lunedì 20 settembre 2021

Review Party: Finché tutto resta nascosto in un cassetto - Olivia Ruiz

Ciao a tutti. Ricomincia la settimana, il weekend è volato e ritornano le recensioni sul blog. Sì, settembre è un mese impegnativo, perché tutte le grandi case editrici propongono le loro nuove uscite di punta in questo periodo. Finché tutto resta nascosto in un cassetto di Olivia Ruiz, edito Garzanti, è stato un vero e proprio caso editoriale in Francia: saprà ripetere lo stesso successo anche in Italia? 


Ps: quanto è bella, e soprattutto azzeccata con il contenuto del libro, la copertina italiana? Nella recensione ho inserito anche la cover originale francese, ma, lasciatemelo dire: non c'è proprio paragone... (complimenti ai grafici Garzanti!)

TITOLO: Finché tutto resta nascosto in un cassetto 
AUTORE: Olivia Ruiz
COLLANA: Garzanti
PREZZO (CARTACEO): 16,00€ 
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Il vecchio comò in legno, con i suoi dieci cassetti colorati, è lì, nel centro della stanza. La donna ne è affascinata da quando era una bambina, ma non ha mai avuto il permesso di toccarlo. Era l'unico segreto di nonna Rita, l'unica cosa che non condividevano. Eppure, ora che l'anziana non c'è più, è lei ad averlo ricevuto in eredità, senza un'apparente spiegazione. Per questo, quando si avvicina alle serrature, sente il coraggio venirle meno, come se qualcosa di speciale stesse per accadere. Ed è così. In ciascun cassetto si cela un oggetto. Un oggetto ordinario che racconta molto più di quello che è. Racconta una storia che le parla della nonna come non l'ha mai conosciuta. Ci sono una medaglietta del battesimo, una chiave, un quaderno di poesie, un atto di nascita, un sacchetto di semi, un foulard azzurro, un biglietto del treno, un barometro e una busta da lettere. Ogni oggetto nasconde una vita intera. Ogni oggetto custodisce un amore profondo, frantumato dalla furia franchista, una donna rimasta sola e incinta che vede la felicità sfuggire sempre più lontano, ma non per questo si arrende. Quella donna era Rita. Solo adesso, lei capisce il vero significato degli insegnamenti della nonna. Solo adesso sa che deve fare in modo che si trasformino in azioni per cambiare la sua vita. Solo adesso decide di avere un suo comò pieno di oggetti importanti, che svelino al mondo la donna che vuole diventare. Perché il monito di Rita abbia un'eco infinita. Ispirandosi in parte alla vita della nonna, Olivia Ruiz ha scritto un romanzo per chi crede che ci sia sempre tempo per dare un passo nuovo all'esistenza, che sono le piccole cose a fare la differenza, che bisogna ridare il giusto valore a ciò che ci circonda.


Pensiamo un attimo alle nostre abitazioni: quante storie possono raccontare i nostri mobili? Storie di tutti giorni, le nostre storie, i nostri segreti...
Finché tutto resta nascosto in un cassetto di Olivia Ruiz è la storia di un comò e della sua proprietaria.
Una donna, il cui nome rimarrà ignoto fino alla fine del libro, eredita l'ingombrante mobile dalla abuela Rita, morta di recente. 
Ogni cassetto contiene un oggetto, e ogni oggetto è legato a un episodio della vita della nonna, scappata ancora bambina in Francia a causa della guerra civile spagnola. 
Nonostante la brevità, e la copertina graziosa dai toni pastello (che a dire il vero bene riflette il contenuto della storia) Finché tutto resta in un cassetto è un romanzo molto più intenso di quanto mi aspettassi. 
Certi capitoli, infatti, sono stati un vero e proprio pugno al cuore.
La vita di Rita infatti non è stata facile: da un'infanzia difficile, che l'ha vista costretta a lasciare i propri genitori per fuggire insieme alle sorelle in un paese che non le ha accettate, almeno in un primo momento, la protagonista affronta un turbinio di alti e bassi, da amori travolgenti a lutti che straziano l'anima. 
Il focus del libro è su Rita. Tutti gli altri personaggi, dalle sorelle della donna, Leonor e Carmen, ai suoi amori Rafael e André, sono quasi sfocati rispetto alla fulgida caratterizzazione della protagonista. 
Dopotutto, il libro è narrato in prima persona: mentre il prologo e l'epilogo sono scritti dal punto di vista della nipote protagonista, il resto del romanzo è una lunga lettera di Rita, che, rivolta al lettore, racconta la sua vita. Il tono usato è delicato, famigliare: per tutte le duecento pagine mi sono sentita come se fosse mia nonna che parlasse, e l'uso di alcuni termini affettuosi in spagnolo mi hanno fatto sentire ancor di più come "una di famiglia". 
La narrazione è emozionante, ma a mio avviso, troppo, troppo frettolosa: alcuni delle perdite di Rita vengono liquidate nel giro di poche pagine, e se è vero che ciò aiuta il romanzo a non cadere mai in una eccessiva drammatizzazione, la sensazione di leggere un libro troppo veloce non è mai venuta meno. Dopotutto la storia è lunga centosettanta pagine: qualche descrizione in più l'autrice poteva anche inserirla! 
Al di là di ciò, tuttavia, l'unico problema evidente per me è stato l'epilogo. 
Solitamente un epilogo serve a tirare le somme, e magari a dare una conclusione definitiva alla storia. In questo caso l'epilogo aggiunge una sottotrama, con tanto di nuovo personaggio al romanzo, sottotrama superflua e, a mio avviso, pure trattata male. 
Vuoi chiudere la storia di Rita mostrando la vita dei protagonisti dopo la sua morte? Bene, fallo, ma non ingarbugliare troppo la vicenda. Vuoi approfondire il personaggio di Lola? Mi sta bene, ma magari dividi il libro in due metà e ti prendi il tempo per dedicare il giusto spazio al nuovo personaggio e a come ha influito sui personaggi. 
Così si finisce solo per rovinare una storia che si era già conclusa da sola e che aveva solo bisogno di una piccola ciliegina su una torta già riuscita, inserendo un epilogo che sembra un racconto completamente scollegato alle centocinquanta pagine precedenti. 
Dunque, la mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Finché tutto resta nascosto in un cassetto è un libro interessante, che regala uno scorcio sulla vita di una donna che molto ha sofferto, ma che molto ha amato. Non è un romanzo perfetto, ma non nego che mi sia piaciuto lo stesso. 


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