Buongiorno! Ieri nel suo calendario dell'avvento, Newton Compton ha annunciato l'uscita di The Stolen Throne di Abigail Owen, e quale migliore occasione per pubblicare sul blog la recensione del primo volume della serie The Liar's Crown, Il regno delle bugie
Il regno delle bugie è il primo libro di una trilogia romantasy di Abigail Owen, la cui pubblicazione in italiano a cura di Netwon Compton Editori è passata quasi in sordina: non sarei infatti venuta a conoscenza dell'esistenza di questo romanzo se non fosse per un firmacopie tenuto dall'autrice per l'uscita di una sua nuova serie (Game of Gods, anche questa presto disponibile in italiano, anche se non so con quale casa editrice).
Il regno delle bugie è un romantasy, dunque un fantasy con una forte componente romance, con una trama piuttosto tradizionale: in un continente diviso in sette regni, ciascuno che prende il nome da una delle sette dee sorelle, vengono alla luce due principesse gemelle identiche. La primogenita, Tabra, è destinata a salire al trono di Aryd, la seconda, Meren, a prendere il posto della sorella in caso di necessità.
E la necessità si presenta quando, il giorno dell'incoronazione di Tabra, Eidolon, malvagio re di Tyndra, prima dichiara di volerla sposare e poi la rapisce. Peccato però che non abbia preso con sé la dolce Tabra, bensí Meren, molto più forte e determinata della sorella. E che in realtà anche lui non sia chi dice di essere, e nasconda un segreto che può mettere a repentaglio la sopravvivenza dell'intero continente...
Nonostante le premesse classiche devo dire che Il regno delle bugie sviluppa alcune idee originali, tra cui un worldbuilding che non ho saputo inquadrare (un po' arabo, un po' nordico a seconda del regno in cui si trovano i protagonisti) e un antefatto che mi ha incuriosita (e che non ho ancora capito dopo la lettura di questo romanzo).
Mi è piaciuto inoltre anche l'intreccio di menzogne e mezze verità che i personaggi si scambino fin dal primo capitolo, e che mi ha permesso di godere di ogni colpo di scena presentato nel romanzo.
Tuttavia, devo ammettere che il resto del libro mi è sembrato piuttosto piatto: al di là infatti dei colpi di scena, che di fatto sono gli unici momenti in cui potrei definire la narrazione "spumeggiante", ho avuto l'impressione di leggere la classica storia senza infamia né lode. Tutto infatti rimane nella media: dalla caratterizzazione dei personaggi, ben fatta ma senza particolari guizzi narrativi, alla scrittura dell'autrice, non ho trovato né picchi né cali. E questo mi è dispiaciuto: spesso infatti preferisco recensire un libro che non mi è piaciuto per nulla, ma su cui ho qualcosa da dire (Fabbricante di lacrime, sto pensando proprio a te) che romanzi che ho apprezzato ma che non mi hanno lasciato molto al termine della lettura.
Un ultimo appunto: la componente spicy de Il regno delle bugie è limitata solo a una scena del libro e, a mio avviso, non è nemmeno necessaria. Infatti Il regno delle bugie è molto più un romantasy young adult che altro, e non basta inserire una scena spinta (peraltro nemmeno descritta nei minimi particolari) per alzare il target di riferimento.
In conclusione, la mia valutazione è di tre stelline. Il regno delle bugie è un libro con tante ingenuità, ma anche qualche pregio e, alla fine, non si è rivelato poi così male. Per questo motivo continuerò la lettura della serie: sì, l'autrice mi ha confermato che Newton Compton ha comprato i diritti anche per la pubblicazione dei seguiti!
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