Ciao a tutti. Dopo il riassunto, ecco a voi la recensione del secondo volume della serie Red Rising di Pierce Brown. La prima volta l'ho letto anni fa e lo avevo amato e sono davvero contenta che questa seconda rilettura non abbia cambiato la mia opinione su questa serie.
Golden Son. Il segreto di Darrow è il secondo volume della prima trilogia di Red Rising, una serie inizialmente composta da tre libri a cui si è aggiunta un'ulteriore quadrilogia sequel, ancora parzialmente inedita in Italia, e il cui ultimo romanzo verrà con tutta probabilità pubblicato negli Stati Uniti nel 2025 (non ci sono ancora conferme in merito).
Avevo già letto Golden Son diversi anni fa (senza averlo tuttavia recensito nel blog), ma con questa rilettura sono riuscita ancor di più ad apprezzare la complessità dell'opera di Pierce Brown e a scoprire degli aspetti della narrazione che mi erano sfuggiti alla prima lettura.
La storia riprende due anni dopo il trionfo di Darrow all'Istituto: il ragazzo si è fatto largo tra le gerarchie Oro, ed è diventato lancere di Nerone au Augustus, l'Arcigovernatore di Marte. Tuttavia, la faida con i Bellona mette a dura prova l'ascesa sociale di Darrow che capisce che l'unico modo che ha per far crollare le rigide gerarchie che governano la società del Sistema Solare è quello di portare gli Oro alla guerra civile.
E così in Golden Son, scoppia il caos. I colori inferiori iniziano a ribellarsi contro l'ordine prestabilito, gli Oro invece devono decidere da che parte schierarsi mentre Darrow, artefice di tutto ciò, deve imparare a guardarsi le spalle dai nemici, sempre più numerosi, ma anche dagli amici.
In Golden Son si osserva un'apprezzabile crescita, sia del protagonista che dell'autore. Rispetto a Red Rising, che è quasi un distopico young adult (all'epoca, prima della pubblicazione dei sequel e soprattutto della seconda parte della serie, veniva pubblicizzato così), Golden Son è un romanzo adult, e non per via delle scene dii violenza (che pure sono presenti) quanto per la maturazione dei personaggi e delle tematiche trattate.
Darrow, in particolare, compie un percorso di crescita molto complesso e ben descritto, soprattutto dal punto di vista psicologico. Se in Red Rising, infatti, le sue interazioni con gli altri Oro avvenivano in un contesto limitato, quello dell'Istituto, qui i suoi orizzonti si espandono, e il giovane arriva ad attirare persino l'attenzione della sovrana del Sistema Solare, Ottavia au Lune. L'unico difetto grossolano che posso evidenziare nella gestone del personaggio da parte di Pierce Brown è la sua grande, enorme, infinita plot armor. Come un protagonista di un film d'azione molto tamarro, Darrow non muore mai. Lo ferisci? Viene curato. La sua nave spaziale si schianta? Lui sopravvive. Lo getti nello spazio profondo? Trova comunque un modo di tornare indietro. Capisco che sia il protagonista e il narratore della serie, e che senza di lui questa trilogia non esisterebbe... ma anche meno, Pierce Brown, anche meno!
Per il resto, ho apprezzato tutto, anche e soprattutto la scrittura.
Pierce Brown riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima riga dell'ultima pagina del romanzo, grazie a un'alternanza ben congeniata di azione e momenti riflessivi. La conclusione è epica, e, questa volta, per fortuna, ho potuto iniziare subito la rilettura del seguito, senza dover aspettare la risoluzione del cliffhanger per un anno intero.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. Golden Son sfata la sindrome del secondo volume di trilogia (per cui il libro di mezzo è sempre quello più debole), portando la serie di Red Rising su un altro livello rispetto al primo capitolo e fornendo le migliori basi possibili per l'epica conclusione della prima parte della serie.
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