Buongiorno! Come sapete,
adoro i gialli e sono sempre felice di ospitare un BT dedicato a romanzi di
questo genere. Tuttavia la tappa odierna di questo BT per l'uscita de Il bosco
di Mila di Irma Cantoni mi ha coinvolto particolarmente: dopotutto uno dei miei
sogni, nella vita, è fare l'ingegnere forense, una sorta di detective
dell'ingegneria...
Chi ha visto Mila? E' questa la domanda che tutti si pongono... Insieme a Vittoria Troisi partiamo alla ricerca della piccola Mila, ma non ci si improvvisa detective per caso! Per questo motivo la tappa è strutturata come una piccola guida in 5+1 passi, un piccolo rapido corso per diventare detective e scoprire la verità sulla sparizione della piccola Morlupo.
Siete pronti a partire per un'indagine ricca di colpi di scena?
0) Conoscere i grandi del mestiere
È il punto zero:
per fare il detective bisogna avere passione. E la passione può nascere
leggendo libri gialli (come può esserlo il Bosco di Mila), guardando serie tv,
o conoscendo poliziotti nella vita. Fatto sta che quella per il giallo è una
passione che nasce da dentro e che spinge verso un unico punto: scovare il
colpevole.
1) Attrezzarsi
Non ci si
improvvisa detective, proprio no. È importante essere preparati ad ogni
evenienza, e disporre degli attrezzi del mestiere. Certo, è inutile conciarsi
come novelli Sherlock Holmes in costume, con tanto di berretto
caratteristico, o acconciarsi i baffi
alla Hercule Poirot cercando di ottenere la stimolazione delle celluline
grigie, ma bisogna comunque essere organizzati: abbigliamento comodo, sia mai
che capiti di svolgere ricerche in un bosco, cellulare funzionante, e
possibilmente che non perda la linea nelle situazioni cruciali, e una
connessione internet funzionante.
E la famosa lente
di ingrandimento? Perché no...
2) Informarsi
Tutti hanno una
storia e tutti hanno segreti. I Morlupo, la famiglia di Mila, più di tutti. Il
buon detective sa dunque informarsi, passando in rassegna tutte le informazioni
sui soggetti coinvolti da qualsiasi fonte, da internet ai giornali alle
vecchiette di paese, persino le meno attendibili. Obiettivo: conoscere i
soggetti del caso, riportando alla luce tutti gli scheletri, anche quelli
sepolti nell'armadio...
3) Ascoltare i testimoni
È ufficiale: la
gente non sa farsi i fatti propri. Avete presente il vicino di casa che deve
sempre mettere il naso negli affari degli altri. Bene, in queste situazioni, è
il vostro migliore amico. Interrogatelo, mettetelo sotto torchio, e ascoltate
ciò che ha da dirvi. Lo stesso vale per tutti i conoscenti, sia della vittima
che dei presunti sospetti: amici, nemici, parenti, il figlio dell'amico del
cugino che non lo vedeva dal 1984. Tutti hanno qualcosa da raccontare e se la
versione dei fatti comincia ad essere sempre più confusa o nebulosa beh... è il
caso di approfondire la vicenda.
4) Fare domande
Mettete da parte la
timidezza e la paura di disturbare: le domande sono una parte cruciale per un
detective. Bisogna essere decisi e avere mano ferma soprattutto con chi, come
la famiglia di Mila, è convinta che essere di classe sociale elevata dia dei
privilegi anche durante un'indagine. Badate: anche la domanda all'apparenza più
stupida può portare alla scoperta del dettaglio più importante. Se vi viene in
mente qualcosa di interessante appuntatelo subito e tiratelo fuori al momento
del bisogno. Sia mai che un detective si dimentichi la domanda principale
durante l'interrogatorio del sospettato numero uno.
5) La scena del crimine
La scena del
crimine parla una lingua tutta sua. Lei racconta tutto: chi è stato e come, ma
bisogna saper tradurre le sue parole, fatte di tracce, indizi, dettagli
nascosti. Prestare molta attenzione al luogo del delitto è fondamentale:
visitatelo più volte e tenete occhi e orecchie bene aperti.
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