venerdì 13 marzo 2020

Review Party: L'Enigma Siberiano - Martin Cruz Smith

Buongiorno. Chiusa a casa studio, leggo e cucino aspettando che la pandemia passi.
Il libro di oggi però lo avevo già letto ancora prima che scoppiasse il caos degli ultimi giorni: si tratta de L'Enigma Siberiano di Martin Cruz Smith. 

TITOLO: L'Enigma Siberiano
AUTORE: Martin Cruz Smith
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 10,99€ 
TRAMA: Tatiana Petrovna, giornalista d'inchiesta coraggiosa e temeraria, ha lasciato Mosca da più di un mese per dedicarsi a un misterioso incarico. Tatiana è nota per le sue sparizioni durante le inchieste più impegnative, ma Arkady Renko, leggendario investigatore di Mosca e amante della donna, è sicuro che questa volta ci sia qualcosa che non va. Quando non la trova sul treno che doveva riportarla in città è l'unico a preoccuparsi, perché conosce troppo bene i nemici della donna e quello che potrebbero arrivare a fare per tenerla buona. Renko inizia quindi un lungo e pericoloso viaggio in Siberia per trovare Tatiana e riportarla indietro. Muovendosi dalle rive del lago Bajkal fino alla fatiscente Cita, l'investigatore scopre a poco a poco che Tatiana sta seguendo l'ascesa del dissidente politico Mikhail Kuznetsov, un "golden boy" della moderna ricchezza petrolifera e il primo uomo a rappresentare da oltre un decennio una vera minaccia per il dominio di Putin. Sebbene Kuznetsov sembri il candidato perfetto per combattere la corruzione dilagante nella politica russa, la sua reputazione si offusca quando Boris Benz, il suo socio in affari e il suo migliore amico, viene trovato morto. In una terra di sciamani e notti glaciali, uomini ricchissimi e potenti e mostri marini che si dice si aggirino nel lago più profondo del mondo, Renko ha bisogno di tutto il suo ingegno per salvare Tatiana. In questo nuovo romanzo, il nono dell'indimenticabile serie con protagonista Arkady Renko, Martin Cruz Smith conduce il lettore dentro un mondo di oscuri personaggi politici e grandi oligarchi petroliferi e regala, con il suo stile pungente e distintivo, una visione autentica della Russia contemporanea




Confessione: non sapevo che L'Enigma Siberiano, il nuovo giallo/thriller di Martin Cruz Smith, fosse l'ottavo volume di una serie. Dopotutto, non avevo mai sentito nominare né l'autore né Arkady Renko, il protagonista di questa serie, un ispettore della polizia di Mosca.
Tuttavia, come accade in molte serie gialle, il romanzo è perfettamente autoconclusivo: certo, non ho potuto cogliere i riferimenti al passato complicato di Renko, sapere come è nata la sua complicata relazione con Tatiana o vedere come il ribelle Zhenya sia entrato nella sua vita, però ho potuto comunque apprezzato la complessa indagine imbastita da Cruz Smith.
L'Enigma Siberiano non è un giallo tradizionale: se vogliamo cercare un assassinio vero e proprio dobbiamo attendere più della metà del romanzo. Eppure non serve necessariamente un cadavere per fare un buon thriller: servono tensione, un mistero e colpi di scena e fortunatamente L'Enigma Siberiano ha tutti questi elementi, insieme a un'ambientazione lontana e gelata che rende il mix esplosivo.
Tutto inizia con una sparizione: Tatiana, la giornalista d'inchiesta con cui Arkady ha una relazione, sembra essere svanita nel nulla durante un viaggio in Siberia in cui doveva intervistare un potente oligarca russo, prossimo sfidante del presidente Putin alle elezioni.
A tutto questo si aggiunge l'esplosione di un treno trasportante petrolio, sempre appartenente a un oligarca russo, immischiato in strani affari, e l'aggressione a un alto funzionario corrotto della polizia moscovita.
Locandina del film tratto dal primo
romanzo della serie 
Tutti questi elementi conducono Arkady in una sola direzione: la Siberia, una regione lontana e immersa in inverno letale, eppure popolata anche da personaggi che mi hanno scaldato il cuore, come il factotum Bolot, a mio avviso il miglior personaggio del romanzo, la giovane Saran, forse invaghita di Arkady, e Aba, un giovane ceceno che non rispecchia per nulla lo stereotipo del criminale.
Il romanzo è molto breve, dato che a malapena arriva alle duecentocinquanta pagine, però il ritmo narrativo è alto: accadono molte cose e ci sono molti colpi di scena, che confondono il lettore e rendono più intrigante l'indagine. Come ho detto in precedenza non è un giallo tradizionale: chi vuole un omicidio e le indagini di un detective, con interrogatori e una chiara risoluzione finale, rimarrà probabilmente deluso.
Tuttavia chi cerca una storia più insolita, un riuscito mix tra giallo, thriller e romanzo d'azione, troverà pane per i suoi denti in questo libro.
Purtroppo, visto che non ho letto i romanzi precedenti, non ho potuto apprezzare appieno la caratterizzazione di Arkady Renko nonostante, tra le righe, abbia capito che si tratti di un personaggio che ha molto da dire. Stesso dicasi per Tatiana, che sicuramente sarà stata descritta meglio nel settimo romanzo della serie, considerato che il titolo porta il suo nome, e che, in questo libro, rimane poco più di una comparsa per più di metà della storia.
Invece ho potuto apprezzare di più le new entry introdotte in L'Enigma Siberiano: si queste Bolot è sicuramente la migliore. Si tratta del classico personaggio che ha il compito di sdrammatizzare la situazione e portare un po' di ironia in una storia che altrimenti risulterebbe molto cupa e tra intuizioni geniali e strane usanze siberiane, devo dire che riesce benissimo nel suo compito.
Lo stile è, nella migliore tradizione dei thriller, scarno ed essenziale. Spesso le scene, soprattutto quelle della caccia all'orso, non sono descritte con minuzia di particolari ma, in ogni caso, riescono a risultare vivide e realistiche.
Oltre alle indagini, inoltre, dalle parole dell'autore emerge il ritratto di una Russia contemporanea sospesa tra tradizioni e modernità, tra la ricchezza immane degli oligarchi e la povertà della popolazione di alcune aree rurali, e dove, fra tutto, svetta la figura affascinante e oscura del presidente Putin, che l'ispettore Renko critica in maniera neanche troppo velata.
Quindi? La mia valutazione è di tre stelline e mezzo.
L'Enigma Siberiano mi è piaciuto, soprattutto per l'ambientazione diversa dai soliti gialli tuttavia avrei potuto apprezzarlo di più se solo avessi letto i romanzi precedenti. Perciò, se avete letto gli altri volumi con protagonista Arkady Renko, continuate la serie perché, in ogni caso, questo libro è riuscito a catturarmi pur non avendo letto i precedenti.
Al contrario, se non conoscete i libri precedenti, forse è meglio iniziare a recuperare almeno Gorky Park, in cui Arkady Renko fa la sua prima apparizione.


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