Buongiorno lettori! Quella di oggi è una recensione che mi sta particolarmente a cuore. E' stata la migliore lettura dell'estate 2014. Ho amato fino all'ultima pagina questo libro, e ho paura di quando Champion arriverà in Italia (e ho ancora più paura del se arriverà in Italia) perché questo romanzo è praticamente perfetto.
TITOLO: Prodigy
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO
(RILEGATO): 16,50€
PREZZO
(EBOOK): 6,99€
TRAMA: "Le preoccupazioni di Day sulla mia incolumità adesso sono
calzanti. Il piano sembra buono, ma qualcosa potrebbe sempre andare storto. E
se invece di condurmi dall'Elector, del quale dovrei conquistarmi la fiducia
prima di ucciderlo, mi sparassero nell'istante in cui mi trovano? Oppure potrebbero
legarmi a testa in giù in una stanza per gli interrogatori e picchiarmi fino a
farmi perdere i sensi. L'ho visto succedere un milione di volte. Potrei essere
morta prima della fine della giornata, molto prima che l'Elector venga a sapere
del mio ritrovamento. Ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte.
Per questo devo concentrarmi, ripeto a me stessa. E se guardo Day negli
occhi non ci riesco."
Niente è quello che appare e la violenza regna sovrana: che senso ha
credere ancora nell'amore?
June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti
all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'Elector Primo
muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel
caos, i due giovani ribelli si uniscono ai Patrioti nel disperato tentativo di
salvare il fratello di Day, Eden. E i Patrioti accettano, ma a una condizione:
June e Day dovranno prima uccidere il nuovo Elector. Peccato che Ander non
abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.
Questo libro è un prodigio.
Va bene, forse sto esagerando, ma
nulla toglie che Prodigy sia un libro veramente bello, un sequel degno, anzi
superiore, del primo della serie, Legend, già ottimo inizio di una delle
migliori serie distopiche young adults.
Sì, praticamente sto adorando
questa serie dalla prima all'ultima riga (e sono già in crisi di astinenza da
June, Day &co)
Comunque, stop ai deliri. Torniamo
al libro.
Prodigy inizia dalla fine di
Legend, nel mezzo del disordine generale seguito agli eventi che avevano
concluso il primo libro. Ritroviamo entrambi i protagonisti, Day e June, e la narrazione a punti di vista
alternati, che tanto avevo apprezzato in Legend. Devo ammettere che questa scelta
narrativa continua ancora a giovare alla serie: vivere gli eventi dagli occhi
di vista di entrambi i protagonisti non solo, secondo me, aiuta il lettore a
comprendere ed apprezzare i personaggi, ma gli consente di meglio immedesimarsi
nella storia.
E poi continuo ad adorare June...
credo sia il mio personale "Oscar per la migliore protagonista femminile
di un dispotico" (se mai decidessero di assegnare questo tipo di premi).
Almeno non desidero uscire dalla sua testa un capitolo si e l'altro anche, come
è invece capitato con altre ragazze protagoniste dello stesso genere! Invece ho
amato alla follia il punto di vista di June, forse anche perché bilanciato da
quello di Day.
Anche lui infatti è un ottimo
personaggio, a mio avviso, ben caratterizzato, con un background credibile nel
contesto della serie, e che, tra l'altro, sa anche ammettere le proprie
debolezze (e questo è un bene!)
In questo libro affronta un
percorso di crescita: già alla fine di Legend da criminale era diventato
qualcosa di più, un simbolo, un'icona, e ora viene costretto a scegliere da che
parte schierarsi (e, fidatevi, non è affatto una scelta ovvia...)
Ritroviamo anche gli altri
personaggi già conosciuti, come Kaede, che in questo libro ho addirittura
preferito rispetto al primo, Tess, che dimostra quello che credo tutti avevamo
pensato in Legend (e diventa, man mano che il romanzo va avanti, sempre più
insopportabile) e (il mio amato) Anden,
il quale da semplice comparsa diventa un personaggio di tutto spessore, e del
quale vengono approfonditi molti aspetti, riguardo la storia personale e la
psicologia.
Inoltre Marie Lu rimedia a quello
che mi era sembrato il difetto più grave del primo libro: la mancanza di
informazioni riguardo allo stato e, più in generale, il mondo distopico in cui
so svolge la storia.
In Prodigy finalmente ne sappiamo
di più: sulla Repubblica, sulle Colonie, sul mondo in generale. Visitiamo nuove
città, nuovi territori, scopriamo qualcosa di più anche sul morbo che ha
colpito Eden.
Ovviamente non si tratta di
notizie prevedibili... In particolare alcune informazioni risultano
completamente inaspettate: Prodigy è, infatti, un libro ricchissimo di colpi di
scena. È quasi impossibile contare i numerosi rovesciamenti di situazione: ad
un certo punto risulta quasi impossibile distinguere i buoni dai cattivi, il
giusto dal sbagliato, e veniamo letteralmente inghiottiti dalla confusione che
regna nella testa dei protagonisti.
In particolare un evento molto
importante è destinato a cambiare le carte in tavola, sconvolgendo entrambi i
protagonisti.
Prodigy risulta una lettura
avvincente, a tratti inaspettata e ricca di azione. È facile divorarlo in un
pomeriggio, trascinati dalle parti più veloci e dalle numerose sorprese.
Le cinque stelle sono meritate,
sperando che la serie riesca a confermarle anche nel finale.
Da un lato vorrei avere Champion
(in italiano) qui, subito, dall'altro ho quasi timore di leggere la conclusione
di questa splendida serie (e ho paura che non mi piaccia. Capita quando mi
affeziono troppo al secondo volume di una serie...)
Tuttavia so per certo che, prima o
poi, lo leggerò.
L'avete letto anche voi? Ditemi cosa ne pensate...
Silbi