venerdì 25 agosto 2017

Author Week #1. Intervista a Bianca Marconero

Ciao a tutti! Intramezzo nell'ondata di recensioni (se tutti i post fossero stati recensioni avrei chiamato questa rubrica Review Week!). Ringrazio tantissimo Bianca per questa splendida (nonché lunga, ma avevo davvero tante cose da chiedere... e mi sono pure trattenuta!) intervista.
Ps: c'è solo uno spoiler, relativo a La Prima Cosa Bella, ma è stato segnalato a dovere. 


-L'ultima notte al mondo (e lo dico da lettrice) è stata una lettura molto coinvolgente: personalmente mi sono trovata ad esultare o talvolta inveire contro i protagonisti. Da scrittrice invece come è stato scrivere questo romanzo?
Prima di tutto: grazie, è bello sapere di averti fatto compagnia. Scriverlo è stato divertente, ero in preda a una sbronza di ispirazione. La prima stesura è stata fatta in 28 giorni netti. Puoi immaginarti. 


-Come hai trovato l'ispirazione e quanto vi ha influito in questo caso la musica di Tiziano Ferro?
Questo romanzo parte da Albion, e non tanto per l'omonimia dei protagonisti. Parte da lì perché una delle cose che volevo raccontare con la saga era che la ricchezza, i ricchi, il lusso, l'ostentazione del privilegio per me non sono fonte di nessun mito moderno. Proseguivo nella mia demitizzazione narrativa della ricchezza, insomma, il setting, Bologna e la televisione privata, viene invece dal mio vissuto. Per anni, dopo la laurea, ho fatto lo stesso mestiere di Marco. Le canzoni di Tiziano Ferro sono state il legante. Il filo rosso, talora invisibile agli occhi, ma sempre presente.

-Ho apprezzato tantissimo la novella Ed ero contentissimo, che mi ha fatto, se possibile, amare Marco ancora di più. Una domanda però: tu consiglieresti di leggerla prima o dopo L'ultima notte al mondo? 
Avevo dei dubbi, lo ammetto. È un prequel, ma è stato scritto dopo. Quindi la collocazione alla fine del volume è giusta: va letto dopo.


-Domanda invece per La prima cosa bella: ci sarà mai un sequel o una novella o anche solo una scena extra su Wattpad? (SPOILER ALERT: Apro una parentesi a tema Harry Potter che probabilmente taglierò nella pubblicazione del post perché molto spoiler, oltre che sostanzialmente inutile: ho sempre immaginato l'ultima scena con un Dante all'aeroporto che impugna il carrello bagagli in stile Harry Potter e che sta per attraversare il suo personale binario 9 3/4 per andare in America o meno e rimane lì, a metà, senza sapere se lo fa sul serio o si becca solo "una sonora testata" come Harry e Ron in Harry Potter e la camera dei segreti)
(spero che lasci questa parte!) sai cosa? Ammetto che ho moltissime difficoltà a tornare su La Prima Cosa Bella perché era un libro che mi metteva a nudo, un libro testamento con il quale non riesco a giocare al narratore che crea, distrugge e comunque tiene le fila, come invece faccio con altri testi. In ogni caso, se mai dovessi scrivere quel missing moment te ne attribuirei il soggetto :D

-Per quanto abbia adorato sia La prima cosa bella che L'ultima notte al mondo un posticino del mio cuore (e della mia libreria!) sarà sempre dedicato Marco Cinquedraghi e a tutti gli altri. Per cui, la domanda è abbastanza diretta: che fine ha fatto Albion?
La fine che fanno i libri sfortunati, temo. Il fatto che fosse molto amato da chi lo leggeva non è bastato a salvarlo. Non ha un editore. A volte valuto di pubblicarlo serializzato su una piattaforma. Ma c'è sempre il problema che non potrei serializzare il primo e il secondo tomo. Dovrei limitarmi al terzo. Ci penso sempre.


-Sempre per Albion: grazie alle note di lettura per Albion Ombre abbiamo potuto apprezzare l'enorme lavoro di ricerca che sta dietro questa serie. Ora come procedi di solito con queste ricerche? Le svolgi solo per Albion o anche per gli altri romanzi?
Nessuno dei miei romanzi rosa ha l'impianto di Albion, nessuno presuppone uno studio così approfondito, perché ho collocato tutti i miei romance in scenari in cui ho vissuto. Per esempio ho un inedito che parla di equitazione agonistica (e io l'ho praticata per anni, e me la cavavo pure); ne ho uno in cui si parla di editoria periodica (e io ho lavorato per anni in mezzo alle riviste per ragazzi), ho l'ultima notte al mondo (dove il protagonista svolge un mestiere che è stato il mio). Insomma non c'è la necessità di leggere saggi per scrivere una pagina. Con Albion era ed è tutta un'altra storia.

-Ho notato che cambi spesso il modo di narrare i tuoi libri: dalla terza persona, alla struttura stile film de La prima cosa bella, al doppio punto di vista di L'ultima notte al mondo, con il nome di chi parla nel titolo del capitolo. Come decidi il modo in cui scriverai il romanzo?
In realtà lo decide il romanzo. Mentre Albion è corale (e la terza persona era obbligata), i romance si focalizzano su una o due voci. Le due voci per me sono la scelta più naturale, ma il rischio è che  il lettore si spazientisca per il misunderstanding di cui, lo avrai capito, io faccio uso abbondante. È il mio modo di parlare dell'incomunicabilità dell'essenziale, il fatto che gesti e parole siano ostacoli che si mettono di traverso, tra noi e la verità. Non tutti, però, capiscono che si tratta di questo, o non a tutti frega, forse. Comunque il fatto che il lettore SAPPIA cosa passa per la testa dei personaggi lo porta a giudicare "incomprensibile" l'incomprensione che c'è tra le parti. Il lettore si scorda sempre che il personaggio, a differenza sua, non è onnisciente. Quindi, per quieto vivere, ogni tanto passo alla voce unica (l'ho usata nella prima cosa bella e anche nel romanzo ambientato nel mondo dell'equitazione agonistica) in cui il personaggio sa poco e nulla e scopre tutto piano piano, esattamente come chi legge. Tuttavia la prima persona assoluta resta un'esperienza che mi svuota tanto e mi lascia meno della doppia voce.

- Dante, Marco B., Marco C. e tutti coloro che arriveranno: quale protagonista senti più simile a te, e quale invece agli antipodi? Data l'importanza del nome Marco ti chiedo: ci saranno altri Marco (o anche nomi composti con Marco) in futuro?
Io sono Dante. Questo è il ceppo più mio. Quindi, come ti dicevo, è difficile tornare a scrivere Dante. Sono anche un po' Deacon, nel senso che è un'anima gemella. Non sono Lance, non ho niente di Lance. Non sono neppure Andrea, protagonista del romanzo sui cavalli, di futura pubblicazione. Venendo al nome Marco, etimologicamente designa il guerriero e l'uomo. Marco, per me, è come dire Rocky Balboa, ma anche Mickey, è come dire Aragorn, ma anche Frodo. Quando ho questo personaggio stoico e guerriero in testa, il personaggio che cade sette volte, e sette si rialza, io lo chiamo Marco. Escludo però che ci saranno altri personaggi con questo nome.


Ultime domande random (nonché piuttosto secche):
-Sarai anche quest'anno al Lucca Comics?
Tu che dici?
-Su cosa stai lavorando attualmente?
Due romanzi. Uno spin off dal titolo Golden boy, che parla del rampollo di un grosso gruppo editoriale e della sua pluri-licenziata redattrice. Sono una coppia comparsa nelle pagine di InstaGirl che gridava di essere scritta. Sono alle prese anche con un romanzo-gioco che si può definire a tutti gli effetti un trash a partire dal titolo "My Dirty Guardian". Con grande amore e simpatia.
-Si sa già quale sarà il prossimo romanzo a "vedere la luce"?
Il romanzo sui cavalli, che potrebbe essere a breve. Brevissimo. Settembre, tipo :D

2 commenti:

  1. Adoro alla follia questa autrice per cui ho amato molto questa intervista! ♡
    Spero con tutto il cuore che qualche casa editrice si sbrighi a comprare Albion perché ho assolutamente bisogno di sapere cosa sta succedendo a Marco e tutti gli altri! :D
    E spero anche in una novella per "La prima cosa bella" perché anche se è un po' idiota Dante se lo merita un lieto fine, dai!

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    1. Concordo con te, soprattutto sulla prima. Vorrei sapere che fine ha fatto la Limited Edition,mi dispiace che non lo pubblichino più (o hanno chiuso?)

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