Ciao a tutti. Nuova recensione, di un romanzo la cui uscita italiana è stata prima annunciata e poi rimandata a data da destinarsi. Nell'attesa che venga tradotto, vi parlo di A fate inked in blood di Danielle L. Jensen, autrice canadese conosciuta per la serie Bridge Kingdom.
AUTORE: Danielle L. Jensen
COLLANA: Del Rey
PREZZO (CARTACEO): 28,00€
PREZZO (EBOOK): 12,99€
TRAMA [ENG]: NEW YORK TIMES BESTSELLER • A shield maiden blessed by the gods battles to unite a nation under a power-hungry king—while fighting her growing desire for his fiery son—in the first book of a Norse-inspired fantasy romance duology from the author of The Bridge Kingdom series.
“THE must-read fantasy of 2024!”—Jennifer L. Armentrout, author of From Blood and AshBound in an unwanted marriage, Freya spends her days gutting fish but dreams of becoming a warrior. And of putting an axe in her boorish husband’s back.
Freya’s dreams abruptly become reality when her husband betrays her to the region’s jarl, landing her in a fight to the death against his son, Bjorn. To survive, Freya is forced to reveal her deepest secret: She possesses a drop of a goddess’s blood, which makes her a shield maiden with magic capable of repelling any attack. And it’s been foretold that such magic will unite the fractured nation of Skaland beneath the one who controls the shield maiden’s fate.
Believing he’s destined to rule Skaland as king, the fanatical jarl binds Freya with a blood oath and orders Bjorn to protect her from their enemies. Desperate to prove her strength, Freya must train to fight and learn to control her magic, all while facing perilous tests set by the gods. The greatest test of all, however, may be resisting her forbidden attraction to Bjorn. If Freya succumbs to her lust for the charming and fierce warrior, she risks not only her own destiny but the fate of all the people she has sworn to protect.
A fate inked in blood è il primo libro della nuova dilogia The Unfated pubblicata da Danielle L. Jensen, autrice canadese diventata recentemente famosa grazie alla serie, ancora in corso, di The Bridge Kindgom. Se The Bridge Kingdom, composta da tre dilogie connesse fra loro, è stata inizialmente autopubblicata e poi acquisita da grandi case editrici US e UK, questa serie è stata subito acquisita dal gruppo Del Rey, mentre l'edizione italiana verrà pubblicata dalla Sperling & Kupfer.
Io ho letto A Fate inked in blood nell´edizione UK e in generale mi è piaciuto, anche se non mi ha fatto urlare al capolavoro.
Infatti, pur non essendo un´amante delle storie di stampo vichingo, ho apprezzato l'ambientazione scandinava e i riferimenti alla mitologia nordica, che hanno dato alla storia un tocco di originalità rispetto a tutti i romantasy letti negli ultimi tempi.
A fate inked in blood sviluppa il trope del chosen one in modo originale: Freya, la protagonista, ha il sangue degli dei nelle sue vene e un'indovina ha predetto che chiunque la controllerà diventerà re. Snorri, leader di un clan della terra di Skarland, la reclama, la lega a sé tramite un giuramento di sangue e la affida alla protezione del figlio Bjorn. Tuttavia i clan rivali di Snorri sono terrorizzati da Freya e dal suo potere, e sono disposti a tutto pur di fare in modo che Skarland non venga unita sotto un unico re.
Freya e Bjorn in generale mi sono piaciuti: entrambi sono "figli degli dei" e, per questo motivo, sono in grado di utilizzare la magia. Secondo la mitologia della serie, il loro destino non è scritto, e nonostante la prima sia la moglie del padre del secondo, la loro attrazione li porterà a sfidare l´autorità degli uomini e anche degli dei. Sono due personaggi più selvaggi e irruenti rispetto ai soliti protagonisti di romanzi di questo genere, e proprio per questo motivo mi sono rimasti impressi anche dopo che ho concluso la lettura.
Freya soprattutto mi ha stupita, perché mi aspettavo un certo tipo di protagonista, molto più stereotipato, mentre la sua caratterizzazione è risultata essere molto più oscura (e interessante) di quanto pensassi.
Questo è il primo libro di Danielle L. Jensen che leggo (nonostante abbia da anni The Bridge Kingdom in TBR) e ho trovato la sua scrittura lineare, senza troppi guizzi, né in positivo, né in negativo. Come ho già scritto, ho apprezzato il bilanciamento tra scene romantiche e di azione, non così scontato in un romanzo etichettato come romantasy. Se proprio devo fare un appunto, mi è piaciuto che l´autrice abbia voluto inserire dei colpi di scena, soprattutto nel finale, ma li ho trovati tutti decisamente telefonati, se non addirittura banali.
Dunque la mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Tra pregi e difetti, A fate inked in blood alla fine mi è piaciuto, nonostante non sia riuscito a convincermi al 100%. In ogni caso, leggerò sicuramente il seguito: sono curiosa di leggere cosa la Jensen ha in serbo per Freya e Bjorn.
Ma non commenta mai nessuno sotto queste bellissime recensioni???
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