venerdì 28 maggio 2021

Review Party: Il problema della pace - Joe Abercrombie

Questa deve essere la settimana dei secondi volumi delle serie grimdark: dopo ieri, in cui vi ho recensito La Repubblica del Drago di R.F. Kuang oggi invece vi parlerò de Il problema della pace, uil secondo libro nella seconda trilogia di Joe Abercrombie dedicata al mondo della Prima Legge. 

TITOLO: Il problema della pace  
AUTORE: Joe Abercrombie
COLLANA: Libri Mondadori  
PREZZO (CARTACEO): 23,00€
PREZZO (EBOOK): 11,99€
TRAMA: "Il problema della pace" è che la guerra continua sotto altre forme. L'Unione del giovane re Orso è più divisa che mai, dilaniata tra pretese dell'aristocrazia irrequieta, città che invocano la secessione, il popolo aizzato dagli Spezzatori e la morsa stritolante dei debiti bancari, pilotati da interessi sinistri che è bene non rimestare. La ricca e spietata Savine dan Glokta si è scoperta più fragile di quanto sospettasse, ed è decisa a soffocare ogni scherno e tradimento con una nuova imprevedibile mossa. Leo dan Brock ha vinto in duello Crepuscolo il Possente, eppure, nel grigiore della sua nuova vita da governatore, è come se avesse perso tutto, finché il suo aiuto non viene richiesto per un sogno luminoso che però potrebbe trasformarsi in un incubo, per lui e per tutti. Rikke deve lottare contro i poteri sconvolgenti della Vista Profonda che minacciano di divorarla, o trasformarla per sempre. Vick, spia e torturatrice, cambia mille maschere e identità, e nessuno sa quale volto si celi davvero nel profondo. Grosso ha promesso di tenere la sua famiglia lontano dai guai, e per farlo è costretto a compiere ciò che la sua stessa famiglia non dovrebbe scoprire mai. Trifoglio sorride agli insulti di chi deride il vecchio cauto in cui si è trasformato, ma è già successo che una volpe feroce si confondesse tra le pecore. Ancora una volta, le loro scelte sono destinate a incrociarsi in una danza vorticosa che è anche un duello micidiale, mentre il mondo va a fuoco tra congiure, processi, voltafaccia, innovazioni tecnologiche e l'ennesima guerra arrossa l'orizzonte, a cambiare tutte le regole del gioco. Con questo secondo volume della sua nuova, audace trilogia, Joe Abercrombie preme ulteriormente l'acceleratore sulle intuizioni e visioni che ne hanno fatto uno dei re del 'fantasy grimdark', lanciandoci a velocità indiavolata in un mondo brutale e complesso e in un caleidoscopio di personaggi che comprende guerrieri e prostitute, banchieri e ruffiani, terroristi e streghe tornate dalle terre dei morti; un universo che dialoga con umorismo mordace e dolente commozione con i nodi più aggrovigliati del nostro presente politico, sociale ed economico. Perché il problema della pace è che non dura.

Il problema della pace è che la guerra continua sotto altre forme. 
Credo che basti questa frase a riassumere il contenuto del secondo volume della nuova trilogia di Joe Abercrombie, ambientato nello stesso mondo del suo lavoro più famoso, la serie de La Prima Legge. Per chi non lo conoscesse il fantasy che Joe Abercrombie è piuttosto particolare: spesso definito grimdark, non è poi un fantasy dalle sfumature troppo dark, quanto piuttosto una sorta di romanzo storico ambientato in un mondo da lui inventato dove di magia ce n'è poca o niente, e ciò che abbonda sono intrighi, tradimenti, violenze e battaglie. 
Questo romanzo non fa eccezione: quel poco di magia vista nella trilogia de La Prima Legge non ha ancor fatto la sua comparsa (ad esclusione forse delle capacita divinatorie di alcuni personaggi), ma, nel frattempo, i protagonisti sono alle prese con una società sempre più sull'orlo della rivoluzione, dove la modernità rappresentata dalle industrie, fulcro del primo libro della serie, sembra portare più problemi che miglioramenti.
Come anche il precedente volume, Il problema della pace segue un folto gruppo di personaggi: c'è Savine dan Glokta, impegnata a riprendere la sua scalata sociale dopo che la scoperta della sua parentela con il re le aveva impedito il matrimonio, c'è Leo dan Brock, il Giovane Leone, alle prese non solo con un incarico governativo, ma anche con alcuni ambigui alleati e i loro piani per il futuro, ci sono i personaggi del Nord, Rikke e Trifoglio, che devono gestire le lotte brutali e selvagge che contraddistinguono questo pezzo di mondo, c'è Re Orso, che deve lasciarsi alle spalle la sua vita di Principe fannullone per prendere in mano le redini dell'unione, e infine c'è Vick van Teufel, impelagata in una rete di bugie e piani segreti. 
I personaggi sono tanti e devo dire che Joe Abercrombie non è riuscito a gestire benissimo la struttura a punti di vista multipli adottata per narrare la storia. Infatti, quando si ha a che fare con una moltitudine di personaggi, come avviene in questo romanzo, tendo a prediligere la struttura "un capitolo, un punto di vista" che permette di mantenere una certa semplicità nella narrazione e di non confondere il lettore. Questo elemento si perde un po' nel libro: ci sono capitoli che seguono più personaggi, e tra i numerosi protagonisti e le molteplici comparse dai nomi più o meno improbabili talvolta si fa fatica a raccapezzarsi tra le varie sottotrame che si svolgono in parallelo.
Il ritmo narrativo, inoltre, non aiuta: la prima metà del romanzo, infatti, rimane piuttosto piatta e, in alcuni passaggi, ho fatto fatica a godermi la lettura. Fortunatamente, la storia si fa tanto più interessante quanto più ci si avvicina alla conclusione del romanzo.
Esiste infatti un punto, circa a tre quarti del libro, in cui i personaggi superano la fase di intrigo e passano all'azione: qui ho rivisto il Joe Abercrombie degli esordi, forse meno raffinato, ma più diretto, che parla alle pance dei lettori e li coinvolge con le sue descrizioni, talvolta cruente ma sempre efficace, e con la sue scene di combattimento e azione sempre ben orchestrate. 
Ho apprezzato inoltre come l'autore abbia gestito il percorso di crescita dei suoi personaggi: alcuni vanno incontro a veri e propri cambiamenti radicali, come Orso, che riesce a esprimere appieno le sue potenzialità, e Rikke, mentre altri, pur mantenendo le caratteristiche principali della loro personalità, non hanno potuto godere di percorsi così esaltanti. 
Tuttavia, nonostante i personaggi secondari, e la quantità di tradimenti e colpi di scena orchestrati da Abercrombie, per tutta la prima metà Il problema della pace si è rivelato un romanzo piuttosto noiosetto e solo una parte finale all'altezza della fama del suo autore è riuscita a farmi cambiare idea proprio in zona Cesarini. 
Dunque la mia valutazione è di tre stelline con un più. Nonostante si sia rivelata una lettura pesante in più punti, Il problema della pace si è risollevato con un finale imprevedibile che mi convince a proseguire la serie con il terzo volume, The Widsom of Crowds, in uscita questo autunno in lingua inglese. 


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