venerdì 10 maggio 2019

Il giro del mondo in 80 libri: #11 Alaska

Buondì. Torna una vecchissima rubrica del blog (è stata la prima che ho ideato quasi cinque anni fa) dedicata ai libri ambientati in luoghi particolari. Oggi andiamo al freddo, in Alaska, grazie a L'odore delle case degli altri, romanzo d'esordio di Bonnie Sue Hitchcock, edito da Rizzoli che ringrazio per l'ebook.


TITOLO: L'odore delle case degli altri 
AUTORE: Bonnie-Sue Hitchcock 
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€
TRAMA: Alaska, anni Settanta. In una terra magnifica e ricca di risorse, ma difficile e spaccata da profondi contrasti sociali, le vite di quattro ragazzi stanno per incrociarsi. Ruth porta dentro di sé un segreto che non potrà nascondere per sempre; per lei l'amore è un ricordo lontanissimo ma non per questo meno vivo, e vorrebbe contare per qualcuno. Dora invece, per cui la famiglia è un fardello doloroso, vorrebbe solo essere invisibile, per poi scoprire che un dolce preparato con amore da una madre può essere il più prezioso dei regali. Alyce più di ogni altra cosa ama danzare, ma non ce la fa a deludere suo padre per inseguire i propri sogni, dividendosi tra la ballerina leggiadra che danza sulle punte e la ragazza lucida e fredda che pesca e sventra salmoni. Hank è ancora giovane ma deve prendersi cura dei suoi fratelli; con loro fugge di casa in cerca di un futuro migliore, e proprio quando tutto gli sembra perduto e inutile, torna a lottare grazie alle lacrime di una ragazza sconosciuta. Una storia di persone che cercano di salvarsi l'un l'altra e che, quando meno se l'aspettano, ci riescono.



Ogni romanzo ha uno o più pregi che spiccano.
Ci sono libri in cui la trama è talmente avvincente da farmi sorvolare su uno stile di scrittura non eccezionale. Ci sono libri in cui i personaggi sembrano vivere di vita propria. Altri che sono scritti in maniera divina. E, infine, ci sono romanzi in cui le ambientazioni sono talmente vivide e realistiche per cui basta leggere una pagina per sentirsi trasportati nei luoghi in cui la storia è ambientata.
È questo il caso de L'odore delle case degli altri, romanzo d'esordio di Bonnie-Sue Hitchcock, ambientata all'inizio degli anni settanta nella terra natia dell'autrice, l'Alaska.
È proprio l'Alaska la vera protagonista del romanzo: una terra remota e selvaggia che si è da poco affacciata agli Stati Uniti d'America, di cui è diventata il quarantanovesimo stato confederato.
Qui convivono americani e indigeni, modernità e tradizioni, vita quotidiana e condizioni estreme.
Qui vivono i quattro protagonisti del libro, che, attraverso il proprio punto di vista, raccontano di un anno della loro vita, scandito dall'alternarsi delle stagioni.


Panorama d'Alaska

Ruth è un'orfana che vive con la sorellina minore e una nonna rigida e religiosa, Dora vive a casa dell'amica Dumpling e sogna una famiglia calorosa e unita, proprio come quella di cui è ospite, Alyce è divisa tra un'audizione che potrebbe aprirle le porte per una carriera da ballerina e la tradizionale pesca estiva al salmone con il padre, mentre Hank è invece scappato insieme ai due fratelli minori da un patrigno violento.
Le quattro vicende sono destinate a intersecarsi fra loro nei modi più inaspettati, ma vi dico una cosa: non aspettatevi colpi di scena, adrenalina o grandi avvenimenti, L'odore delle case degli altri è un romanzo molto tranquillo che, più che una storia, sembra narrare una serie di eventi interconnessi fra loro.
Eppure non si tratta di un romanzo lento, anzi, l'ho trovato più scorrevole di molti altri libri con una trama più accattivante. Lo stile dell'autrice è molto semplice e pulito, e l'ho trovato in linea con il genere del romanzo, cioè narrativa contemporanea rivolta a un pubblico giovane.
Tornando a ciò che ho detto precedentemente, assieme ai quattro ragazzi protagonisti, molto spazio è dedicato all'Alaska e alle sue tradizioni, dalla pesca al salmone, alla caccia.
L'autrice conosce molto bene la sua terra e ne sa dare al lettore un quadro non tanto idilliaco, quanto realistico: spesso infatti se uno scrittore ambienta il proprio libro in un luogo che non conosce perfettamente, tende a descriverlo con toni da guida turistica, eccessivamente esaltanti o deprimenti a seconda dei casi. La Hitchcock non è così: il ritratto che lei ci fornisce dei luoghi in cui è nata e cresciuta è reale, sia nei pregi che nei difetti che un territorio così estremo possiede, ed è  un piacere immergersi nelle atmosfere del romanzo anche se, a differenza di altri libri, non ho mai sofferto dell'effetto "documentario", che risulta sempre un po' artefatto.
Quindi? La mia valutazione è buona, di quattro stelline. Chi cerca una storia con azione e avventura non troverà quello che vuole, ma siete alla ricerca di un romanzo che unisce la crescita di quattro ragazzi diversi fra loro ad ambientazioni mozzafiato, L'odore delle case degli altri è quello che fa per voi.


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