lunedì 18 maggio 2015

Blogger League #1: Leggere è un modo di volare senz'ali

Buongiorno! Oggi primo blog dedicato alla Blogger League. Ebbene sì, mi sono iscritta anche io! In realtà l'avevo già fatto un po' di tempo fa, ma dopo mi sono dimenticata. Ora ho rimediato, ho messo in banner in pagina e procediamo spediti!
Per chi non lo sapesse, la Blogger League è un iniziativa di Jò del blog Whisper. La voce del tempo, che ogni settimana, attraverso una breve intervista, dà voce a un blog, permettendo così di conoscere nuova gente in questo universo enorme che è la Blogsfera.
E' ancora possibile iscriversi, (trovate qui il link) e le domande dell'intervista settimanale sono;
  • Oltre ad essere una blogger chi sei nella vita di tutti i giorni?
  • Come mai hai deciso di ritagliarti il tuo angolo virtuale? Parlaci del tuo rifugio, quali sono gli argomenti che tratti?
  • Perché le persone dovrebbero diventare tuoi lettori fissi?
  • Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
  • Vuoi fare un augurio speciale agli altri membri della League?
Questa settimana è il turno di Leggere è un modo di volare senz'ali. 


sabato 16 maggio 2015

Petition Time!

Oggi momento pubblicità. Sul serio, ormai stalkero la pagina Chrysalide, ma non trovo altro che nuove saghe o continuazione di quelle che la gente richiede meno (è un controsenso?). Dunque piccolo spot time per le petizioni creati per due volumi, uno dei quali di una saga che vorrei tanto poter finire di leggere in italiano...

giovedì 14 maggio 2015

Recensione: Io prima di te - Jojo Moyes

Salve. Oggi recensione perché questa settimana con la sinusite che mi perseguita non sono riuscita a preparare niente :( per fortuna oggi ho concluso due recensioni e questo weekend spero di essere più fruttuosa! Peccato sempre per il mal di testa che mi perseguita... ma teniamo botta! 
Questo libro l'ho letto ancora a gennaio, in Thailandia, ma ci ho messo mesi per scrivere la recensione. Sul serio. È  stato difficile, ma ce l'ho fatta! 

TITOLO: Io prima di te
AUTORE: Jojo Moyes
COLLANA: Mondadori Ombnibus
PREZZO (CARTACEO): 14,90
TRAMA: A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.

È molto difficile dare un giudizio su questo romanzo e non sono nemmeno sicura del modo in cui parlarne: non è facile parlare di libri che trattano di temi complessi, e ancora più complicato è esprimere la propria opinione.
Questo non toglie che, fino agli ultimi capitoli, Io prima di te mi abbia commossa, emozionata e, in qualche scena, anche divertita. È vero che non tratta di questioni proprio leggere, ma il tocco di Jojo Moyes, delicato e, a mio avviso, anche colorato, contribuisce a rendere la storia gradevole senza prendere sottogamba i temi di cui parla.    
La protagonista, Louisa detta Lou, è una ragazza colorata, eccentrica e giovale, che conduce una vita estremamente abitudinaria in un piccolo paese inglese fino al giorno in cui il locale in cui lavorava da anni chiude, lasciandola senza lavoro.
Dopo una lunga ricerca di un impiego, dopo alcuni bislacchi lavori abbandonati dopo pochi settimane, Lou riesce a trovare quello che potrebbe essere un lavoro perfetto: l'assistente di Will Traynor, un giovane  benestante paralizzato su una sedia a rotelle a causa di un terribile incidente.
Dopo un inizio non proprio tra i migliori, tra i due si instaura un bel rapporto, che porta Lou a rivoluzionare completamente la sua vita, troppo grigia e ordinaria per una ragazza piena di colore come lei.
In generale il romanzo mi è piaciuto molto: lo stile della Moyes mi ha colpito parecchio, appassionandomi alla lettura fino a farmi concludere il romanzo in pochi giorni.
Il rapporto creatosi tra Will e Lou mi è piaciuto parecchio: non mi è sembrato né forzato né né frettoloso, e mi ha portato addirittura a tifare per la coppia. La loro relazione infatti parte da un iniziale diffidenza e supera piano piano le difficoltà, in maniera molto realistica, fino a quel finale, che mi ha sciolta praticamente in lacrime (e non aggiungo altro, per non scendere nei dettagli).   
Una chicca che mi è piaciuta moltissimo è stata l'inserimento dei capitoli con punti di vista differenti da quella della protagonista: infatti, nonostante la storia sia narrata dalla prospettiva di Lou, ogni tanto sono stati inseriti dei capitoli in cui il punto di vista cambia, prendendo quello di personaggi secondari come possono essere la madre di Will e la sorella di Lou. Poiché adoro le storie narrate da più punti di vista ho trovato davvero azzeccata questa scelta, che mi ha permesso di vedere la storia da prospettive differenti.
I personaggi li ho trovati ben descritti e realizzati: in particolare ho amato Lou, nel suo essere eccentrica e colorata e nei suoi momenti più introspettivi, e anche Will, in quanto l'ho trovato molto realistico, diviso tra quella che era la sua vita precedente, ricca di esperienze come viaggi e sport estremi, e quella che invece è la sua nuova condizione, che gli provoca molta sofferenza.
Il finale mi ha fatto un po' storcere il naso, perché, per quanto lo abbia trovato comprensibile, e sensato, e mi abbia commosso parecchio... sinceramente, non mi è piaciuto. Tuttavia, questo non ha scalfito il mio giudizio più che positivo per un romanzo che sa trattare temi difficili in maniera delicata ma non superficiale. D
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline con un più, e in aggiunta mi ha fatto aggiungere alla mia wishlist gli altri romanzi della Moyes. Inoltre è in realizzazione un film basato sul romanzo e non vedo l'ora, dopo essermi previdentemente munita di fazzoletti e mascara waterproof, di andarlo a vedere (anche perché Lou verrà interpretata da Emilia "Daenerys" Clarke, che adoro, mentre, per completezza, il ruolo di Will è stato assegnato a Sam Claflin, alias Finnick Odair do Hunger Games)  




lunedì 11 maggio 2015

The Great Book Tag #12: Coffee Book Tag

Ciao a tutti! Perché la domenica quando in teoria dovrei pulire casa, preparare gli esami e curare il blog mi viene un attacco di sinusite che mi costringe a letto tutta la giornata? Oggi sto meglio e spero di riuscire oggi pomeriggio a scrivere qualche post, perché questa era l'ultima bozza... 


Oggi tag al sapore di caffè, scovata in mille e duecento blog, dunque non ho idea di chi l'abbia creata. Io per l'ultima volta l'ho vista sul blog di Valy, Sparkle from Books 



NERO
Una serie di cui hai fatto fatica ad innamorarti, ma ha i fan più accaniti
Certamente Divergent, nel senso che io non me ne sono proprio innamorata, ho interrotto dopo il primo volume e non sento l'esigenza di riprendere. Per quanto riguarda i fan accaniti, beh fino a Insurgent ce ne erano, e anche molti, ma, da quanto ho visto, Allegiant ha lasciato molti con l'amaro in bocca... 



PEPPERMINT MOCHA
Un libro che ha più popolarità durante l'inverno o durante un festività
My True Love gave to me, una raccolta di racconti natalizi, mi pare adattissima: non a caso l'avevo iniziata a Natale (e poi per pigrizia l'ho messa giù, ma recupererò... forse verso Ferragosto!)



CIOCCOLATA CALDA
Il tuo libro preferito per bambini
Cito per l'ennesima volta lo splendido Pasta di Drago di Silvana Gandolfi, il libro che mi ha praticamente iniziato alla lettura e che ancora oggi continuo ad adorare, nonostante, per il target di lettura, sia giusto un po' grandicella....



DOPPIO ESPRESSO
Un libro che ti ha tenuto incollato alle pagine dall'inizio alla fine
Ci ho messo pochissimi giorni a terminare l'Amore Bugiardo di Gillian Flynn... praticamente le pagine erano cosparse di attack tanto non riuscivo a staccarmi dalla lettura, anche di sera, anche... in bagno.



STARBUCKS
Un libro che vedi ovunque
C'è stata ultimamente in tutti i blog che frequento la Raccontami di un giorno perfetto mania..,. l'ho visto in giro talmente tante volte... che alla fine mi sono convinta a leggerlo anch'io (e meno male direi, perché mi è piaciuto molto! 



QUELLA CAFFETTERIA HIPSTER
Consiglia un libro di un'autore sconosciuto
Se amate il ciclo di Artù i libri di Merlino di Luisa Mattia sono ben fatti, oltre che abbastanza accurati, a me quando li lessi, diversi anni fa, piacquero molto...



OOOPS! PER SBAGLIO HO PRESO UN DECAFFEINATO!

Un libro da cui ti aspettavi di più
Fuori Piove, Dentro Pure, Passo a prenderti di Antonio Dikele Distefano era acclamato come il successo del momento: mi aspettavo una storia toccante e coinvolgente... e ho fatto fatica a trovare la storia, figurarsi le emozioni che mi avrebbe dovuto trasmettere! 


venerdì 8 maggio 2015

Recensione: Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti - Antonio Dikele Distefano

Salve a tutti! Oggi una recensione che mi ha molto coinvolta di una lettura dal titolo kilometrico che mi ha piuttosto delusa.... vi lascio con il mio parere. 

TITOLO: Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?
AUTORE: Antonio Dikele Distefano
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (CARTACEO): 14,00
PREZZO (EBOOK): 4,99
TRAMA: C'è una storia d'amore importante, durata un anno e osteggiata da tutti, il primo grande amore e la sua fine. Perché Antonio è nero e per i genitori di lei il ragazzo sbagliato. E poi c'è la famiglia di Antonio, gli amici, la scuola e altri attimi del cuore. Ci sono incontri, amori, momenti che fanno crescere, istanti indimenticabili. "Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?" è la vita di un ragazzo raccontata di getto, inseguendo le emozioni, passando da un'immagine all'altra. Pagine cariche di sentimento, frasi che colpiscono il cuore e destinate a essere scritte e riscritte. Un racconto fatto di momenti singoli, come singole canzoni, che insieme fanno la playlist di una vita.

Esistono libri che possono conquistarti il cuore e libri che invece desideri non avere mai letto. E poi esistono libri che non ti fanno né caldo né freddo, che non ti hanno suscitato emozioni particolari, ma che non ti hanno nemmeno fatto rimpiangere di averli iniziati. Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano rientra per me, in questa particolare categoria: complessivamente mi ha delusa, ma non per questo mi è sembrava una lettura da buttare via.
Molta della mia delusione è dovuta al fatto che, qualche settimana fa, sono stata alla presentazione del romanzo: l'evento mi è piaciuto molto, l'autore mi è sembrato, oltre che simpatico, anche molto convincente e non vedevo l'ora di iniziare il romanzo, tra l'altro un grande successo editoriale degli ultimi mesi, certa che mi avrebbe entusiasmato. 
Tuttavia, pochi capitoli e i miei bollenti spiriti si erano già raffreddati.
Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? è un romanzo molto breve (il numero delle pagine inganna: contate gli spazi bianchi e piangete sui poveri alberi abbattuti) che porta il lettore in un viaggio nella vita di Antonio, autore, protagonista e narratore, ragazzo italiano uguale agli altri e al tempo stesso diverso, non solo per il colore della pelle ma anche, a mio avviso, per una spiccata sensibilità e una certa intraprendenza. Il libro non tratta solo, come si potrebbe pensare, della storia tra Antonio, nero, e Linda, bianca, osteggiata in tutti i modi dalla madre della ragazza; ma anche delle amicizie del protagonista, del  suo quotidiano, della sua infanzia e della sua famiglia: anzi,arrivata al termine, mi sono convinta che la storia tra i due ragazzi non sia l'argomento principale del testo, cosa che magari può pensare un lettore mentre legge la trama del romanzo.
Dunque, perché se l'argomento trattato è così personale, e anche coinvolgente, devo ammetterlo, quali sono stati i miei problemi col romanzo? A dirla tutta, ciò che mi ha impedito di godere della storia è lo stile dell'autore. Come ha detto una mia compagna di università, mentre le parlavo del libro e dei miei dubbi in proposito: "Visto che hai detto che l'autore si è definito il nuovo Fabio Volo, non ti è venuto qualche dubbio?"
In realtà, non avendo mai letto nulla di Fabio Volo, né avendo pregiudizi in proposito, ero rimasta impassibile di fronte a questa affermazione,ma col senno di poi ci ho riflettuto (e dovrò affrontare anche Fabio Volo per schiarirmi le idee).
In ogni caso la scrittura è volutamente, spacciatamente, e pacchianamente d'effetto, e il risultato finale non è emozionante, come magari desiderava l'autore, quanto piuttosto artificioso e in certi punti anche divertente (ma certamente non era intenzione di Distefano scrivere un libro comico).
Quello che infatti mi ha colpito, e non è proprio un pregio, della maniera di scrivere è l'uso continuo di paragoni e similitudini non solo azzardate, ma proprio curiose e talvolta inadatte al contesto. Cercando infatti di parlare un linguaggio romantico e al tempo stesso di riflettere i giovani della nostra generazione, l'autore finisce per stilare un'accozzaglia di paragoni, che più di una volta al  posto della commozione mi hanno strappato un sorriso sghembo. Tuttavia questa sorta di difetto mi ha reso molto più piacevole la lettura, che altrimenti rischiava in alcune parti di cadere nella noia.
Un'altra cosa che non mi ha convinta, sempre per ciò che riguarda stile e struttura, è la maniera in cui i capitoli sono organizzati, ovvero senza criterio. L'azione va e viene, nel passato e nel presente, i personaggi vanno e vengono e io, come lettrice, a un certo punto ho perso il filo del discorso. Introdurre qualche indicazione temporale in più, e magari anche approfondire certe vicende, che restano invece piuttosto superficiali e indistinte, sarebbe stata cosa assai gradita.
Invece un elemento originale che ho apprezzato parecchio è la playlist, titoli di canzoni ascoltate durante la stesura, che fungono al tempo stesso da titoli dei capitoli. Molti brani sono veramente belli, altri non appartengono proprio al mio genere, ma la scelta dell'autore di inserirli ha dato un tocco in più al romanzo.
Quindi? Quindi non saprei. Si tratta di un romanzo talmente breve che non rimpiango certo di aver letto, ma credevo di emozionarmi di più, avevo aspettative che non sono state realizzate e questo influisce sulla valutazione.
Per questo mi sento di assegnare tre stelline con un meno: valutazione senza infamia, né lode, proprio come è stata alla fine questa lettura.




mercoledì 6 maggio 2015

WWW Wednesday #10

Buon mercoledì! Oggi sono in giro tutto il giorno ma siccome esistono gli smartphone posso lasciarvi il post con le mie letture della settimana. Sto leggendo abbastanza in questo periodo e ne sono soddisfatta, speriamo che duri... 




1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)
Sto leggendo due libri contemporaneamente (che novità...): L Quinta Onda, di Rick Yancey, per la Lega dei Lettori, che mi sta prendendo moltissimo, e Il Senso di Smilla per la Neve di Peter Høeg, scritto benissimo, ma direi molto lento, e sta faticando a prendermi.



2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)
Ho terminato Celeste di Cristina Vichi: la storia mi è piaciuta, ma sul modo in cui è stato scritto avrei qualche appunto da fare (lo so, sono pignola sullo stile, ma è una cosa a cui tengo parecchio... ne riparlerò nella recensione).


3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)
Fangirl, di Rainbow Rowell: sarà il tuo momento! (lo spero: la mole di pagine da leggere in lingua mi spaventa sempre!) 



lunedì 4 maggio 2015

Il Giro del Mondo in 80 Libri #7: Florida (USA)

Salve! Questa è una recensione  molto vecchia che contiene riferimenti a una mia pausa con la lettura avvenuta durante il periodo invernale d'esami... ho deciso di non cancellare questi riferimenti perché:
1) la recensione ne avrebbe risentiro
2) sono una sorta di "ricordati di leggere"
Dunque vi lascio  alla recensione, tra l'altro  appartenente alla rubrica Il Giro del Mondo in 80 libri.



TITOLO: Cocktail letale
AUTORE: Donald Bain e Jessica Fletcher
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 9,50 
TRAMA:  Portia Shelby ha mischiato troppe pillole dimagranti e farmaci per cardiopatici: un cocktail letale contro cui ogni medico o farmacista avrebbe dovuto metterla in guardia. Ma nessuno l'ha avvertita, e a Jessica Fletcher non resta che recarsi in Florida - insieme al dottor Seth Hazlitt, allo sceriffo Metzger e sua moglie Maureen - per partecipare al funerale dell'amica. Subito capisce, però, che si tratta di omicidio. Il costruttore al cui progetto edilizio Portia si opponeva fermamente, il misterioso ristoratore che forse è un mafioso sotto copertura... o persino l'affascinante marito della vittima: tutti avevano un buon movente per ucciderla, e la Signora in Giallo, una volta fiutata la preda, non se la lascia certo sfuggire...

Dopo una pausa durata quasi un mese sono ritornata alla lettura. In un certo senso non avevo abbandonato i libri ma la mia prima sessione invernale di esami mi aveva costretto a passare dal New Adult alla fisica, dal fantasy alla matematica. Così, dopo molto studio e diversi (ma ahimè non tutti) esami superati ero stanca e non avevo voglia di impegnarmi con romanzi troppo lunghi e più che mai con romanzi in inglese (Fangirl della Rowell, che a dicembre non vedevo l'ora di iniziare, dovrà aspettare ancora un po'): così ho cercato per casa un romanzo che primo, fosse leggero e secondo,  fosse anche un giallo dato che avevo una gran voglia di storie del mistero, che ti tenessero attaccato alla pagina.
Qualche anno fa i miei genitori mi regalarono una collezione di tre romanzi della Signora in   giallo: novecento pagine (dunque trecento circa a romanzo) scritte in  quella che chiamo "carattere speciale per orbi", cioè molto in grande. L'ideale per chi, come me, rientrava alla lettura dopo molto tempo! 
La storia è un classico giallo alla Fletcher: Jessica va da qualche parte, in questo caso in Florida per un  funerale, e puntualmente, accade un omicidio. Meglio, in questo caso la morte della suddetta amica, dovuta ad un attacco di cuore, si rivela in realtà tutt'altro che naturale e la Fletcher, come al suo solito, si mette ad indagare ficcando il naso dove non dovrebbe.
Niente di nuovo sotto il sole.
Dunque cosa mi ha spinto a redigere la recensione di un romanzo che di certo non brilla per originalità, non ha grandi pregi, ma nemmeno enormi difetti?
Semplice: la rappresentazione della Florida. In questo romanzo infatti l'ambientazione ricopre un ruolo principale nella trama ed è proprio ciò che lo distingue dagli innumerevoli gialli della stessa serie, oltre al fatto che mi ha spinto a scriverne una recensione per includerlo proprio in questa rubrica.

Dove è ambientata la vicenda
Infatti l'unico aspetto del romanzo degno di nota è che ogni ambiente è talmente descritto alla perfezione che il lettore si sente partecipe dell'indagine di Jessica. Non a caso, il punto del libro che ho preferito è il viaggio dei protagonisti alle Keys Islands, un arcipelago situato a sud della Florida, che mi è capitato di vedere in un programma alla televisione qualche tempo fa e del quale mi sono innamorata.

Ribadisco il concetto
Per il resto la trama è passabile: niente che strappi il cuore in mille pezzettini e coinvolga il lettore al punto da fargli passare la notte in bianco, ma nemmeno così noiosa da interrompere la lettura.
I personaggi come al solito non sono caratterizzati: la Fletcher appare come la signora troppo curiosa (ma nel cartaceo non può godere della recitazione della brava Angela Lansbury) i suoi amici non sono altro che un pretesto per permettere alla protagonisti di fare domande, e i cattivi, o presunti tali, lasciano un poco a desiderare.
La mitica Key Lime Pie, citata fino allo sfinimento nel romanzo,
con cui concludere in dolcezza la recensione! 
Dunque la mia valutazione finale è di tre oneste stelline, per un libro che si è rivelato una lettura passabile, che mi ha regalato di bello un viaggio con la fantasia alle Florida Keys e poco altro. 

venerdì 1 maggio 2015

Monthly Recap: April 2015

Hola! Vedendo che il mese è finito -e notando la mia bacheca di blogger intasata dai vari recap del mese- mi sono detta: "Perché non fare anch'io un riassunto del mese?"
Non so perché non ci ho pensato prima, ma mi è sembrata un'ottima idea.
Dunque, ricapitolando con ordine....


LETTURE:
-Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven: devo iniziare a scrivere la recensione... mi è piaciuto? Molto, ma è riuscito a sconvolgermi come poche letture. Veramente, una chicca. Solo, devo riuscire a buttare giù qualcosa che abbia un verso.
- El Mundo Amarillo di Albert Espinosa: ho letto poco questo mese? Colpa sua! Le letture in lingua mi bloccano, non c'è nulla da fare! Almeno è stata una bella lettura, e sono riuscita a cercare tutte le parole che non conosco, riprendendo un po' in mano il mio spagnolo.
-Battle Royale di Koushun Takami, letto a metà tra marzo e aprile, unica opinione possibile: "perché non l'ho letto prima"?
-Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli: molto interessante, troppo breve, talmente breve che per farmelo durare almeno due giorni (volevo gustarmelo perché mi stava proprio piacendo) ho dovuto iniziare un altro libro in mezzo. Non ho nemmeno scritto una recensione, ma sarebbero state 3 stelline. Si poteva fare di più, senza tuttavia scrivere di cose più complicate. Insomma, avrei voluto 14 o 21 lezioni fisica.
-Champion di Marie Lu: un'altra serie conclusa con successo e nel miglior modo possibile. Evviva!

RECENSIONI POSTATE:
-Battle Royale, Koushun Takami
-Con un poco di zucchero, Chiara Parenti
-Never Never. Colleen Hoover e Tarryn Fisher
-Verso l'Infinito, Jane Hawking
-Champion, Marie Lu

TO BE READ - MAGGIO:
-Celeste di Cristina Vichi: sono al 30% circa. Da un lato mi sta piacendo, ma alcune cosette riguardo soprattutto allo stile me le sto annotando... ne riparliamo nella recensione.
-La Quinta Onda di Rick Yancey: per la Lega dei Lettori. da leggere entro e non oltre il 20 maggio!
-Fangirl di Rainbow Rowell: almeno iniziarlo... *non ce la farò mai!*

VITA FUORI DAL BLOG: 
Finora mi dedico solo a università, palestra e blog. Vorrei fare qualcos'altro, vedo tutti i miei amici super-iper-extra-straimpegnati e mi sembra di non fare nulla... ma poi crollo stanchissima alle nove di sera, quindi mi sa che per ora basta così. Maggio sarà ancora tranquillo, poi a giugno inizieranno gli esami... e già inizio a tremare!

giovedì 30 aprile 2015

Recensione: Champion - Marie Lu

Buongiorno! Oggi post mattiniero... e dire che non sono nemmeno all'università  (stamattina). In realtà  avrei dovuto pubblicare ieri ma... mi è  passato di mente! Dunque mi ritrovo a rimandare ad oggi la recensione dell'ultimo libro di una trilogia distopica che può  essere descritta come "fantastica": ovvero Champion di Marie Lu. Nella pagina recensioni trovate i link per le recensioni di Legend e Prodigy i volumi che precedono questo ultimo capitolo! 

TITOLO: Champion
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme
PREZZO (CARTACEO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA: Per il bene della Repubblica, June e Day hanno rinunciato all’amore che provano. In cambio, June è tornata nelle grazie dell’élite, mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Purtroppo è esattamente per il bene della Repubblica che sono chiamati di nuovo a lavorare fianco a fianco. Ma le richieste del nuovo governo non si limitano a questo. June dovrà convincere l’unica persona che ama a sacrificare tutto quello a cui tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Il che significa usare il proprio fascino, non dire tutto, fingere una convinzione che non ha e, quel che è peggio, sapere che Day non saprà rinunciare a fare la cosa giusta, costi quel che costi. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in un’America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.

Si potrà dire che questa è una recensione divisa in tre parti, che parla quasi di tre libri distinti tra loro: c'è il primo, che occupa la prima parte del romanzo, che mi era piaciuto, ma senza lasciarmi niente in più, poi c'è il secondo, che arriva quasi alla fine, e che mi ha riempito di adrenalina, coinvolgendomi completamente nella lettura. E poi ci sono gli ultimi tre capitoli, che mi hanno distrutta psicologicamente.
La prima parte non mi ha colpito più di tanto. Ormai è passato un anno da quando avevo freneticamente letto prima Legend e poi Prodigy e la storia aveva cominciato a sbiadire nella mia testa, tanto che ho dato una riletta alle recensioni pubblicate proprio qui, sul blog. Mi ci è voluto un attimo per immergermi di nuovo nella storia, per rientrare in contatto con June e Day, e nei primi capitoli ho proseguito la lettura senza troppe emozioni forti: per quanto la storia fosse ricca di azione, già dalle prime pagine, fino a metà libro non si è discostata troppo dai molto libri dello stesso genere che ho già letto.
A metà libro, però, c'è stato lo scossone: non so come, ma sono passata da una storia che mi stava un poco deludendo rispetto alle aspettative, al finale della trilogia che desideravo. In primo luogo Day, che all'inizio del romanzo soffriva per ciò che aveva scoperto nel finale di Prodigy, e giustamente si lamentava abbastanza, è passato dalla lagna all'azione, e mi è proprio parso di ritrovare il ragazzo che avevo conosciuto all'inizio di Legend, e ho apprezzato questo chiudersi del cerchio. In secondo luogo ho amato June: è sempre stata il mio personaggio preferito, la perfetta protagonista di una trilogia distopica; sebbene anche lei all'inizio sembrasse quasi estranea alla ragazza d'azione dei primi due volumi, forse per la sua carica prettamente politica, ha saputo ritrovarsi e confermarsi, fino al finale. Anden è stato una sorpresa: il suo personaggio, introdotto in Prodigy, viene ulteriormente approfondito, sia nelle difficoltà legate al ruolo di Elector sia nel rapporto con il padre (una delle molte chicche del romanzo), rivelando contraddizioni e dubbi tipici di una persona in carne ed ossa, e questo me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Menzione speciale, al piccolo Eden, comparsa nei primi due romanzi, qui presente nei protagonisti: uno dei personaggi a mio avviso migliori, intelligente e responsabile, nonostante la giovane età.
Inoltre, in Champion si allarga il quadro geopolitico, sempre molto accurato, che era stato solo parzialmente descritto in Prodigy: dalla Repubblica e dalle Colonie si passa direttamente all'Antartide, che a causa dei cambiamenti climatici, si è trasformato in uno stato non solo abitale, ma potente e tecnologicamente sviluppato. Anche l'Africa assume un ruolo determinante nelle politiche militari che sono uno dei perni della trilogia.
Lo stile dell'autrice è come sempre ottimo ed equilibrato: infatti vi è, come già avevo notato nei precedenti volumi, una perfetta alternanza tra parti riflessive e di grande intensità emotiva, come molti dei dialoghi tra June e Day (direttamente evidenziati e salvati nel mio Kindle), e parti dove l'azione e l'adrenalina la fanno da padrone, lasciando il lettore costantemente con il fiato sospeso e l'incertezza di ciò che accadrà.
Ero arrivata dunque quasi alla fine, contentissima per la grande ripresa del romanzo, che non ero pronta per ciò che mi aspettava... Mai dare per scontato un romanzo del genere, se non si è giunti all'ultima pagina. Gli ultimi tre capitoli sono nettamente i migliori del romanzo, inutile dire che ho pianto per tutte le loro pagine, tanto li ho trovati commoventi ed emozionanti. Tra l'altro il finale riprende un tema già presente in Legend e mi è sembrato la conclusione perfetta per quella che, nel complesso, è la mia trilogia distopica preferita.

In conclusione questo ultimo volume ha una valutazione di quattro stelline e mezzo, non gli do il massimo solo per quella prima parte che mi aveva fatto dubitare dell'intero volume. In ogni caso si tratta di un'ottima serie (tra l'altro tutta disponibile in italiano, cosa non scontata) di cui consiglio a tutti la lettura. Io invece sono proprio curiosa di mettere il naso negli altri lavori di Marie Lu, e devo ammettere che la serie The Young Elites mi intriga parecchio!

lunedì 27 aprile 2015

The Great Book Tag #11: Real Time Tag

Buongiorno! Il lunedì è sempre una giornata pesantissima e le prime due ore di analisi matematica non finivano più, per non parlare del mal di testa che mi è anche venuto...
Per rimediare dunque al grigiore della giornata perché non pubblicare un qualche bel tag? Questo, lunghissimo, non finiva più... ma è  stato divertente farlo! L'ho scoperto nel blog di Silvy, We Found Wonderland in Books.



1-Io e le mie mogli: un libro con una storia o più d'amore stucchevoli o un triangolo amoroso che l'autore poteva benissimo evitare.
Un classico del genere: Toilette Twilight. Scherzo, la battuta è  vecchissima e ai tempi mi piacque anche molto, ma sentirne troppo parlare smaga, e il triangolo Bella-Jacob-Edward mi aveva rotto già in New Moon. Tanto come andava a finire era prevedibile, perché allora inserire sta scocciatura?


2- Ma come ti vesti: un libro con una copertina orrenda.
Scusate, non l'ho letto, ma la modella con la faccia da pesce lesso non la posso reggere... per non parlare del titolo (e stando a certe recensioni, anche il romanzo non è un capolavoro). Il libro in questione è "Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto". 


3- 24 ore in sala parto: un libro che ti ha fatto soffrire.
Battle Royale mi ha straziato, sconvolto, disgustato, mi ha fatto soffrire e piangere... ma è stata la migliore lettura dell'anno. E non mi stancherò di dirlo (sempre che non incontri un libro che sappia sconvolgermi di più: la caccia è aperta)



4- Malattie imbarazzanti: un libro che ti vergogni di aver letto e quando ci ripensi ti giustifichi dicendo cose come 'non ero in me' e varie.
Chi è che ha letto il Libro del Destino di Elisa Rosso? Non ero in me, ero una ragazza piccola e ignara della vita, che ammirava chi riusciva a pubblicare un libro.


5- Breaking Amish: un libro al quale non ti saresti mai avvicinata, ma che poi ti ha cambiato la vita.
Se non fosse stato per il film non avrei mai letto Harry Potter, e invece è stato un pezzo fondamentale della mia infanzia. Harry, I still love you! 


6- Non sapevo di essere incinta: un libro che ti ha sorpreso.
Ho comprato i libri di George R.R. Martin all'usato, prima che scoppiasse il fenomeno Game of Thrones e credevo si trattasse dei soliti fantasy che leggevo (da quindicenne leggevo quasi solo fantasy). Mi sbagliavo, e anche di parecchio: i primi tre volumi sono dei veri e propri capolavori, gli altri due... stendiamo un velo pietoso, vi prego. (non che siano pessimi, ma, secondo me, non c'è paragone)

7- Nudi e crudi: il personaggio di un libro al quale strapperesti i vestiti di dosso.
Chaol Westfall... *quintali di bava* ... puoi tenere la spada addosso, se vuoi...



8- Il mio grosso, grasso, matrimonio Gipsy: il libro più trash che tu abbia mai letto.
Momento confessione: amo il trash e non mi faccio troppi problemi a confessarlo. Però il trash del trash non so nemmeno dove trovarlo -forse Fallen di Lauren Kate, dove c'erano tutti gli elementi più trash del genere: la protagonista decelebrata riservata, il triangolo amoroso, le creature paranormali, la scuola cupa e misteriosa, l'amica della protagonista e bla bla bla.



9- Io e le mie ossessioni: un libro che ti ha fatto entrare in un tunnel di fangirlismo assurdo.
I romanzi di Cassie Clare sono il pane quotidiano di una fangirl che si rispetti. Ci sono troppi -troppi! personaggi fangirlabili (aggettivo che entrerà nello Zingarelli 2xxx). Per di più con le mille mila serie che scrive quella donna c'è sempre qualche personaggio da accopp(i)are!




10- Abito da sposa cercasi: un personaggio di un libro al quale ruberesti il guardaroba.
Blair. O Serena? Non importa: tutti il cast di Gossip Girl di Cecily Von Ziegesar (anche il romanzo è fantastico) ha un guardaroba da urlo!


11- Il boss delle torte: un personaggio che prenderesti volentieri a torte in faccia.
Odiosa Charlie di Never Never: beccati questa! *Silbi le getta una torta nuziale di Buddy Valastro in faccia. E gode. Molto*

12- Dire, fare, baciare: un personaggio a cui diresti, faresti e baceresti tante cose.
Will di Tutto ciò che sappiamo dell'amore (che, eresia, avevo confuso con le Coincidenze dell'amore, sempre della stessa autrice... chiamarli Slammed e Hopeless no?) della Hoover, il mio ragazzo ideale, anche fuori dai mondi di carta.

3- Grassi contro magri: il libro più grosso e quello più sottile della tua libreria.
Il più magro: Nessun Luogo è lontano - Richard Bach
Il più grasso (escludendo i volumi tutto-in-uno): Inheritance - Christopher Paolini



14- Cucine da incubo: un libro che ti ha sconvolto così tanto da farti venire gli incubi.
Avevo quindici anni e a un corso extrascolastico sul giallo un ragazzo di terza aveva detto di aver letto Uomini che Odiano le Donne di Stieg Larsson. Il relatore rispose "non era troppo pesante?" Avrei imparato più tardi, a mie spese, che con pesante non intendeva la mole del romanzo... per quanto abbia terminato la trilogia, al contrario degli altri due, questo non ho mai avuto il coraggio di rileggerlo...



15- Shopping Night: un libro che ti ha fatto scoprire un autore al punto da comprare tutte (o quasi) le sue opere.
Lo ammetto: a me le Cronache del Mondo Emerso sono piaciute. E ho quasi tutti i libri di Licia Troisi a casa (anzi, direi tutti tranne gli ultimi due,che sto pensando di acquistare in brossura). Lei è il mio guilty pleasure.



16- Cerco casa disperatamente: un libro che ti fa talmente pena da volergli trovare posto nella libreria di qualcun altro.
Poveri libri del club delle Baby sitter. Occupate solo spazio, ma vorrei qualcuno che vi amasse come io vi ho amato da giovane.