Ciao a tutti. Dopo aver trattato un gran numero di romanzi stranieri in questo inizio 2021, torniamo finalmente in Italia con una nuova uscita targata Salani: oggi infatti vi parlo di Io non ti lascio solo di Gianluca Antoni, romanzo nato all'interno del concorso Io scrittore e ora ripubblicato da una grande casa editrice.
TITOLO: Io non ti lascio solo AUTORE: Gianluca Antoni
COLLANA: Salani
PREZZO (CARTACEO): 15,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: L'amicizia è affrontare insieme la paura. Lo sanno bene Filo e Rullo, due ragazzini diversissimi eppure inseparabili, che decidono di scappare da casa e di avventurarsi tra i boschi, alla ricerca del cane di Filo, perso durante un temporale. Per ritrovarlo si spingono fino alla cascina di Guelfo Tabacci, uno schivo montanaro di cui si mormora che anni prima abbia ucciso suo figlio. Così, l'ingenuità della loro fuga lascia il posto ai terribili segreti del mondo degli adulti. Molto tempo dopo, nella cantina di quello stesso casolare vengono ritrovati due diari. Sono stati proprio i due amici a scriverli, consegnando a quelle pagine ingiallite la soluzione del mistero e il racconto, insieme crudo e poetico, di un'estate destinata a cambiare per sempre le loro vite. In un paesaggio dominato dal contrasto tra la luce dell'eterna innocenza e il buio del dolore, Gianluca Antoni mescola le atmosfere del giallo a quelle del romanzo di formazione. Con colpi di scena e toni delicati, racconta i rapporti tra genitori e figli, le strategie imprevedibili con cui affrontiamo la perdita, ma anche la tenacia di legami fatti per sopravvivere al tempo.
Io non ti lascio solo è il nuovo libro di Gianluca Antoni che presenta un'interessante commistione di generi: un po' romanzo di formazione, un po' giallo, un po' scritto in modo tradizionale, un po' tramite l'espediente narrativo dei diari. Si tratta di un miscuglio decisamente insolito, che però riesce a caratterizzare il romanzo fin dalle prime pagine: non è un caso infatti che io sia rimasta catturata fin dai primissimi capitoli, impegnata nel tentativo di carpire tutte le sfumature dell'opera e di comprendere dove l'autore volesse portarmi. Il romanzo infatti si apre con il ritrovamento dei diari di due bambini, Filo e Rullo: la presenza sulla scena di un maresciallo, De Benedettis, coinvolto in un caso di sparizione anni prima, unita al tono volutamente misterioso della scena, mi hanno fatto subito pensare all'inizio di un libro giallo. Cos'era successo ai bambini? Attorno a quale crimine si sarebbe sviluppata la storia? L'autore, tuttavia, non aveva intenzione di scrivere un giallo, per lo meno non il classico romanzo giallo: i diari dei due bambini vengono infatti presto letti, raccontando la storia di un avventura che coinvolge un cane scomparso nel bosco e un burbero uomo di montagna, tale Guelfo Tabacci, segnato dalla sparizione del figlioletto neonato. Il bello di Non ti lascio solo è che l'autore decide di non scoprire le carte in gioco fino agli ultimi capitoli e ciò crea parecchie aspettative nel lettore, che rimane colpito dai vari colpi di scena che si susseguono attraverso la narrazione. Anche la scelta di gestire in parallelo due trame, una dedicata all'avventura di Filo e Rullo e una dedicata al commissario e alla sua indagine per la scomparsa del figlio di Tabacci si è rivelata vincente. Durante la lettura, infatti, non riuscivo a scorgere i punti in comune fra le due sottotrame, se non quello dato dal prologo, in cui assistiamo a un colloquio tra il maresciallo in pensione e un Filo ormai adulto, ma solo la parte conclusiva della storia è stata in grado di sbrogliare tutti i misteri rimasti irrisolti. Per quanto riguarda i personaggi, i più approfonditi sono sicuramente i due bambini, Filo e Rullo: i due si completano a vicenda, tanto il primo è intraprendente e serio, quanto il secondo è più rilassato e fifone. I due, tuttavia, sono legati da un legame profondo e intimo, la cui portata viene rivelata solo nel finale con un colpo di scena che non ero riuscita a predire e che mi ha lasciata basita. Tra gli adulti, invece, domina la figura negativa di Tabacci: un uomo burbero e incline alla violenza, segnato da una relazione complicata e da un passato difficile che lo ha segnato. In realtà la caratterizzazione di Guelfo è più profonda di quanto possa apparire all'inizio, e speravo che l'autore lasciasse più spazio alla sua "redenzione", che invece viene concentrata nell'epilogo. Un altro personaggio di cui avrei voluto sapere di più è il maresciallo De Benedettis: all'inizio credevo che sarebbe stato uno dei protagonisti del romanzo ma, in realtà, nonostante qualche capitolo raccontato dal suo punto di vista, passa un po' in secondo piano e ciò mi è dispiaciuto, non solo perché si trattava di un personaggio comunque interessante, ma anche perché la sua sottotrama aveva, a mio avviso, molto da dire. Sulla scrittura invece non ho niente da dire. Essendo la maggior parte della storia raccontata attraverso gli occhi di due ragazzini, l'autore ha preferito impiegare uno stile semplice, con un tocco quasi infantile: la scelta paga, perché il libro è scorrevole e, grazie all'uso di diversi punti di vista, coinvolgente. Questa scelta, tuttavia, non deve influenzarvi: Io non ti lascio solo non è un romanzo per ragazzi, anzi è pensato per un pubblico più ampio, trattando infatti una storia che affronta temi universali come la paternità, l'amicizia e, soprattutto, la perdita, che viene affrontata in tutte le sue sfumature, sia essa di un animale, un genitore, un figlio o, più filosoficamente, una parte di sé. Dunque la mia valutazione è di quattro stelline. Io non ti lascio solo si è rivelato una bella sorpresa, con una storia all'apparenza semplice, che però mi ha tenuta incollata alle pagine fino all'epilogo.Spesso si tende a tralasciare gli autori italiani, specialmente nel campo dei bookblogger e dei bookinfluencer, ed è un peccato, perché a volte gli scrittori del nostro paese pubblicano delle vere e proprie chicche, e Io non ti lascio solo ne è la dimostrazione.
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