cavalieri, si recano alla Cattedrale per una divinazione, le Diviner iniziano a sparire nel nulla, ad eccezione di Six. La ragazza, con il desiderio di ritrovare le sue sorelle, si unisce così a Castor e ai suoi cavalieri, tra cui spicca il ribelle Rodrick Myndacious, detto Rory, per una missione potenzialmente suicida: eliminare gli Omen e salvare il regno dalla loro influenza.
In generale, ho apprezzato ogni aspetto di The Knight and the Moth.
L'ambientazione è uno dei punti forti del romanzo. All'apparenza, Stonewater potrebbe sembrare il solito regno medioevale dove la religione ha una forte influenza sulla vita delle persone (e in certo senso lo è pure), però ho apprezzato tutta la parte sugli Omen, sulla loro "nascita", e sul loro culto. La Gillig non punta sull'originalità a tutti i costi, quanto piuttosto sullo trasmettere al lettore l'atmosfera gotica delle ambientazioni, e ci riesce benissimo.
Anche i personaggi mi sono piaciuti, soprattutto la protagonista. Sybil/Six è risoluta e determinata, ma al tempo stesso non scende troppo nel cliché dell'eroina molto popolare nei romantasy di recente pubblicazione. Inoltre, ho amato il trope della found family e le sue interazioni con Batholomew, il gargoyle che copre il ruolo della spalla comica del romanzo. Solo la sua relazione con Rory non mi ha entusiasmato: The Knight and the Moth, nonostante il titolo, avrebbe funzionato anche se il legame tra i due si fosse limitato a una semplice amicizia.
La scrittura è, di sicuro, un altro pregio del romanzo. La prosa di Rachel Gillig è semplice, eppure al tempo stesso evocativa. Nonostante una scrittura asciutta e moderna (seppur con qualche termine inconsueto), mi sono sentita comunque trasportata nelle atmosfere gotiche e cupe di Stonewater e la storia mi ha catturato dal primo all'ultimo capitolo.
Forse solo il finale mi ha lasciato sorpresa, e non in senso troppo positivo, visto che, a mio avviso, si è trattato di una scelta ad effetto che però non trova molti riscontri nei capitoli precedenti (*). In generale, devo ancora elaborare come il capitolo finale possa ripercuotersi nel volume successivo della serie, ma in ogni caso non si tratta di un elemento necessariamente negativo.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline con un più. Nonostante abbia leggermente abbassato il mio voto (all'inizio pensavo di dare quattro stelline e mezzo), The Knight and the Moth è uno dei migliori (rom)fantasy dell'anno, e non vedo l'ora che ci venga comunicato qualcosa di più (titolo, cover e trama) sul secondo volume della serie, al momento ancora senza data di uscita (speriamo nel 2026!)
Questa volta, non sono rimasta delusa: The Knight and the Moth è davvero, al momento, uno dei migliori romantasy dell'anno. Anzi, oserei dire fantasy perché, per quanto lo abbia comunque apprezzato, in questo libro, primo di una dilogia, il romance non è l'aspetto centrale della trama e anzi, se non ci fosse stato, la narrazione non ne avrebbe risentito (ma forse, le vendite del romanzo sì).
Six, la protagonista, è una Diviner, un'orfana che vive nella grande Cattedrale di Aisling che, a contatto con l'acqua della sorgente sacra all'interno della chiesa, manifesta poteri divinatori, sognando segni delle creature divine note come Omen (in italiano Presagi) venerati nel regno. Six non ricorda nulla della sua vita precedente, se non il suo vero nome, Sybil Delling, e vive nella Cattedrale insieme ad altre cinque Diviner come lei, anch'esse senza nome, indicate solo da un numero.Quando, dopo che il nuovo re, un ragazzino di nome Benedict Castor e i suoi Cavalieri, si recano alla Cattedrale per una divinazione, le Diviner iniziano a sparire nel nulla, ad eccezione di Six. La ragazza, con il desiderio di ritrovare le sue sorelle, si unisce così a Castor e ai suoi cavalieri, tra cui spicca il ribelle Rodrick Myndacious, detto Rory, per una missione potenzialmente suicida: eliminare gli Omen e salvare il regno dalla loro influenza.
In generale, ho apprezzato ogni aspetto di The Knight and the Moth.
L'ambientazione è uno dei punti forti del romanzo. All'apparenza, Stonewater potrebbe sembrare il solito regno medioevale dove la religione ha una forte influenza sulla vita delle persone (e in certo senso lo è pure), però ho apprezzato tutta la parte sugli Omen, sulla loro "nascita", e sul loro culto. La Gillig non punta sull'originalità a tutti i costi, quanto piuttosto sullo trasmettere al lettore l'atmosfera gotica delle ambientazioni, e ci riesce benissimo.
Anche i personaggi mi sono piaciuti, soprattutto la protagonista. Sybil/Six è risoluta e determinata, ma al tempo stesso non scende troppo nel cliché dell'eroina molto popolare nei romantasy di recente pubblicazione. Inoltre, ho amato il trope della found family e le sue interazioni con Batholomew, il gargoyle che copre il ruolo della spalla comica del romanzo. Solo la sua relazione con Rory non mi ha entusiasmato: The Knight and the Moth, nonostante il titolo, avrebbe funzionato anche se il legame tra i due si fosse limitato a una semplice amicizia.
La scrittura è, di sicuro, un altro pregio del romanzo. La prosa di Rachel Gillig è semplice, eppure al tempo stesso evocativa. Nonostante una scrittura asciutta e moderna (seppur con qualche termine inconsueto), mi sono sentita comunque trasportata nelle atmosfere gotiche e cupe di Stonewater e la storia mi ha catturato dal primo all'ultimo capitolo.
Forse solo il finale mi ha lasciato sorpresa, e non in senso troppo positivo, visto che, a mio avviso, si è trattato di una scelta ad effetto che però non trova molti riscontri nei capitoli precedenti (*). In generale, devo ancora elaborare come il capitolo finale possa ripercuotersi nel volume successivo della serie, ma in ogni caso non si tratta di un elemento necessariamente negativo.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline con un più. Nonostante abbia leggermente abbassato il mio voto (all'inizio pensavo di dare quattro stelline e mezzo), The Knight and the Moth è uno dei migliori (rom)fantasy dell'anno, e non vedo l'ora che ci venga comunicato qualcosa di più (titolo, cover e trama) sul secondo volume della serie, al momento ancora senza data di uscita (speriamo nel 2026!)
(*) Non mi aspettavo il voltafaccia di Benji. Capisco che si tratti di un colpo di scena di quelli che lascia senza parole, ma ho avuto l'impressione che l'autrice non abbia seminato indizi sulla vera natura del re, e che questo suo repentino cambio di personalità risulti troppo forzato.
Nessun commento:
Posta un commento