lunedì 17 novembre 2014

Liebster Blog Award


Eccomi qui: ebbene si, sono stata nominata per il Liebster Blog Award. Ringrazio tantissimo Cerrie M. di drops of colors, Licia di La lepre Marzolina, Nicky di Passione per le righe  e Valentina di Reading Out Louder per aver pensato al mio angolino (siete tantissime :O) 


Le regole:
-Postare sul proprio blog l’immagine del premio
-Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog
-Raccontare 11 cose di sé.
-Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio
-Rispondere alle domande di chi ti ha nominato
-Creare delle domande da porre ai blog nominati

11 fatti su di me:

1) Non amo solo lo shopping libresco: adoro anche le borse e gli occhiali da sole. Al contrario comprare scarpe, non so perché, per me è quasi una tortura: che noia! 
2) Ho il sogno di scrivere un libro da quando ho 11 anni: tuttavia non ho mai scritto niente (a parte fan fiction) che superasse le 5000 parole.
3) Sono una fan sfegatata di Bake Off. Non è venerdì sera senza Bake Off Italia. I concorrenti mi stanno (quasi) tutti simpatici, adoro Benedetta Parodi e sogno un giorno di cucinare le bellissime torte che preparano (soprattutto quelle del Maestro Knam). 
4) Per questo (vedi punto 3) sto cercando di imparare a cucinare. Servirebbe una rubrica solo per raccontare i miei disastri ai fornelli. 
5) Ho praticato una marea di sport: nuoto, pallavolo, danza, atletica,  ginnastica artistica, ritmica, kung fu prima di rassegnarmi a fare palestra (nessuno era adatto a me). 
6) Ho i capelli biondi e ricci naturali: praticamente ingestibili. 
7) A scuola odiavo l'ora di ginnastica e (soprattutto) la professoressa di ginnastica. Pensate che quando sono tornata a scuola per salutare i miei ex prof non l'ho voluta nemmeno incrociare in corridoio. 
8) Mi piacciono i libri autografati. Tanto. Purtroppo ne ho solo due perché non ho tante possibilità di andare agli eventi letterari (e qui degli autori,  anche italiani, che mi piacciono non ne fanno molti) e le spese di spedizioni per quelli di autori americani sono ingestibili!
9) Adoro il make up, la mattina praticamente non esco se non ho un filo di trucco e Clio Make Up è il mio idolo (è grazie a lei e alle sue trasmissioni che ho imparato a truccarmi!)
10) Vorrei imparare a disegnare in maniera più seria, ma non ho tempo per dedicarmi completamente a migliorare i miei "rudimenti artistici". 
11) Mi piace postare sul blog mentre sono all'università, da cellulare, nelle pause tra una lezione e l'altra! 

Le domande:

-Domande di Cerrie:
Cosa pensi di Amazon? Credi che tra qualche anno sostituirà definitivamente le librerie?
Non credo. Generalmente penso positivamente di Amazon: ho risparmiato tanto grazie a lui comprando, per esempio, i libri dell'università e spero che riesca a diffondere libri laddove è difficile reperirli. Ma le librerie non moriranno mai: forse quelle indipendenti si, ma le grandi catene sopravvivranno a tutto, anche ad Amazon,
Quali sono i libri che ti sei pentita di aver comprato?
Un volume dell’Alpha Test sulle università italiane: venti euro buttati nel cestino perché alla fine ho scelto tutt’altro rispetto alle mie prime idee di università
Leggi mai libri di scrittori italiani?
Perché non dovrei :) certo che leggo di scrittori italiani: non tutti sono pessimi e alcuni potrebbero avere anche maggior risalto a livello internazionale. 
-Domande di Licia:
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog?
Il  desiderio di non limitarmi solo a leggere il libro, di non abbandonarlo a prendere la polvere su uno scaffale dopo la lettura, ma il volerne ricavare qualcosa di più. 
Qual è quel romanzo/autore/saga che pensi tutti dovrebbero leggere almeno una volta? E perché lo hai scelto?
Sarò banale ma dico Harry Potter. Perché? Per me è la perfezione: mai un calo nella narrazione, nessun difetto enorme e soprattutto è leggibile (almeno il primo volume) dagli 8 ai 99 anni.
Cosa pensi dei libri autopubblicati?  E' come si dice in giro che Amazon distruggerà i libri?
Non penso assolutamente male dei libri pubblicati, anzi penso il meglio, perché: 1) danno la possibilità di pubblicare a tutti (anche a chi lo fa solo per esaudire il desiderio di una vita) 2) esistono libri autopubblicati che sono di gran lunga meglio di altri pubblicati da case editrici (un nome a caso, la Trilogia di Lilac di Alessia Esse)
-Domande di Nicky:
Hai mai letto un libro in lingua straniera? Se si, quanto ci hai messo? E' stato faticoso?
Ne ho letti diversi. Il più difficile è stato Gorillas in the Mist di Dian Fossey: ci ho messo quasi un mese. La lingua era molto tecnica e le parti eccessivamente scientifiche non incoraggiavano proprio la lettura! Ma alla fine, terminato quello, ho avuto la prova di poter affrontare qualsiasi tipo di lettura in lingua.
Un tuo scrittore preferito che ti è entrato dentro?
Forse Muriel Barbery. La scrittrice che ho portato alla maturità (quindi per questo la ricorderò tutta la vita). Amo l’Eleganza del Riccio: anch’io, in fondo, mi sento molto come Renée e leggere di lei era un po’ come se leggessi di me stessa…
Oltre a leggere, ti dedichi anche alla scrittura? 
Se avessi tempo… prima lo facevo di più, ora il tempo della scrittura lo dedico solo al blog. Mi piacerebbe però riprendere, ma spesso mi trovo a corto di idee…
Cosa pensi della poesia?
Dipende da quando me lo chiedi. Quando sono di un certo umore la amo, in altri la detesto decisamente. In generale però non mi dispiace, soprattutto quella del Novecento. 
Una scena di un libro che ti è rimasta particolarmente impressa?
Una scena molto forte di Uomini che odiano le donne: chi l'ha letto può immaginare quale. Non sono mai più riuscita a rileggerla. 
-Domande di Valentina:
1.       Nomina 3 OTP (possono riferirsi a libri, film, serie tv, come preferite)
Eragon: Murtagh e Nasuada
Castle: Castle e Beckett
Elementary: Sherlock Holmes e Joan Watson (e Clyde)
2.       Preferite ordinare i libri online oppure andare in libreria?
In realtà adoro il mercatino dell’usato, ma in sua assenza… direi 50 e 50. Dipende dalla presenza di buoni/carte regalo et similia che mi spingono a preferire le librerie ad internet.
C'è un libro di cui conservate un ricordo speciale?

Cacciatori di Vampiri di Colleen Gleason. L’autrice è venuta nella mia città, era la mia prima presentazione e il mio primo libro autografato (tra l’altro ha una bellissima firma…) Inoltre hanno fatto le foto sul giornale e indovinate chi c’era? Esatto: io! 

Le mie domande:
Quale è la tua cover preferita?
Quale libro vorresti vedere trasformato in film?
Quale è il tuo genere preferito?
Ti piacciono i libri di cucina? (Ebbene sì, sono libri anche loro...)

I blog nominati (solo 5, perché molti di quelli che avrei nominato lo hanno già ricevuto): 

giovedì 13 novembre 2014

Recensione: Tutta colpa di New York - Cassandra Rocca

Salve a tutti! Perdonatemi questa settimana è stata pesantissima e non ho preparato niente, questo era l'ultimo post della mia riserva :( *ma sto rimediando. Per la prossima settimana preparerò un po' di rubriche e posterò il Liebster Blog Award, che avevo in arretrato. E soprattutto rimpilzerò la mia riserva di recensioni, visto che ho concluso tre letture in tre giorni (anche se una me la trascinavo da quasi un mese)*. Ma ora vi lascio con la recensione di un romanzo carino carino, che compensa in divertimento la non troppa originalità. 

TITOLO: Tutta colpa di New York
AUTORE: Cassandra Rocca
COLLANA: Newton Compton Anagramma
PREZZO (RILEGATO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 4,99

TRAMA: Fare un regalo non è sempre facile. Lo sa bene la giovane Clover O'Brian, che per mestiere aiuta le persone nell'ardua impresa di scovare doni speciali. Natale è alle porte, New York è in fermento, e Clover, da sempre innamorata del periodo delle feste, si gode appieno l'atmosfera. Cade Harrison ha già tutto nella vita. È un attore di Hollywood bello, ricco, famoso e amato. Il successo, però, ha i suoi lati negativi tanto che appena uscito da una relazione disastrosa con una collega sente il bisogno di rifugiarsi in un posto poco frequentato dalle star, nella casa che gli presta un amico, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai paparazzi. Ma il caso vuole che la casa in questione si trovi proprio di fronte a quella dove vive Clover, che gli attori di Hollywood li ha visti solo sul grande schermo fino a quel momento. E così due vite, apparentemente inconciliabili, inciamperanno l'una nell'altra nel periodo più romantico dell'anno. Basterà la magia del Natale a far scoccare la scintilla?


Che cosa ci fa piacere il libro che stiamo leggendo? Cosa distingue una lettura piatta da una divertente? È con questa domanda, rivolta ovviamente anche a voi lettori, che inizia la recensione di Tutta colpa di New York. Perché, leggendo dalla quarta di copertina, questo libro non sembra avere molto di speciale: è un romanzo rosa, con una storia d'amore tra una ragazza qualsiasi e un divo di Hollywood ambientata tra l'altro, non in una cittadina semi-sconosciuta, ma nella bellissima e, quando vuole, romantica New York. Al contrario, la prima impressione è di storia già letta: per questo le mie aspettative, prima di iniziare, non erano elevate.
Allora, mi chiedo, perché l'ho letto di fila per un intero pomeriggio, senza neanche avere la forza di staccare la testa dalle pagine tanto la vicenda mi stava appassionando?
Il bello di Tutta Colpa di New York è che si tratta di una storia d'amore divertente e mai sdolcinata. Mi sono innamorata di entrambi i protagonisti, e mi sono ritrovata a tifare per loro fin dal primo capitolo.
Clover O'Brian è una giovane personal shopper con un grande talento nell'azzeccare i regali che i suoi clienti le chiedono per i loro cari; la ragazza è simpatica, ottimista e tende a nascondere la sua vena romantica dietro un certo sarcasmo che qualche volta risulta eccessivo. Infatti, nonostante molte volte mi venisse da strozzarla (la sua vena caustica finisce molto spesso a rovinare scene dolcissime e romantiche) non potevo non supportarla, tanto, per una volta, ci tenevo che la sua storia finisse in maniera positiva.

Per non parlare di Cade Harrison. Con lui non ho mai sentito la voglia di strozzarlo, al contrario! Cade rientra tra i miei protagonisti di romanzi rosa preferiti: è una stella di Hollywood ma non se la tira affatto, è bellissimo e per di più è dolce e romantico. So che, ad una prima lettura, questa è una descrizione piuttosto stereotipata, ma neanche lui è esente da sbagli, che, tuttavia, sembra compiere sempre in buona fede. 
Anche gli amici di Clover (che saranno i protagonisti dei successivi romanzi della Rocca) e la famiglia di Harrison, in particolare sue madre sono adorabili, mentre la famiglia della protagonista è decisamente, terribile: una madre che punta solo alle apparenze e un fratello dalla personalità simile a quella di un'ameba, succube della moglie (che, tra l'altro, non entra mai in scena).
Evidentemente, non tutto in questo romanzo può essere descritto come dolce, romantico e scintillante! Si, perché Tutta colpa di New York può essere benissimo riassunto utilizzando questi tre termini: dolce come la storia d'amore che vi è raccontata,  romantico come il tratto della personalità predominante nei protagonisti e scintillante come l'atmosfera della New York natalizia.

La New York che appare dalle pagine del libro è da cartolina: natalizia, scintillante per gli addobbi e ricoperta da una soffice coltre bianca. Non poteva esserci cornice migliore per una favola romantica come questa e, anzi, la città, certe volte, ricopre un ruolo da protagonista, tra accensioni di grandi alberi da Natale e le classiche piste da pattinaggio.
L'unico difetto che ho trovato nel romanzo è il fatto che l'originalità non sia proprio il suo forte: nonostante la narrazione sia talmente coinvolgente da non farne un problema, ogni tanto una fastidiosa sensazione di déjà vu ti porta a chiedere: "ma questa scena, dov'è che l'ho già vista?"

Tuttavia ho apprezzato moltissimo la lettura e la valutazione si aggira attorno alle quattro stelline, punto più, punto meno. Ora, ho scoperto che la Rocca ha pubblicato una novella breve, disponibile solo in ebook, in cui viene raccontato cosa è successo a Clover e Cade dopo la fine del romanzo.
Non vedo l'ora di procurarmela.  


domenica 9 novembre 2014

Recensione: Il tuo meraviglioso silenzio - Katja Millay

Ciao a tutti! Si va in collina a mangiare i funghi! Sono al settimo cielo! Quindi vi lascio con un ppst in tema, non di funghi ma di "settimo cielo": sicuramente una delle letture più belle dell'anno! 

TITOLO: Il Tuo Meraviglioso Silenzio
AUTORE: Katja Millay
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (RILEGATO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA: Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.

Guardate bene la copertina italiana. Fatto?
Bene, dimenticatela.
Non che sia brutta, ma, se devo essere sincera, con Il tuo meraviglioso Silenzio non ci azzecca molto. O forse qualcosa ci azzecca, ma non incarna l'essenza della storia. Anzi, oserei dire che quasi la danneggia, perché questo romanzo meriterebbe una cover splendida, che lascia senza fiato, così come la storia di Nastya e Josh ha lasciato senza fiato me (ok, ora forse sto un po' esagerando...).
Tuttavia, se non avessi letto le recensioni più che positive di altre blogger non avrei probabilmente mai iniziato questo libro, (forse lo avrei addirittura scambiato per un erotico) e me ne sarei pentita perché ne vale veramente la pena.
La storia è realistica e toccante, i personaggi sono vivi e indimenticabili, lo stile è limpido, a tratti poetico, a tratti più crudo: in pratica Il tuo meraviglioso silenzio rientra nelle migliori letture di questo 2014.
Il romanzo alterna le voci dei due protagonisti, Nastya e Josh, fornendoci entrambi i punti di vista sulla loro storia, raccontandoci di loro in una maniera talmente vivida, talmente realistica, che sembra quasi che prendano vita tra le pagine, permettendoci di conoscere entrambi i protagonisti come se fossero persone in carne ed ossa.
All'inizio Nastya non la capivo: sapevo che nascondeva qualcosa, era evidente e anche lei ne parlava nei suoi capitoli, lasciando sempre un alone di mistero su ciò che le era successo, ma non riuscivo a spiegarmi il perché di alcuni suoi atteggiamenti. Infatti diciamo che la ragazza ha passatempi decisamente strani: ricerca tutto sul significato dei nomi e quando corre lo fa fino a sfiancarsi, fino a che il suo corpo non  si ribella alle gambe. inoltre, cosa in più importante: non parla, non perché nonne sia capace, ma per una sua scelta dovuta a qualcosa di doloroso che le è capitato.
A fine romanzo invece non potevo fare a meno di sentirmi in empatia con lei: lo stile della Millay è così particolare, poetico e realistico al tempo stesso, da rappresentare i complessi moti della mente umana, ed in particolare, di una persona che ha dolorosamente sofferto come la protagonista.
Con Josh invece è stato amore a primo capitolo: credo che entri di diritto nella lista delle mie cotte letterarie. È un personaggio particolare, con alle spalle una storia famigliare tragica, e con una passione insolita per la falegnameria, che alla fine ha coinvolto anche me. Ho apprezzato, in generale, il suo atteggiamento, e solo poche volte mi ha fatto storcere il naso: diciamo che leggere i capitoli dal suo punto di vista, o da quello di Nastya, è in ogni caso piacevole.
Mi è inoltre piaciuta come è stata strutturata la relazione tra i due protagonisti, senza troppe forzature a partire dal primo incontro fino all'ultima pagina, e la sua evoluzione, che mi è sembrata molto naturale. Alla fine, è  risultato inevitabile tifare per loro.
Inoltre ho amato anche Drew, un personaggio che mi ha veramente stupita. In questo caso, infatti, la Millay ha saputo giocare in maniera perfetta con i cliché letterari, tirando fuori da uno degli stereotipi più frequenti un ragazzo che, con le sue contraddizioni e la sua caratterizzazione, è veramente un personaggio a tutto tondo.
L'ambientazione de Il tuo meraviglioso silenzio non è particolarmente originale, la classica scuola americana popolata da artisti emarginati, ragazzi popolari e meno e con quei bellissimi corsi facoltativi (che tanto invidio): tuttavia l'abilità dell'autrice si nota anche nel fatto che, leggendo il libro, non si prova nessun fastidio di fronte a certi luoghi comuni della letteratura young adults americana. 
Credo che la Millay abbia saputo dare il suo tocco personale ad un'ambientazione spesso dominata dai cliché, ed è una cosa che, personalmente, apprezzo moltissimo (inoltre, credo che basterebbero due protagonisti come Nastya e Josh per rendere unica qualsiasi storia).
Dal punto di vista emotivo, Il tuo meraviglioso silenzio mi ha commossa fino al midollo. Forse non avrò pianto come ho fatto con altri romanzi commoventi, ma mi ha fatto riflettere  ed è una lettura che consiglio fortemente a chiunque: non rimarrete delusi!
Le cinque stelline, in questo caso, sono addirittura poche: forse ci vorrebbe addirittura una lode!

  

mercoledì 5 novembre 2014

WWW Wednesday #4

Buon mercoledì a tutti!  Era da un secolo che non postavo un www wednesday: purtroppo devo preparare questo post la domenica (con l'università è l'unica alternativa possibile) e spesso... me lo dimentico. Ma questa settimana ce l'ho fatta ed eccolo qui! 

lunedì 3 novembre 2014

Cover Change #3

Ciao a tutti! Oggi è lunedì: giornata più pesante, sia per nome che per lezioni. Inoltre è anche il mio onomastico (e mia mamma finalmente se l'è ricorsato!) Oggi riprendiamo con una rubrica finita nel dimenticatoio per un po', ma noi la ritiriamo fuori, per un'occasione che, come ho visto su Facebook, sta facendo discutere. Parliamo di Teardrop e Waterfall, di Lauren Kate.


Confesso: di Lauren Kate avevo letto solo Fallen, trovato al mercatino dell'usato, e basta. Non mi aveva convinto più di tanto e ha stazionato per un po' nella mia libreria in attesa di auto-convincermi a riportarlo dove lo avevo trovato (lo so, non mi piace vendere i libri, ma anche vederlo solo soletto sullo scaffale mi metteva tristezza). 
Quando l'autrice ha così iniziato una nuova serie io non mi sono interessata più di tanto: le recensioni che ho letto erano sul ni: né un capolavoro, né una schifezza



La cover però mi aveva colpita: adorando il blu e il viola non potevo non adorare la splendida combinazione di colori e il vestito acquatico della ragazza era un bell'effetto. Ovviamente vista la bellissima copertina...


...non potevano non cambiarla! All'inizio le nuove copertine non mi convincevano molto, ma avendo acquistato il primo in questa nuova versione (devo ancora leggerlo, non posso ancora darvi un'opinione) devo dire che dal vero sono più belle. La nuova linea è stata così adottata per il sequel, Waterfall, sperando che non venga nuovamente cambiata per il terzo (se effettivamente ci sarà un terzo volume!)


Per una volta la colpa non è della casa editrice italiana (per una volta): infatti il cambiamento è stato prima operato dalla casa editrice americana (anche sul sito dell'autrice infatti le copertine cambiano) e la casa editrice italiana si è dovuta adattare (credo, però le copertine usate per questo cover change sono quelle americane e anche su Goodreads è evidente questo cambiamento).
Ora, per questa volta io ho acquistato (in offerta) la seconda edizione, molto bella e tutto, però, potevano mantenerla la linea iniziale...


venerdì 31 ottobre 2014

Halloween! Recensione: Carmilla - Joseph Sheridan Le Fanu

Buon Halloween a tutti voi lettori! Come passare al meglio questa notte dell'orrore se non pubblicando la recensione di uno dei più famosi racconti sui vampiri! Non fatevi fregare dalla data di pubblicazione: Carmilla sa ancora come incutere timore! 



TITOLO: Carmilla
AUTORE: Joseph Sheridan Le Fanu
COLLANA: Grandi Tascabili Economici (Newton Compton)*
PREZZO (CARTACEO): 6,00€
PREZZO (EBOOK): 1,99€
TRAMA: Avvolti in atmosfere sinistre e inquietanti, popolati da creature sospese tra la vita e la morte, assetate di sangue e portatrici di sciagure, questi racconti di Joseph Sheridan Le Fanu hanno profondamente influenzato la narrativa fantastica e dell’orrore. Da Il testamento del gentiluomo Toby ai Racconti di fantasmi della Tiled House, da La cugina assassinata a Una notte alla “Locanda della Campana”, da Il fantasma e il conciaossa a Il fantasma della signora Crowl, da Il patto col Diavolo a La persecuzione, fino al celebre Carmilla – per citare solo alcune delle storie qui proposte – la fantasia di Le Fanu risveglia invincibili paure ancestrali, creando un universo oscuro e sconvolgente.
«Sarebbe inutile tentare di spiegare l’orrore con cui, anche ora, ripenso a quella notte. Non era un terrore transitorio, come quelli che seguono i sogni. Era una paura che sembrava diventare più forte via via che il tempo passava. La stanza e perfino i mobili sembravano intrisi di terrore, dopo quell’apparizione.»

Carmilla è stato una piacevole sorpresa. Avevo letto Dracula di Bram Stoker anni fa e lo ricordavo come un pesante romanzo ottocentesco, prima che una storia di vampiri neanche troppo oscura. Sebbene Carmilla appartenga più o meno alla stessa epoca (anche se è stato pubblicato circa 20 anni prima) risulta totalmente diverso, e forse più simile ad un vero horror. Le mie aspettative, all'inizio, non erano poi così alte: mi immaginavo una sorta di Dracula al femminile, ma molto, molto più breve e invece mi sono  ritrovata di fronte una piccola sorpresa, tanto che l'unico vero problema che ho trovato è la sua lunghezza, così breve che alcuni passaggi, secondo me, potevano essere approfonditi.



Infatti, più che un romanzo, Carmilla è un racconto lungo, ambientato nell'Impero austro-ungarico ottocentesco che ha per protagoniste due donne: Laura, la narratrice, una ragazza di buona famiglia che vive con il padre in una magione isolata, e la misteriosa Carmilla. È stata Carmilla la vera sorpresa del romanzo: non avrei mai immaginato che fosse un personaggio così ben caratterizzato e soprattutto "moderno". Carmilla, prima ancora che essere una creatura sovrannaturale, è ammaliante, affascinante, multiforme: Laura non può che essere attratta da una figura al tempo stesso seducente e rivoltante e il loro rapporto, dipinto magistralmente da Le Fanu in ogni sua sfumatura è sicuramente il punto di forza del libro,  nonché, secondo me, il punto più inquietante del racconto.
La relazione tra le due protagoniste è sempre giocata sul piano dell'ambiguità, tra l'amicizia, il sospetto e l'amore, e mi ha sorpreso tantissimo, io che credevo che si trattasse "solo" di un raccontino pseudo-horror dell'ottocento (che illusa che ero...)



Ovviamente non manca una parte propriamente horror, con vampiri e professori in stile Van Helsing, ma non ha lo stesso potere inquietante della prima parte, che mostra come un personaggio come Carmilla possa insinuarsi a tal punto nella vita della protagonista, suscitando sia oscuri sospetti che un'attrazione che Laura non riesce né a capire, né a rifiutare fino in fondo.
Il principale difetto del racconto, come ho già accennato all'inizio, è la brevità. In linea di principio non disprezzo affatto i racconti più o meno brevi, se ben scritti, e Carmilla, sul centinaio di pagine (scritte abbastanza in piccolo) non risulta nemmeno tra i più corti. Tuttavia, la brevità è relazionata allo sviluppo della narrazione: un racconto contare un centinaio di pagine e non risultare affatto corto, in quanto tutti i personaggi e l'ambientazione ricevono un'adeguata caratterizzazione; questo, al contrario può non verificarsi in tomi molti più lunghi.
Ebbene, in Carmilla ho sentito che non venivano rispettati i tempi ideali della narrazione: mi sembrava quasi che l'autore avesse schiacciato il tasto "manda avanti", tanto i colpi di scena si susseguivano veloci, senza sosta. Ho inoltre trovato che la relazione tra Laura e Cramilla, che tanto mi ha intrigato, fosse stata tuttavia accelerata nei tempi: avrei sicuramente preferito qualche pagina in più e un approfondimento migliore.
Ciononostante Carmilla resta comunque una lettura veloce e sorprendente, adatta per notti buie e tempestose. L'atmosfera gotica vi stregherà,come ha fatto con me, e rimarrete stupiti da quanto Le Fanu sia moderno  come autore!
La valutazione si ferma solo a tre stelline e mezzo perché si tratta comunque di un romanzo breve e perché la fine, e la rapidità con cui viene gestita la narrazione, mi ha delusa, altrimenti avrebbe potuto guadagnarsi tranquillamente il massimo!




*i dati fanno riferimento a un’edizione con altri racconti dell’orrore dello stesso autore. Io ne ho letto qualcuno, e vi dirò che non sono male.

mercoledì 29 ottobre 2014

Recensione: Shadowhunters. Città di Cenere - Cassandra Clare


Buongiorno lettori? Spero che stiate bene... sono settimane che non pubblico una recensione, per cui ne ho diverse in arretrato. Quelle della Clare sono le più arretrate di tutte: pensate che ho scritto già quella dell'Angelo! (Seguo l'ordine di lettura consigliato da Cassie). Per questo oggi parleremo di Città di Cenere, e presto recupereremo anche le altre due!

TITOLO: Città di Cenere
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (ECONOMICA): 5,00
PREZZO (EBOOK): 6,99

TRAMA: Clary vorrebbe che qualcuno le restituisse la sua vecchia, normalissima vita. Ma cosa può esserci di normale quando tua madre è in un coma indotto con la magia e tu sei una Shadowhunter, una cacciatrice di demoni? Valentine: l'unica speranza che Clary ha per salvare la madre. Un uomo pericoloso, probabilmente pazzo, sicuramente spietato, che, fra l'altro, è suo padre. Jace: è il fratello che Clary non sapeva di avere. Bellissimo, magnetico ed esasperante, è disposto a tradire tutto ciò in cui crede, pur di aiutare il padre… E mentre a New York si moltiplicano gli omicidi, nella Città di ossa scompare la Spada dell'Anima. Il sospetto è che dietro i delitti ci sia Valentine. E Clary­ si trova costretta a scelte che mai avrebbe voluto compiere…

Come ho già detto, ho scoperto gli Shadowhunters solo quest'estate, grazie alla nuova edizione tascabile della Mondadori, e presto rimpianto il fatto di non averli letti prima (diciamo che le cover italiane mi avevano sempre spinto a "snobbare" un po' la serie).
Avevo terminato Città di Ossa in pochi giorni, con la consapevolezza che la Clare era una brava autrice, e con la voglia di leggere il seguito, Città di Cenere. Ora, sempre in poco tempo, termino questo romanzo con la rinnovata consapevolezza che la Clare è una bravissima autrice e con la voglia di leggere non più solo il seguito, ma addirittura l'intera serie di Shadowhunters.
Praticamente non mi importa più se i libro sono scritti a caratteri microscopici, voglio solo leggere di più su Clary, Jace e compagnia bella.
Tornando alla recensione, devo dire che la mia prima impressione è stata "Città di Cenere è un romanzo ricco d'azione". Forse anche troppo, visto che mi sono trovata a desiderare, qualche volta, che il ritmo calasse.
Difatti, gli avvenimenti si susseguono, rapidi, frenetici, senza pause, riservando al lettore numerose sorprese e colpi di scena, che impediscono non solo di annoiarsi, ma anche di perdere la concentrazione sugli eventi.
Valentine è tornato, e ormai tutti lo sanno, ma quello che sta per fare è qualcosa di grande e di veramente mostruoso. Quest'uomo mi mette i brividi, più leggo di lui e più mi spaventa, ma questo credo sia un bene: i "cattivi" sono tra i personaggi più importanti di una serie.
Inoltre, continuiamo ad addentrarci sempre più in profondità nel complesso mondo degli Shadowhunters creato dalla Clare, incontrando nuovi personaggi legati al mondo di Idris e del Conclave, come quella psicopatica... cioè, volevo dire, quella donna severa ed inflessibile dell'Inquisitrice Imogen Herondale, e i genitori di Izzy e Alec, già citati nel primo libro, e aggiungendo sempre più dettagli al grande affresco dipinto dalla Clare (Clary e la sua visione artistica mi stanno influenzando).
Veniamo a conoscenza in maniera più approfondita anche del mondo dei Nascosti, con personaggi come Maia, una giovane licantropa che mi è piaciuta fin dalla sua prima entrata in scena, e la Regina della Corte Seelie, l'ambigua (e alquanto antipatica aggiungerei, ma è solo una mia impressione) regina del popolo fatato.
Come Città di Ossa anche questo libro è ricco di sorprese ed imprevisti, che rendono la lettura sempre più coinvolgente e inaspettata. In particolare, un colpo di scena riguardante uno dei protagonisti mi ha colpita, in quanto non me lo aspettavo, e devo ammettere che la capacità dell'autrice di sorprendere i lettori è notevole.
Ciò nonostante, Città di Cenere ha anche un piccolo difetto.
Durante la lettura ho avvertito più volte la sensazione di trovarmi di fronte a un volume di passaggio, un collegamento tra l'inizio della serie e quella che, in principio, era stata pensata come la fine, tanto che, sebbene il finale sia tutto fuorché fiacco, mi è rimasta l'impressione di non aver letto una vera e propria conclusione.
Tuttavia, questo dettaglio non influisce sula valutazione positiva del romanzo, che è avvincente come pochi altri: la vicenda è complicata, certo, ma coinvolgente, i personaggi, talvolta, sembrano prendere vita e la scrittura risulta fluida e scorrevole.  
Inoltre, una delle cose che ho adorato della serie, che ho visto in Città di Ossa (e anche in Città di Vetro, che ho già qui, pronto per la lettura), sono le numerose citazioni di opere letterarie famose, sparse non solo per il libro, ma anche all'inizio delle singole parti del romanzo. Può sembrare solo un dettaglio, ma ha colpito parecchio la mia attenzione, e apprezzato l'attenzione dell'autrice per questi particolari.
Insomma, un'altra valutazione alta per la Clare, quattro stelline con un più, per una lettura avvincente, dove i pregi superano di gran lunga i difetti. E ora, con Città di Vetro, mi eclisso per concludere la prima parte della serie "The Mortal Instruments".  


lunedì 27 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 9. Event Wrap Out

Siamo all'ultimo post di questa splendida iniziativa. *momento lacrimuccia* Per la prima volta da quando ho aperto il blog (ovvero pochissimo, ma proprio per questo è la prima volta!) mi sono sentita veramente parte della blogsfera, quindi non posso fare altro che ringraziare Juliette, Veronica, Mel e Mys per averci dato questa splendida opportunità.
Ma ora è giunto il momento di tirare le somme:



I miei obiettivi erano:
-Partecipare ad almeno (e sottolineo l'almeno) 5 tappe del Project:
Fatto! Con molto piacere ho saltato solo una tappa, partecipando a tutte le altre. Cercando di diluire meglio il tempo sono riuscita a curare di più il mio angolino, e a scrivere, scrivere post (delle recensioni... ehm... ne parliamo dopo!) Quindi sono contenta di annunciare che ottobre è stato il mese in cui sono stata più presente nella blogsfera senza tuttavia sottrarre tempo all'università (dove sto riuscendo ad ambientarmi!) *modalità ottimismo!*
-Leggere almeno due libri e farne la recensione:
Di libri ne ho letti due (in italiano), Carmilla di Sheridan le Fanu (completato da qualche racconto dello stesso autore perché altrimenti era troppo breve) per la mia TBR di Halloween e Per dieci minuti di Chiara Gamberale, che mi è piaciuto molto per contenuto e meno per stile. Di recensioni ne ho scritte due, ma ho recuperato quelle di Tutto ciò che sappiamo dell'amore di Colleen Hoover e Shadowhunters. Le Origini. L'Angelo di Cassandra Clare. Quindi... obiettivo raggiunto (a metà).
-Leggere almeno un libro in lingua:
Non l'ho finito. L'ho iniziato e sono al quinto capitolo. Sto leggendo Gorillas in the Mist di Dian Fossey, trovato all'usato a 25cent: è molto bello per l'argomento ma è difficile per quanto riguarda il linguaggio, spesso scientifico e infarcito di termini specialistici (o in lingue africane). Ovviamente non lo lascio a metà, è una storia non proprio avvincente (è una biografia) ma molto suggestiva (oltre che un ottimo romanzo per la rubrica "Il Giro del Mondo") però sono decisa a dargli tutto il tempo di cui avrà bisogno.
-Obiettivi bonus: 
Ho scoperto tanti nuovi blog di cui non ero a conoscenza, e ne sono felicissima. E mi chiedo: "ma dov'ero io prima? Perché non l'ho visto?" Il blog è cresciuto moltissimo: in visite, commenti, post pubblicati e programmati... sono assolutamente soddisfatta! 

Quindi io voto a favore di una terza edizione. Sono stracontenta di essermi impegnata per questa iniziativa e, se dovessi tornare indietro, sono sicura che riparteciperei :) 

sabato 25 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 8. Rainbow Challange + Bookish Memories

Ciao a tutti! Se ci fosse stato Magnus Bane con me oggi al supermercato... c'erano i glitter in offerta a metà prezzo (e io ne ho approfittato). Torniamo al blog comunque. Penultimo post del Blogger Love Project (non ci credo che il tempo sia passato così in fretta!) e sono un po' triste perché con questa iniziativa ho curato molto di più il mio angolino e ho pubblicato molto più spesso che negli ultimi tempi. Inoltre, così ho conosciuto blog fantastici che probabilmente in altro modo non avrei mai visitato (o ci sarei finita molto più avanti!)
Ma adesso, spazio al post di oggi!


Rainbow Challange

Lo sapevate che l'arcobaleno ha sei colori e che l'indaco è stato una svista di Newton? L'ho trovato in un sito (mentre cercavo i sette colori...che non ricordo mai!) e siccome non mi fidavo ho cercato in altri siti ma me ne davano sempre sei. Quindi mi sono accontentata (e viene un arcobaleno versione "mignon"):


In particolare:
-Rosso come Il nome della Rosa, Umberto Eco
-Arancione come Il diario di Bridget Jones, Helen Fielding
-Giallo come Gli eroi del Crepuscolo, Chiara Strazzulla
-Verde come Il Predicatore, Camilla Lackberg
-Blu come Gossip Girl: mi ami, vero? Cecily von Ziegesar
-Viola come Hourglass, Claudia Gray

Bookish Memories

La prima volta che...
-Ho pubblicato un post:
Il primo post non si scorda mai. Non riuscivo a trovare le parole giuste per iniziare questa avventura chiamata "Hook a Book" e ho riscritto da cima a fondo l'introduzione diverse volte, ma in fondo... non è servito a molto. Infatti il primo post del blog ha ricevuto una decina di visite e neanche un commento. All'inizio, appena aperti, credo tutti desideriamo un supporto, un incoraggiamento, ma di fronte a quel 0 commenti (e 9 visualizzazioni, mi pare) non ci so tira mica indietro, anzi!
-Ho ricevuto un commento:
Ero in giro. Ho ricevuto una mail che diceva che Cristina aveva commentato la mia recensione di Firelight (che è stata la prima recensione che ho pubblicato). È stato un bel momento in cui non mi sono sentita "sola nell'universo" (della blogsfera). Mi sarei messa a fare un balletto, se avessi potuto (era pur sempre il primo commento del blog)
-Ho creato un banner:
Ho usato paint. Era l'unico programma che conoscessi.Il risultato è venuto un po' pasticciato ma ero felice: grazie a quel bannerino anche il mio blog avrebbe avuto le rubriche e si sarebbe, come dire, "evoluto" (come un pokemon, per i quali andavo pazza da piccola!) 
-Oggi:
Oggi il mio piccolo blog ha un po' più di tre mesi e diciamo che mi rende felice aggiornarlo. Preferisco pubblicare qualcosa ogni due/tre giorni e farlo con più regolarità che alternare periodi produttivi ad altri meno. La grafica per ora mi "convincicchia": un giorno la renderò un po' più professionale. Un giorno, forse... 

giovedì 23 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 7. Forever and Ever + Pet Peeves Tag

Eccomi qui, in ritardo di un giorno, con la tappa che finora ho preferito di più. Quindi taccio subito e vi lascio col post, che è meglio! 


Forever and Ever

 -PROTAGONISTE FEMMINILI

Daenerys Targaryen: da principessa mendicante a Khaleesi in tre libri dove è stata il mio personaggio preferito. Certo, negli ultimi due ha perso un po' di smalto, ma può sempre rifarsi nella conclusione delle Ctonache del Fuoco e del Ghiaccio (se mai la vedremo...) Quindi forza Dany! (è un voto dato un po' sul potenziale)

Che sguardo truce!
Nastya (il cognome non lo scrivo perché non mi ricordo dove vanno le h): all'inizio mi stava sul cavolo, lei e il suo silenzio e le sue scelte e il comportamento. Poi, da metà libro in poi sono entrata in empatia con lei e ho iniziato a capirla e devo dire che, da quel momento in poi, ho apprezzato tantissimo il suo coraggio e il fatto che sia riuscita a fronteggiare tutto ciò che ha passato.
Lisbeth Saldander: altro personaggio tutt'altro che dolce e svenevole. Mi piaceva il modo con cui sapeva affeontare le difficoltà, anche se certi suoi comportamenti erano tutt'altro che ragionevoli. Comunque una trale donne più toste di cui abbia letto!

-ANIMALI
Church: adoro i gatti e amo Church. La Clare dovrebbe scrivere delle novelle su di lui (scherzo!)
Sisyphus il criceto: perennemente nominato in Colpa delle Stelle, si merita una mezione anche in questa classifica. Ma soprattutto: che fine ha fatto veramente Sisyphus? *mistero*
La Dragonessa Saphira: mettere un drago tra gli animali mi sembra un po' un'offesa, ma non potevo certo metterla tra le protagoniste femminili.., così eccola qui! 

Chi è che l'ha messa nella classifica animali?
  
-AMBIENTAZIONI
Parigi (l'Eleganza del Riccio): à Paris, lalala... la Parigi ricca ed elegante, e il palazzo in Rue de Grenelle sono tra le ambientazioni che più mi fanno sognare ad occhi aperti! 
Firenze (Implosion): amo la Toscana in generale, ma Firenze è proprio una perla (e poi volevo una città italiana in questo tag, no?) 

L'ho già detto che amo la Toscana e Firenze?
 Talaria (I Regni di Nashira): mi intrigherebbe poter visitare questo pianeta, con due soli e alberi giganteschi che producono aria... non so perché, ma lo immagino molto "Avatar" (film che adoro!)


Pet Peeves

-Eros è il mio grande amico, porta sempre il buonumore: Eros, per carità, tornatene da Pollon e rimetti l'arco nella faretra! Perché in giro per romanzi è fiorire di amori a prima vista: al primo sguardo, zac, si innamorano e progettano già di sposarsi. Che??? La gente comune ci mette giorni (se non anni) per innamorarsi seriamente, per carità!

Tieni a bada quell'arico, nanerottolo!

-Ipotassi wanted: cercasi subordinate disperatamente. Odio gli stili telegramma in prima persona della serie: Frase principale. Frase minima. Frase principale. Congiuntivi chi li ha visti. Periodi? Manco l'ombra. All'inizio potevano anche andare bene, ma quando tutti i romanzi che leggi sono scritti al presente in prima persona ti viene da pensare "passato remoto, chi ti conosce!".
-Chi l'ha visto: è il migliore amico del protagonista, compare per tutto il primo capitolo e poi... sparito. Non lo vedi più. Il protagonista (o nel 98% dei casi la protagonista) la cui testa ormai è piena solo di unicorni e cuoricini vede solo il grande amore, scordandosi del grande amicone. E questo che fa? La chiama? Le dice "Ueì, ti sei scordata che esisto?" No. Niente. Non pervenuto. E nessuno manda la denuncia a Chi l'ha visto... 

Era il migliore amico della protagonista... RIP

-Il nuovo arrivato è Mister Universo: nei young adults è una legge della fisica applicata al pari della gravità. Se un nuovo studente arriva in una scuola, sicuramente a) è maschio, b) è gnocco. L'unica eccezione la si ha nel caso il nuovo arrivato sia una lei, la quale: a) sarà la protagonista del romanzo, b) sarà diveramente bella, c) rimorchierà il più figo della scuola, attirandosi le ire della capo cheerleader che gli faceva il filo dalla quinta elementare. Fidatevi: è sempre così.
 -Che occhi grandi che hai..: basta con le protagoniste con occhi grandi come fanali, che si trovano insignificanti ma in realtà sono delle strafighe pazzesche e che soprattutto passano ore a descriversi allo specchio... In due parole dateci più Eleanor di Eleanor&Park (che per me è "l'anti cliché" per antonomasia)
Sono normali eppure per me restano sempre bellissimi!

Ma sto tag è divertentissimo! Lo adoro già!