Ciao a tutti. Il libro di cui vi parlo oggi è uscito tre anni fa in inglese, ma non l'avevo mai letto in lingua. Ho approfittato della traduzione in italiano per iniziarlo e mi è anche piaciuto. Sto parlando di Fable di Adrienne Young.
AUTORE: Adrienne Young
COLLANA: Oscar Vault Edges
PREZZO (CARTACEO): 24,00€
PREZZO (EBOOK): 11,99€
TRAMA: Figlia del più potente trafficante dello Stretto, la giovane Fable ha conosciuto un solo luogo che possa chiamare "casa": una nave ormai colata a picco. Quattro anni prima ha visto la madre annegare durante una terribile tempesta; il giorno seguente il padre l'ha abbandonata su un'isola covo di furfanti. Per sopravvivere Fable ha dovuto imparare a badare a se stessa, senza fidarsi di nessuno e contando solo su ciò che sua madre le ha insegnato. A tenerla viva è il desiderio di lasciare l'isola, ritrovare il padre e rivendicare il proprio posto al suo fianco. Ad aiutarla nell'intento c'è West, un giovane mercante. Fable però si accorge presto che durante la sua permanenza sull'isola i nemici del padre e i rischi connessi alla sua attività si sono moltiplicati; e, come se non bastasse, West non è chi dice di essere. Ma la ragazza non ha scelta: se vuole rimanere viva, dovrà lottare insieme a lui contro pericoli ben peggiori degli uragani che flagellano lo Stretto.
Non sono una fan delle storie di mare, pirati e navi, ma Fable di Adrienne Young mi ha sempre ispirato parecchio, sin dall'uscita in lingua originale, nonostante sia proprio una storia di mare, pirati e navi. Non posso dire sia colpa della copertina (carina, ma non troppo entusiasmante), né dell'edizione (né quella Fairyloot né quella Oscar Edges mi hanno fatto dire wow, e infatti questo romanzo l'ho letto in ebook), né dell'autrice (è il primo libro di Adrienne Young che recensisco), ma, una volta arrivata all'ultimo capitolo, posso confermarvi che Fable, alla fine, non mi ha deluso.
Non sarà certo la lettura migliore dell'anno, ma è una storia scorrevole, non troppo lunga, non troppo complessa che si fa leggere molto volentieri, anche se termina con un cliffhanger gigantesco.
Fable è la figlia di Saint, un uomo di mare senza scrupoli, che l'ha abbandonata su un'isola invitandola a riuscire ad andarsene contando solo sulle sue forze. Per anni Fable ha lavorato per accumulare un gruzzolo sufficiente a lasciare l'isola e, seppur on modo molto rocambolesco, riesce ad ottenere un passaggio sulla Marigold, la nave del capitano West e della sua ciurma presa dai bassifondi. L'obiettivo? Ricongiungersi a Saint e reclamare ciò che è suo di diritto.
La protagonista è l'aspetto migliore del romanzo. Ho adorato Fable. È una ragazza forte, indipendente e caparbia, eppure non risulta una Mary Sue eccessivamente boriosa ed inverosimile. Secondo me, chiunque, messo nella stessa situazione di Fable, o sarebbe morto, o avrebbe intrapreso il suo stesso percorso, ed è per questo motivo che la caratterizzazione della protagonista è realistica. Su suo padre, Saint, invece, non ho molto da dire: è un personaggio ambivalente, difficile da comprendere e di cui non vedo l'ora di leggere lo spin off a lui dedicato.
Per il capitano West invece non ho molto da dire: non l'ho trovato molto caratterizzato, rimane sempre sullo sfondo. Le cose che sappiamo su di lui vengono rivelate capitolo dopo capitolo fino a che l'autrice non decide di sbatterlo in primo piano proprio negli ultimi capitoli. Ho apprezzato questa scelta? In realtà no.
Fable non aveva bisogno di romance per funzionare. L'autrice ha deciso comunque di inserire una sottotrama romance. Scelta condivisibile perché anche io a un certo punto ho iniziato a shippare Fable e West, ma è il modo in cui l'ha fatto che non mi ha convinta, troppo frettoloso e buttato lì, "così, de botto, senza senso".
La relazione tra questi due personaggi ha senso, ma io l'avrei vista meglio come uno slow-burn, sviluppato lentamente per raggiungere l'apice nel secondo libro. Dopotutto, l'autrice non aveva nemmeno la scusa del sequel non ancora pianificato, visto che Fable non è autoconclusivo e ha un finale apertissimo.
Per fortuna Fable funziona su altri aspetti. L'ambientazione non sarà descritta nei minimi dettagli, ma le atmosfere marinaresche sono rese benissimo, e in certi passaggi, durante la lettura mi sono immaginata persino l'odore della salsedine! Purtroppo non posso dire nulla sull'accuratezza –sono ignorante in materia– ma nei ringraziamenti l'autrice specifica di aver fatto numerose ricerche.
Anche la scrittura non è male, scorrevole, semplice, non ha niente di speciale, ma non annoia e intrattiene, ed è già molto per un libro young adult come Fable.
Anche la lunghezza mi è piaciuta, poco più di trecento pagine che scorrono come se fossero la metà, e rendono questo libro veramente godibile.
Dunque, la mia valutazione è di quattro stelline piene. Fable mi è piaciuto più di quanto pensassi, è un'ottima lettura per questa stagione dell'anno, e mi ha convinto a leggere seguito e spin off. Oscar Vault, quando pubblicherai anche Namesake e Saint?
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