giovedì 26 gennaio 2017

Blogtour: Il farmacista del ghetto di Cracovia - Tadeusz Pankiewicz

Ciao a tutti! Domani è la Giornata della Memoria. Non avevo mai organizzato niente per questo giorno... fino a quest'anno dove Erika, Blogger de Lo specchio dell'anima mi ha coinvolto in questo interessante blogtour dedicato al romanzo Il Farmacista del ghetto di Cracovia di Tadeusz Pankiewicz. In questa tappa vi parlerò di film e libri riguardanti la Seconda Guerra mondiale e la Shoah. C'è solo una piccola parte dell'immenso produzione riguardante quel periodo, altrimenti avrei dovuto scriverne come minimo cinque di tappe, ma spero che da questo post ci possano essere consigli interessanti di lettura o visione.


Non puoi non leggere Il farmacista del ghetto di Cracovia se...
... Se ami le storie che parlano di persone straordinarie.
Tadeusz Pankiewicz, nel 1941, si ritrova suo malgrado a subire sulla propria pelle le leggi razziali, pur non essendo ebreo: al momento della creazione del ghetto di Cracovia è l'unico farmacista del suo quartiere e preferisce rimanere, al fine di non perdere il suo negozio e doversene andare, aiutando in questo modo gli abitanti del ghetto, fornendo loro aiuto e medicine. Tadeusz è solo uno dei tanti che hanno rischiato la vita pur di aiutare il prossimo e la sua storia non potrà non coinvolgere e far riflettere i lettori, come hanno fatto quelle di tante altre persone straordinarie, tra cui Oskar Schindler, dalla cui vicenda è stato tratto nel 1993 il film Schindler's List, vincitore di ben sette premi Oscar, tra cui l'ambito miglior film. Anche Oskar Schindler non era ebreo, eppure ha fatto tutto ciò che era in suo potere per aiutare un migliaio di ebrei, assumendoli nella sua fabbrica e salvandoli così da un destino segnato; proprio per questo è stato proclamato Giusto fra le nazioni, un onore che viene conferito a chiunque abbia messo a rischio la propria vita per salvare anche solo un ebreo dalla Shoah
...Se vuoi immergerti nei luoghi dove si è fatta la Storia.
Sono diversi i film e i romanzi ambientati nei ghetti. Se la storia del Farmacista è ambientata nel ghetto di Cracovia, quella de Il Pianista, Wladyslaw Szpilman, che ha dato vita a un romanzo autobiografico e a un famoso film, è ambientata nel ghetto di Varsavia. Anche questa una storia vera, che racconta di come Wladyslaw, il pianista del titolo, è riuscito a sopravvivere per tutta la seconda guerra mondiale, vivendo buona parte del conflitto nel ghetto della capitale polacca, sottoposto alle angherie dei soldati tedeschi, e alle privazioni e sofferenze che comportava essere ebreo in quel periodo. La performance nei panni del pianista valse nel 2003 l'Oscar all'attore Adrien Brody.
... Se non vuoi dimenticare.
Sono molti i libri per non dimenticare ciò che è accaduto (e che non dovrà più accadere). Si parte da quelli che ormai sono considerati veri e propri classici della letteratura, come Se questo è un uomo di Primo Levi, la cui lettura mi ha profondamente sconvolta. Si tratta infatti di una storia da leggere quasi necessariamente, dove la voce dell'autore, testimone in prima persona della terribile esperienza dei lager nazisti, racconta gli orrori subiti, rendendoli vicini, palpabili, meno sfocati o lontani nel tempo, come possono magari apparire a chi quel periodo non l'ha vissuto. Si passa poi ai grandi bestsellers, come Storia di una ladra di libri (inizialmente noto come La bambina che salvava i libri), che oltre ad avvicinare i giovani a quegli anni ha avuto anche il pregio di far conoscere anche gli aspetti meno noti della dittatura nazista, come i roghi di libri. Per ultimo vi parlo di una nuova uscita, Il fabbricante di giocattoli, edito da BookMe, che ripercorre tra passato e presente, la storia di un uomo di oggi il cui nonno è scampato ai campi di sterminio nazisti. 

4 commenti:

  1. Ciao Silvia, grazie per aver partecipato! <3
    Mi piace molto come hai strutturato il post e hai ragione ci sarebbero volute molte più tappe e molto più tempo per trattare in modo davvero esaustivo il tema, ma forse non si potrebbe comunque dire abbastanza.

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    1. Mi sa che non si può sia perché il tema è grande di suo, sia perché sulla shoah sono stati scritti moltissimi libri e girati tantissimi film. Io ho parlato di quelli che conoscevo e ho visto, ma ce ne sarebbe tanto da scrivere (mentre mettevo giù la tappa mi erano venuti in mente altri titoli, come Il bambino dal pigiama a righe, ma non sapevo come inserirli nel testo...)

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  2. Risposte
    1. Io ricordo ancora quando l'ho visto per la prima volta, al pomeriggio alla scuola media (sono passati ormai più di dieci anni). L'ansia per la sorte del protagonista... mamma mia!

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