giovedì 23 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 6. Like this? Try this! + Guilty Blogger Tag + Crush Crush Tag

Scusate, scusatissimo. Sto battendo ogni record di ritardo (ma spero tra oggi e domani di pubblicare la tappa odierna) ma in tre giorni nonostante avessi il testo praticamente già pronto non ho avuto tempo di mettermi a computer ad incollare neanche un immagine, causa università, visite mediche, teoria della patente e spirito di masochismo lezioni extra all'uni. Ma io questa tappa l'avevo già mezza scritta, così ve la pubblico lo stesso. Ci vediamo comunque più tardi (o domani) per il Day 7!


Like Yhis? Try This!

-Hunger Games Suzanne Collins - Battle Royale Koushun Takami 
Lo stile è diversissimo, ma l'idea di base è molto simile (un gioco la cui finalità è fare fuori l'avversario). Andrebbero letti entrambi!
-Percy Jackson Rick Riordan - Muses Francesco Falconi
Per chi ama la mitologia greca rivisitata in chiave moderna
-Le Cornache di Narnia C.S Lewis - Il magico regno di Landover Terry Brooks
Per chi desidera mondi fantastici a portata di mano, con tutti gli annessi e connessi del fantasy classico con protagonisti del nostro mondo.
-Il Richiamo del Cuculo Robert Galbraith - Heat Wave Richard Castle
Due gialli che mi hanno preso molto, ed entrambi, per struttura, molto televisivi. Da provare se, come me, amate i gialli con la ricerca dell'assassino! 

Guilty Blog Tag

-Anna and the French Kiss: lo vedo dovunque. Dovunque. Recensito come un romanzo dolcissimo ma mai con l'aggettivo "smieloso". Un miracolo della letteratura rosa. E no: non voglio l'edizione italiana. Voglio quella inglese con le copertine monocolore cordinata con Lola e Isla (amo quell'edizione).

 -Un libro qualsiasi di Clive Cussler: mio babbo cerca di farmeli leggere più o meno... da quando ho imparato a leggere. Ma ancora non è giunto il loro momento... eppure anche in rete, almeno dei primi della serie,  ne ho sentito parlare bene. 


-Perfetto di Alessia Esse: un distopico italiano con recensioni che fanno invidia a quelle di serie americane come Divergent. La lettura è un obbligo, ma è difficile inserirlo in una wishlist che ormai conta più kilometri della distanza Roma-Pechino. 


-Maybe Someday: a sentire il rating su Goodreads sarebbe la perfezione della già perfetta Colleen Hoover. Staremo a vedere... pardon, a leggere. 


-The Iron Trial: tutti ne parlano da WOW e più WOW ma ancora non ho avuto il tempo di ordinarlo... peccato. Lo farò presto (penso. Sono un po' in spending review con i libri).

 


Crush Crush tag

-Murtagh: il mio primo amore letterario (anche se lo shippavo sempre e solo con Lady Nasuada). Un posto nella tag se la meritava (ma domanda scema: è il tag o la tag).
-Jon Snow: fantasy, la Barriera e l'Inverno. Chi potrebbe mai scaldare la lettura se non il caro Giosnò? Tutta colpa delle illustrazioni di un Michael Komarck che lo hanno dipinto come un belloccio pazzesco, altro che Kit Harington! 
Adoro queste illustrazioni!
-Will Cooper: "è l'uomo per me. Fatto apposta per me". Non ho niente da aggiungere. È quello con cuu starei nella realtà. Poco ma certo. 
-Daemon Black: lo gnocco, passatemi il termine, per eccellenza. Se tutti gli alieni fossero così... 

La Terra è pronta all'invasione tra tre, due, uno...
-Day: ha il suo fascino (e carisma e acume...) insomma è la persona che seguiresti in capo al mondo!

Ps: più tardi (o sempre domani) rispondo anche ai commenti in arretrato. Scusate di nuovo (ma rispondere ai commenti è una cosa che mi sono ripromessa di fare sempre)

domenica 19 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 5. Spell it out/Create a Sentence Challenge + Life Outside the Books

Quinta tappa del Blooger Love Project, un'iniziativa che mi coinvolge molto. Scusate il ritardo, ma il mal di testa mi perseguita da giorni ed è stato difficile affrontare questa challenge. Ma senza difficoltà, che sfida sarebbe?


Spell it out


La mia Spell it out riguarda i nomi dei miei gatti. Per par condicio li ho messi tutti e due, perché tanto hanno nomi corti (e nessuno si offende...)

Allora. Il maschietto è:
Legacy (Cayla Kluver)
Eragon (Christopher Paolini)
Odissea (Omero)
Nina e l'occhio segreto di Atlantide (Moony Witcher)
Eldest (Christopher Paolini) 
... ovvero il mio adorato Leone

Mentre la femmina (mi rifiuto di chiamarla femminuccia visto che è 6 kili di gatto!) è: 
Mockingkay
Implosion
Cime Tempestose
Insidia
Apologia di Socrate
... ovvero Micia

Create a sentence

Questa era difficile! Se fosse un rebus la intitolerei: Filosofia. La frase è:

Come ogni filosofo, Marx cambia ogni cosa.

In particolare:
Come ogni : Fai bei sogni - Massimo Gramellini
Filosofo; la parola che ho aggiunto io
Marx cambia: L'eleganza del riccio - Muriel Barbery
Ogni cosa: Bianca come il latte, Rossa come il sangue - Alessandro d'Avenia 

Poi, siccome so che me ne dimenticherei, aggiungo anche la terza parte:

Life outside the books

Diciamo che in questo periodo quello che mi preme di più è la scuola. Ho appena iniziato l'università, non sono fuori sede (quindi buona parte dell'eccitazione mi manca) e mi destreggio tra lezione che in realtà sono solo le basi per l'indirizzo che ho scelto (quindi ogni tanto sono un po' noiosette...)
Oltre alla lettura, mi piace molto anche disegnare: ogni volta che c'è un compleanno di qualcuno che conosco, disegno sempre i biglietti di auguri e vi assicuro che vengono sempre apprezzati.
Un'altra passione che ho è per la scienza, ed in particolare per l'astronomia: mi interessano i documentari, le riviste (ma questo rientra sempre nella lettura). 


Veniamo al lato dolente: non mi piace molto uscire la sera e, soprattutto, detesto ballare. E questo, in una città come la mia in cui la vita sociale si basa al 80% sulle discoteche... beh, non ha influito molto sulle mie capacità (scarse direi) di socializzazione. Ho più amici fuori dalla mia città e questo significa vedersi poco (cosa che mi dispiace parecchio) e comunque non esco ancora spesso. Ma questo non vuol dire che abbia una vita triste: al contrario. 
Ho suonato per tanti anni pianoforte, ma ho smesso quando ho capito che non mi piaceva più come un tempo: comunque ogni tanto, una suonatina ancora me la faccio! 


Il resto... non so cosa dire... a parte che una cosa la devo specificare: sono molto timida, nella realtà come, anche un po', in rete. Quindi, mi sa che, per adesso, ho detto abbastanza! 
Alla prossima,
Silbi Grace

venerdì 17 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 4. My Reading Spot + Re-Reading

Buongiorno! Non ho partecipato alla terza tappa del Blogger Love Day perché non me la sentivo ancora di dare consigli (e di altri blog ne seguo pochi, regolarmente solo quello di Clio Make Up *quella donna è per me la dea del trucco*). Ma con questa tappa mi rifaccio di sicuro (per lo meno io mi sono divertita a farla...)
A voi il post!



My Reading Spot

-Lo sdraio: avete presente i lettini da mare, con l'ombrellone e la sabbia e il mare a due passi? Ecco: QUELLO è il mio luogo preferito dove leggere, Certo, ha anche lui i suoi contro (in primis la presenza dei vicini rumorosi che ti distraggono ogni tre per due) ma credo che leggere d'estate al mare è una delle cose a cui non rinuncerei mai! (io ci ho anche studiato per la maturità al mare, e vi assicuro che ho concluso molto bene)

Vi dicevo che i vicini possono essere un problema...

-Il letto: un classico, nonché il metodo più efficace per distinguere i libri coinvolgenti da quelli noiosi. Se si cade tra le braccia di Morfeo il libro non è poi il massimo del coinvolgimento (meno male che non capita quasi mai...)
-La sedia sdraio in cortile: si vede che sono una fan delle sdraio, vero? Ma è così: quando c'è sole prendo su il kindle e il gatto e mentre lui pascola in cortile correndo dietro le farfalle (o qualsiasi cosa che vola, in effetti) io con un occhio lo controllo e con l'altro mi leggo un bel (si spera) romanzo.
-Il divano: un classico. Seduta, stesa, tra i cuscini: ogni posizione è buona per leggere. Sono innumerevoli i romanzi terminati in tutta comodità sul sofà (e con un gatto acciambellato di fianco)
-Il bagno: beh... no comment.

Re reading

1) Eldest di Christopher Paolini. Vince il premio "povero me, sono stato riletto troppe volte", tanto che è rovinatissimo per le riletture ma, a mia discolpa, ho amato quel libro alla follia. Il finale è fantastico, i dialoghi sono fantastici, la storia è fantastica... Christopher non ha mai più raggiunto le vette di Eldest, ahimè (e sono ancora in lutto per questo... speriamo si riprenda)


2) Dolce come il cioccolato o Como agua para chocolate (se amate leggere in lingua spagnola) di Laura Esquivel. Conta 3 riletture in spagnolo e 2 in italiano;: questo un po' perché adoro quel romanzo (la recensione infatti è nel mio bottino e un giorno la pubblicherò sul blog) un po' perché l'ho usato per la mia tesina di maturità e un po' perché la prof interrogava sul contenuto del libro.


3) Hunger Games di Suzanne Collins. L'avevo comprato e letto in italiano, poi, avendo trovato in Inghilterra il cofanetto con tutti i libri della serie l'ho riletto anche in lingua originale, per poi continuare con le letture in lingua di Catching Fire e Mockingjay.


4) La ragazza che giocava con il fuoco di Stieg Larsson. Alla prima lettura mi aveva sconvolta a tal punto che ho dovuto rileggerlo (cosa che non mi è riuscita con Uomini che odiano le donne perché mi aveva scioccato al punto che non ho trovato mai il coraggio di riprenderlo addirittura in mano)


5) Il Trono di Ghiaccio di Sarah J. Maas. L'ho riletto una volta aperto il blog e mi ha conquistata definitivamente. Anzi, solo grazie a una seconda lettura sono diventata adorante fan di Celaena Sardothien.

lunedì 13 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 2. Before I was a blogger + 10 libri scoperti grazie al blog

Seconda tappa del Blogger Love Project e ho qualcosa di preparato *squillino le trombe* quindi vi faccio un saluto dall'università e vi lascio questo post preparato con anticipo e postato... beh, con un'ora di ritardo! 


BEFORE I WAS A BLOGGER... 

Non posso descrivere benissimo la mia vita prima del blog perché l'ho aperto da così poco tempo che... non sento molto i cambiamenti. Certo, cambia la maniera in cui percepisco la lettura (ora è aperta anche agli altri, e non più solo una cosa mia), così come, se non voglio lasciare in malora il blog devo essere più costante (e non leggere cinquanta libri tra giugno e settembre e cinque tra ottobre e maggio, per intenderci) e impegnarmi con le recensioni,
Ma, per ora, ne vale proprio la pena... 

TAG: 10 LIBRI SCOPERTI GRAZIE AL BLOG



1      Si merita il primo posto in qualsiasi classifica. Sto parlando di quel meraviglioso romanzo che è il Tuo meraviglioso silenzio. Se le altre blogger non ne avessero fatto delle belle recensioni (cito Frannie in particolare) non lo avrei mai preso in mano… e mi sarei mangiata le dita. Ne vale assolutamente la pena. Se non l’avete ancora fatto, fatelo. (Fine pubblicità neanche troppo occulta in favore di questo libro)


2.       Lo confesso. Prima di aprire il blog non avevo mai preso in mano un libro di Cassandra Clare (si mette in ginocchio suoi ceci per soffrire in disparte). Sto rimediando, mi sono già procurata tutti i libri, sia di TMI che di TID (in italiano però).


3.       Chi conosceva Legend? Io no. Ma alla fine ne avevo sentito parlare così bene che… l’ho letto. Poi ho preso Prodigy. L’ho letto. E adesso sono tutta un “ma quando traducono Champion? E quando arriva in Italia? E quando lo pubblicano?” Sono assolutamente innamorata di Day e June.


4.       Uno splendido disastro è stato forse il primo New Adult che abbia mai letto. Colpa di Glinda di Atelier dei libri che non ne aveva parlato bene, ma di più. Alla fine è piaicuto anche a me, anche se non mi ha incantato a tal punto.


5.       In generale i libri della Rowell sono stati elogiati qua e là dalle blogger. Su fangirl sono ancora indietro, ma su Eleanor&Park posso già dire la mia e devo dire che è un'opinione comunque positiva e che l'autrice vale gli elogi che ho sentito sul suo conto nella blogsfera. 


6.       Mystic City non è propriamente un capolavoro ma non rimpiango di averlo letto. Ringrazio dunque Denise e il suo GDL che mi ha dato l'opportunità di iniziare questo romanzo, che altrimenti non avrei mai iniziato.


7.       Ho riscoperto la Maas grazie alle opinioni adoranti di molte blogger. Sul serio avevo comprato il trono di Ghiaccio appena uscito, gli avevo dato una letta e poi l'avevo lasciato a prendere la polvere in libreria. Invece dopo ho ripreso l'intera saga, pubblicando entrambe le recensioni sul mio blog (tra l'altro quella del Trono di Ghiaccio è stata la seconda recensione di Hook a Book *lacrimuccia per i ricordi*)


8.       I libri di Colleen Hoover mi sono stati consigliati a destra e a manca, in lungo e in largo. Finora ne ho letti solo due, Hopeless (letto a maggio, prima dell'apertura del blog) e Tutto ciò che sappiamo dell'amore, che mi sono piaciuti molto devo dire, ma prima di November Nine (in uscita nel novembre 2015 e la cui trama su Goodreads mi ha incantato) conto di recuperarli tutti, compresi quelli usciti solo in lingua (ovvero... quasi tutti)!


9.       Percy Jackson è una serie che ho iniziato più per curiosità mia, ma alla fine le recensioni positive sparse qua e là mi hanno convinto a continuarla. Infatti, finora ho letto solo il primo, ma il secondo è già in wishlist...


10.   Questo è più che altro un wanna read. I libri della Mafi. Devo leggerli. Assolutamente. Anche perché nella blogsfera non leggo commenti positivi, ma di più. Quindi, forza e coraggio, che vi aspetto... 

domenica 12 ottobre 2014

Blogger Love Project: Day 1. Let's get started!

Buongiorno! Oggi sono di ottimo umore perché, sì, partecipo anch’io al Blogger Love Project, iniziativa di Juliette di Sweety Readers, Veronica di She was in Wonderland, Mel e Mys di The Bookshelf. Sono contenta perché essendo da poco nella blogsfera, è un’occasione per fare un po’ di esperienza, voi che pensate? E soprattutto, ora che sono presa in pieno dall’università (si va dai momenti di gloria da “sarò un futuro ingegnere!” alle tragedie come “non credevo che spiegassero matematica in arabo…) sarà l’occasione per rilassarmi un attimo e non cedere allo stress.



Presento dunque i miei obiettivi (che, ok, siccome è la prima volta che partecipo a un'iniziativa di questo tipo, e visto anche il periodo, non sono troppo pretenziosi):
-Partecipare ad almeno (e sottolineo l'almeno) 5 tappe del Project. Perché cinque? Beh, le tappe sono nove e punto a partecipare almeno alla metà delle sfide. Certo, se partecipo a più giornate mi riterrò più che soddisfatta, altrimenti… pazienza. Sicuramente se non mi vedrete in giro sarà colpa di qualche imprevisto… o degli alieni usciti da un qualche romanzo di fantascienza.
-Leggere almeno due libri e farne la recensione. Può sembrare poco… ma non lo è! Certi giorni, quando torno a casa dall’università sono talmente stanca da abbandonarmi sul letto e dormire… tra l’altro non posso nemmeno leggere in pullman perché soffro di mal d’auto (e questa è la cosa che più mi fa infuriare, ma una volta ci ho provato e... meglio non raccontarlo, ma avevo preso lo stesso colore della strega del mago di Oz...) 
-Leggere almeno un libro in lingua . Ebbene sì: sono pigra. E lo scrivo a caratteri cubitali: PIGRA. Non perché sia difficile per me leggere in inglese (ho fatto il linguistico, cavoli), ma non riesco proprio a convincermi a leggere in lingua con regolarità. Quindi questa è l’occasione per prendere uno dei romanzi in lingua che aspettano sulla mia libreria e iniziarlo! (Basta sorpassi nella wishlist!)



Allora in queste due settimane la programmazione del blog sarà un po’ sfasata: ma, credo comunque sarà divertente leggere post diversi dal solito.
A domani allora
Silbi 

venerdì 10 ottobre 2014

Recensione: Mystic City - Theo Lawrence

Ciao a tutti! Come state? Che ci crediate o no qua fa più caldo che ad agosto... meno male che sono a casa così posso godermi queste giornate (l'università mi lascia dei giorni liberi) 
Oggi vi presento la recensione di un libro che ho scoperto grazie al Gruppo di lettura di Denise e che, nonostante non mi abbia convinto appieno, mi è piaciuto molto. Parliamo di Mystic City di Theo Lawrence. 

TITOLO: Mystic City
AUTORE: Theo Lawrence
 COLLANA: Mondadori Chrysalide

PREZZO (RILEGATO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 4,99€
TRAMA: In una New York sommersa dall'acqua a causa del riscaldamento globale, i quartieri sono rigidamente divisi: Aire, la zona più elevata, è abitata dai ricchi, mentre la classe inferiore è costretta a vivere nel degrado del livello più basso, Abyss. La sopravvivenza della città è garantita dall'energia generata dai mystic, rappresentanti della classe inferiore dotati di poteri magici. Ma i mystic sono un potenziale pericolo, e per contenere la loro minaccia le due famiglie rivali che governano New York si alleano: Aria e Thomas, i rispettivi figli, dovranno sposarsi. Ma Aria si innamora di Hunter, un mystic ribelle e appassionato rivoluzionario, determinato a cambiare il destino del suo popolo. Un amore proibito è destinato a portare lutti e dolore, ma anche a travolgere per sempre la vita di Aria e del mondo stesso.


All'inizio credevo che Mystic City fosse solo un libro dalla splendida copertina. Su questo, non ci piove. Ma la trama non mi attirava molto: ero convinta che si trattasse dell'ennesimo rifacimento di Romeo e Giulietta, e non impazzivo all'idea di una storia che sapesse di già visto. Così, quando l'ho iniziato non ho nemmeno riletto la trama e le mie aspettative non erano poi così alte. Col senno di poi, ho capito di essermi fatta delle idee sbagliate: certo, Mystic City non sarà la migliore lettura dell'anno (e forse non e entrerà nemmeno nella top ten) ma è un romanzo molto carino che ha saputo, in un certo senso, sorprendermi. 
Innanzitutto ciò che colpisce fin dalle prime pagine è l'ambientazione. Devo fare i complimenti all'autore: è uno dei ritratti più belli, per lo meno a livello estetico, di una New York del futuro. Per colpa dei cambiamenti climatici, infatti, le inondazioni hanno sommerso buona parte della New York che conosciamo, e la città è stata ricostruita su due livelli: Aire, la zona più elevata, abitata dalle famiglie più ricche, e Abyss, parzialmente invasa dalle acque, più povera e malfamata. Per quanto la storia che hanno portato alla costruzione di questa città non venga ahimè descritta nella maniera che merita (ed ecco un primo difetto del romanzo) le descrizioni dipingono scorci paesaggistici molto efficaci di una città a metà tra Venezia (riferimento che tutti hanno colto, anche perché le barche usate per muoversi ad Abyss sono chiamate, guarda caso, proprio gondole) e la classica metropoli futuristica.

Oppure Tokyo. A me ha ricordato, non so perché, Tokyo. Boh. 

Per l'utilizzo dell'elemento Romeo e Giulietta Lawrence mi ha stupito. Infatti, fin dal primo capitolo, alla protagonista, Aria Rose, appartenente a una delle famiglie più importanti di Aire, viene concesso di sposare il suo grande amore, Thomas, appartenente alla famiglia rivale. Peccato che lei abbia un'amnesia, dovuta a un'overdose da stic, una droga diffusa in città, per cui non riesce a ricordarsi della sua storia con lui.
Questa ricerca della verità, quasi un tocco giallo all'interno della storia, è stato l'elemento che più mi è piaciuto del romanzo, soprattutto perché, sebbene alla fine risulti facile risolvere questo mistero (la soluzione è infatti presto intuibile) non me lo aspettavo e ha reso interessante la lettura. Altro elemento che ho amato del romanzo sono i mystic, in generale. Anche qui l'autore non si degna di chiarire l'origine di questi esseri, per lo meno in maniera dettagliata, ma descrive benissimo il loro potere e gli effetti della loro energia, nonché il loro ruolo nella società, tra purificati (coloro che vengono privati dai poteri) e ribelli, che vivono nell'illegalità.
La protagonista, Aria Rose, in generale mi è piaciuto. Sostanzialmente segue un bel percorso di crescita, coerente con la sua situazione famigliare e ciò che ha passato. Nel corso del libro cambia profondamente come persona, ma non ho avuto la sensazione che fosse una trasformazione forzata e questo è un elemento positivo.
Hunter, il protagonista maschile un giovane mystic ribelle, è... semplicemente adorabile. Anche se non brilla per originalità della caratterizzazione (a parte il fatto che sia un mystic dotato di superpoteri) è uno dei protagonisti maschili più squisitamente romantici di cui abbia mai letto e mi piace il modo in cui si preoccupa per Aria, specialmente dopo un certo evento.
Gli altri personaggi sono di solito ben descritti, e particolari, soprattutto Davida, la domestica di Aria, che nasconde molto più di quanto non voglia fare vedere, Turk, il migliore amico di Hunter, forse il personaggio più simpatico del romanzo e Thomas, il fidanzato della protagonista. Certo, ci sono una marea di personaggi minori, appartenenti sia al dorato mondo di Aire e alle famiglie rivali dei Rose e dei Foster, sia ad Abyss e al Blocco M, sede dei Mystic, dei quali ci si scorda praticamente subito, ma credo che l'autore abbia svolto un buon lavoro nel popolare la New York del futuro.
Un aspetto del romanzo che mi è piaciuto abbastanza è stata la continua presenza di colpi do scena e sorprese. Alcune mi sono piaciute molto, altre mi hanno colpito, altre ancora mi sembravano molto campate per aria ed inserite solo allo scopo di stupire il lettore a tutti i costi.
Per non parlare del finale: dal punto di vista dell'azione è stato frenetico, avvincente, a un ritmo narrativo molto elevato, ma al tempo stesso l'ho trovato quasi frettoloso e un po' tirato via rispetto al resto del romanzo.


In conclusione la mia valutazione di Mystic City si aggira intorno alle quattro stelline, con un meno perché, per quanto debba ammettere che sì, forse partivo prevenuta nei confronti del romanzo e che a me questa lettura alla fine è piaciuta, alcuni difetti hanno influito sul mio giudizio e ne devo tenere conto.

Tuttavia, alla fin fine, mi sento quasi di consigliarlo per una lettura senza troppe pretese...    


mercoledì 8 ottobre 2014

Il giro del mondo in 80 libri #4: Inghilterra

Ciao a tutti lettori! Sono durante la pausa di fisica A che sta parlando di cose assurde... (non troppo comprensibili)! Vi lascio quindi con questo quarto appuntamento del Giro del Mondo. A chi potevo lasciare l'Inghilterra se non a J.K Rowling e a un romanzo che mi è piaciuto moltissimo! (Chi mi conosce lo sa che ho una passione per i gialli, appunto, all'inglese). 


TITOLO: Il Richiamo del Cuculo
AUTORE: Robert Galbraith (J.K. Rowling) 
COLLANA: Salani
PREZZO (RILEGATO): 16,90
PREZZO (EBOOK): 2,99
TRAMA: Il primo caso per Cormoran Strike in questo romanzo di esordio di Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, autrice della serie di Harry Potter e de "Il seggio vacante". Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.

I romanzi post-Harry Potter della Rowling sono sempre stati molto discussi. Ricordo le recensioni parecchio discordanti sul suo primo romanzo per un pubblico adulto, il seggio vacante: alcuni lo avevano amato proprio per i suoi temi più difficili, altri lo avevano aspramente criticato. Non avendolo letto, non posso esprimermi, invece posso raccontarvi della mia esperienza positiva con il Richiamo del cuculo, pubblicato sotto il falso nome di Robert Galbraith.
Credo abbia destato scalpore, all'inizio, la scelta dell'autrice di pubblicare sotto pseudonimo senza rivelare la propria identità. Difatti, nel primo mese di pubblicazione, il Richiamo del cuculo non era altro che l'esordio di un tale Robert Galbraith, autore dotato di buone recensioni della critica e scarso successo di pubblico.
Tuttavia, dopo "la grande rivelazione" il giallo è diventato un buon successo, capace di vendere in poche ore migliaia di copie.
Ma, al di là della celebrità dell'autore, vale la pena di leggere questo romanzo? A mio parere, la risposta è sì, anche se l'autore fosse stato davvero un esordiente chiamato Robert Galbraith.
Il richiamo del cuculo è un classico giallo all'inglese. E io, lo confesso subito, vado pazza per questo genere (soprattutto per i gialli di Agatha Christie... ma questa è tutta un'altra storia!) Avrei voluto arraffarlo subito dopo l'uscita, ma, per un motivo o per l'altro, mi sono sempre vista costretta a rimandare il suo acquisto. Inoltre, le recensioni altalenanti sul suo conto non sono state proprio il miglior biglietto da visita... Tuttavia, vedendo anche la nuova edizione rilegata (nonostante avessi preferito la copertina nei toni più chiari della prima edizione) ad un prezzo ribassato mi sono detta: forse è ora.
E così è stato.
La struttura non contiene molte innovazioni: è quella tradizionale del genere giallo, omicidio più indagini, con tanto di detective privato.
Il protagonista è Cormoran Strike, pittoresco come la maggior parte degli investigatori privati dai tempi di Sherlock Holmes in poi, aiutato dell'assistente Robin, sveglia e simpatica, un personaggio veramente adorabile (forse la mia preferita dell'intero romanzo).
La vittima? Una famosissima modella, la cui vita è meno scintillante di quello che si crede... circondata da amici, veri e presunti, e nemici, ciascuno con la propria personalità, e con i propri segreti. Ogni personaggio è vivido e reale, e questo contribuisce a rendere il mistero sempre più fitto (ed avvincente).
Lo stile della Rowling è una garanzia: passaggi più lenti, composti per lo più da lunghe descrizioni (a tratti anche poetiche) si alternano a parti più rapide, dove l'azione è protagonista. Inutile dire che la lettura è stata veramente piacevole, e che mentre leggevo mi focalizzavo nella testa il possibile film tratto dal romanzo, tanto l'ambientazione era vivida e realistica... (e ora sono arrivata al punto da desiderare almeno un adattamento televisivo del romanzo, che so già renderebbe benissimo!)
La Londra in cui è ambientato il romanzo è molto ben resa, città solare (sempre che questo aggettivo possa essere riferito alla capitale inglese) e sfavillante in apparenza, ma sotto sotto scura e ombrosa, da nascondere le verità più terribili.
Mi è piaciuta soprattutto la descrizione del luogo del delitto, la casa di Lula, tanto ben descritta (in lungo e in largo nel libro) che, a fine lettura, quasi mi sembrava di esserci stata!
Tuttavia, se c'è qualcosa che mi ha fatto storcere un po' il naso, beh... quello è stato il finale! Non vi dico nient'altro, il piacere della scoperta dell'assassino è stata una delle cose che più ho apprezzato del romanzo!
La valutazione complessiva è quindi di 4 stelline e mezzo: sarebbe stata di 5, se non fosse stato per quel finale...
Ad ottobre arriverà in Italia il sequel, intitolato il Baco da Seta e già uscito in GranBretagna a giugno.
Lo comprerò? Certo! Già non vedo l'ora di seguire Cormoran anche in questo caso...



lunedì 6 ottobre 2014

The Great Book Tag #6: Per ogni lettera un libro

Ecco un tag arretratissimo... Scusate, specialmente a chi mi ha taggato per nome! Non vi avevo dimenticato... era finito nelle bozze! 
Quindi procediamo:

Lettere di Frannie:
M: Madame Bovary - Gustave Flaubert
R: Rebecca - Daphne du Maurier
T: Ti prego lasciati odiare - Anna Premoli 
B: Brisingr - Christopher Paolini

Lettere di Gio:
G: Geno e il sigillo nero di Madame Crikken - Moony Witcher 
P: Prodigy - Marie Lu
S: Sotto il segno dei gemelli - Rosamunde Pilcher
A: Alera - Cayla Kluver 

Lettere di Giada: 
Q: Queste oscure materie - Philip Pullman 
M: Muses - Francesco Falconi 
K: Kane Chronicles (The). La piramide rossa - Rick Riordan 
O: Obsidian - Jennifer L. Armentrout
S: Silver. La trilogia dei sogni - Kirsten Gier 

Lettere di Daniela:
J: Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
W: Wonder - R.J. Palacio
K: Kafka sulla Spiaggia - Haruki Murakami
B: Black Ice- Becca Fitzpatrick


Per chiunque volesse effettuare il tag le mie lettere sono D S A P. Buon divertimento
Silbi Grace

giovedì 2 ottobre 2014

Recensione: La Corona di Mezzanotte - Sarah J. Maas

Buongiorno lettori! L'Università è iniziata: alcune lezioni mi piacciono proprio, altre mi terrorizzano proprio (soprattutto geometria ed algebra... aiuto!). 
Meno male che ho sempre un po' di tempo per leggere... questo in realtà lo avevo già letto quest'estate, ma avevo la recensione in arretrato. E poi ogni momento è buono per parlare dei romanzi di Sarah J. Maas, che per il momento migliora ad ogni libro e non delude le aspettative.
Detto questo, vi lascio alla recensione! 

TITOLO: La Corona di Mezzanotte
AUTORE: Sarah J. Maas
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (RILEGATO): 17,00
PREZZO (EBOOK): 9,99

TRAMA: Celaena è sopravvissuta ai lavori forzati nelle tremende miniere di Endovier e ha vinto la gara all'ultimo sangue per diventare la paladina del re. Da mesi il suo compito è uccidere per conto del sovrano, ma lei non ha mai rispettato il giuramento di fedeltà al trono: ha concesso alle vittime la possibilità di fuggire e ne ha inscenato la morte. Nessuno conosce il suo segreto, né il valoroso Chaol, l'amico e confidente di sempre, né il principe Dorian, ancora innamorato di lei. Ma quando una notte, in un corridoio buio, Celaena scorge una figura avvolta in un mantello nero, un altro segreto irrompe nella sua vita: nei sotterranei della fortezza cova una minaccia oscura e devastante, forse legata agli antichi riti magici banditi dal regno... È il momento delle scelte: contrastare questa magia ancestrale o andarsene? Abbandonarsi a un nuovo amore o rinunciare?

È in definitiva una delle serie più belle e avvincenti che abbia mai letto: ho appena finito il secondo, sono divorata dall'attesa del terzo (prenderlo in lingua? Aspettare in italiano?) e mi chiedo con quali letture mi distrarrò dalla lunga attesa. Stiamo parlando della serie del trono di ghiaccio di Sarah J Maas e, in particolare, del secondo volume, la corona di Mezzanotte.
Credo sia uno dei migliori fantasy young adults che abbia mai letto, oltre che un sequel che, cosa più unica che rara, supera il primo della saga e non  di poco!
Avevamo concluso il trono di Ghiaccio con la vittoria di Celaena nel torneo e la ritroviamo come paladina del re. Anche il suo rapporto con Chaol e con il principe Dorian riscontra un'evoluzione e al tempo stesso, si evolve durante la lettura. Ho apprezzato moltissimo la maniera con cui la Maas ha delineato la personalità della protagonista: da arrogante e spaccona, come era apparsa nella prima novella, ora scopriamo anche i lati più nascosti del suo carattere, legati soprattutto all'evento tragico che le ha cambiato la vita. Credo che Celaena sia riuscita finalmente a conquistarmi, nonostante tutto!
Anche i coprotagonisti, ovvero Chaol, Dorian e Nehemia, attraversano un percorso di crescita e di cambiamento. Ovviamente qui si unisce anche la parte da fangirl scatenata (che è un aspetto del romanzo da non trascurare) soprattutto per quanto riguarda i due bei ragazzi! Per ora posso dire di essere Team Chaol, sebbene qualche volta storco il naso di fronte alle scelte che compie, anche se capisco che, in fondo, lui vuole solo il bene di Celaena. Su Dorian non mi esprimo, nonostante abbia in generale un'impressione positiva sul suo conto (mi aspetto grandi cose da lui nei prossimi volumi). Inoltre, nonostante ami alla follia vedere Celaena e Chaol insieme, durante la lettura mi rendevo conto che non avrei voluto vedere Dorian con nessun'altra donna, se non la protagonista (e questo ha messo in crisi le mie certezze da fangirl!).
Tuttavia, di questo romanzo, non ho adorato solo il lato romantico: mi è infatti piaciuta molto la maniera in cui la Maas ha delineato l'amicizia instauratosi tra la protagonista e Nehemia, in tutti i suoi lati positivi e negativi (ricordo ancora quando Celaena è rimasta "scottata" nelle novelle da Ansel, che pure aspetto di rivedere, prima o poi). Anche l'amicizia tra Dorian e Chaol mi è sempre piaciuta, nonostante gli alti e i bassi tra i due (e in generale la Maas mi convince sempre quando parla di amicizia tra i vari protagonisti).
Tuttavia, nonostante siano dedicate molte scene all'interazione tra i personaggi, all'interno del romanzo l'azione non manca di certo. Le scene di Celaena a Rifthold che, dopo un primo volume incentrato principalmente sul palazzo, ritorna con le sue strade e i vicoli contorti, sono tra le più adrenaliniche e avvincenti dell'intero romanzo. Ogni volta che vedevo la protagonista correre per quelle vie mi tornavano in mente le novelle (e anche un certo Sam) e per questo puzzle, i cui pezzi sembrano incastrarsi sempre più, bisogna ringraziare la Maas, che si sta dimostrando sempre più un'esperta nel costruire mondi fantastici.
Ma non è tutto: anche le sorprese non mancano!
Sì, perché la Corona di Mezzanotte è un libro che ci lascia diverse rivelazioni e colpi di scena. Niente è quello che sembra, e nessuno è come veramente appare. Mi ha convinto la capacita con cui l'autrice ha seminato per l'intera segreti e misteri, anche se, sono convinta che qualche volta abbia decisamente esagerato con gli indizi. Infatti, stranamente credo che quello più "grosso" sia anche il più prevedibile, dato che lo avevo intuito praticamente subito (e non mi considero certo una ragazza con il fiuto da detective), mentre altre sorprese, soprattutto quelle riguardanti il re, figura sempre più fosca, risultano decisamente più... inaspettate! 
Durante la lettura si susseguono le sensazioni più disparate: dalla gioia alla tristezza, dalla sorpresa al "io l'ho sempre detto" che rendono il lettore partecipe e coinvolto. Non si può veramente staccare l'occhio dalla pagina e, a fine lettura, ho ringraziato Sarah J. Maas per aver scritto un tale romanzo.

In conclusione, la Corona di Mezzanotte si merita le sue cinque stelline piene piene. Da lettrice sono rimasta sconvolta dagli ultimi capitoli e non vedo l'ora di leggere il seguito... torna il dilemma già presentato all'inizio della recensione: Heir of Fire in lingua o in italiano? Questo è il dilemma... 


sabato 27 settembre 2014

Recensione: I passi dell'amore - Nicholas Sparks

Ciao lettori! Ho appena iniziato l'università ed è stato... wow! Certo, le lezioni mi sembrano in ostrogoto, ma credo sia perché siamo solo all'inizio (e questi partono subito dalle cose nuove). In ogni caso... sono a letto con un virus parainfluenzale. Obiettivo? Resuscitare per lunedì! Ce la posso fare! Nel frattempo vi lascio con questa mini recensione del mio primo libro di Nicholas Sparks. Che dire? Il primo Sparks non si scorda mai...

TITOLO: I Passi dell'amore
AUTORE: Nicholas Sparks
COLLANA: Frassinelli
PREZZO (RILEGATO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 6,99

TRAMA: A distanza di tempo, Landon Carter rivive con rimpianto i giorni della sua adolescenza a Beaufort, una sperduta cittadina del Sud. Erano gli anni Cinquanta e lui era il tipico ragazzo "ribelle" in una piccola comunità conformista e sonnolenta. Un giorno, proprio in occasione del ballo della scuola, viene lasciato dalla fidanzata e, controvoglia, invita Jamie, la riservata e devota figlia del pastore. Insieme non formano certo una coppia bene assortita, eppure il destino ha in serbo per loro la più straordinaria delle sorprese...

Ogni tanto ci vuole un libro dolce, semplice, ben scritto che sappia emozionarti e magari farti versare qualche lacrimuccia. Ogni tanto ci vuole un po' di Nicholas Sparks.
Ho iniziato con i Passi dell'Amore (titolo originale "A Walk to Remember"), senza né avere letto altro dello stesso autore, né aver visto il film tratto dal romanzo.
Sono soddisfatta del mio "battesimo di Sparks".
Non è stata una di quelle incredibili letture che ti riducono il cuore in mille pezzettini e ti fanno piangere come una cascata, ma è stata molto piacevole, tanto che l'ho terminata addirittura in una giornata.
La voce narrante è quella del protagonista, Landon Carter, cittadino di Beaufort, North Carolina, che ricorda e racconta l'estate di quarant'anni prima, in cui si innamorò di Jamie Sullivan, la figlia del reverendo della città.
È impossibile non sentirsi coinvolti dal racconto di Landon, da quanto possa sembrare reale la sua storia. Mi sembrava quasi di ascoltare un vecchio amico, di soffrire e gioire con lui, ed è stato sicuramente questo coinvolgimento una delle cose che più ho apprezzato del romanzo.  
La storia racconta la nascita dell'amore tra il giovane Landon Carter, il ragazzo più ricco della cittadina di Beaufort, e Jamie Sullivan, la figlia del reverendo, Landon non è uno dei ragazzi più popolari, della città ma cerca di essere accettato dal gruppo di amici, capeggiato da Eric, lui sì il ragazzo più popolare della scuola (nonché suo grande amico).
Jamie, al contrario, ha la fama di essere strana, e non fa nulla per contraddire questo giudizio. Rientra letteralmente nella definizione "casa e chiesa" (o almeno, questo è quello che ho pensato di lei nel primo momento in cui è entrata in scena). Si occupa sempre degli altri, dei meno fortunati, degli orfani, e non sembra interessata a quello che i ragazzi "normali" fanno, risultando sempre esclusa dal gruppo.
I due, nonostante frequentino la stessa scuola, non si sono mai parlati, fino al giorno in cui Landon, eletto rappresentante e senza accompagnatrice, si trova praticamente costretto, a causa delle circostanze, a invitare Jamie al ballo scolastico.
E da qui gli eventi prenderanno una piega sorprendente, fino ai capitoli finali. Ho imparato ad amare i due personaggi, soprattutto Landon, così normale, un ragazzo che potresti incontrare tutti i giorni in città, ma anche Jamie, anche se all'inizio mi sembrava veramente così "fuori dal mondo" da risultare addirittura forzata.
Devo dire che ho apprezzato molto il romanzo, nonostante la storia non sia proprio originale. Lo stile di Sparks è semplice e pulito, molto realistico: le descrizioni sono vivide e ti immergono completamente nell'atmosfera di quegli anni.
In altre parole, nonostante non si tratti di un capolavoro, le quattro stelline le vale lo stesso. Ora vado a vedermi il film (anche se mi hanno detto che differisce abbastanza dal libro, e queste sono cose che, di solito, non mi vanno molto giù (sono un'amante delle pellicole che mostrano una certa fedeltà al romanzo). 



Ps: scusate la recensione più breve del solito, ma non volevo allungare troppo. Avete letto qualcosa di questo autore? Mi consigliate un qualche suo titolo?
Fatemelo sapere!