Ciao a tutti. Oggi doppia recensione, con due libri per certi versi simili tra loro: si tratta infatti di due gialli, entrambi ambientati in Italia. Il primo da cui partiamo è quello per certi versi più oscuro: Cuore di Lupo di Becky Sharp, edito Il Giallo Mondadori.
AUTORE: Becky Sharp
COLLANA: Il giallo mondadori
PREZZO (CARTACEO): 18,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È una pace di cristallo quella che avvolge Torvez, il paesino arroccato sulla montagna a picco sopra il lago. Una pace da brividi, pensa Ophélie. Ha seguito Pierre, rassegnata a trascorrere un anno nel luogo in cui è cresciuto prima di diventare uno stimato accademico e trasferirsi a Parigi. Ma a Torvez le maschere cadono in fretta: come per riflesso, quel reticolo di vicoli segreti inizia a generare tensione anche nel loro collaudato matrimonio. E poi accade l'impensabile: una notte Gerda, la ragazza della malga, si presenta nel giardino di Ophélie del tutto fuori di senno e con le mani imbrattate di sangue. Poco dopo la polizia trova sua madre barbaramente uccisa, secondo un rituale che rievoca la leggenda dell'Uomo Selvatico, il mostro spaventoso e mitologico che abita la tradizione di quei luoghi. D'istinto, Ophélie decide di farsi paladina dell'innocenza della ragazza. Insieme a un improvvisato detective è determinata a scoprire la verità, suscitando la reticenza, i sospetti e la contrarietà di Pierre e della sua strana cerchia di amici. Via via che si addentra nel mistero, l'ombra del mostro sembra attrarla a sé: è lei che lo cerca o lui la sta trovando? E perché, sotto sotto, sente di comprenderlo? Un passato silenzioso ha voglia di urlare la sua verità allontanandola sempre più da chi dovrebbe proteggerla.
Cuore di lupo di Becky Sharp è un thriller molto particolare, ambientato in un piccolo paese del Trentino, in cui convivono due anime: una più oscura e violenta, legata ai macabri omicidi di cui viene accusato l'Uomo Selvatico, una figura del folklore locale, e una più intima e onirica, legata alla sensibilità della protagonista, che, tra visioni e disegni, cerca di risolvere il caso. Cuore di lupo parte come una storia molto tranquilla: Ophélie, una donna parigina, si prepara a passare l'estate nel paesino natale del marito Pierre, in cui l'uomo, professore universitario, vuole completare alcune ricerche storiche per un suo libro. Qui Ophélie incontra gli amici di Pierre, di cui l'uomo non ha mai parlato a Parigi e che non sembrano prenderla molto in simpatia. Sfortunatamente i due rimangono sconvolti dall'assassinio di Ilse, una donna del luogo trovata orrendamente mutilata. Il suo caso si intreccia con la figura dell'Uomo Selvatico, una creatura delle montagne che nel paese dell'uomo assume una forte connotazione negativa e alcuni segreti sepolti da tanti anni che Pierre non ha mai condiviso con la moglie.Cuore di Lupo, come ho già scritto nell'introduzione, è un libro con due anime: da un lato è un thriller psicologico che dedica molto spazio all'introspezione della protagonista, Ophélie, dall'altro una storia di un serial killer, con modalità decisamente splatter, che si ispira parecchio al folklore locale ma strizzando l'occhio anche ai thriller più moderni. Chiariamoci: la protagonista, Ophélie, non mi è piaciuta per niente. Da un lato mi è sembrata succube, un po' del marito, un po' del suo passato, molto delle sue sicurezze, d'altro canto i suoi tentativi di diventare più forte ed emanciparsi non mi hanno convinto parecchio, tanto da essermi sembrati fuori dal personaggio. Non che il resto del cast di protagonisti brilli per simpatia: il marito di Ophélie è serio e scontroso, i suoi amici non sono tanto meglio di lui e i personaggi che forse avrebbero potuto dare luce al libro, Claudio, un giovane giornalista intraprendente e Gerda, la figlia della vittima con una strana fissazione per l'Uomo Selvatico, sono tenuti in secondo piano e, a mio avviso, poco sfruttati. Fortunatamente, soprattutto nel genere thriller, basta una buona trama per rendere piacevole un romanzo e quella di Cuore di Lupo lo è. Il mistero prende. Si capisce subito che c'è qualcosa che non quadra e che l'omicidio di Ilse è legato a qualcosa che coinvolge Pierre e tutti i suoi amici. Quel "cosa" lo si riesce facilmente a intuire nella seconda parte della storia, ma la risoluzione del caso non è così alla portata di tutti. Anzi, devo dire che la soluzione mi è sembrata strana, forse poco approfondita: in futuro probabilmente rileggerò il romanzo per cogliere meglio gli indizi e cercare di comprendere cosa l'autrice volesse dire, ma, nel complesso, il finale avrebbe potuto essere decisamente migliore, o quantomeno scritto in maniera meno caotica. Ad eccezione forse degli ultimi capitoli, non posso negare che il romanzo sia scritto bene. La prosa della Sharp riesce a dare poesia persino a un genere, il giallo, che non è molto lirico. I capitoli sono brevi e scorrono bene e in generale il mistero è riuscito a conquistarmi.L'ambientazione ben si sposa con lo sviluppo della storia, dopotutto sono una fan dei thriller ambientati nei piccoli paesini isolati e, leggendo anche altri libri dello stesso genere, il Trentino sembra essere la risposta italiana ai piccoli villaggi inglesi. Inoltre, questa scelta regala quel quid che fa distinguere il romanzo dagli altri dello stesso genere.Dunque la mia valutazione è positiva, di tre stelline e mezzo. Nonostante lo scarso feeling con i personaggi, e un finale un po' confusionario, la trama ricca di colpi di scena e l'ambientazione italiana hanno reso la storia estremamente godibile. Si tratta dunque di un giallo che vi consiglio, soprattutto se cercate qualcosa di piacevole da leggere sotto l'ombrellone.
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