martedì 9 febbraio 2021

Review Party: La fortuna aiuta il morto - Stephen Spotswood

Ciao a tutti. Come sapete il giallo è uno dei miei generi preferiti e potevo non parlarvi di una nuova uscita della storia collana Il giallo Mondadori, che dallo scorso anno è stata rinnovata e resa più moderna? La fortuna aiuta il morto, esordio nel giallo del giornalista Stephen Spotswood è un giallo davvero piacevole, e nella recensione vi spiego perché.




TITOLO: La fortuna aiuta il morto. Un caso per Pentecoste e Parker
AUTORE: Stephen Spotswood
COLLANA: Giallo Mondadori  
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: New York, 1942, notte fonda. Willowjean "Will" Parker racimola qualche soldo facendo la guardia in uno spettrale cantiere edile armata di una spranga di piombo. Nonostante le apparenze, sembra proprio che si trovi nel posto giusto al momento giusto. Abile tuttofare del circo e destrissima lanciatrice di coltelli, senza saperlo ha appena salvato la vita alla detective privata più famosa e meno ortodossa della città: Lillian Pentecost, una distinta signora in tailleur che, a causa di una malattia degenerativa, si aggira sostenendosi con un bastone. E quando qualche giorno dopo Lillian la contatta, Will non può credere alle sue orecchie: Pentecost le sta offrendo di diventare il suo braccio destro in cambio di uno stipendio, vitto e alloggio e l'iniziazione ai suoi peculiarissimi stili d'indagine. Quando tre anni dopo Abigail Collins viene trovata morta nella sua lussuosa abitazione durante una festa di Halloween e la polizia brancola nel buio, Pentecost e Parker entrano in azione. Più facile a dirsi che a farsi, in un caso che vede protagonisti messaggi dall'aldilà, una languida spiritista e Becca Collins, l'affascinante figlia della morta per cui Will perde pericolosamente la testa...


Come sapere adoro i gialli di stampo tradizionale, e La fortuna aiuta il morto di Stephen Spotswood, nonostante l'ambientazione newyorchese, rientra fra quelli, seppur con alcune piacevoli novità.
Quello che mi ha colpito di questo libro, oltre alla copertina, carinissima e dal tocco indubbiamente vintage, è stata l'ambientazione: la storia infatti non solo si svolge a New York, una città che è sempre un ottimo sfondo per i romanzi gialli, ma nella New York degli anni Quaranta, dotata di un fascino d'epoca irresistibile e popolata da famiglie di industriali che, in quanto a segreti e ricchezze, non hanno nulla da invidiare a quelle inglesi protagoniste dei libri di Agatha Christie. 
Nonostante l'autore sia un uomo, le protagoniste di questo romanzo sono due donne straordinarie: Willowjean Parker, detta Will, apprendista detective, e Lillian Pentecoste, la più grande investigatrice privata della città. 
Will è una narratrice particolare: cresciuta in una famiglia problematica, scappata di casa, con un passato da acrobata, è una ragazza piena di risorse e dai lati sorprendenti, che non teme di fare a botte con avversari grandi il doppio di lei e in grado di ammaliare uomini e donne. 
È la sua intraprendenza, oltre alla sua eccentricità, che attira l'attenzione di Lillian, che la prende sotto la sua ala protettiva e le insegna i trucchi del mestiere. 
Lillian Pentecoste, infatti, è la stella del romanzo: è la più grande investigatrice di New York, una donna conosciuta, rispettata e, molto spesso, temuta. Purtroppo è affetta da sclerosi multipla e la sua malattia sta peggiorando nel tempo: per questo motivo, prima che sia troppo tardi, vuole trasmettere le sue conoscenze a un'allieva, e Will, dalle molteplici capacità e dall'intelligenza vivace, è la candidata adatta. 
In questo libro il caso trattato è molto classico: un omicidio all'interno di una ristretta cerchia famigliare. I personaggi rientrano nei canoni tipici del genere: c'è la matriarca che sembra nascondere qualcosa, i due figli, gemelli, con qualche segreto di troppo, il responsabile degli affari della famiglia e la sensitiva che forse è qualcosa di più di una semplice truffatrice. 
Tutti hanno un lato nascosto e, proprio quando le protagoniste sembrano aver trovato il colpevole, l’autore rimischia le carte in tavola, rendendo il romanzo imprevedibile. 
Lo stile mi è piaciuto. Spotswood riesce a creare un giallo come piace a me: piuttosto tradizionale nei contenuti e nell'impostazione ma che, come per magia, riesce a coinvolgere il lettore al punto da prestarsi a lunghe maratone di lettura, fino alla scoperta del colpevole. La parte gialla, infatti, seppur molto classica, mi è piaciuta parecchio: il caso era intricato al punto giusto e la risoluzione è stata un bel colpo di scena, in quanto non ero riuscita, durante la lettura, a sbrogliare ogni nodo della matassa. Il fatto inoltre che il libro sia narrato in prima persona da Will è un plus: insieme a lei, infatti, possiamo assistere agli insegnamenti di Lillian, ed è come se l'autore ci mettesse in competizione con la ragazza per risolvere il caso (inutile dirlo, nel mio caso ha vinto Will).
Il romanzo inoltre si caratterizza anche per la parte romance, che, in generale, non mi è dispiaciuta: ho gradito che l'autore, considerata anche l'ambientazione vintage, abbia voluto inserire una relazione omosessuale, concentrandosi non solo sulla parte sentimentale (che va tanto di moda), ma mostrando anche le reazioni della società dell'epoca. 
In conclusione la mia valutazione è ampiamente positiva, di quattro stelline. La fortuna aiuta il morto non solo è un giallo molto gradevole e coinvolgente, ma è anche il primo tassello di una nuova serie che promette molto bene. 
Spero dunque di avere in futuro l'occasione di leggere un nuovo caso di Parker e Pentecoste! 


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