lunedì 8 ottobre 2018

Recensione: Forse la felicità - Egidio Mariella

Buongiorno! Oggi vi lascio con la recensione di un self che ho letto quest'estate e che mi ha tenuto compagnia durante il caldo infernale di agosto. Una lettura che ricordo volentieri, devo dire, e che non ha nulla da invidiare a romanzi editi dalle CE!


TITOLO: Forse la felicità
AUTORE: Egidio Mariella
COLLANA: Selfpublishing
PREZZO (CARTACEO): 6,99€
PREZZO (EBOOK): 0,99€
TRAMA: Non c'è spazio per i sogni, lo sa bene Alessio, che ha smesso di credere in qualunque cosa. Non c'è tempo per arrendersi, lo sa bene Luca, che al destino non intende concedere alcuna libertà. Sullo sfondo della loro amicizia si apre uno scontro che sembra non avere né vinti né vincitori, mentre sui ricordi sparsi nella loro casa di periferia si accumula, senza sosta, quel sottile strato di polvere, all'apparenza innocuo, ma in realtà destinato a soffocare anche ogni loro desiderio. Eppure i sogni non muoiono mai. A volte, semplicemente, passano di mano.


Il mondo del self è molto vario: accanto ai romanzi dei cosiddetti "scrittori della domenica" si trovano anche opere degne di una pubblicazione editoriale, anzi, devo dire che ormai ho sempre più a che fare con libri che appartengono a questa seconda categoria. Forse la felicità di Egidio Mariella rientra fra questi e credo proprio che, se l'autore avesse avuto qualche decina di migliaia di like su Instagram, o un grande seguito su YouTube, nessuna casa editrice si sarebbe fatta scrupolo a portare in libreria questo romanzo.
Forse la felicità rientra nel genere di quei romanzi un po' di formazione, un po' "Baci Perugina", come li chiamo io: si tratta cioè di uno di quei libri che alternano situazioni della vita quotidiana del protagonista a riflessioni filosofiche e poetiche sulla vita, sull'uomo e sull'amore. 
Il protagonista è Alessio, un giovane che sta affrontando una fase di stallo della sua vita: ha lasciato il lavoro per non dovere affrontare un trasferimento in India, ed è stato mollato da Sara, la fidanzata storica, che a lui ha preferito la prospettiva di un futuro in Inghilterra.
Alessio è cinico e disincantato, eppure, al tempo stesso, statico: sembra infatti mancare di quella voglia necessaria per risollevarsi e ricominciare. Fortunatamente per lui può contare su due pilastri: Luca, il suo coinquilino, il suo esatto contrario, un ragazzo allegro e ottimista, amante della focaccia e delle grandi abbuffate, con la testa proiettata verso un futuro più roseo e con il sogno di riuscire ad incontrare l'amore della sua vita e Chiara, la sua migliore amica, sua compagna di università e avventure, nonché una sorta di voce della ragione per Alessio.
Accanto a loro vi è un'intera compagnia di amici, nuovi incontri, e sullo sfondo una Milano, talvolta giovane e scintillante, talvolta grigia e cupa.
La storia può apparire un po' statica: la trama infatti non è ricca di avvenimenti, e scordatevi pure le scene d'azione e affini. Forse la felicità infatti non è un libro molto convenzionale: di cose in più di duecentocinquanta pagine non ne accadono molte, mentre molto spazio è dedicato ai discorsi tra i personaggi. Luca e Alessio in particolare, discutono su tutto: dalle piccole inezie quotidiane ai grandi dilemmi della vita, talvolta con un tono scherzoso, talvolta invece con ragionamenti più profondi e davvero ben scritti. Inutile dirlo: ho preferito i personaggi di Luca e Chiara, più solari ed ottimisti, che Alessio, il quale risulta grigio per la maggior parte del romanzo, saltando da una ragazza all'altra nel ricordo della sua ex, ma senza quello slancio necessario ad iniziare una nuova parte della sua vita.
Lo stile è davvero buono: sebbene non ami eccessivamente gli stili poetici e riflessivi, devo dire che l'autore non scrive affatto male, anzi, e per di più non ho trovato nemmeno dei refusi (a parte uno o due).
L'inizio del romanzo a mio avviso è stato un po' lento, e il ritmo non è mai veloce durante l'intera storia, eppure, ad eccezione forse di alcuni passaggi non mi sono mai annoiata, certo, fossi l'autore avrei scritto capitoli un pochino più brevi per dare almeno l'idea di velocizzare un po' le vicende. Ciononostante devo dire che in più di qualche paragrafo mi sono emozionata: ciò vale soprattutto per il finale e per l'epilogo, inaspettati, dolceamari eppure, al tempo stesso, le migliori pagine del romanzo.
In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline. Forse la felicità è nel suo genere un buon romanzo, forse non piacerà a tutti, ma di sicuro non ha nulla da invidiare alle altre opere dello stesso tipo pubblicate da case editrici, anche blasonate.
Un appunto va anche all'edizione cartacea, in brossura certo, ma con una copertina molto bella e piacevole al tatto. Chapeau!

Ps: libro fornito dall'autore (che ringrazio) per la recensione

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