Buongiorno lettori? Spero che stiate bene... sono settimane che non pubblico una recensione, per cui ne ho diverse in arretrato. Quelle della Clare sono le più arretrate di tutte: pensate che ho scritto già quella dell'Angelo! (Seguo l'ordine di lettura consigliato da Cassie). Per questo oggi parleremo di Città di Cenere, e presto recupereremo anche le altre due!
TITOLO: Città di Cenere
AUTORE: Cassandra Clare
PREZZO
(ECONOMICA): 5,00 €
PREZZO
(EBOOK): 6,99€
TRAMA: Clary vorrebbe che qualcuno le restituisse la sua vecchia,
normalissima vita. Ma cosa può esserci di normale quando tua madre è in un coma
indotto con la magia e tu sei una Shadowhunter, una cacciatrice di demoni?
Valentine: l'unica speranza che Clary ha per salvare la madre. Un uomo
pericoloso, probabilmente pazzo, sicuramente spietato, che, fra l'altro, è suo
padre. Jace: è il fratello che Clary non sapeva di avere. Bellissimo, magnetico
ed esasperante, è disposto a tradire tutto ciò in cui crede, pur di aiutare il
padre… E mentre a New York si moltiplicano gli omicidi, nella Città di ossa
scompare la Spada dell'Anima. Il sospetto è che dietro i delitti ci sia
Valentine. E Clary si trova costretta a scelte che mai avrebbe voluto
compiere…
Come ho già detto, ho scoperto gli
Shadowhunters solo quest'estate, grazie alla nuova edizione tascabile della
Mondadori, e presto rimpianto il fatto di non averli letti prima (diciamo che
le cover italiane mi avevano sempre spinto a "snobbare" un po' la
serie).
Avevo terminato Città di Ossa in
pochi giorni, con la consapevolezza che la Clare era una brava autrice, e con
la voglia di leggere il seguito, Città di Cenere. Ora, sempre in poco tempo,
termino questo romanzo con la rinnovata consapevolezza che la Clare è una
bravissima autrice e con la voglia di leggere non più solo il seguito, ma
addirittura l'intera serie di Shadowhunters.
Praticamente non mi importa più se
i libro sono scritti a caratteri microscopici, voglio solo leggere di più su
Clary, Jace e compagnia bella.
Tornando alla recensione, devo
dire che la mia prima impressione è stata "Città di Cenere è un romanzo
ricco d'azione". Forse anche troppo, visto che mi sono trovata a
desiderare, qualche volta, che il ritmo calasse.
Difatti, gli avvenimenti si
susseguono, rapidi, frenetici, senza pause, riservando al lettore numerose
sorprese e colpi di scena, che impediscono non solo di annoiarsi, ma anche di
perdere la concentrazione sugli eventi.
Valentine è tornato, e ormai tutti
lo sanno, ma quello che sta per fare è qualcosa di grande e di veramente
mostruoso. Quest'uomo mi mette i brividi, più leggo di lui e più mi spaventa,
ma questo credo sia un bene: i "cattivi" sono tra i personaggi più
importanti di una serie.
Inoltre, continuiamo ad
addentrarci sempre più in profondità nel complesso mondo degli Shadowhunters
creato dalla Clare, incontrando nuovi personaggi legati al mondo di Idris e del
Conclave, come quella psicopatica... cioè, volevo dire, quella donna severa ed
inflessibile dell'Inquisitrice Imogen Herondale, e i genitori di Izzy e Alec,
già citati nel primo libro, e aggiungendo sempre più dettagli al grande
affresco dipinto dalla Clare (Clary e la sua visione artistica mi stanno
influenzando).
Veniamo a conoscenza in maniera
più approfondita anche del mondo dei Nascosti, con personaggi come Maia, una
giovane licantropa che mi è piaciuta fin dalla sua prima entrata in scena, e la
Regina della Corte Seelie, l'ambigua (e alquanto antipatica aggiungerei, ma è
solo una mia impressione) regina del popolo fatato.
Come Città di Ossa anche questo
libro è ricco di sorprese ed imprevisti, che rendono la lettura sempre più
coinvolgente e inaspettata. In particolare, un colpo di scena riguardante uno
dei protagonisti mi ha colpita, in quanto non me lo aspettavo, e devo ammettere
che la capacità dell'autrice di sorprendere i lettori è notevole.
Ciò nonostante, Città di Cenere ha
anche un piccolo difetto.
Durante la lettura ho avvertito
più volte la sensazione di trovarmi di fronte a un volume di passaggio, un
collegamento tra l'inizio della serie e quella che, in principio, era stata
pensata come la fine, tanto che, sebbene il finale sia tutto fuorché fiacco, mi
è rimasta l'impressione di non aver letto una vera e propria conclusione.
Tuttavia, questo dettaglio non
influisce sula valutazione positiva del romanzo, che è avvincente come pochi
altri: la vicenda è complicata, certo, ma coinvolgente, i personaggi, talvolta,
sembrano prendere vita e la scrittura risulta fluida e scorrevole.
Inoltre, una delle cose che ho
adorato della serie, che ho visto in Città di Ossa (e anche in Città di Vetro,
che ho già qui, pronto per la lettura), sono le numerose citazioni di opere
letterarie famose, sparse non solo per il libro, ma anche all'inizio delle
singole parti del romanzo. Può sembrare solo un dettaglio, ma ha colpito
parecchio la mia attenzione, e apprezzato l'attenzione dell'autrice per questi
particolari.
Insomma, un'altra valutazione alta
per la Clare, quattro stelline con un più, per una lettura avvincente, dove i
pregi superano di gran lunga i difetti. E ora, con Città di Vetro, mi eclisso
per concludere la prima parte della serie "The Mortal
Instruments".