Scrittori si nasce
o si diventa?
Se siete dell'idea
che lo scrittore è un predestinato, che deve scrivere il suo primo romanzo a
otto anni, che deve consacrare la sua vita alla nobile arte della scrittura,
leggete la storia di Diana Gabaldon. L'autrice della serie di Outlander è un
esempio di forza di volontà: nella sua lista di buoni propositi c'è l'obiettivo
"scrivere un romanzo". Lei non solo lo fa, ma crea dal niente
Outlander. La straniera come romanzo d'esordio.
Magari penserete
"vabbè, lavora nel settore, magari è una giornalista/professoressa di
lettere/ricercatrice di manoscritti antichi..."
Invece no. Diana
Gabaldon è una biologa. Una biologa marina, per la precisione, che per oltre
dieci anni ha lavorato, sia come professoressa che come ricercatrice presso
l'Università statale dell'Arizona, dedicandosi a più discipline, come ecologia,
anatomia e analisi numerica, nessuna di queste collegate con la storia inglese
né tantomeno con la letteratura.
Allora,
l'ispirazione per Outlander da dove arriva?
In realtà, in
ambito universitario, Diana Gabaldon si era dedicata alla scrittura
scientifica, al punto da essere tra i primi collaboratori di Science Software
Quarterly, una rivista che trattava principalmente di informatica, ma non aveva
alcuna esperienza diretta per quanto riguarda la narrativa. Così un giorno si
dice che vuole scrivere un romanzo "for practise, just to learn
how", cioè solo per imparare come si fa. Sceglie il genere che sente
più vicino alle sue corde, il romanzo storico, vista la sua propensione alla
ricerca, e prende ispirazione da una serie tv molto nota, Doctor Who, in cui,
in un episodio, compariva un giovane della Scozia del diciottesimo secolo, a
partire dal quale si svilupperà Jamie, il protagonista che tutti conosciamo.
Creare la protagonista femminile è stato un po' più complicato: la sua idea di
un donna forte, che riuscisse a tenere testa ai duri uomini scozzesi
dell'epoca, cozzava con la condizione femminile di quegli anni. Dunque, per
aggirare il problema, e creare anche un personaggio moderno, la Gabaldon
introduce l'idea attorno alla quale delle sviluppa l'intera serie di Outlander:
i viaggi nel tempo.
Così, trovata la
storia e i protagonisti, trovato poi anche un agente letterario, il romanzo,
intitolato provvisoriamente Cross Stich, poi cambiato dall'editore nel più
avventuroso Outlander, trovò la via per la pubblicazione. In seguito al
successo ottenuto, Diana Gabaldon lasciò, una volta terminato il secondo volume
della serie, gli impieghi universitari, dedicandosi a tempo pieno alla
scrittura, e pubblicando tutti i romanzi, dai quali è stata tratta la serie tv. Oltre a Outlander, e alle pubblicazioni in ambito scientifico, Diana Gabaldon ha scritto una serie spin off incentrata sul personaggio di Lord John Grey, alcuni racconti brevi di vario genere, e il prequel Il mio nome è Jamie, di cui parleremo in maniera approfondita nelle prossime tappe.
Curiosità:
-Lo sapete che
Diana Gabaldon non approva le fanfiction sulle sue opere? Infatti per ragioni
"sia legali che personali" sul suo sito chiede direttamente ai fan di
non scriverle. [Ps: un cavillo generalmente accettato dai siti che pubblicano
fanfiction consente di scriverle sulla serie tv, ma shh, io non ho detto
niente]
-Come molti altri
scrittori anche Diana Gabaldon aveva inizialmente pianificato la serie di
Outlander come una trilogia: nel corso degli anni, tuttavia, la storia si è
espansa sempre più fino a raggiungere il totale, per ora definitivo, di dieci
libri.
-È stato rivelato
la scorsa estate che il libro numero nove si intitolerà Go tell the bees that
I'm gone, ma la sua data di pubblicazione è ancora sconosciuta.
Questa era solo la seconda tappa, ma continuate a seguire il blogtour: leggerete recensioni, segnalazioni e approfondimenti su Il mio nome è Jamie e il mondo di Outlander
Questa era solo la seconda tappa, ma continuate a seguire il blogtour: leggerete recensioni, segnalazioni e approfondimenti su Il mio nome è Jamie e il mondo di Outlander
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