Ciao a tutti! Oggi si vola in Giappone con questa nuova tappa del review tour dedicato a L'amore non è un manga, nuovo romanzo di Mia Another edito Newton Compton Editori.
L'amore non è un manga mi ha incuriosito fin dal titolo, che ho trovato carinissimo e molto d'impatto. La trama, poi, mi ha colpito subito: protagonista femminile italiana e protagonista maschile giapponese si incontrano sul set di una serie tv internazionale.
Cosa potrebbe andare storto?
Camilla è cresciuta nel negozio di profumi di famiglia ma, grazie al successo travolgente di un suo video, si ritrova catapultata in Giappone, scelta per interpretare la protagonista di una nuova serie tv. Qui dovrà imparare a gestire fan, co-protagoniste invidiose, un fidanzato distante e geloso e soprattutto a dividere le scene con Hiro, uno degli attori più in voga del Giappone.
Hiro è il ragazzo che tutte sognano: bello, ricco e famoso. Però, come tutti i ragazzi belli, ricchi e famosi, nasconde un segreto: sua madre ha intenzione di lasciare l'azienda di famiglia nelle sue mani, e ciò significherebbe per lui lasciare la recitazione che tanto ama.
Hiro e Camilla hanno una chimica evidente, ma riusciranno a superare gli ostacoli che sembrano contrapporsi alla loro relazione.
Quando ho letto questo libro ero in fase romance (per colpa del RARE di Firenze) e in fase Giappone (per colpa di un collega tornato da poco dalle ferie nel paese del Sol Levante): inutile dirlo, ho apprezzato la lettura dalla prima all'ultima pagina.
La trama è piuttosto semplice e lineare: capisci letteralmente da pagina due che i protagonisti sono destinati a stare insieme, ma, per poterlo fare, dovranno affrontare il fidanzato di lei, assillante e geloso come pochi, la ex di lui, un personaggio un po' ambiguo e decisamente insopportabile, le differenze culturali, e soprattutto, loro stessi.
In generale, i protagonisti mi sono piaciuti. A volte ho trovato Camilla leggermente irritante e ripetitiva, ma, in generale, si tratta comunque di una protagonista femminile con cui è facile empatizzare.
Il protagonista maschile invece mi è piaciuto, è sfuggente e ambuguo, nel senso buono del termine e le sue reticenze sono giustificabili per chi conosce un minimo della società giapponese.
La scrittura è semplice e scorrevole, molto più italiana che giapponese. Ho letto la storia molto volentieri, non mi sono annoiata neanche nei momenti più lenti della storia e sono rimasta soddisfatta una volta concluso il capitolo finale.
Ho sentito il Giappone? Sì. Non sapevo esattamente quanto Giappone aspettarmi, dopotutto è il primo libro di Mia Another che letto. Nel complesso sono rimasta soddisfatta: le ambientazioni hanno un ruolo importante nella storia, ma non prevalgono sulle figure dei protagonisti.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline. Se cercate un romance ben costruito, semplice ma che riesce a intrattenere per qualche ora, non posso che consigliarvelo. Se poi siete appassionati di Giappone, non potete proprio perderlo!
vorrei parlare con l'admin di questo blog per una questione importante relativa a questo libro
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