Scusate! No, non mi hanno rapita gli alieni, ma tra la scuola e i preparativi per Natale... aiuto! Spero di poter essere più presente questa settimana e intanto vi lascio la prima recensione della Hoover. Preparatevi: ne arriveranno altre!
TUTTO CIÒ CHE SAPPIAMO DELL'AMORE -
COLLEEN HOOVER
TITOLO: Tutto ciò che sappiamo dell’amore
AUTORE: Colleen Hoover
COLLANA:
Rizzoli Narrativa
PREZZO
(RILEGATO): 16,00€
PREZZO (EBOOK):
4,99€
TRAMA:
Lake arriva in Michigan dopo la morte
del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita
appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta
costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo
giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will
è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata.
Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e
Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in
segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che
devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale:
tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily
Dickinson a nome di tutti noi.
Avevo iniziato
Tutto ciò che sappiamo dell'amore più di un anno fa. Era il luglio 2013 e
dovevo partire per un corso pre-universitario. Me lo ero portato dietro nel
tablet e avevo iniziato a leggerlo la sera, arrivando al capitolo tre. Poi
quella sorta di vacanza aveva preso una piega piacevole: ero fuori tutte le
sere e il povero romanzo rimaneva lì, interrotto. Mi ero completamente
dimenticata di lui finché, qualche giorno fa, aggiungendo alla lista dei buoni
propositi "recuperare tutti i romanzi di Colleen Hoover" l'ho ripreso
in mano, recuperandolo da capo. E questa volta, l'ho finito!
Ovviamente non è
stata una faticaccia. Anzi, chiedermi perché l'abbia lasciato in sospeso per
così tanto tempo è una domanda più che lecita, perché è stata una lettura che
mi ha preso molto, tanto che l'ho conclusa in pochi giorni e muoio dalla
voglia, prima o poi (probabilmente molto poi che prima) di leggerlo in lingua
per vedere come suonano le poesie. Sì, perché la cosa che rende particolare
questo libro è la presenza di poesie, strettamente legate alla storia, che
donano quel qualcosa in più. Non a caso il titolo originale del romanzo è
slammed, che si riferisce a competizioni poetiche che giocano un ruolo di primo
piano nella vicenda.
Riassumendo, in
breve, Layken, la protagonista, in seguito alla morte del padre, si trasferisce
in Michigan con la madre e il fratellino e qui incontra il bellissimo, stupendo
(e chi più ne ha più ne metta) vicino di casa, Will. I due iniziano a
frequentarsi ma ben presto devono fare i conti con la realtà: Will è il
professore di Lake.
Ora, all'inizio ci
sono rimasta di sasso perché Will ha solo ventuno anni, e in Italia la cosa
sarebbe praticamente impossibile: invece in America può accadere sul serio (e
mi è stato anche confermato da un'americana che conosco!)
Sorvolato questo
piccolo intoppo iniziale, che aveva un attimo minato, dal mio punto di vista,
la credibilità della storia, (volevo leggere un romanzo young adults, non un
paranormal!) mi sono concentrata più sui personaggi e sulla narrazione.
Will e Lake,
infatti, sono perfetti insieme e morivo dalla voglia di gridarglielo attraverso
le pagine, ogni qual volta si presentava un ostacolo che metteva in pericolo la
loro relazione. Lake è una ragazza molto normale, e per questo devo dire che mi
è piaciuta molto come personaggio: non è mai stata né troppo forte, né troppo
spaurita, di fronte alle situazioni difficili che ha dovuto affrontare ha
alternato momenti di coraggio ad altri di debolezza e forse è anche per questo
che mi è risultato facile entrare in empatia con lei.
Will è invece un
ragazzo molto dolce e responsabile, la persona più lontana dallo stereotipo di
bad boy che si possa immaginare; eppure, nemmeno lui è perfetto: proprio per
colpa della sua professione, e del forte senso della responsabilità che prova
dei confronti del fratellino più piccolo, riesce lo stesso a ferire la povera
Lake, provocandomi una certa stizza, tanto che, mentre leggevo, mi sentivo
totalmente coinvolta nella storia,
Infatti, durante la
lettura, ho provato molte emozioni differenti: gioia, quando le cose andavano
bene, tristezza, rabbia... Lo stile della Hoover risulta dunque molto
coinvolgente, e per questo sono riuscita ad apprezzare in maniera completa il
romanzo.
Al di là dei
protagonisti, sono ben sviluppati anche i personaggi secondari, come Eddie,
che, al di là del nome, mi è sembrata una ragazza molto particolare, oltre che
un'ottima amica per Lake, Gavin, il suo ragazzo e Julia, la madre della
protagonista che, se all'inizio mi
pareva poco più di una sagoma, più andavo avanti con la lettura, più mi colpiva
con la sua forza e i suoi consigli.
Ma il tocco in più
che rende Tutto ciò che sappiamo dell'amore un romanzo che vale la pena di
leggere è la poesia. Poesia come il corso tenuto da Will a scuola e poesia come
le competizioni di slam, che diventano delle vere svolte nella storia. Certo,
se non si sopporta la poesia forse è meglio non iniziare nemmeno il libro, ma
credo che la presenza dei componimenti dia quel tocco in più alla narrazione,
arricchendola e rendendola più emozionante.
Per questo la mia
valutazione complessiva è di quattro stelline e mezzo: non è forse la
perfezione piena ma è un romanzo che mi è piaciuto veramente.
Ps: mi ha colpito
anche la scelta di iniziare ogni capitolo con una citazione degli Avett
Brothers, gruppo preferito dei protagonisti e anche dell'autrice, nonostante...
non siano molto il mio genere!