Ciao a tutti. Fine settimana ricco di recensioni qui sul blog: si parte con la recensione di uno dei sequel più attesi (per lo meno da me): La Repubblica del Drago, secondo volume della trilogia de La Guerra dei Papaveri di R.F. Kuang.
TITOLO: La Repubblica del Drago AUTORE: R.F. Kuang
COLLANA: Oscar Vault
PREZZO (CARTACEO): 24,00€
PREZZO (EBOOK): 12,99€
TRAMA: Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall'oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri. Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell'Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l'unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell'ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l'Imperatrice e instaurare una repubblica. Né l'Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c'è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.
Credo che La guerra dei papaveri sia una delle saghe fantasy più brutali, coinvolgenti e intriganti degli ultimi anni, nonché una delle migliori serie grimdark scritte da un'autrice donna.
La Repubblica del Drago, appena pubblicato da Oscar Vault, è il secondo libro della trilogia, un tomo da seicento pagine che inizia poco dopo la conclusione del volume precedente. Rin è scampata alla terza Guerra dei Papaveri, ma deve ancora fare i conti con i postumi della sua dipendenza da oppio e con lo strascico emotivo che le ha lasciato il disastro che lei stessa ha provocato a Mughen. Tuttavia i suoi nemici sono ancora in libertà: su tutti, la Vipera, l'imperatrice Su Daji che, alleandosi con Mughen, ha provocato la distruzione dell'Impero. Rin, allo sbando, si unisce dunque alle forze del generale Vaisra, il padre di Nezha, suo vecchio compagno alla Sinegard, uno dei più potenti signori della guerra del Nikan con un progetto ambizioso: deporre l'imperatrice e proclamare la repubblica. Ma non è semplice: l'imperatrice è anche una potente sciamana e la guerra non è mai semplice da affrontare anche per chi, come Rin stessa, non ha un'altra ragione di vita. Vi ricordate quando vi parlavo della lettura de La Guerra dei Papaveri? Avevo divorato le prime duecento pagine in poche ore, mentre avevo fatto fatica a concludere il resto del romanzo, pur adorandolo. Bene, con La Repubblica del Drago è successo esattamente l'opposto: l'inizio si è rivelato di una pesantezza incredibile, la seconda metà del libro l'ho divorata invece in pochi giorni. Ma risultato finale è sempre lo stesso: ho adorato il romanzo, i personaggi, la serie, tutto, persino il finale, nonostante mi abbia spezzato il cuore.I personaggi sono moralmente grigi, proprio come piace a me: la stessa protagonista, Rin, è difficile da catalogare nelle fila dei buoni, considerato anche il finale de La Guerra dei Papaveri, con il genocidio dei mugheniani da lei deliberatamente causato. Ho adorato come la Kuang abbia caratterizzato tutti i personaggi in maniera estremamente realistica, senza tralasciare gli aspetti più oscuri della loro personalità: dalla collera che pervade la protagonista, alle dipendenze, al dolore, nulla è edulcorato, nulla è lasciato in secondo piano.Ciò vale sia per la protagonista, sia per i personaggi secondari. In questo secondo libro, rispetto al precedente, si afferma un gruppo ristretto di comprimari, tra cui i più importanti sono Kitay e Nezha. Su Kitay ho pensato bene fin dal primo libro: si tratta forse del personaggio più positivo della serie (se proprio si può parlare di personaggi positivi in una trilogia così cruda come La Guerra dei Papaveri) e sono stata contenta dell'evoluzione dell'amicizia tra lui e Rin. Su Nezha invece ho cambiato idea più volte e non mi sono ancora fatta un'opinione definitiva: nel primo libro l'ho odiato, in questo mi è piaciuto e ho desiderato più volte una storia d'amore tra lui e la protagonista, nonostante in questa serie sembra esserci poco spazio per l'amore, almeno quello romantico. La saga infatti si concentra più sul conflitto, ricalcato sulle guerre che hanno coinvolto la Cina nel XX secolo, e su tutto ciò che ruota attorno, dagli intrighi di palazzo alle campagne militari, tutti descritti con esplicito realismo. L'aspetto più bello della serie è proprio questo: la Kuang, a differenza di altri autori, non dipinge la guerra come il culmine della storia o come un momento epico, ma la descrive in tutta la sua violenza e brutalità, senza risparmiarsi, e spesso cercando di evidenziarne anche l'inutilità. Per quanto riguarda l'aspetto fantastico, sono contenta che l'autrice abbia rivelato qualcosa in più sulla Triade e gli sciamani rispetto al primo volume; dopotutto la magia è quel tocco originale che rende ancora più incisiva una serie che altrimenti non sarebbe stata altro che una trilogia di romanzi fanta-storici. Anzi, vi dirò di più: nella parte iniziale del volume, dove gli sciamani ricoprono un ruolo secondario rispetto al primo libro, ho trovato la storia più pesante, meno frizzante, al punto che ho fatto fatica, a un certo punto, a proseguire con la lettura,Tuttavia la seconda parte de La Repubblica del Drago è esplosiva, ricca di eventi, battaglie e con colpi di scena talmente inaspettati che mi hanno lasciato senza parole (e con una lacrimuccia). Per questo motivo, nonostante alcuni capitoli non all'altezza delle aspettative, la mia valutazione è comunque ottima, quattro stelline e mezzo. La Guerra dei Papaveri è una serie fantasy sorprendente, molto più adulta e coinvolgente di quanto potessi immaginare prima di iniziarla.Non vedo l'ora, dunque, che la Oscar Vault pubblichi anche l'ultimo libro della serie, The Burning God, sperando che la conclusione sia all'altezza dei volumi precedenti.
Nessun commento:
Posta un commento