Buongiorno. Tornano i post sul blog: la scorsa settimana è stata pesante, ma spero che d'ora in avanti le cose vadano un po' meglio. Avevo programmato questo post per il 18, salvo poi accorgermi che, nel review party, il mio turno era fissato per il 28: sono fusa e abbiate pazienza di me (ormai nei miei post i refusi si autosegnalano perché io ormai non sono più in grado di distinguere eprchè da perché).
Comunque oggi review party: vi parlo di L'assassino che è in me di Jim Thompson, lo stesso autore di cui la scorsa settimana avevo recensito il romanzo di esordio, Inferno sulla terra.
AUTORE: Jim Thompson
COLLANA: HarperCollins Italia
PREZZO
(CARTACEO): 15,00€
PREZZO
(EBOOK): 4,99€
TRAMA: Il vicesceriffo Lou Ford è il pilastro della comunità della piccola cittadina del Texas di Central City. Stimato da tutti, paziente e riflessivo. Qualcuno in città crede che la cosa peggiore che si possa dire di lui è che è noioso e non particolarmente sveglio. Ma nessuno sa che c’è qualcosa di molto sbagliato in lui, qualcosa che lui chiama “la mia malattia” e che l’ha quasi portato alla rovina da giovane. Qualcosa che sembra riaccendersi il giorno in cui Lou Ford conosce Joyce Lakeland, una prostituta. La donna risveglia quello che si era assopito e le conseguenze sono devastanti e brutali.
Uno dei primi romanzi moderni in cui l'autore si cala nella mente dell'assassino: considerato il capolavoro di Jim Thompson, è diventato un film diretto da Michael Winterbottom.
“Il più grande romanzo su una mente criminale che sia mai stato scritto” - Stanley Kubrick
“L'assassino che è me è un classico americano; è un romanzo che merita di stare sullo scaffale a fianco di Moby Dick, Huckleberry Finn, Fiesta e Mentre morivo” - Dalla prefazione di Stephen King
Uno dei primi romanzi moderni in cui l'autore si cala nella mente dell'assassino: considerato il capolavoro di Jim Thompson, è diventato un film diretto da Michael Winterbottom.
“Il più grande romanzo su una mente criminale che sia mai stato scritto” - Stanley Kubrick
“L'assassino che è me è un classico americano; è un romanzo che merita di stare sullo scaffale a fianco di Moby Dick, Huckleberry Finn, Fiesta e Mentre morivo” - Dalla prefazione di Stephen King
Tra
i romanzi noir di Jim Thompson l'Assassino che è in me è uno dei più conosciuti
e sconvolgenti.
Sconvolgente
per la freddezza del protagonista, per l'impostazione del romanzo ma
soprattutto per la visione del mondo e della storia al punto che, se non fosse
stato per la scrittura, non avrei detto che questo libro è stato pubblicato
negli anni cinquanta: e forse non è un caso che una trasposizione
cinematografica di quest'opera sia stata realizzata solo dieci anni fa, con
interpreti del calibro di Casey Affleck, Jessica Alba e Kate Hudson,
L'assassino
che è in me è la storia di un omicida, ma soprattutto di un uomo e della sua
psiche contorta e controversa.
L'assassino
del titolo è il protagonista del romanzo, Lou Reed, un vero e proprio insospettabile
che, dietro l'uniforme da vicesceriffo di una cittadina petrolifera del
Texas, cela un'indole violenta e calcolatrice.
Locandina del film tratto dal romanzo |
Non
è un personaggio facile da leggere: all'apparenza sembra attento e cordiale con
tutti, al punto da essere quasi considerato come un pilastro della sua
comunità, ma in realtà, dietro alle apparenze i suoi pensieri sono venati di
opportunismo, maschilismo e capaci di un freddo distacco dalle sue azioni più
violente.
Certo,
Lou Reed non è un protagonista improvvisato: Jim Thompson spiega, proprio con
la voce del personaggio, attraverso flashback e considerazioni, perché sia
diventato la persona che è, ma, in ogni caso, si tratta di un individuo non
giustificabile, che provoca ribrezzo, e una macabra attrazione nel lettore.
Accanto
a lui si muovono personaggi ambigui, che a volte sembrano sostenerlo e a volte
sospettano di lui. Ma questo romanzo non è una storia corale: la maggior parte
dell'attenzione è su Lou, che monopolizza il racconto e lo rende un thriller
inquietante, molto più tradizionale e violento rispetto all'altro libro di
quest'autore che ho letto di recente, Inferno sulla terra, che vi ho recensito
a inizio mese.
Anche
lo stile è diverso rispetto all'altro libro di Thompson: qui la violenza è al
centro della scena e dei pensieri del protagonista. C'è molta più azione
rispetto a Inferno sulla terra, ma non mancano i momenti riflessivi: è come se
Jim Thompson avesse ripreso quell'umanità sull'orlo di una crisi di nervi
raccontata nel suo libro d'esordio e le avesse messo in mano una pistola
carica.
La
scelta della prima persona e l'uso di frasi brevi e semplici rende questo libro
molto più attuale rispetto all'effettiva pubblicazione.
Quindi?
La mia valutazione è di quattro stelline e mezzo.
Sì,
ho preferito decisamente L'assassino che è in me rispetto a Inferno sulla
terra, per la presenza di una trama più marcata e di un protagonista incisivo,
nel bene o nel male, ma in ogni caso, devo riconoscere la modernità di Jim
Thompson, autore di cui, prima di queste nuove edizioni della Harpercollins
Italia, non avevo mai sentito parlare e che invece si è dimostrato essere un
vero e proprio caposaldo del genere noir,
PS:
ho svolto l'errore di leggere la, seppur splendida, introduzione di Stephen
King, posizionata all'inizio del libro che, nonostante rappresenti esattamente
la recensione che vorrei scrivere di quest'opera, a mio avviso rivela un po'
troppo del contenuto del romanzo e mi ha privato del senso di sorpresa durante
la lettura.
Quindi
leggetela, ne vale la pena, ma solo dopo aver concluso la lettura!
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