Ciao a tutti. Oggi vi porto la recensione del volume conclusivo della dilogia Nightborn Duet, facente parte della serie Le corone di Nyaxia. Il primo volume non mi aveva convinta appieno: questo sequel avrà saputo cambiare la mia opinione iniziale?
AUTORE: Carissa Broadbent
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 26,00€
PREZZO (EBOOK): 13,99€
TRAMA: L'amore è un sacrificio sull'altare del potere. Dopo il Kejari, tutte le certezze di Oraya si sono sbriciolate. Prigioniera nel suo stesso palazzo, in lutto dopo aver perso l'unica famiglia che abbia mai conosciuto, sconvolta da un devastante tradimento, non sa più neanche quali siano le sue origini. Solo di una cosa è sicura: non può fidarsi di nessuno, soprattutto non di Raihn. Anche il Casato della Notte è circondato da nemici. Gli stessi nobili di Raihn non sono entusiasti di essere governati da un re mutato, che per di più è un ex schiavo. E il Casato del Sangue affonda i suoi artigli nel regno, minacciando di dilaniarlo dall'interno. Per questo, quando Raihn propone a Oraya un'alleanza, lei accetta, consapevole di come quell'accordo sia l'unico mezzo per riavere il suo regno, e vendicarsi di chi l'ha tradita. Per riuscirci, tuttavia, dovrà fare ricorso a un potere antico e straordinario, legato ai più grandi segreti di suo padre. Mentre i nemici la assediano da ogni parte, Oraya si accorge che niente è come sembra. E a mano a mano che svela il passato e affronta il futuro, si ritrova costretta a scegliere tra la cruenta realtà del potere e un amore che potrebbe portarla alla rovina.
Le ceneri e il re maledetto è il secondo volume della dilogia The Nightborn Duet di Carissa Broadbent iniziata con Il serpente e le ali della notte, una mini-serie incastonata nella più ampia saga della Corona di Nyaxia, al momento composta da tre dilogie e due romanzi autoconclusivi.
Unpopular opinion: tra le serie più note di booktok, questa è una di quelle che meno mi ha convinta. Non avevo amato particolarmente Il serpente e le ali della notte anzi, peggio, mi era rimasto indifferente. Non mi ero affezionata troppo né a Oraya né a Raihn, e la trama, nonostante il trope dei deadly games, non mi aveva coinvolta più di tanto.
Avevo iniziato Le ceneri e il re maledetto sperando che potesse risollevare le mie opinioni iniziali, invece è finito solo per confermarle.
Questo libro non ha niente che non va, eppure mi ha annoiato dall'inizio fino (quasi) alla fine. E pensare che la trama prometteva bene: in questo libro infatti Oraya si trova a fronteggiare le conseguenze del tradimento di Raihn, e viene coinvolta ancor di più nella secolare faida tra vampiri notturnati e sanguinati. Inoltre, deve fare i conti con la verità sulle sue origini: non è una semplice umana, ma una mezza-vampira, figlia naturale di Vincent, il sovrano che l'aveva accolta nel suo palazzo, nonché sua erede per volontà di Nyaxia in persona.Insomma, la trama prometteva (di nuovo) una miscela potenzialmente esplosiva di azione, romance spicy e plot twist. Eppure, ho trovato lo svolgimento della storia estremamente piatto.
Non sono mai riuscita a entrare in sintonia con i personaggi, e mi sono trovata ad assistere alle loro vicende senza venirne mai veramente coinvolta. Raihn tiene Oraya in una sorta di prigionia dorata nel suo palazzo? Amen, la ragazza doveva pensarci due volte prima di resuscitarlo al termine del primo libro. I due protagonisti si sposano? Iuhu... sul serio, mai letto una scena di un matrimonio con meno pathos. In pratica, Oraya ha messo più entusiasmo nella descrizione del suo vestito.
E quel che è peggio è che Le ceneri e il re maledetto, oggettivamente parlando, è molto più solido di tanti altri romanzi del genere. Il world-building è interessante, anche se ancora devo capire bene come districarmi tra le varie divinità e le diverse casate dei vampiri. La trama c'è e può pure contare su una buona parte finale, non a caso la parte del libro che ho preferito, con tanto di rivelazioni, battaglia campale fra buoni e cattivi e un grazioso capitolo conclusivo che funge da ponte verso la dilogia successiva.
I personaggi vengono approfonditi un po' di più rispetto al volume preedente, eppure continuano a sembrarmi piuttosto freddi e impersonali, e questo nonostante la narrazione in prima persona con PoV alternato dovrebbe consentire al lettore di immergersi nella storia attraverso gli occhi dei protagonisti. Nel mio caso, non ha funzionato.
Il finale, come ho detto, mi ha coinvolto un po' di più, ma non è stato sufficiente a cambiare la mia opinione su questa dilogia.
Dunque la mia valutazione è di due stelline e mezzo. Per carità, esistono romantasy peggiori. Eppure, tra tutte le serie che ho letto, il Nightborn Duet è una di quelle che meno mi ha convinta. Peccato, perché aveva tutte le potenzialità per eccellere
NB: ovviamente questo è il mio parere personale. Magari ad altri la dilogia di Carissa Broadbent è piaciuta tantissimo, e posso capire anche il perché.
(*) C'è pure l'intervento del deus ex machina che sembra piacere tanto alla Broadbent, visto che aveva impiegato una soluzione simile anche al termine del primo volume, anche se quest'ultimo punto non mi è piaciuto particolarmente né nel primo, né nel secondo libro. Troppo conveniente avere Nyaxia che risponde a comando (e se lei si rifiuta di fare quello che le dice Oraya, c'è sempre una divinità di riserva pronta ad accontare le richieste della protagonista!)
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