Ciao. Ho saltato il post di lunedì ma a ferragosto la copertura non è il massimo. La recensione di oggi è del secondo volume della serie Bridgerton, che a mio avviso sta una spanna sopra al primo.
TITOLO: Il visconte che mi amava AUTORE: Julia Quinn
COLLANA: Oscar Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 14,50€
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell'alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata "lo Splendore". Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l'approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una "zitella ficcanaso" che non ha la minima intenzione di affidare l'angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L'impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli.
Ad eccomi qui con un altro dei fratelli Bridgerton. Dopo aver conosciuto Daphne ne Il duca ed io, il secondo volume della serie di Julia Quinn é dedicato ad Anthony, il primogenito della prolifica famiglia inglese.Dopo essersi costruito la reputazione del libertino, Anthony Bridgerton é pronto a cambiare vita: convinto infatti di essere prossimo alla morte, in quanto sia suo padre che suo nonno sono venuti a mancare ancora giovani, il maggiore dei fratelli Bridgerton vuole dunque sposarsi e mettere al mondo un erede. Il problema, peró, sta nel trovare la ragazza giusta: Anthony, vuole una moglie bella, intelligente, e di cui non si debba in alcun modo innamorare.La scelta ricade su Edwina Sheffield, la Bella della Stagione, secondogenita di un nobile minore. Edwina é docile, attraente e non certo insensibile alle attenzioni di Anthony, ma c´é un problema: il futuro marito della ragazza deve essere approvato dalla sorella maggiore della ragazza. E Kate Sheffield é tutto ció che Edwina non é: sarcastica, pungente e indipendente.Anthony e Kate fanno scintille fin dal loro primo incontro: all´inizio, il visconte si convince di detestare la donna ma, a un certo punto, il tarlo del dubbio fa capolino nei suoi pensieri. E se stesse corteggiando la sorella sbagliata?A livello di personaggi, questo libro mi é piaciuto piú del precedente. Kate é una protagonista ben piú sfaccettata e moderna rispetto a Daphne. Pur rimanendo una ragazza dell´Ottocento, non ha paura a tenere testa a Lord Bridgerton, e i suoi dialoghi sono sempre frizzanti e sagaci. I suoi botta e risposta con Anthony, oltre ad avermi strappato parecchi sorrisi, sono fra le parti migliori dell´intero romanzo.Anche Anthony l´ho apprezzato di piú rispetto al Duca di Hastings. Anche lui ha il suo trauma (in questo caso generato dalla prematura del padre) che rende la relazione con Kate piú difficile di quanto non sia in realtá, ma in generale l´ho trovato meno irritante rispetto al suo predecessore (in fondo, se Sheffield e Bridgerton non avessero incontrato alcun ostacolo, questo libro sarebbe stato lungo venti pagine).Mi é dispiaciuto solo che, per far procedere la loro relazione, l´autrice sia ricorsa a un espediente giá impiegato, in modalitá simili, anche ne Il duca e io. Capisco che il romance, specie quello storico, si basii su una serie di tropes giá definiti, e che questa sia una serie particolarmente lunga, ma avrei preferito un po´piú di originalitá... almeno tra i primi due libri. La scrittura é semplice e scorrevole. Il libro si legge in poco tempo, e non ci si annoia mai, nonostante, come spesso accade nei romance, il finale sia scontato. Menzione a parte per Lady Whistledown: gli estratti dal suo giornale sono le parti piú divertenti dell´intero libro, insieme alla scena della partita di paille-malle, forse una delle migliori dell´intera serie (anche se forse é un po´presto per dirlo, visto che nel momento in cui sto scrivendo questa recensione sono a circa metá del terzo libro).Dunque la mia valutazione é di quattro stelline. Per ora, Il visconte che mi amava é il mio libro preferito, cosí come Anthony finore é il mio Bridgerton preferito, ma riuscirá Benedict, protagonista del terzo volume, La proposta di un gentiluomo, a scalzare il fratello dalla vetta della classifica?
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