Buongiorno a tutti. Oggi vi parlo di un ottimo romanzo che però non ho amato come vorrei: forse colpa del fatto che, leggendo la trama, mi ero aspettata un tipo di storia completamente diverso.
Sto parlando di Luci di guerra di Michael Ondaatje, in uscita oggi per Garzanti
AUTORE: Michael Ondaatje
COLLANA: Garzanti
PREZZO
(CARTACEO): 20,00€
PREZZO
(EBOOK): 11,90€
TRAMA: È attraverso i ricordi che diamo senso alla nostra esistenza.
È il 1945 e Londra, al termine del conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità estranea alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, cui la madre dà una notizia inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato «Falena». Di fronte a una scelta tanto categorica, Nathaniel e Rachel sono costretti ad accettare, anche se quell’uomo ambiguo non ispira loro la benché minima fiducia. Con il suo fare elusivo e criptico non ha l’aspetto di un tutore, e si accompagna spesso a un gruppo di personaggi eccentrici dall’aria poco raccomandabile. Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere per cui non esistono manuali: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Nathaniel e Rachel ci mettono poco a rendersi conto che è sempre meglio dubitare anche di chi crediamo di conoscere. Chi è davvero la loro madre? Come mai è partita in fretta, senza bagagli e senza dare notizie? Sono queste le domande che tormentano i fratelli e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza dal giorno in cui tutto è cambiato, tocca a Nathaniel trovare una risposta. Deve farlo per soddisfare una curiosità che si è trasformata in bisogno di verità. Perché tutti portiamo dentro di noi tante storie quante sono le persone che attraversano la nostra esistenza, e ogni storia è il tassello di un mosaico più grande, la nostra memoria.Vincitore del Booker Prize e del Golden Man Booker Prize con il bestseller Il paziente inglese, Michael Ondaatje ci consegna un nuovo straordinario romanzo, che la stampa internazionale ha incluso nella lista dei migliori libri dell’anno. Luci di guerra è una vivida ed emozionante riflessione sull’incertezza che accompagna ogni ricerca della verità e sull’identità come prodotto di un complesso e fragile equilibrio tra ricordi e immaginazione.
Luci
di Guerra è il nuovo romanzo di Michael Ondaatje, nome che forse vi dirà poco,
ma che è un acclamato scrittore, autore di opere molto conosciute come Il
Paziente Inglese, che personalmente non ho letto ma di cui ho sentito spesso
parlare.
Luci
di Guerra è ambientato a Londra e segue le vicende di Nathaniel: prima lo
troviamo quattordicenne in una città appena uscita della guerra, e poi lo
rivediamo maturo, alle prese con l'accettazione del passato e l'inizio del
futuro.
Il
romanzo inizia con la partenza del padre del protagonista per Singapore, a cui
segue, di poco, quella della madre: così Nathaniel e la sorella maggiore Rachel
vengono affidati alla cure di Falena, un curioso individuo che i due sospettano
essere un delinquente e che li introduce nella sua cerchia, un nutrito gruppo
di personaggi eccentrici e bizzarri, che sono il vero fulcro del romanzo.
Scheggia,
Olive Lawrence, Agnes: sono loro, a tratti, i veri protagonisti del romanzo,
con i loro aneddoti, le loro storie e le influenze che il loro incontro porterà
nella vita di Nathaniel.
Tutto
questo, a dire il vero, accade a scapito della trama principale, legata alla
madre del protagonista e al suo misterioso passato che l'ha portata a lasciare
i figli a un uomo come Falena.
Sono
rimasta un po' perplessa proprio perché la trama sembrava promettere azione e
un po' di mistero, ma in realtà il ritmo narrativo è talmente placido che quel
poco di intrigo che poteva esserci in questo libro viene letteralmente sommerso
dalle migliaia di ricordi, a volte inutili, che il protagonista riversa sul
lettore.
La
prima parte in particolare l'ho trovata molto lenta e totalmente focalizzata
sui personaggi: per apprezzarla al meglio è necessario mettersi nell'ottica che
la questione dei genitori di Nathaniel non è altro che un argomento secondario
rispetto ai tipi che il protagonista incontra a lavoro e le curiose persone che
hanno a che fare con Scheggia e Falena.
La
seconda parte è diversa, il protagonista è cambiato e anche lo spirito
dell'opera si fa più maturo, ciononostante Luci di guerra rimane un romanzo
nettamente di riflessione, più che d'azione.
Per
quanto riguarda la scrittura, l'unico commento che posso fare è che è veramente
bella: Ondaatje ha uno stile che, pur nella sua semplicità, riesce ad essere
evocativo e quasi poetico.
La
voce di Nathaniel adulto è ammaliante mentre affonda negli abissi della sua
memoria, talvolta mischiando il passato con il presente e portando alla luce,
ricordi, scene, personaggi che, in un modo o nell'altro, hanno segnato in modo
indelebile la sua esistenza.
Tuttavia
una critica, seppur molto soggettiva, mi sento di fargliela: i paragrafi del
romanzo sono troppo, troppo lunghi. Sarà una cosa personale, ma se c'è una cosa
che detesto nei libri sono i muri di testo, quei paragrafi lunghi quasi una
pagina senza un minimo stacco per gli occhi.
Ecco:
Luci di Guerra è scritto così. Nonostante infatti le singole frasi siano anche
relativamente brevi, l'autore ha deciso di andare a capo il meno possibile e il
risultato sono questi paragrafi infiniti che, dopo un po' complice anche il
ritmo lento di cui ho parlato prima, risultano davvero pesanti e, in qualche
caso, un po' noiosi.
Quindi?
In conclusione la mia valutazione è di tre stelline. Luci di guerra non ha
assolutamente niente che non vada: è scritto da un autore che conosce il
mestiere e ha grande esperienza, le ambientazioni sono suggestive, i personaggi
peculiari. Eppure, forse non era la lettura adatta per me, almeno non in questo
momento, forse non è esattamente il mio genere, fatto sta che la scintilla non
è scattata e Luci di guerra, pur essendo un romanzo di buona qualità, mi ha
lasciato piuttosto indifferente.
Spero
tuttavia che questa mia opinione personale non vi distolga dal dare
un'opportunità a questa opera: dopotutto sapete quanti sono i romanzi che io ho
adorato e che sono stati stroncati da amici, blogger, critici letterari?
Moltissimi.
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