martedì 6 agosto 2024

Recensione: L'Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde - Heather Fawcett

Ciao a tutti. Ho letto parecchio nell'ultimo periodo, scritto parecchie recensioni... ma poi non le ho pubblicate! Mannaggia a me e alla mia proverbiale pigrizia! Con le ferie, però, è tempo di recuperare. Iniziamo da un libro che ho apprezzato molto, L'Enciclopedia delle fate di Emily Wilde, primo libro di una trilogia cozy fantasy di Heather Fawcett. 

TITOLO: L'Enciclopedia delle fate di Emily Wilde 
AUTORE: Heather Fawcett  
COLLANA: Libri Mondadori 
PREZZO (CARTACEO): 16,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€ 
TRAMA: Emily Wilde è brava in molte cose: è la massima esperta di fate; è una studiosa geniale, una ricercatrice meticolosa e sta scrivendo la prima enciclopedia al mondo dedicata alle leggende su queste creature. Ma Emily Wilde non è brava con le persone. E infatti, quando, nell'autunno del 1909, arriva nel remoto villaggio di Hrafnsvik, non ha alcuna intenzione di fare amicizia con i burberi abitanti. Né tanto meno le interessa trascorrere del tempo con l'altro nuovo arrivato: Wendell Bambleby, suo rivale accademico, in grado di ammaliare chiunque. Ma mentre Emily si avvicina sempre più ai segreti dei Nascosti, le fate più sfuggenti, si ritrova anche sulle tracce di un altro mistero: chi è davvero Bambleby? E cosa sta cercando? Per trovare la risposta, Emily dovrà sciogliere l'enigma più grande di tutti: il suo cuore.


L´enciclopedia delle fate di Emily Wilde è un titolo che può trarre in inganno il lettore che non si ferma a leggere la trama del libro che sta tenendo in mano. Infatti non si tratta di un testo enciclopedico sulle fate, bensì di un romanzo cozy fantasy, ambientato a inizio Novecento in una versione alternativa del nostro mondo in cui il popolo fatato esiste ed è oggetto di studi universitari. Emily Wilde, la protagonista, è infatti una giovane professoressa di driadologia (la scienza che studia il popolo fatato) dell´università di Cambridge impegnata in una missione scientifica nel remoto villaggio di X, nel nord della Norvegia. Qui viene raggiunta dal suo collega, rivale accademico ma anche unico amico Wendell Bambleby: insieme i due si ritrovano a studiare le tradizioni del luogo e come le creature fatate interagiscono con gli abitanti del villaggio. Tuttavia, come spesso accade quando si studiano creature magiche, le loro attività non sono affatto tranquille come ci si aspetterebbe da due scienziati impegnati sul campo. Emily e Wendell infatti rimangono presto invischiati loro malgrado in una vicenda che coinvolge degli umani rapiti, un re delle fate imprigionato in un albero e una corte fatata che rischia di imprigionarli per sempre.

Ho adorato il personaggio di Emily: scontroso, solitario e e non così portato per rapportarsi alle altre persone. Così come mi è piaciuto moltissimo Wendell, che invece è il suo opposto: solare, estroverso e sicuro di sé. La loro non è una coppia nel senso tradizionale del termine (il romance in Emily Wilde è presente, ma rimane un elemento secondario della narrazione) ma è impossibile non tifare per loro. Così come è impossibile non affezionarsi anche altri personaggi, e soprattutto a Shadow, il cagnolone di Emily che, pur non dicendo una sola parola all´interno del romanzo, è diventato forse il mio preferito.

Menzione d´onore al popolo fatato. Heather Fawcett è riuscita a rielaborare in modo originale i racconti del folklore legato alle creature fatate, senza però voltare le spalle alla tradizione. Il risultato è un contesto credibilissimo, in cui, da perfetta scienziata Emily si muove per rivelare alla comunità universitaria e a noi lettori i segreti delle fate. 

Oltre ai personaggi, anche l´ambientazione è particolare: Emily Wilde infatti si reca in un villaggio nelle remote regioni settentrionali della Norvegia, in inverno. L´autrice è stata brava: nonostante il nome impronunciabile (e difficilmente memorizzabile) ho trovato X uno dei punti forti del romanzo. Inutile dirlo: la storia vi farà venire voglia di prendere la prima nave mercantile da Londra per raggiungere Emily e Wendell.

Un aspetto che ho apprezzato del romanzo è che, nonostante sia classificato come "cozy fantasy" in realtà di eventi ne accadono, eccome. Per chi non lo sapesse, i cozy fantasy sono romanzi di genere fantastico, che si concentrano più su personaggi e atmosfere, piuttosto che sui conflitti, e che mirano a lasciare al lettore una sensazione di confort e rilassamento. Certo, hanno dei lati negativi: difficilmente i cozy fantasy avranno un ritmo narrativo incessante che tenga il lettore col fiato sospeso e spesso, e talvolta possono risultare noiosi. Invece Emily Wilde è un cozy fantasy molto sui generis, in cui c´è azione, c´è tensione e ci sono colpi di scena. Le fate descritte da Emily infatti non sono creature gentili e sono rimasta sorpresa da come alcune scene fossero più crude di quanto mi aspettassi.

In ogni caso, il romanzo si è rivelato una vera sorpresa: ha superato le mie aspettative, e mi ha regalato una storia sicuramente originale e anche avvincente. Perché è vero, il ritmo narrativo è piuttosto lento, ma le vicende di Emily e Wendell mi hanno presa, e non mi sono annoiata nemmeno per un istante, cosa che invece spesso mi capita con i cozy fantasy "duri e puri".

Dunque la mia valutazione è di quattro stelline con un più. Mi è piaciuto praticamente tutto di Emily Wilde: dalla protagonista, all´ambientazione alla trama. Ho aspettative molto alte per il seguito e spero che questa serie della Fawcett, che da volume singolo è diventata prima dilogia e poi trilogia, non mi deluda.


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