lunedì 8 settembre 2014

Cover Change #2

Buongiorno! Come va? Domani sono in partenza per un test universitario (ma di questo ne parlo meglio domani). Agitata? Io? In realtà in una facoltà sono già entrata, questo è solo una cosa in più (e allora perché stanotte ho sognato di essere cacciata dal test?)
Vi lascio con la mia amata rubrica sulle cover

Non so voi ma amo avere i libri sullo scaffale nella stessa edizione, con lo stesso motivo sulla copertina. 
Certe volte questo non è possibile per colpa dei... cambi di copertina effettuati a metà serie. Certe volte sono una vera scocciatura, altre un miglioramento per la serie. Questa rubrica vi mostrerà diversi cambi tra le cover di serie conosciute (alcune in meglio, altre in peggio). 
Inauguriamo così una nuova rubrica, inventata da me, la Cover Change.

Mi sto affezionando al banner, anche se si nota ancora
a linea rossa di Word sotto la parola Change. 

Oggi procediamo con un doppio caso di cover change internazionale. Parliamo di Legacy di Cayla Kluver.


Si tratta di una trilogia fantasy romance pubblicata nel pieno del boom dei "baby scrittori" (l'autrice non aveva neanche 17 anni al tempo della pubblicazione). La prima edizione ha mantenuto la copertina originale praticamente in tutto il mondo, anche in Italia. E, devo ammetterlo: si tratta di uno dei libri più belli, dal punto di vista del design, della mia libreria. Non si tratta solo della copertina (qui non si nota, ma non è gialla ma dorata): le pagine hanno il bordo "anticato" e la prima lettera di ogni capitolo è decorata come una miniatura. 
Avrei voluto che mantenessero questa cura per tutta la trilogia e invece... c'è stato un doppio cover change, sia in America, che in Italia. 


Le nuove cover americane non sono brutte, anche se lasciano pensare a un romanzo storico, più che a un fantasy. Quella che preferisco è la seconda, con i due a cavallo, e mi piace anche il carattere utilizzato per i titoli. Invece quelle italiane...


Non sono pessime, anzi adoro la combinazione di colori (e la protagonista rispecchia la descrizione del libro, al contrario delle cover americane) ma chi ha letto i romanzi, come me, si starà chiedendo: cosa c'entra quell'ambientazione orientale? 
Tra l'altro questa saga non ha ancora visto in Italia la pubblicazione dell'ultimo volume (già uscito in America da almeno due anni). Sono cose che dispiacciano: non sarà la miglior saga del mondo, ma dopo due volumi pubblicati, l'ultimo si poteva anche far uscire...

Cosa ne pensate? Avete letto questa serie?
Quali cover preferite? 

venerdì 5 settembre 2014

Il giro del mondo in 80 libri #3: Giappone

Buongiorno! Sono riuscita a cambiare le stelline di valutazione: ora abbiamo i girasoli (in accordo con la grafica). Torniamo alla rubrica del Giro del Mondo, che è da un po' che non la facciamo. Che dite? Oggi il nostro viaggio ci porta in Giappone, con un romanzo molto particolare di Banana Yoshimoto. 


TITOLO: Delfini
AUTORE: Banana Yoshimoto
COLLANA: Canguri Feltrinelli
PREZZO (RILEGATO): 12,00
PREZZO (EBOOK): 4,99
TRAMA: Kimiko, giovane scrittrice di romanzi d'amore, esce con Goro. Una sera, dopo una visita all'acquario di Tokio per vedere i delfini, fanno l'amore, ma Kimiko capisce subito che la loro storia non ha futuro; Goro convive infatti con un'altra donna, più grande di lui e dalla quale non vuole separarsi. Kimiko decide allora di abbandonare Tokio per trovare rifugio in un tempio vicino al mare, dove conosce Mami, ragazza dalle doti soprannaturali. È da lei che viene a sapere di essere incinta. Le notti di Kimiko, i suoi sogni, si popolano di delfini, meravigliose creature che l'accompagnano, insieme ad Akane, la bambina che porta in grembo, verso un futuro che non si era immaginata. Un romanzo molto intimo, quasi privato, che apre una nuova area di esperienza emozionale del mondo di Banana Yoshimoto.

È difficile dare una recensione di questo libro, limitarsi al "mi è piaciuto" o "non mi è piaciuto" è assolutamente limitativo, anche perché non so esattamente se questo libro mi sia effettivamente piaciuto o non piaciuto. È difficile esprimere a parole cosa ho sentito durante la lettura di Delfini. Perché, può apparire strano, ma una catena di parole messe in un certo ordine una dopo l'altra, può comunicare qualcosa che va al di là del singolo significato delle parole che formano la catena, che poi sarebbe la frase, il periodo, la storia.
Delfini è un romanzo particolare, forse anche definibile strano. L'ho letto sentendo in bocca il sapore agrodolce della cucina orientale, evidenziato dai continui riferimenti al cibo. Alcune parti le ho lette velocemente, voltando con continuità le pagine, altre le ho affrontate più lentamente, gustandomi ogni paragrafo lentamente, con calma.
Già la copertina ha un qualcosa di poetico che attrae subito l'occhio. Lo sfondo così azzurro è molto bello, e le sagome, nient'altro che ombre, che si stagliano di fronte hanno un che di solenne e raffinato, e non fanno altro che esaltare il colore intenso della copertina (perfino la scelta delle meduse non mi pare così azzardata, nonostante non siano animali che piacciano molto e il romanzo, tra l'altro, si intitoli Delfini).
Delfini è un libro inusuale anche nella forma: non ha capitoli, solo 150 pagine circa di storia, divisa in periodi separati tra loro da spazi bianchi. Non ha un ritmo di lettura uniforme: alcune parti scorrono lente, placide, altre si divorano in un batter d'occhio.
Questa è una struttura che ben riflette l'ambientazione del romanzo, il Giappone più poetico, tra templi e scogliere che convivono con le grandi metropoli, come Tokyo, dove vive la protagonista Kimiko.
Anche Kimiko riflette le contraddizioni del romanzo: è un personaggio vivo, molto ben caratterizzato, che racconta in prima persona la sua vicenda, ordinaria e speciale al tempo stesso. Accanto a lei conosciamo molti altri personaggi: da Goro, il suo amante all'amico senza nome che le presta la casa al mare, alle ragazze del tempo, alla speciale Mami, a Yukiko. Sono personaggi talmente fini, delicati, che è quasi impossibili odiarli (sto parlando in particolare di Yukiko, che, per quanto non mi piacesse molto, non sono arrivata a quell'odio letterario che provo invece per molti altri personaggi).
Mi è piaciuta molto Mami, ragazza semplice dal passato difficile e dalle doti magiche. La sua spiegazione delle sue capacità di veggente mi ha lasciato quasi stupita, tuttavia mi è piaciuta molto nella sua verosimiglianza, nella ricerca di una qualche scientificità.
Adoro infatti quando l'elemento magico o paranormale si insinua in maniera delicata nella storia, quasi per paura di sconvolgerla troppo. In Delfini accade proprio questo: il paranormale, in questo caso o sogni e la capacità di vedere cose che gli altri non vedono, non è l'elemento principale del romanzo, ma è un qualcosa in più, che arricchisce non solo la descrizione dei personaggi, ma anche la dimensione spirituale della vicenda.
Difatti, una delle cose che mi sono piaciute di più di questo romanzo è l'atmosfera: è quasi impossibile descriverla, perché credo che il modo con cui percepiamo qualcosa sia assolutamente soggettivo. 
Nel mio caso ho percepito la tranquillità del tempio, contrapposta alla vita cittadina, e la maturazione interiore di Kimiko, uno straordinario percorso che viene portato a termine nelle ultime pagine del romanzo. Ed è proprio quel momento, raccontato in maniera delicatissima e poetica il giusto coronamento di una storia insolita e per certi versi non valutabile. 
Difatti, nonostante possa dare una valutazione indicativa di quattro stelline, non è un giudizio che descrive in maniera oggettiva Delfini. Alcune parti avrebbero meritato cinque stelline e qualcosa anche in più, tanto mi hanno coinvolto ed emozionato, altre invece non andrebbero al di là di tre stelline, e le avrei addirittura saltate a piè pari.
So solo, in fondo, che Delfini è una di quelle letture che, al di là della recensione, ti entrano dentro, e sono sicura che mi ricorderò di questo libro così particolare. 



mercoledì 3 settembre 2014

Recensione: Muses - Francesco Falconi

Buongiorno! Lo so che è mercoledì,  ma oggi niente rubrica Www Wednesday. Il motivo? Beh,  la rubrica questa settimana si potrebbe riassumere in:
-Cosa stai leggendo? I libri che la scorsa settimana avevo detto che avrei letto.
-Cosa hai finito di leggere? Quelli che stavo leggendo la scorsa settimana.
-Cosa leggerai in seguito? BOH.
Quindi preferisco lasciarvi con una recensione di un libro italiano che all'inizio non mi convinceva, ma alla fine ha saputo sorprendermi. Stiamo parlando di Muses di Francesco Falconi.


TITOLO: Muses
AUTORE: Francesco Falconi
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (RILEGATO): 17,00 €
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l'eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme. Ma un dono così può scatenare l'inferno. E sta per accadere.


Secondo la mitologia greca le Nove Muse erano divinità figlie di Zeus e di Mnemosine, la Memoria, fortemente legate al culto di Apollo. Ognuna di esse proteggeva una specifica arte: la più famosa di loro, Calliope, era la musa della poesia epica, Urania dell'astronomia, Clio della storia, eccetera, eccetera...
Ma questa non è altro che leggenda.

Ho sempre avuto fin da piccola, una passione per la mitologia e apprezzo i romanzi che, partendo da essa, trovano il modo di adattare queste leggende a un contesto moderno ed attuale. Inoltre, era da tanto che volevo leggere qualcosa di Falconi (che mi ispirava tanto come autore e di cui, tra l'altro, avevo sentito parlare anche bene), così ho deciso di iniziare da Muses, libro che rielabora la figura delle Muse in maniera originale e moderna.

Eccole qui le nostre muse! 
Mi ha subito ispirato la copertina, non è un amore? La trovo molto raffinata e adoro la tonalità di azzurro usata, oltre che il modo con cui è stata rappresentata la ragazza (anche se, quanto meno all'inizio, non è molto somigliante alla protagonista).

Se proprio devo essere sincera, l'impatto iniziale con Muses non è stato dei migliori. La prima parte, ambientata a Roma, l'ho superata a fatica. Non perché fosse scritta male, o addirittura lenta, al contrario, però c'era qualcosa, tra me e il libro, che non andava. So che una recensione dovrebbe essere giusto un pelo più oggettiva, ma questa era una cosa importante da segnalare, perché ha condizionato il modo in cui ho iniziato a leggere: ero infatti diffidente e cauta, soprattutto nei confronto della protagonista, Alice. 

Tuttavia, dopo pochi capitolo, mentre avanzavo a rilento, l'azione si è spostata. Londra.
E con lo spostamento dell'azione svaniva ogni mio dubbio.
Tutto un altro libro.

Non potevo crederci. Ero passata da una storia che non mi convinceva pienamente a un libro avvincente che mi invitava a proseguire la lettura pagina dopo pagina. Magia della scrittura! Muses è stato come una di quelle opere d'arte astratta, o moderna, che al primo sguardo non convincono, ma, se gli dedichi un po' di tempo affascinano.

In sintesi, ho impiegato un'ora solo a leggere i primi capitoli e il resto del pomeriggio per finirlo. Non potevo staccarmi da Muses, manco se le pagine fossero incollate con l'attack!
Certo, questo non significa che Muses sia una lettura particolarmente facile o leggera, perché non lo è. È un Urban fantasy, ma anche un romanzo di formazione che descrive in maniera accurata la crescita interiore di Alice, da ragazza sbandata a Musa della Musica. Inoltre, non tutto è sempre stato rose e fiori, nemmeno nella parte di Londra che pure mi ha parecchio entusiasmata.

In particolare, con la protagonista ho avuto un rapporto conflittuale, ma questo è, secondo me, indice di quanto fosse ben delineata la sua personalità. Difatti, quando i protagonisti sono ben realizzati, mi pare quasi di percepirli come persone reali: a volte mi stanno molto simpatici, altre volte il contrario. Con Alice non è stato facile entrare in empatia (se mai c'è stata empatia tra noi) ma alla fine non ha quasi importato: la sua storia era talmente interessante che mi ha preso nonostante non entrassi completamente nella sua testa (devo ammettere che Falconi è stato un bravissimo narratore).

Anche gli altri personaggi erano veramente ben descritti, anche se i continui colpi di scena mi impedivano di catalogarli in maniera precisa, e quindi di decidere con chi schierarmi.
Ray, Dolores, Lourdes, Patricia, nomi che imparerete a conoscere ma che corrispondono a personaggi che non si rivelano mai completamente, anzi, sembrano nascondere qualcosa di importante. Non è facile decidere da che parte stare, perché fino alla fine, la vicenda riserva numerose sorprese, e l'essere "buoni" o "cattivi" non è mai una distinzione assoluta. 
Difatti Muses vi stupirà: è una lettura ricca di voltafaccia, di sorprese: sarà difficile riconoscere la verità (o almeno lo è stato per me).

Valutazione finale? È molto difficile dirlo. Non è semplice dare un giudizio per un libro che non è nemmeno semplice catalogare. Tuttavia, penso che quattro stelline, per ora, possano essere indicative. In fondo il mio giudizio oscilla tra un inizio poco convincente e un finale decisamente avvincente. Lascio a malincuore questa lettura, promettendomi di leggere presto il seguito. 




lunedì 1 settembre 2014

The Very Inspiring Blogger Award

Buon pomeriggio lettori! Oggi è una giornata decisamente autunnale, almeno qua da noi: settembre è arrivato, ma assomiglia decisamente più ad ottobre. Quindi, ho fatto l'assistente in cucina e con mia madre ho preparato la crostata. Non sarò una brava chef, ma come spalla in cucina me la cavo! 
Post della giornata è... il premio "The very inspiring blogger award". E' la prima volta che il mio blog riceve un premio e... sono onorata. Ringrazio tantissimo MissDafne che mi ha nominata. Grazie!!! 



Le regole sono:
-Ringraziare la persona che ti ha nominata
-Elencare le regole e visualizzare il premio
-Condividere 7 fatti su di te
-Nominare altri 15 blog e fargli sapere che sono stati nominati
-Mostrare il logo del premio sul tuo blog e seguire il blog che ti ha nominata.
Ringrazio ancora Dafne per la nomina e vi elenco i sette fatti su di me:

#1 La mia materia preferita al liceo era spagnolo. Lo adoravo. Ancora oggi cerco di guardare trasmissioni televisiva (alias telenovelas) in spagnolo e di leggere libri in lingua.
#2 Mi piacciono tantissimo i documentari e gli articoli sull'astronomia e l'universo, tanto che cerco sempre di approfondire le mie conoscenze in quel campo.
#3 Curo moltissimo i libri cartacei. Se vado al mare, preferisco portare l'ebook reader per non rovinarli e, in ogni caso, durante la lettura (o rilettura)  tolgo la sopraccopertina ed eventuali fascette promozionali. Si, conservo anche quelle. 
#4 Mi piacciono molto le cucine esotiche. Le mie preferite sono cinese, meseicana e brasiliana. Ma alla fine... il mio piatto preferito resta sempre la torta al cioccolato!
#5 Sono una frana negli sport. Questo non vuol dire che non sia sportiva,  al contrario, ma non sono mai stata una vera atleta e dopo anni passati alla ricerca dello sport per me (praticando,  nell'ordine, ginnastica ritmica, danza, ginnastica artistica, pallavolo, nuoto, atletica e kung fu) mi arresa a frequentare una "semplice" palestra.
#6 A scuola ero una maniaca degli appunti. Ne prendevo il più possibile, alternando i colori delle penne (nero per il testo, rosso e blu per le cose più importanti) e cercando di essere il più ordinata possibile (al contrario della mia scrivania, che più la ordino e più si incasina...)
#7 Tutti mi chiedono se mi faccio la permanente, ma in realtà... i miei capelli ricci ricci sono tutti naturali!

E ora i nominati. Ho visto nel blog che seguo che questo premio circola da parecchio. Tuttavia è impossibile per me ricordare chi l'ha già fatto e chi no, considerando che probabilmente tutti coloro che voglio nominare lo hanno già pubblicato. Nel caso quindi avete già pubblicato, lasciatemi il link in pagina che vengo a curiosare molto volentieri! 


venerdì 29 agosto 2014

Cover Change #1

Ciao a tutti! Sono nel bel mezzo della lettura della Corona di Mezzanotte, e più in generale, di una Maas-mania. Chissà quanto durerà? Nel frattempo sto cambiando la grafica del blog... senza avere la più pallida idea di come si faccia! Ma piano piano sto imparando... Vi lascio con questa nuova rubrica, a tema cover. E con chi potevamo iniziare, se non con la Maas? 

Non so voi ma amo avere i libri sullo scaffale nella stessa edizione, con lo stesso motivo sulla copertina. 
Certe volte questo non è possibile per colpa dei... cambi di copertina effettuati a metà serie. Certe volte sono una vera scocciatura, altre un miglioramento per la serie. Questa rubrica vi mostrerà diversi cambi tra le cover di serie conosciute (alcune in meglio, altre in peggio). 
Inauguriamo così una nuova rubrica, inventata da me, la Cover Change.




Con chi iniziamo oggi? Diciamo che l'esordio se lo merita Sarah J Maas, con la sua splendida serie Throne of Glass, che sto letteralmente adorando. 
La prima edizione del romanzo è stata pubblicata nell'agosto 2012, con la seguente cover. 


La cover britannica, invece, aveva un design completamente diverso, e sembra abbia avuto più successo, visto che la copertina statunitense è stata in seguito cambiata e "adeguata" a quella linea (a sinistra edizione UK, a destra quella USA) 


In seguito la stessa linea è stata usata anche per le cover dei sequel. 


Cosa ne penso? Sono tutte cover molto belle, specialmente le ultime due, ma, se devo dire il vero, non mi dispiaceva affatto la prima cover: l'azzurro dello sfondo è molto bello e la ragazza corrisponde perfettamente alla mia immagine mentale di Celaena, al contrario della protagonista delle altre copertine (è un'opinione personale). In ogni caso sono tutte cover stupende! 
E in Italia... 


Sono cover molto diverse da quelle originali. All'inizio non mi convincevano, troppo scure, troppo essenziali, ma alla fine hanno cominciato a piacermi (soprattutto quella della Corona, con le rose bianche) e viste di fianco, sullo scaffale della libreria, sono molto eleganti.

Voi cosa ne pensate? Preferite la prima edizione o quelle successive? Quelle originali o quelle italiane? Fatemelo sapere...

Silbi

mercoledì 27 agosto 2014

WWW Wednesday #2

Buon pomeriggio lettori! Tutto bene? Dopo una mattinata passata in compagnia della nonna e della mia cugina stalker, sono finalmente a casina mia, con un bombolone alla nutella qui accanto, che aspetta la sua ora, e io non vedo l'ora che siano le quattro per mangiarmelo! Nel frattempo, ecco a voi l'appuntamento del mercoledì, ovvero la rubrica WWW Wednesday, ideata dal blog Should be reading.


1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)

Sto leggendo un fantasy Aredhel, dell'esordiente Greta Cosso (che ringrazio moltissimo per avermelo inviato) e La Corona di Mezzanotte di Sarah J Maas (è giunto il suo momento) 




2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)

Le mie letture della setrimana sono state lo splendido, meraviglioso, fantastico (e potrei continuare all'infinito con gli aggettivi) Città di Vetro di Cassandra Clare,  il dolce I Passi dell'Amore di Nicholas Sparks e From Notting Hill with Love Actually (che ho scoperto essere tradotto in italiano come "Innamorarsi a Notting Hill) di Ali McNamara.




3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)

Dopo sono indecisa. Anna Premoli o Camilla Läckberg? Ti prego lasciati odiare o il bambino segreto? Dipenderà tutto dal mio umore...



Quali sono le vostre letture? Fatemelo sapere con un commento, o lasciatemi il link al vostro WWW Wednesday. 

lunedì 25 agosto 2014

The great book tag #3: Opposite Book Tag

Ciao a tutti! Anche oggi book tag... Ultimamente ne vedo in giro parecchie! Questa, molto interessante, l'ho trovata sul blog di Ilenia e non ho potuto non farla (datemi un freno, aiuto!) 
Come al solito, tutti taggati e invitati a lasciarmi il link (così mi faccio un giretto sulle vostre tag!)



Primo libro della tua collezione / Ultimo acquisto



Il mistero della piramide di formaggio: comprato a sette/otto anni o giù di li (e ancora presente nella libreria) 
La principessa: comprato qualche giorno fa (finalmente). La copertina è talmente bella che mi ipnotizza 

Un libro economico / Un libro caro


Finding Cinderella: più economico di così... è addirittura gratis! 
Inferno: la prima edizione era bella ma costava un capitale! (Ma l'abbiamo comprata lo sstesso

Protagonista maschile / Protagonista femminile


Jace: venendo dalla lettura quasi consecutiva dei primi tre libri di Shadowhunters, non potevo che citarlo qui
June: la adoro. È la mia protagonista di un distopico preferita (e non vedo l'ora di concludere la sua serie!) 

Un libro che hai letto velocemente / Un libro mattone


Come inciampare nel principe azzurro: solo un pomeriggio di lettura e tante, tante risate. 
Autobiografia di uno yogi; dopo due anni, ancora non riesco a terminarlo eppure non è brutto, affatto, però è giusto un poco pesante... 

Un libro ambientato in Italia / Un libro internazionale


Bianca come il latte, rossa come il sangue: un bel libro ambientato in Italia e scritto da un italiano. 
L'eleganza del riccio: romanzo francese con tanto di personaggio giapponese incluso. Consigliatissimo! 

Un libro sottile / Un libro spesso


Nessun luogo è lontano: beh neanche trenta pagine (con illustrazioni)
Tempesta di Spade: basti pensare che in Italia l'hanno diviso in tre tomi da 400 pagine l'uno.

Un libro che ti ha reso felice / Un libro triste


Ho il tuo numero: mi inaspettatamente comico, semplicemente adorabile (e le note a pie di pagina di Poppy sono fortissime!) 
I Passi dell'Amore: la lacrimuccia alla fine c'è stata, oltre a un senso di malinconia. 

Un libro troppo romantico / Un libro d'azione


Le bianche dune della Cornovaglia: cosa vi aspettavate dal titolo? 
Hunger Games: dovevo inserirlo nella tag. È un libro denso di azione, e l'ho amato per questo!  

Che ne dite? Cosa ne pensate?  Fatemi sapere...
Silbi