giovedì 4 aprile 2019

Recensione: The Priory of the Orange Tree - Samantha Shannon

Ciao a tutti. La lettura di oggi è una delle uscite più attese di questa prima parte di 2019: si tratta di The Priory of the Orange Tree di Samantha Shannon, pubblicata in inglese a fine febbraio e la cui traduzione italiana è stata annunciata per Natale 2019. 
Si tratta di una belva di più di ottocento pagine, scritte in piccolo e corredate da mappe, appendici e persino un'illustrazione che vi mostro dopo. Io l'ho letto in inglese, avendone ordinata una copia grazie alla Virtual Signing che Illumicrate organizzò a fine 2018 (un'iniziativa che permette di ordinare copie autografate e personalizzate senza incontrare direttamente l'autore): quando lo preordinai conoscevo a malapena titolo e due righe di trama, ma nei mesi successivi questo romanzo ha generato sul web un hype assurdo, complici le bellissime recensioni di chi ha ricevuto le copie staffetta. Ma ne sarà valsa la pena?
Preparatevi: è una recensione lunghissima, ma assolutamente spoiler free


TITOLO: The Priory of the Orange Tree
AUTORE: Samantha Shannon
COLLANA: Bloomsbury Circus
PREZZO (CARTACEO): 16,61€
PREZZO (EBOOK): 11,64€
TRAMA [ENG]: A world divided. A queendom without an heir. An ancient enemy awakens.
The House of Berethnet has ruled Inys for a thousand years. Still unwed, Queen Sabran the Ninth must conceive a daughter to protect her realm from destruction - but assassins are getting closer to her door. Ead Duryan is an outsider at court. Though she has risen to the position of lady-in-waiting, she is loyal to a hidden society of mages. Ead keeps a watchful eye on Sabran, secretly protecting her with forbidden magic. Across the dark sea, Tané has trained to be a dragonrider since she was a child, but is forced to make a choice that could see her life unravel. Meanwhile, the divided East and West refuse to parley, and forces of chaos are rising from their sleep

Avete sentito parlare di The Priory of the Orange Tree di Samantha Shannon?
Quasi sicuramente sì. Ultimamente nei social non si parla di altro se non di questo libro, al punto che, appena due giorni dopo l'uscita in inglese, la Mondadori ha annunciato di aver già acquisito i diritti per la traduzione, prevista per Natale.
Un Game of Thrones femminista... Così è stata definita questa "belva" di ottocento e più pagine, dalla copertina stupefacente e una storia che promette di inserirsi fra i capisaldi del genere fantasy.
Forse è ancora presto per affermare ciò, tuttavia dopo aver completato la lettura, una vera e propria impresa dato che non sono abituata a leggere in lingua romanzi di una tale mole, posso affermare che The Priory of the Orange Tree merita davvero tutta l'attenzione che sta ricevendo e, magari non lo studieremo a scuola fra cinquant'anni, ma di sicuro si è dimostrato capace di conquistare un posto nella mia personale classifica delle migliori letture dell'anno.
Priory è un romanzo complesso, con una moltitudine di personaggi e ambientazioni e, pertanto, mi sento di sconsigliarlo a chi:
-Non ama i romanzi con decine di personaggi dai nomi più improbabili (in pratica se avete fatto fatica con il Trono di Spade, farete fatica anche con questo romanzo)
-Non ama saltare continuamente da un'ambientazione all'altra (meno male che all'inizio del libro vengono riportate delle mappe che, col senno di poi, si sono rivelate utilissime. Tuttavia preparatevi nei primi capitoli a saltare in continuazione dalla storia alla mappa!)
-Fa fatica con i romanzi superiori alle cinquecento pagine (questo ne conta più di ottocento... scritte con un carattere abbastanza fitto)
La trama di Priory è impossibile da descrivere in poche parole, ma, in sostanza, ruota attorno al risveglio di una creatura malvagia, definito The Nameless One (traducibile come "il Senzanome") e a Sabran, regina di un'isola chiamata Inys, il cui sangue, secondo una leggenda, ha il potere di tenere confinato questo enorme drago sotto l'Abisso, un oceano che separa il continente occidentale da quello orientale.
Come potete vedere, già da queste poche righe traspare tutta la complessità di un'opera come Priory: l'autrice ha infatti lavorato anni per sviluppare un mondo complesso, in cui vivono popoli caratterizzati ognuno dalle proprie tradizioni, dalla propria religione e dai propri costumi ed è riuscita a descriverlo senza ricorrere agli odiosi "infodump" (letteralmente "abuso di informazioni") che rendono pesante e innaturale la narrazione.

Illustrazione del libro (foto presa dal web)

In particolare, ogni capitolo è introdotto dalla propria ambientazione geografica, come Est, Ovest o Sud, e narrato attraverso il punto di vista di quattro narratori: Ead, dama di compagnia di Sabran che nasconde più di quanto voglia far credere, Loth, nobile della corte di Inys e amico della regina, Tanè, apprendista Dragon Rider e Niclays, vecchio alchimista in esilio.
La loro caratterizzazione è uno dei pregi del romanzo: l'autrice infatti si è dimostrata capace di dare vita a un gran numero di personaggi, donando loro una personalità e voce ben distinte fra loro, e ciò non vale solo per i protagonisti, ma anche per le comparse. Come in altri romanzi fantasy degli ultimi anni non ci sono buoni né cattivi: solo una serie di personaggi grigi, chi più e chi meno, costretti loro malgrado ad unire le forze contro una minaccia più grande.
Proprio quest'unione di forze, nonostante le proprie differenze, è uno dei grandi temi di The Priory of the Orange Tree che, al di là di una complessa storia fantastica, è in grado di offrire anche parecchi spunti di riflessione.
Per quanto riguarda la scrittura ho adorato lo stile di Samantha Shannon... e al tempo stesso tremo al pensiero della traduzione italiana. Infatti l'autrice ha dimostrato non solo di saper sviluppare una storia in maniera coerente e appassionante, ma anche di saper curare la scrittura anche nei dettagli, come le leggende narrate all'interno del libro e nei numerosi indovinelli che svolgono un ruolo cruciale in The Priory. Purtroppo molte espressioni inglesi non sono direttamente traducibili in italiano, ma confido comunque in una traduzione se non curata in ogni minimo dettaglio, perlomeno dignitosa (il che non è mai scontato, soprattutto in romanzi di una certa mole come questo).
Altro punto a favore di The Priory è il suo essere autoconclusivo: non serve leggere volumi su volumi per conoscere la conclusione della storia, anzi le vicende iniziano e terminano nell'arco di ottocento pagine. In realtà questo al tempo stesso un limite per il romanzo: infatti, mentre le prime trecento pagine scorrono piacevolmente e presentano una vicenda particolarmente dettagliata, gli ultimi capitoli sono incredibilmente accelerati e veloci, come se l'autrice desiderasse concludere la propria storia entro un limite di pagine. Non è un vero difetto ma forse, in un mondo di duologie, trilogie e serie infinite, avrei preferito quasi due romanzi di lunghezza inferiore, ma ben sviluppati, che un'unica bestia come Priory, la cui conclusione risulta quasi tirata via.
Ma come ho ripetuto prima, questo non toglie nulla a un romanzo che, al di là dell'aspettative mostruose nei suoi confronti, ha saputo meritarsi tutte le attenzioni della rete.
Per questo motivo la mia valutazione è di cinque stelline. The Priory of the Orange Tree è veramente il fantasy femminista di cui avevamo bisogno e ha tutti gli elementi per attrarre una folta platea di lettori: protagoniste, ma anche protagonisti, forti e ben caratterizzati, una trama avvincente, e un worldbuilding fra i più dettagliati. Non è stata una lettura semplice, ma sono fiera di averla conclusa in lingua e spero che, grazie anche alla traduzione italiana, tutti possano leggerlo!

6 commenti:

  1. Sebbene questo romanzo mi intrighi molto, non sono sicura che sia nelle mie corde. La trama e il presupposto "fantasy femminista" mi incuriosiscono, ma i dettagli più tecnici che hai fornito riguardo alla moltitudine di personaggi e ambientazioni mi lasciano un po' perplessa. Sicuramente sono ciò che rendono unico questo libro, ma considerando che si tratta di uno stand-alone e non di una serie ho paura che possa risultare troppo preponderante rispetto alla trama in sé!

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    1. In realtà la trama è molto ricca, a volte anche troppo (le ultime due parti coprono solo 200 pagine ma raccontano una moltitudine di eventi...) però devi tenere conto dei tuoi gusti. Ho sentito che molte persone non hanno amato Game Of Thrones (uno dei miei romanzi preferiti) proprio per i troppi personaggi e luoghi

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  2. Sembra proprio i libri che piacciono tanto a me!

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    1. E' STUPENDO. E l'edizione italiana non l'ho detto, ma avrà anche il bordo delle pagine arancione! Deve essere stupenda anche a vedersi

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  3. Effettivamente anche io delle volte preferisco due volumi con meno pagione piuttosto che un mattoncino che ne ha il doppio! Ad esempio gli ultimi libri della Maas... sono lunghissimi e spesso succedono tante, troppe cose importanti e ad un certo punto ne dimentico la metà!
    Ad ogni modo questo libro voglio assolutamente leggerlo! Non vedo l'ora che sia dicembre *_*

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  4. Leggilo è bellissimo! Anche se ti do ragione in tutto, e tra l'altro qui l'autrice tende anche a far accadere un mucchio di cose nel giro di venti pagine :O

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