Ciao a tutti. Continuano le recensioni delle letture del 2024 con questo fantasy a tema villain che ha scalato le classifiche US e di cui è già stata annunciata la traduzione in italiano: sto parlando di Long Live Evil di Sarah Rees Brennan.
So be it. The wicked are better dressed, with better one-liners, even if they're doomed to bad ends. She assembles the wildly disparate villains of the story under her evil leadership, plotting to change their fate. But as the body count rises and the Emperor's fury increases, it seems Rae and her allies may not survive to see the final page.
This adult epic fantasy debut from Sarah Rees Brennan [ puts the reader in the villain's shoes, for an adventure that is both 'brilliant' (Holly Black) and 'supremely satisfying' (Leigh Bardugo).
Expect a rogue's gallery of villains including an axe wielding maid, a shining knight with dark moods, a charmingly homicidal bodyguard, and a playboy spymaster with a golden heart and a filthy reputation
Long Live Evil è uno dei fantasy che ho preferito negli ultimi mesi.
Si tratta dell'ennesimo debutto adult di un'autrice young adult, in questo caso l'irlandese Sarah Reese Brennan, e nonostante la storia di "adult", come al solito, non abbia molto devo dire che l'ho apprezzata comunque parecchio.
Long Live Evil, come dice il titolo, parla dei cattivi, in questo caso quelli di un libro fantasy intitolato Time of Iron, che Alice legge in ospedale alla sorella maggiore Rae, malata di cancro. Rae, all'inizio, è scettica di fronte alla passione di Alice per la serie, ma, alla fine, finisce per affezionarsi alla saga e al suo protagonista, lo spietato Imperatore.
Una sera, in ospedale, una donna misteriosa approccia Rae. La donna le rivela che il suo male è incurabile, ma le offre anche una nuova opportunità di continuare a vivere all'interno di Time of Iron, in modo da trovare, nel mondo fantastico, un modo per tornare a casa e trovare una cura per la sua malattia.
Rae non ha nulla da perdere: accetta il patto e si trova catapultata nella storia nei panni di Lady Rahela Domitia (la sorellastra malvagia di Lia Felice, la protagonista femminile di Time of Iron) appena condannata a morte da Re Octavianus, il futuro Imperatore.
Rae ha un solo obiettivo: sopravvivere fino a cogliere un magico fiore, che sboccia una volta all'anno, che potrebbe permetterle di tornare a casa sana e salva. Così, sfrutta le sue conoscenze del romanzo per piegare gli eventi a suo favore e tornare nelle grazie del re, scatenando però alcuni sviluppi imprevisti che rischiano di mettere a dura prova le sue macchinazioni.
Ho trovato il romanzo coinvolgente. Già Time of Iron è un fantasy che avrei letto normalmente, ma grazie agli interventi di Rae/Rahela diventa una storia ancor più accattivante.
L'aspetto del libro che ho preferito sono i personaggi. Sarah Rees Brennan ha fatto un ottimo lavoro non solo nella caratterizzazione della protagonista, ma in generale di tutti i personaggi che appaiono nel romanzo. In particolare, nonostante Long Live Evil si concentri sui cosiddetti "cattivi", l'autrice ha avuto un occhio di riguardo anche per i "buoni": sia Marius che Lia, infatti, sono personaggi che mi hanno stupito in positivo, e la cui evoluzione ha avuto dei colpi di scena, alcuni più prevedibili di altri, che in generale mi sono piaciuti parecchio.
Tornando a Rae, l'ho trovata una protagonista credibile, e spesso mi sono trovata a tifare per lei, nonostante le sue azioni non fossero di fatto senza macchia: la ragazza, infatti, si cala alla perfezione nel suo ruolo di cattiva della situazione, nonostante la sua volontà di garantire, fino a un certo punto, il lieto fine ai personaggi di Time of Iron.
La scrittura è divertente. Nella storia si alternano scene divertenti, in cui l'ironia e il sarcasmo della protagonista la fanno da padrone, insieme a riflessioni su tematiche più serie, come il cancro, che, al di là di alcune scene violente descritte in modo grafico, è a mio avviso il più pesante trigger warning del romanzo. Sarah Reese Brennan è sopravvissuta a un cancro molto aggressivo, e, per il personaggio di Rae, si è basata anche sulle sue esperienze personali. Il tema della malattia non è il punto centrale del romanzo, ma viene comunque affrontato, e senza nascondere gli aspetti più difficili. Per questo motivo vi consiglio di leggere attentamente trama e trigger warning prima di iniziare la lettura.
Un punto a favore per i lettori che non amano troppo il romance nei fantasy: in questo caso il romance viene lasciato sullo sfondo, e non è il punto principale della narrazione. Di “spice”, inoltre, nemmeno l'ombra. Insomma, un romanzo più unico che raro di questi tempi.
Dunque, la mia valutazione è di quattro stelline, con un più. Long Live Evil è, al momento, uno dei migliori fantasy del 2024. Nonostante un ultimo capitolo decisamente soddisfacente, la storia lascia molti punti aperti e domande senza risposta: per questo motivo non vedo l'ora di leggere i seguiti che l'autrice pubblicherà nei prossimi anni!
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