lunedì 18 febbraio 2019

Recensione: Unspoken - Sarah Rees Brennan

Buongiorno a tutti. Ecco l'ennesima recensione arretrata: mi aveva incuriosito tantissimo l'arrivo nel mercato italiano di Sarah Rees Brennan, nota autrice ya irlandese, da noi più conosciuta per essere co-autrice di molte novelle del mondo Shadowhunter. Come se la sarà cavata in solitaria?
Ringrazio la casa editrice per la copia!


TITOLO: Unspoken
AUTORE: Sarah Rees Brennan
COLLANA: Triskell Edizioni 
PREZZO (CARTACEO): 6,72€
PREZZO (EBOOK): 5,99€
TRAMA: Kami Glass è innamorata di qualcuno che non ha mai incontrato, un ragazzo con cui parla nella sua testa dal giorno in cui è nata. Questo le ha impedito di integrarsi nella sonnolenta cittadina inglese di Mestavalle, ma Kami ha fatto in modo di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, e la sua vita sembra scorrere tranquilla, almeno finché non comincia a verificarsi una serie di eventi inquietanti. 
Sinistre grida giungono dai boschi e la villa padronale che domina il villaggio torna a illuminarsi. 
La famiglia Lynburn, che aveva governato la città sino alla generazione precedente per poi svanire nel nulla, è tornata. Così, all’improvviso, Kami si rende conto che il luogo che ha conosciuto e amato per tutta la vita nasconde un’infinità di segreti… e un assassino. E che la chiave di tutto potrebbe essere il ragazzo nella sua testa. Il ragazzo che è tutt’altro che immaginario e senza ombra di dubbio deliziosamente pericoloso



Il nome di Sarah Rees Brennan non mi è nuovo: molti di voi la ricorderanno come una delle co-autrici, insieme a Cassandra Clare, delle novelle del mondo di Shadowhunters, ma in realtà la sua carriera è ben più lunga.
Infatti, questa scrittrice irlandese è nota principalmente per alcune serie paranormal romance, tra cui quella dell'Eredità dei Lynburn il cui primo volume, Unspoken, è stato tradotto in italiano da Triskell Edizioni.
Unspoken è ambientato a Mestavalle, la classica cittadina uggiosa e con tanto di selva oscura in cui sai già, dal primo capitolo, che qualcosa di insolito sta per accadere. 

L'ameno boschetto di Mestavalle
In questo romanzo, l'evento che provoca la rottura dell'equilibrio è il ritorno dei Lynburn, una ricca e potente famiglia, composta da individui tanto misteriosi quanto belli, che, dopo cinquant'anni di esilio, rimette piede in città riportando alla luce antichi misteri. Il loro ritorno attira la curiosità della protagonista della storia, Kami Glass, liceale simpatica, curiosa e... che sente da sempre la voce di un ragazzo nella testa.
Confesso: in primis mi erano cadute le braccia di fronte a Kami e alla sua curiosa abilità ma, con il passare dei capitoli, mi sono resa conto che questi personaggio è uno dei punti forti del romanzo. Kami non è piagnucolosa e inerme come molte sue omologhe di più famosi paranormal romance, anzi, è piuttosto attiva e ha una caratterizzazione vivida, che la rende non solo simpatica, ma anche realistica.
Lo stesso non si può dire dei ragazzi Lynburn, Jared ed Ash. Entrambi, infatti, si mantengono piuttosto fedeli agli stereotipi del genere: bad boy bipolare il primo, bravo ragazzo con lati oscuri il secondo. Non sono brutti personaggi ma non mi hanno trasmesso molto e ho trovato il triangolo tra loro e Kami piuttosto insipido. Insomma, se ne sarebbe potuto fare a meno...
Tuttavia alla fine i personaggi, anche quelli secondari, risultano comunque un aspetto positivo di Unspoken; infatti, il vero problema che ho avuto con questo romanzo è che ho fatto veramente fatica ad appassionarmi alla storia. L'inizio infatti è lento, e ci vogliono parecchie pagine per avere un quadro piuttosto definito della situazione; purtroppo questo ritmo così lento non è riuscito a conquistarmi e non sono bastati alcuni capitoli intriganti e misteriosi a tenere costantemente viva la mia attenzione.
Per fortuna però ci sono anche i pregi, che riguardano soprattutto l'ambientazione. In particolare l'atmosfera del romanzo risulta veramente suggestiva, e lo stile della Brennan, con le sue descrizioni sempre sospese tra realtà e soprannaturale, permette al lettore di immergersi totalmente nella cupa Mestavalle.
Una piccola nota: ho apprezzato tanto le note a piè di pagina della traduttrice, che spiegavano il perché di alcune scelte di traduzione. Non è un aspetto banale: come altre autrici della sua cerchia, Sarah Rees Brennan non sceglie parole a caso, e spesso alcuni doppi sensi o significati nascosti si perdono nel passaggio da una lingua all'altra. Proprio per questo motivo ho trovato un'ottima idea le spiegazioni della traduttrice, che non solo mi hanno aperto un mondo (non avendo letto Unspoken in lingua originale) ma mi hanno anche consentito di apprezzare al meglio il lavoro della stessa autrice.
Quindi? In sostanza la mia valutazione è di tre stelline e mezzo: Unspoken si è rivelato un romanzo gradevole e un buon inizio di serie, nonostante, a mio avviso, ci siano alcuni aspetti da migliorare. Spero quindi che la casa editrice continui la traduzione della serie, dato anche che il finale, piuttosto aperto, invoglia parecchio alla lettura del secondo volume!


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