Buongiorno! Era da un po' che non pubblicavo una recensione e questo per un blog letterario è male! Oggi rimedio con un libro che mi è piaciucchiato... ma me lo ricordo come pesante!
Inoltre manco quest'anno non andrò al salone del libro *lacrime* ma ho addocchiato un paio di iniziative vicino a casa frequentabili per maggio e giugno... speriamo bene.
Inoltre manco quest'anno non andrò al salone del libro *lacrime* ma ho addocchiato un paio di iniziative vicino a casa frequentabili per maggio e giugno... speriamo bene.
TITOLO: Verso l'infinito
AUTORE: Jane Hawking
COLLANA: Piemme Voci
PREZZO
(RILEGATO): 8,50 €
PREZZO
(EBOOK): 19,50€
TRAMA: È il 1962 e Jane e Stephen frequentano l’università inglese
di Cambridge. Lei è una ragazza vivace che palpita per i versi dei poeti
spagnoli, lui un promettente studente di cosmologia, sempre perso nei suoi
pensieri, alla ricerca di una spiegazione semplice e unica dell’universo.
Eccentrico e bizzarro, così lo definisce Jane quando lo conosce. E le piace
molto. Le loro vite scorrono separate, fino a che qualcosa non le avvicina
indissolubilmente. Stephen ha solo ventun anni, l’età in cui l’immortalità è
ancora l’unica ipotesi contemplata, quando riceve una diagnosi sconvolgente:
una malattia degenerativa che gli lascia solo due anni di vita. È allora, con
il destino alle calcagna, che i due si innamorano perdutamente e decidono di
sposarsi. Con Jane al fianco, Stephen combatte instancabilmente contro la
malattia e intanto si butta a capofitto a studiare ciò che a lui più manca: il
tempo. Grazie all’amore e alla caparbietà, i due giovani strappano giorni
all’eternità, uno dopo l’altro. Mentre il corpo di Stephen è imprigionato in
limiti sempre più stringenti, la sua mente continua a espandersi, fino a
forzare le frontiere della fisica. Insieme, si spingono più lontano di quanto
avrebbero mai potuto immaginare. Forse, la formula che tiene insieme l’universo
ha un solo elemento comune: l’amore.
Sarà difficile
scrivere una recensione di questo romanzo perché durante la lettura ho provato
sensazioni contrastanti. Mi è piaciuto? Tendenzialmente sì. Mi ha annoiato? In
alcune parti sì. L'hai capito? Forse non sono in grado di comprendere a fondo
certe parti.
Verso l'infinito
(da non confondersi con La teoria del tutto, che è il titolo del film tratto
dal romanzo) è la storia di Jane Hawking e dei suoi venticinque anni di
matrimonio passati al fianco di Stephen Hawking uno dei più grandi fisici del
nostro secolo, afflitto da una grave disabilità. L'autrice ripercorre la sua
vita con minuzia di particolari, non soffermandosi solo sugli eventi
principali, come il matrimonio, i grandi successi di Stephen o la nascita dei
tre figli della coppia, ma anche su piccole cose, che agli occhi di un lettore
esterno posso apparire quasi secondarie, ma importanti nella vita della coppia.
il romanzo inizia
con il primo incontro di Jane e Stephen, quando lei era una studentessa appena
diplomata, e lui un ancora sano studente di Oxford e si conclude con la fine di
un legame durato quasi un quarto di secolo: nel mezzo, ci sono più di
cinquecento pagine che trattano non solo della vita dei protagonisti, ma anche
di fisica, letteratura spagnola medioevale, "home makeovers" e tanto
altro...
Ed è proprio
questo, a mio avviso, il principale pregio, e al tempo stesso il peggior
difetto, del romanzo: la Hawking ha l'abitudine di approfondire ogni argomento
di cui parla, distogliendo spesso l'attenzione del lettore da quello che è il
punto principale del discorso, introducendo nozioni teoriche talvolta semplici,
talvolta complesse e inducendo qualche volta alla noia. Infatti l'intento della
Hawking non è solo quello di raccontare le sue memorie, ma anche di mantenere
la propria identità intatta all'interno del racconto, evitando di finire
schiacciata dall'ingombrante figura di Stephen, cosa che ha cercato di fare,
tra mille difficoltà, anche nella vita.
Tuttavia, il
romanzo risente di un'eccessiva pesantezza, dovuta soprattutto allo stile un
po' prolisso che affligge soprattutto certe parti, che avrei volentieri saltato
a piè pari. È qui infatti che insorge il secondo problema del romanzo: la paura
di non aver capito quello che l'autrice vuole comunicare al lettore. Difatti,
in certi capitoli, il tono usato da Jane mi sembrava eccessivamente lamentoso
e, nonostante comprendessi la difficoltà della situazione, che veniva descritta
schiettamente dalla Hawking e senza mezzi termini, mi sentivo un po'
infastidita da ciò.
In seguito,
riflettendoci sopra, ho pensato che l'autrice sentisse il bisogno di mettere su
carta tutto quello che ha dovuto passare in anni difficili, passati al fianco
di una figura controversa, il "genio disabile", come lei stessa lo
definisce, che all'ottimismo e alla forza di volontà che lo distinguono,
affianca un certo egoismo e una propensione alle luci della ribalta che spesso
porta alla nascita di dissapori nella coppia. Dal punto di vista personale
ammiro Jane, che è riuscita a sopportare situazioni veramente complicate,
superando le difficoltà senza tirarsi troppo indietro, ma dal punto di vista
letterario alcune sue riflessioni sono risultate ridondanti e un po' difficili
da digerire.
Per quanto riguarda
le altre persone che compaiono del romanzo, devo constatare che la Hawking ha
citato un numero enorme di amici, scienziati, studenti che hanno avuto a che
fare con loro nel corso degli anni. Da un lato mi è piaciuto che abbia citato
nelle sue memorie tutte queste persone che sono intervenute nei suoi momenti di
difficoltà, evitandole di mollare quando tutto sembrava perduto, ma da lettore
ricordarsi e distinguere tutti quei nomi è una missione impossibile, e ogni
volta che Jane citava un amico già apparso precedentemente, il mio pensiero più
frequente era: "e questo da dove spunta?"
Per quello che
riguarda la fisica, disciplina che interessa molto, ho apprezzato il fatto che,
oltre a ricapitolare i successi scientifici di Stephen, dagli inizi alla
ribalta internazionale, l'autrice abbia anche cercato di descrivere le scoperte
scientifiche del marito, attraverso il suo sguardo di non appartenente al
settore, coinvolgendo così il lettore nella fisica di Hawking senza tuttavia
disorientarlo con termini troppo tecnici o concetti eccessivamente complessi.
In conclusione non
si tratta di una lettura semplice, e neppure divertente, ma nonostante tutto
non è un brutto libro, che permette al lettore di immergersi completamente
nella normale vita di una coppia che normale non è. La mia valutazione si
aggira dunque sulle tre stelline e mezzo, che non riguardano assolutamente
la storia, ma sono rivolte all'aspetto meramente letterario del romanzo.