domenica 22 febbraio 2015

Recensione: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) - Chiara Parenti

Ciao a tutti! Oggi è la classica giornata uggiosa, grigia e piovosa, ma ne ho approfittato per vedere un'esposizione felina nella mia città. Un'esperienza bellissima per chiunque ami i gatti! In particolare mi affascinano i norvegesi e i sacri di Birmania, ma in generale sono belli tutti, anche gli sphynx senza pelo! 
La lettura di oggi non tratta di gatti, ma di estate ed è l'ideale per affrontare una giornata grigia come questa! 


TITOLO: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)
AUTORE: Chiara Parenti
COLLANA: Rizzoli Youfeel
PREZZO (EBOOK): 2,49
TRAMA:La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l’addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all’estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l’aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta!


Cosa non si scopre grazie a un romanzo! In tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) ho imparato che l'accoppiata mare-mojito può avere proprio degli effetti devastanti... e decisamente comici sulla nostra vita ed in particolare in quella della protagonista!
Ma procediamo con ordine e parliamo di questo breve romanzo che ha saputo divertirmi come pochi altri.
Maia è una ragazza che vive a Milano, tutta dedita al lavoro e abbastanza grigia, o almeno, questa è l'impressione che mi ha dato all'inizio del romanzo, con un fidanzato, Lapo, se è possibile ancora più grigio di lei, e con una personalità che mi verrebbe da prenderlo a botte subito dopo la sua prima apparizione. A causa dell'addio al nubilato della sua migliore amica Diana, nonché sorella del suo insopportabile fidanzato, si ritrova a darsi, quasi a malincuore, alla pazza gioia a Forte dei Marmi e al mattino, svegliandosi...ne scopre delle belle! E soprattutto rivede dopo anni Marco, un amore di gioventù che forse non aveva mai dimenticato...
Devo ammettere che,nella sua brevità, Tutta colpa del mare mi è piaciuto molto più di quanto mi aspettassi. Non solo mi ha divertito facendomi,in certe scene, ridere fino alle lacrime, ma grazie anche all'uso dei flashback sul primo incontro di Macro e Maia, mi ha saputo persino emozionare.  Anche Tutta colpa del mare è parte delle mie letture thailandesi, e dunque, visto la cornice idilliaca in cui l'ho letteralmente divorato (anche perché, in quanto a numero di pagine, non è certo un mattone) ho avuto occasione di apprezzarlo al meglio, in una giusta cornice, considerando anche il ruolo decisivo che il mare ricopre nella vicenda.
La trama mi ha convinto: all'inizio mi ha ricordato Una notte da leoni, in una versione al femminile (adoro quel film) ma in seguito la storia si discosta e assume una piega originale e imprevedibile... Almeno fino al finale!
Lo stile dell'autrice è fluido e spumeggiante, adattissimo al genere; l'unico piccolo difetto che ho potuto notare è che alcuni passaggi dei flashback mi sono sembrati troppo infantili rispetto all'età dei personaggi. Lo so, la protagonista a quel tempo era una ragazza completamente diversa, ma forse è stata solo una mia impressione.
Invece, secondo me, il maggior pregio del romanzo è sicuramente il modo con cui Chiara Parenti caratterizza i personaggi. Li ho amati tutti (a parte Lapo... anche se nel suo piccolo era adeguato nel ruolo di fidanzato ossessionato solo dal lavoro e dalla sua famiglia).
Il mio personaggio preferito è sicuramente Marco, il protagonista maschile, che ha conquistato il mio cuore (e immagino anche quello di molte altre lettrici): ce ne fossero di ragazzi così, seri e profondamente innamorati! Mi sa che, quasi quasi, progetterò un viaggetto a Forte dei Marmi anch'io...
Un altro personaggio sicuramente d'effetto, e di cui a un mese dalla lettura mi ricordo ancora benissimo, è Madre, mamma di Lapo e Diana: ho adorato come l'autrice abbia saputo creare un personaggio che riesce a incutere timore solo attraverso la lettera maiuscola del nome! (Da notare poi che il suo vero nome, Atena, è ancora più terrificante...)
In conclusione una storia veramente godibile per una lettura che si esaurisce non in pochi giorni, ma in poche ore! Inoltre mi è piaciuto molto il messaggio che la lettura mi ha lasciato, ovvero quello di non perdersi sempre e solo negli impegni, come faceva Maia all'inizio del romanzo, ma di fermarsi qualche volta e godersi la vita!

Tuttavia, la lunghezza del romanzo mi impedisce di  dare il massimo delle stelline: arrivata al finale, avrei voluto qualcosa in più, anche solo un capitolo! Ciononostante quattro stelline sono  una valutazione assolutamente positiva per una storia che mi ha fatto passare delle belle ore in sua compagnia! 


venerdì 20 febbraio 2015

Reader, tell me #1

Nuova rubrichina, se si può chiamare così: in realtà è una vera e propria richiesta di aiuto a voi lettori. Come sapete sono stata assente dal blog per un po' di tempo: in realtà sono stata proprio assente dal mondo della lettura in generale.


Quindi mi ritrovo ora con:
-del tempo libero;
-molte recensioni arretrate;
-nessuna nuova lettura da intraprendere.
Infatti vorrei leggere qualcosa di nuovo (non i libri che ormai mi fissano ricoperti di polvere dallo scaffale più alto della libreria -e se siete lì, ci sarà pure un perché!- ) ma qualche nuova uscita o romanzo appassionante che non ho ancora letto. Quindi... visto che mi sono persa praticamente un mese di vita nella blogsfera, mi affido ai vostri consigli!


Qualche info su di me (che tanto sono praticamente inutili):
  • leggo praticamente ogni genere, nonostante le mie preferenze vadano al young/new adults e al giallo/thriller (e anche al fantasy... ok, ritiro quello che ho detto: leggo di tutto);
  • leggo tranquillamente in inglese (ma preferirei in questo periodo leggere in italiano);
  • non ho altro da dire;
Ora torno alle mie recensioni arretrate... perché ho letto così tanto e scritto così poco? Aiuto! 
Voi invece fatemi sapere1

Silbi Grace.


mercoledì 18 febbraio 2015

Cover Change #4

Ritorna la rubrica (dal banner talmente brutto che mi rifiuto di cambiarlo! che si occupa di uno dei fenomeni più fastidiosi che riguardano le copertine dei libri: il loro improvviso cambio!


Ci può essere un caso in cui il cover change cambia in meglio la copertina di un libro?
In certi casi sì. 
Il cambio di copertina di Eleanor&Park, per esempio, rientra, secondo me, in questa categoria per diversi motivi.
La cover originale. Era così carina... perché non tenerla?
Primo, e forse più importante, il libro (per ora) non ha seguiti, dunque questo "cover change" non ha ripercussioni sulle nostre librerie: semplicemente ci saranno lettori che possiedono la prima versione (Silbi alza la mano) e altri che possiedono la seconda edizione.

La seconda edizione
La copertina della seconda edizione mi piace molto... forse addirittura più dell'originale! Per una volta i modelli corrispondono (forse più o meno... vedendo la ragazza) ai protagonisti: lei ha i capelli rossi (elemento fondamentale) e lui gli occhi a mandorla. Alleluja! 
Anche lo sfondo verde acceso secondo me ci sta bene... quello che ci sta meno bene è la solita fascetta pubblicitaria, con l'opinione entusiasta di John Green ma si sa, è la dura legge del marketing... 



La prima edizione

In realtà quella usata per la prima edizione non era poi così male... ma secondo me non diceva niente del romanzo. Sembrava messa lì solo per "coprire" il libro, mentre, per me, la cover dovrebbe "illustrare" in un qualche modo il contenuto del romanzo, cosa che in questo caso riesce meglio alla copertina della seconda edizione, nonché alla cover originale.

Voi cosa ne pensate? Quale cover preferite? 

domenica 15 febbraio 2015

Recensione: l'Amore Bugiardo - Gillian Flynn

Oggi è San Faustino festa dei single (auguri a me!!!) e quindi è proprio il caso di pubblicare qualcosa.
Prima delle nostre recensioni: l'ho scoperto in Thailandia ed è stato sicuramente una delle migliori letture dell'anno. L'avevo in ebook e l'ho ricomprato in cartaceo (edizione nuova e rilegata) per mia mamma... che mi sorprendo: ancora non l'ha finito?
Come è possibile?
Per scoprirne di più, basta leggere la recensione!

TITOLO: L'Amore Bugiardo
AUTORE: Gillian Flynn 
COLLANA: Rizzoli best
PREZZO (RILEGATO): 18,00
PREZZO (EBOOK): 5,99

TRAMA: Amy e Nick si incontrano a una festa in una gelida sera di gennaio. Uno scambio di sguardi ed è subito amore. Lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario. Lei è la ragazza perfetta, bella, spigliata, battuta pronta, il tipo che non si preoccupa se bevi una birra di troppo con gli amici. Sono felici, innamorati, pieni di futuro. Qualche anno dopo però tutto è cambiato. Da Brooklyn a North Carthage, Missouri. Da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva. Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono stati costretti a reinventarsi: lui proprietario del bar di quartiere accanto alla sorella Margo, lei casalinga in una città di provincia anonima e sperduta. Fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare. È in quel momento, con le tracce di sangue e i segni di colluttazione a sfregiare la simmetria del salotto, che la vera storia del matrimonio di Amy e Nick ha inizio. Che fine ha fatto Amy? Quale segreto nasconde il diario che teneva con tanta cura? Chi è davvero Nick Dunne? Un marito devoto schiacciato dall'angoscia, o un cinico mentitore e violento, forse addirittura un assassino? Raccontato dalle voci alternate di Nick e Amy, "L'amore bugiardo" è una incursione nel lato oscuro del matrimonio. Un thriller costruito su una serie di rovesciamenti e colpi di scena che costringerà il lettore a chiedersi se davvero sia possibile conoscere la persona che gli dorme accanto

La ragione principale per cui ho letto Gone Girl (meglio conosciuto in Italia come L'Amore Bugiardo) era prepararmi per andarlo a vedere al cinema. Poi al cinema non sono riuscita nemmeno ad andarci (ho recuperato proprio all'ultima settimana di programmazione, per un pelo!), ma la lettura l'ho terminata proprio mentre ero in vacanza in Thailandia. Nonostante non si tratti di un libro proprio sottile, sono riuscita a finirlo in poco più di due giorni: il principale pregio, o a detta dei miei, difetto del romanzo è il fatto che riesca a catalizzare al 101% l'attenzione del lettore. Non sono mai stata una lettrice notturna, ma con l'Amore Bugiardo faticavo a decidermi a spegnere la luce, tanto scalpitavo per leggere la conclusione della vicenda e scoprire o segreti dei personaggi.
Il bello del libro è che niente è come sembra. La sensazione che ci sia qualcosa che non quadri vi perseguiterà per tutta la lettura, spingendovi a voltare pagina in maniera compulsiva, fino a quando, arrivati all'ultima riga, non cercherete un capitolo nascosto dopo i ringraziamenti o dietro la sopracopertina, perché vi risulterà difficile accettare il termine di un romanzo che per me è stato il migliore della mia vacanza.
La vicenda parte in una tranquilla cittadina del Missouri, Carthage, dove vive una coppia di coniugi, Nick ed Amy Dunne, trasferitasi da New York. La mattina del loro quinto anniversario Amy sparisce nel nulla, e subito si elaborano le ipotesi più disparate: fuga? Rapimento? Omicidio? 
L'evento non solo sconvolge la vita della cittadina, ma apre anche una sorta di vaso di Pandora, rivelando gli aspetti meno piacevoli delle vite non solo dei protagonisti, ma dell'intera comunità.
Ho adorato l'uso dei due punti di vista dei protagonisti, due voci completamente diverse e distinguibili tra loro, che mi ha permesso di avere la versione sia di Nick che di Amy, e la gestione della linea temporale.
Nonostante l'uso abbondante di flashback e di altri espedienti letterari (come lo è il diario di Amy) possa rivelarsi un arma a doppio taglio, che può annoiare, confondere ed esasperare il lettore, anziché incuriosirlo e convincerlo a proseguire la lettura, in questo caso ho apprezzato ogni scelta dell'autrice, in quanto ho potuto avvertire fin dalle prime pagine la tensione e il mistero che hanno reso questa lettura così speciale. Ho apprezzato anche la costruzione dei personaggi in generale: non solo dei protagonisti, che ovviamente svettano per complessità psicologica, ma anche i comprimari come Margo, la gemella di Nick, che mi ha fatto desiderare per tutto il romanzo di avere una sorella come lei, e l'importanza che i media assumono all'interno della storia (che rendono ancora più realistica la vicenda).
L'unico elemento su cui avrei un minimo da ridire è il finale, un po' brusco rispetto alle altre parti del romanzo, e decisamente al di fuori di ogni canone, sia di happy ending che di finali tristi (infatti non saprei come classificarlo). 
Tuttavia mi sento di consigliarlo caldamente. Certo, è un romanzo molto particolare, che può non piacere, ma se vi piacciono le storie in cui nulla è come sembra e i colpi di scena sono dietro l'angolo, allora questo è il romanzo che fa per voi. Per me, sono cinque stelline piene, nonostante quel piccolo appunto sulla conclusione. 
Ps: sono riuscita a vedere anche il film. Che dire? Nel complesso mi è piaciuto e ho adorato Ben Affleck e soprattutto Rosamund Pike, calata alla perfezione nel ruolo. Tuttavia sapendo già come andava a finire mi sono un po' rovinata l'effetto sorpresa che invece aveva reso così magica la lettura. 


venerdì 13 febbraio 2015

Not dead

Effettivamente, I’m not dead.
Ma è un mese che non posto più niente, manco la lista della spesa, e mi scuso. Non dirò cavolate: per due settimane il blog è stato l’ultimo dei miei pensieri. Ebbene sì: ho attraversato anch’io una lieve crisi esistenziale, che mi ha allontanato dalla lettura, dalla scrittura e dunque dal blog: per questonon ho pubblicato niente in questi ultimi giorni.
Mi sento tuttavia in dovere di approfondire:
-          La vacanza in Thailandia mi ha lasciato un mare di bei ricordi… e di recensioni arretrate in eredità. Devo ancora smaltirle tutte… e devo addirittura segnare le letture su Goodreads. Questi non sono gli unici problemi che prendersi tre settimane di vacanza dall’altra parte del mondo portano…

Tempietto Thailandese: ditemi non sembra finto?

-         Il grande problema: la sessione invernale di esami. Il primo round (alias secondo appello, perché il primo l’ho completamente perso) si è rivelato un disastro: ore e ore sui libri per una Caporetto completa. Allora ho cominciato a stare male, di brutto. Mi continuavo a chiedere se avevo intrapreso la strada giusta, se avevo sbagliato tutto, se l’incapace ero io… in pratica crisi completa. E ovviamente leggere e recensire cose che fossero al di fuori della matematica e della fisica era fuori discussione.
-          Le cose si stanno fortunatamente un po’ sistemando. Un esame è slittato definitivamente a quest’estate (ahimè) ma ne ho passati altri tre e ho rimasto l’ultimo la prossima settimana (in cui spero di mettercela tutta): terminato questo periodo mi ributterò a pesce sulla lettura.
-          Nonostante ciò ho diverse vecchie recensioni già scritte. Purtroppo quando ho iniziato a “rivedere la luce”… mi sono beccata la classica influenza con febbre, tosse e raffreddori vari… che mi ha bloccato a letto per un po’!
Altre foto Thailandesi per spezzare la semi-tragicità del post! 

Ora spero che questo periodo decisamente sfigato volga al termine… e ricomincerò con le recensioni!
Ci si vede!

Ps: grazie ai nuovi lettori che si sono uniti al blog nonostante la mia inattività. Vi giuro, non pensavo di essere ancora letta! 

giovedì 1 gennaio 2015

Buon 2015!

Buon anno a tutti! Cosa avete fatto ieri? Festa fino a tarda notte? Spero vi siate divertiti. Io ho fatto festa a bordo piscina ma più che Capodanno sembrava ferragosto....
In ogni caso:

BUONI PROPOSITI PER IL 2015 RIGUARDANTI IL BLOG: 
1) REGOLARITÀ: aumentarla o mantenerla, rimarrà sempre IL buon proposito, valido per ogni anno e in ogni contesto, sia scuola che blog.
2) RUBRICHE: vorrei aumentare le recensioni del giro del mondo, mostrarvi i miei acquisti, parlare più spesso delle cover cambiate e delle mie letture settimanali... in altre parole vorrei rimanere costante con le mie rubriche... e perché no, introdurne di nuove. 
3) GRUPPI DI LETTURA: vorrei non solo continuare a parteciparvi, ma proporre anch'io qualcosa. Anzi, ho già una splendida idea in mente (evviva la modestia!) ma per metterla in pratica devo aspettare febbraio, ovvero la fine degli esami.
4) PARTECIPAZIONE: quando sono impegnata tendo a trascurare il mio e gli altri blog. Soprattutto quelli degli altri. Mi spiace tanto e cercherò, per quanto è nelle mie possibilità, di lasciarvi un commento o una traccia del mio passaggio un po' più spesso! 
5) GIVEAWAYS: se ne riparlerà durante il 2015. E non dico altro...
6) COLLABORAZIONI: mi piacerebbe iniziare qualche collaborazione: magari non subito con le case editrici (mi sento ancora troppo piccina per loro) ma piuttosto con altri blog. Diciamo che mi sento un po' sola soletta... 
7) SOCIAL: ho già un profilo Facebook da Blogger (Silbi Grace) ma vorrei aprire una pagina anche per il blog in cui magari attirare l'attenzione sul mio angolino e condividere ciò che pubblico. 

E voi? Quali sono i vostri propositi per il 2015? 

giovedì 25 dicembre 2014

Buon Natale + spiegazioni

Buon Natale!
È il primo Natale del blog e io sono sparita da giorni... infatti sono scappata! Non dal blog, certo che no, ma diciamo dal freddo Natale italiano per rifugiarmi al caldo, dall'altra parte del mondo, in Thailandia. 
Ci resterò fino a gennaio perciò qui non vedrete molti post. Mi duole ammetterlo, avrei dovuto prepararli, avevo il materiale... ma non il tempo! 
Per questo non mi vedete molto presente: non riesco a postare, causa mancanza computer, e nemmeno a commentare, causa connessione non delle miglioro. 
In pratica, un disastro. 
Ma non vi preoccupate: da gennaio si torna alla normalità. 
Nel frattempo, vi auguro un buon Natale... spero che troviate tanti libri sotto l'albero (così potrete farmi invidia, perché i miei amici e parenti evitano accuratamente di regalarmeli).
Un bacio,
Silbi Grace 

martedì 16 dicembre 2014

Cover Change #4: Slammed

Buongiorno! Oggi è una giornata nebbiosa: mi mette una tristezza solo a pensarci! Per fortuna ho qui pronto un bel post, che spero vi piaccia!
Altro "episodio" della rubrica che tratta degli odiati (anche se non sempre tutti i mali vengono per nuocere) cambi di copertina in corso di serie.
Questa volta... andiamo Oltreoceano!


Ebbene sì, i cover change non avvengono solo in Italia.Questa volta inoltre coinvolgono una delle mie autrici preferite, la mitica Colleen Hoover (la mia ammirazione è nata da poco, perciò sul blog è presente una sola recensione dei suoi romanzi, ma in realtà ne ho letti già tre/quattro e sto recuperando gli altri).
Avete letto Tutto ciò che sappiamo dell'Amore?

Cover italiana

Nonostante in Italia la serie sia un po'... bloccata (non si sa infatti quando e se usciranno il secondo e il terso romanzo) negli Stati Uniti ha riscosso un discreto successo e ne sono stati pubblicati tre volumi. Queste sono le copertine dei primi due, molto classiche, molto poetiche, accumunate dal font usato per il titolo (molto raffinato a mio parere). Ma...


Tadadadann! Per l'uscita del terzo volume sono cambiate anche le copertine! Secondo me le nuove cover risultano molto più in stile new adult e anche più... banali in un certo senso, anche se la combinazione di colori usata e gli effetti luminosi applicati non mi dispiacciono.


In realtà continuo a preferire le prime due, che secondo me, avendo letto anche il primo della serie, rispecchiano in maniera maggiore lo spirito della storia. Voi invece quale preferite? 

sabato 13 dicembre 2014

Recensione: Tutto ciò che sappiamo dell'amore - Colleen Hoover

Scusate! No, non mi hanno rapita gli alieni, ma tra la scuola e i preparativi per Natale... aiuto!  Spero di poter essere più presente questa settimana e intanto vi lascio la prima recensione della Hoover. Preparatevi: ne arriveranno altre! 

TUTTO CIÒ CHE SAPPIAMO DELL'AMORE - COLLEEN HOOVER

TITOLO: Tutto ciò che sappiamo dell’amore 
AUTORE: Colleen Hoover
COLLANA:  Rizzoli Narrativa
PREZZO (RILEGATO): 16,00€
PREZZO (EBOOK): 4,99€
TRAMA: Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro è un amore impossibile: Will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.

Avevo iniziato Tutto ciò che sappiamo dell'amore più di un anno fa. Era il luglio 2013 e dovevo partire per un corso pre-universitario. Me lo ero portato dietro nel tablet e avevo iniziato a leggerlo la sera, arrivando al capitolo tre. Poi quella sorta di vacanza aveva preso una piega piacevole: ero fuori tutte le sere e il povero romanzo rimaneva lì, interrotto. Mi ero completamente dimenticata di lui finché, qualche giorno fa, aggiungendo alla lista dei buoni propositi "recuperare tutti i romanzi di Colleen Hoover" l'ho ripreso in mano, recuperandolo da capo. E questa volta, l'ho finito!
Ovviamente non è stata una faticaccia. Anzi, chiedermi perché l'abbia lasciato in sospeso per così tanto tempo è una domanda più che lecita, perché è stata una lettura che mi ha preso molto, tanto che l'ho conclusa in pochi giorni e muoio dalla voglia, prima o poi (probabilmente molto poi che prima) di leggerlo in lingua per vedere come suonano le poesie. Sì, perché la cosa che rende particolare questo libro è la presenza di poesie, strettamente legate alla storia, che donano quel qualcosa in più. Non a caso il titolo originale del romanzo è slammed, che si riferisce a competizioni poetiche che giocano un ruolo di primo piano nella vicenda.
Riassumendo, in breve, Layken, la protagonista, in seguito alla morte del padre, si trasferisce in Michigan con la madre e il fratellino e qui incontra il bellissimo, stupendo (e chi più ne ha più ne metta) vicino di casa, Will. I due iniziano a frequentarsi ma ben presto devono fare i conti con la realtà: Will è il professore di Lake.
Ora, all'inizio ci sono rimasta di sasso perché Will ha solo ventuno anni, e in Italia la cosa sarebbe praticamente impossibile: invece in America può accadere sul serio (e mi è stato anche confermato da un'americana che conosco!)
Sorvolato questo piccolo intoppo iniziale, che aveva un attimo minato, dal mio punto di vista, la credibilità della storia, (volevo leggere un romanzo young adults, non un paranormal!) mi sono concentrata più sui personaggi e sulla narrazione.
Will e Lake, infatti, sono perfetti insieme e morivo dalla voglia di gridarglielo attraverso le pagine, ogni qual volta si presentava un ostacolo che metteva in pericolo la loro relazione. Lake è una ragazza molto normale, e per questo devo dire che mi è piaciuta molto come personaggio: non è mai stata né troppo forte, né troppo spaurita, di fronte alle situazioni difficili che ha dovuto affrontare ha alternato momenti di coraggio ad altri di debolezza e forse è anche per questo che mi è risultato facile entrare in empatia con lei.
Will è invece un ragazzo molto dolce e responsabile, la persona più lontana dallo stereotipo di bad boy che si possa immaginare; eppure, nemmeno lui è perfetto: proprio per colpa della sua professione, e del forte senso della responsabilità che prova dei confronti del fratellino più piccolo, riesce lo stesso a ferire la povera Lake, provocandomi una certa stizza, tanto che, mentre leggevo, mi sentivo totalmente coinvolta nella storia,
Infatti, durante la lettura, ho provato molte emozioni differenti: gioia, quando le cose andavano bene, tristezza, rabbia... Lo stile della Hoover risulta dunque molto coinvolgente, e per questo sono riuscita ad apprezzare in maniera completa il romanzo.
Al di là dei protagonisti, sono ben sviluppati anche i personaggi secondari, come Eddie, che, al di là del nome, mi è sembrata una ragazza molto particolare, oltre che un'ottima amica per Lake, Gavin, il suo ragazzo e Julia, la madre della protagonista che,  se all'inizio mi pareva poco più di una sagoma, più andavo avanti con la lettura, più mi colpiva con la sua forza e i suoi consigli. 
Ma il tocco in più che rende Tutto ciò che sappiamo dell'amore un romanzo che vale la pena di leggere è la poesia. Poesia come il corso tenuto da Will a scuola e poesia come le competizioni di slam, che diventano delle vere svolte nella storia. Certo, se non si sopporta la poesia forse è meglio non iniziare nemmeno il libro, ma credo che la presenza dei componimenti dia quel tocco in più alla narrazione, arricchendola e rendendola più emozionante.
Per questo la mia valutazione complessiva è di quattro stelline e mezzo: non è forse la perfezione piena ma è un romanzo che mi è piaciuto veramente.

Ps: mi ha colpito anche la scelta di iniziare ogni capitolo con una citazione degli Avett Brothers, gruppo preferito dei protagonisti e anche dell'autrice, nonostante... non siano molto il mio genere!

venerdì 5 dicembre 2014

The Great Book Tag #7: Pizza Time Tag

Adoro questo tag. Confesso, non sono stata a vedere se esisteva già sul web: ero in astinenza da pizza e mi sono messa a creare questo tag (che molto probabilmente, anche se diverso esiste). Ora che vedo il post fatto, tra l'acquolina in bocca a cui è difficile resistere, sento già che è il mio preferito di sempre! Spero piaccia anche a voi! 



PIZZA TIME TAG

Schiacciatina
Un libro semplice... anche troppo!

Garden di Emma Romero. Sarebbe potuto essere un gran bel distopico... se solo fosse stato più curato e approfondito! Invece ha un che di approssimato che mi ha dato abbastanza fastidio!


Margherita
Un libro da leggere assolutamente almeno una volta nella vita.

Credo che Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis siano un bel libro da leggere almeno una volta della vita: si può essere o meno d'accordo col pensiero dell'autore ma è indiscutibile che siano ormai diventate un classico della letteratura non solo fantasy.



Marinara
Un libro che non si è rivelato essere ciò che pensavi

Direi Chi è Mara Dyer, di Michelle Hodkin, letto poco prima di aprire il blog (per questo non trovate la recensione). Mi aspettavo molta più ansia e tensione, che in effetti nella trama principale c'era anche, ma le tattiche di rimorchio di Noah mi hanno solo annoiata e, secondo me, le scene alla scuola hanno finito per annacquare una storia che poteva essere carica di tensione. 


Capricciosa
Un libro che ti ha dato qualche problema.

Cito Per dieci minuti di Chiara Gamberale: un centinaio di pagine che si è dimostrato molto più pesante, causa un'eccessiva ripetitività, di libro grandi tre o quattro volte lui. Insomma: una vera delusione.


Montanara
Un libro che può essere definito completo.

Il Trono di spade di George R.R. Martin ha un po' di tutto: romanzo storico, di formazione, fantasy, tragedia, e anche (soprattutto quando è in scena Tyrion Lannister) anche un po' di commedia. Inoltre mi ricorda molto l'epica medioevale (solo senza ottave) e mi è piaciuto moltissimo (anche) per questo.


Pizza alla nutella
Un libro che trasuda dolcezza!


Voto Tutto ciò che sappiamo dell'amore di Colleen Hoover e che qualcuno si azzardi a dire che Will e Lake non sono dolci! (No, non è una minaccia!)