mercoledì 12 luglio 2017

Recensione: La donna di ghiaccio - Robert Bryndza

Buongiorno a tutti! Qui si muore di caldo, così ho deciso: vi parlerò di un libro che parla di inverno, ghiaccio e cadaveri. Per lo meno, qualche brivido verrà, e senza nemmeno attaccare l'aria condizionata...

TITOLO: La donna di ghiaccio
AUTORE: Robert Bryndza
COLLANA: newton Compton Editori
PREZZO (CARTACEO): 9,90€
PREZZO (EBOOK): 0,99€
TRAMA: ll corpo congelato. Occhi spalancati e labbra socchiuse. Come se fosse morta mentre era sul punto di parlare…
Quando un ragazzo scopre il cadavere di una donna sotto una spessa lastra di ghiaccio in un parco di Londra, la detective Erika Foster viene subito incaricata dell’indagine sull’omicidio. La vittima, giovane, ricca e molto conosciuta negli ambienti della Londra bene, sembrava condurre una vita perfetta. Ma quando Erika comincia a scavare più a fondo tra le pieghe nascoste della sua esistenza, trova degli strani punti di collegamento tra quell’omicidio e l’uccisione di tre prostitute, assassinate secondo un macabro e preciso rituale. Ma chi era veramente la ragazza nel ghiaccio? Quali segreti nascondeva? Il ritratto che ne dà la famiglia corrisponde alla verità? Erika ha l’impressione che tutti gli elementi a cui si aggrappa nel corso delle ricerche le scivolino via dalle dita, ma è cocciuta, determinata e disposta a qualunque cosa pur di arrivare a capire che cosa si cela dietro quella morte violenta…




Ogni libro va letto al momento giusto. Quando ho iniziato La Donna di Ghiaccio di Robert Bryndza la prima volta ero nel mezzo di un trasloco faticoso e all'inizio di una sessione di esami che si prospettava dura e faticosa. Inutile aggiungere altro: ho abbandonato la lettura dopo poco, sommersa dagli eventi e dal lavoro da fare.
Un mese dopo, con la prima parte del trasloco completata e metà sessione ormai alle spalle, ho ricominciato il romanzo dalla prima pagina. Ed... è stato come se lo leggessi per la prima volta.
Una piccola nota in apertura: come ho già detto in altre recensioni, ultimamente in libreria i gialli seguono la moda dei titoli che iniziano con "La ragazza": La Ragazza del treno, La ragazza perfetta, imperfetta, di qua, di là... Curiosamente, il titolo originale di questo romanzo è La ragazza nel ghiaccio (The girl in the ice), tradotto, con una scelta controcorrente, come La donna di ghiaccio.
In realtà, la vittima del crimine è proprio una ragazza, ritrovata nel ghiaccio nel bel mezzo dell'inverno londinese: si chiama Andrea Douglas-Brown, è bella, è ricca e fa parte della più potente élite della City. Nessuno sa cosa ci facesse, in una fredda notte di gennaio, in una zona di Londra che è quanto di più lontano dalle sue abitudini si potesse immaginare.



Il compito di sbrogliare la matassa viene affidato a Erika Foster, nota detective di origine slovacca, con un passato denso di successi lavorativi e tragedie famigliari, ma indagare su una famiglia potente e in vista non è facile, soprattutto quando si ha un grande errore alle spalle...
Erika è un personaggio realistico e ben descritto. Non è stato semplice entrare in empatia con lei: all'inizio del romanzo infatti è una donna chiusa, stanca, divorata dalla perdita del marito Mark, che fatica a trovare stimoli nel proprio lavoro. Fortunatamente più avanza con il caso e più sembra riaccendersi in lei quella scintilla che l'aveva portata ad essere rispettata nel lavoro e come persona: la Erika degli ultimi capitoli è un personaggio molto diverso (e assai più amabile) rispetto a quella delle prime pagine e, lode all'autore, il cambiamento avviene in maniera molto graduale e verosimile.
Come in molti gialli il detective è la star del romanzo, il personaggio su cui si concentra maggiormente l'attenzione dell'autore, ma sono tante le storie che non esisterebbero senza i comprimari. In questo caso, come in molti romanzi del genere, i personaggi secondari sono delle macchiette con una caratteristica predominante: il ricco padre della vittima è il classico uomo d'affari della City, i poliziotti si dividono in buoni e cattivi, il capo fatica a conciliare lavoro e famiglia... Tuttavia devo ammettere che, soprattutto con i detective Moss e Peterson Bryndza cerca comunque di dare quel poco di caratterizzazione che fa in modo che il personaggio salti subito all'occhio del lettore!
Lo stile di Bryndza rispecchia molto quello dei thriller moderni: tantissimi capitoli (circa un'ottantina!) di cui alcuni lunghi anche meno di una facciata. Da amante dei capitoli brevi non posso non approvare questa scelta, che velocizza il ritmo della narrazione e favorisce un crescendo di tensione nel finale, ma so che non a tutti piace questo modo di scrivere.
Per il resto la scrittura si basa sul "manuale del buon giallista": terza persona, più punti di vista e ritmo elevato, anche se l'autore cerca comunque di approfondire il lato psicologico di Erika.
Il caso risulta intricato ma appassionante, con parecchi colpi di scena: io non sono riuscita a scoprire in autonomia l'assassino, ma forse qualche mente più fine della mia può riuscirci!

In conclusione? La mia valutazione è di quattro stelline. La donna di ghiaccio è sostanzialmente un giallo che svolge bene il suo lavoro: intrattiene il lettore con un caso ingarbugliato e lo sfida a scoprire il colpevole. Un plus: si tratta di un'ottima lettura estiva. Chissà infatti che, con titolo e copertina glaciali, e le approfondite descrizioni delle atmosfere di una Londra invernale, non abbia sul lettore un effetto... refrigerante! 

3 commenti:

  1. Mi hanno mandato questo libro ma ancora non ho avuto il tempo di leggerlo, spero di farlo durante le vacanze!

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    1. Secondo me è una lettura adeguata per l'estate! (inoltre hanno annunciato l'ennesima ondata di caldo... questo libro dall'atmosfera glaciale potrebbe smorzarla)

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    2. Magari allora me lo porto in spiaggia ad agosto! hihihihiih

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