venerdì 22 maggio 2015

Recensione: Celeste - Cristina Vichi

Buongiorno. È tornato l'autunno e non mo ha detto niente. Stamattina pioveva a dirotto... ovviamente mentre aspettavo l'autobus. Risultato: il k-way inzuppato di brutto. Io rivoglio il sole! *si, sono un'amante dell'estate* Oggi recensione di Celeste, un po' sono stata pignola sullo stile, ma alla fine non mi è dispiaciuto come romanzo e la storia è carinissima. Ma un parere approfondito si trova nella recensione.


TITOLO: Celeste
AUTORE: Cristina Vichi 
COLLANA: Selfpublishing
PREZZO (CARTACEO): 12,48
PREZZO (EBOOK): 2,99

TRAMA: Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà.
 L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso.
Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.



Questa è una lettura su cui non so bene come esprimermi. Perché nel complesso, non mi è dispiaciuta, ma... È questo "ma" che mi impedisce di esprimermi in maniera completamente positiva. Intanto ringrazio tantissimo Cristina Vichi per avermi dato la possibilità di recensire una copia del suo romanzo d'esordio. Celeste mi ha attirata subito, e non solo per la splendida copertina. Il mio secondo nome, infatti, è Celeste, e mi sono subito accorta del romanzo, mentre ogni tanto seguivo il blogtour, attratta ovviamente dal titolo che mi identificava.
Una volta iniziato ho faticato ad entrare nella storia, tuttavia, capitolo dopo capitolo, mi sono immersa nella vicenda e, alla fine, l'ho divorato in pochi giorni.
La storia infatti, non è male: ambientata in una sorta di Medioevo, essa segue le vicende di Celeste, in realtà la principessa Costanza, prima come bambina e poi come giovane donna, prigioniera di una realtà che considera le relazioni, gli affetti e le donne come pura merce di scambio.
La protagonista infatti viene considerata dalla propria famiglia nient'altro che una cosa, un modo per ripianare i debiti del suo regno, e viene coinvolta in una girandola di intrighi di palazzo, tra assassini e tradimenti, mentre cerca di mantenere, anche all'interno di un ambiente ostile, la propria indipendenza. Celeste infatti è una protagonista ribelle, testarda, e in certi casi troppo orgogliosa: ho apprezzato il fatto che questo carattere potesse essere giustificato dalla sua educazione (scoprirete come), perché in un mondo medioevale una personalità del genere è sicuramente inusuale. Tra i vari personaggi nonne ho trovati di veramente ambigui: generalmente i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi. Tuttavia, questa separazione così netta può essere anche un po' un difetto, perché alcuni personaggi, come Re Umberto, finiscono per appiattirsi.
Ciononostante, molti personaggi mi sono piaciuti: tra i buoni citerei sicuramente Ivan, che ho amato tantissimo per il suo carattere fermo ma dolce, e tra i cattivi merita nota la perfida Suor Matilde. Mi sarebbe piaciuto anche Alessandro, se solo non avessi trovato la sua attrazione per Celeste un po' troppo istantanea e forzata(e il cosiddetto "instalove" è uno degli elementi che non vorrei mai trovare in un libro) .
Lo stile invece è il tasto dolente del romanzo. Lo so che si tratta comunque di un esordio, per giunta autopubblicato (non che sia un difetto, volevo solo dire che viene meno il processo di editing) ma alcune pecche mi sono saltate subito all'occhio. La prima è la presenza di errori ripetuti di grammatica basica, che avrebbero potuto essere evitati (quello che forse mi ha colpito di più e il pronome "gli" riferito a Celeste). La seconda è un'eccessiva linearità e ripetitività dei periodi: molte frasi sono eccessivamente brevi e semplici, ed identiche nella struttura. Avrei forse preferito un po' di varietà, soprattutto nell'alternanza tra nomi e pronomi: molto spesso infatti i periodi iniziano con il nome di chi parla, ed è capitato di trovarmi tre volte di fila il nome Celeste ad aprire una frase. Perdonatemi per essere così petulante, ma si tratta comunque di una cosa che ho notato subito durante la lettura, e migliorabile con solo un po' più di attenzione. 

Dunque cosa ne penso? Che la storia mi è piaciuta molto, la valutazione sarebbe stata più positiva con uno stile migliore ma le tre stelle non le cava nessuno. Visto che si tratta comunque di un esordio, credo che l'autrice potrà migliorare ancora parecchio. Dopotutto le potenzialità ci sono!  


4 commenti: