domenica 24 agosto 2014

Recensione: Legend - Marie Lu

Buonasera lettori!!! Passata una bella giornata? Oggi da noi il tempo è stato un po' pazzerello, ma sono andata al mare lo stesso (beccando anche un po' di pioggia...)
Il post di oggi è una recensione di un gran bel distopico, Legend di Marie Lu, che ho veramente apprezzato. 
Quindi, buona lettura! 

TITOLO: Legend
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99


TRAMA: Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Da quando Hunger Games è uscito, sarà una mia impressione, ma sono aumentati sugli scaffali delle librerie i cosiddetti distopici destinati ad un pubblico giovane (chissà, magari ero io a non averli mai notati prima...)
In ogni caso non larlo di "cloni di Hunger Games" perchétutti trattano storie diverse tra loro. Tuttavia, come per ogni genere, esistono distopici fatti bene e distopici fatti male. Sono diversi gli elementi che distinguono gli uni dagli altri, anche se un background realizzato per il verso può già fare la differenza, insieme a un protagonista convincente.
In Legend, con somma soddisfazione, ho trovato tutti questi elementi e anche qualcosa in più... ed è sempre piacevole scrivere recensioni positive, come in questo caso, specialmente perché, nonostante le recensioni positive, nutrivo ancora qualche riserva su questa serie.
Al contrario, molti degli elementi che compongono questo libro mi hanno convinta in maniera particolare: innanzitutto lo Stato Distopico in cui la storia è ambientata, in questo caso chiamato semplicemente la Repubblica.
Questa Repubblica appare come uno stato vivido e realistico, molto forte militarmente e ben organizzato, in guerra perenne con le cosiddette Colonie. Però, nonostante tutto, l'autrice non rivela molto sulla storia e le origini del paese e sulle Colonie e questo un po' mi è dispiaciuto. Spero che sia perché questo è il primo volume di una serie... Infatti,  devo ancora iniziare a leggere Prodigy e mi aspetto qualche spiegazione in più.
Tuttavia, la Repubblica è una distopia completa, che assorbe le vite dei cittadini, cambiando profondamente il loro modo di pensare, in particolare di quelli che appartengono alle classi superiori e ricoprono ruoli di prestigio.
June, la protagonista, appartiene a questa categoria: è cresciuta nella Repubblica, è stata addestrata dalla Repubblica: in altre parole, la sua forma mentis è quella della Repubblica. Nonostante questo, tuttavia, June non è schiava dello stato in cui vive: è una ragazza dotata di una grande intelligenza, che le ha permesso di superare con il punteggio massimo la "Prova", una sorta di esame a cui tutti i bambini della Repubblica vengono sottoposti al compimento del decimo anno d'età.
Inoltre, June gode di capacità deduttive paragonabili a quelle di Sherlock Holmes (o di Hercule Poirot, perché sono una grandissima fan di Agatha Christie), ed è anche simpatica. Insomma, questa protagonista mi è piaciuta fin dalla prima pagina, e questo è importante perché molte volte più il personaggio principale è "sopportabile", più il romanzo risulta "godibile"; ovviamente non si tratta di una regola assoluta, ma di un giudizio personale.
Tuttavia, June non è l'unica protagonista. Difatti la particolarità di Legend (che lo distingue da diversi distopici che ho letto) è il fatto che i narratori siano due, che raccontano le vicende in prima persona, alternando il loro punto di vista.
Così, mentre June è la protagonista femminile, Day è il protagonista maschile.  
Mentre June lavora per la Repubblica, Day è uno dei criminali più ricercati. I suoi crimini non sono mai efferati, ma è il suo modo di umiliare lo stato che irrita i piani alti.
Così, dopo l'evento che si incontra nei primi capitoli, June viene messa sulle tracce di Day. L'autrice afferma di essersi ispirata alla "relazione" tra Jean Valjean e l'ispettore Javert nei Miserabili, ma in realtà il loro rapporto andrà ben oltre... Vi lascio immaginare!
In ogni caso, la caratterizzazione di entrambi i protagonisti mi ha colpito: era talmente ben fatta che mi è sembrato di conoscerli da sempre!
Accanto a loro si muovono diversi comprimari: dal Comandante Jameson, che per metà libro credevo fosse un uomo e invece era una donna, all'inquietante Thomas, che ancora non sono riuscita ad inquadrare, a Tess, grande amica ed aiutante di Day.
In particolare, è molto importante il ruolo che la famiglia svolge per entrambi i protagonisti, sia per June, il cui fratello, Metias, anche da morto, funge sempre da punto di riferimento, sia per Day che cerca in tutti i modi di proteggere la propria madre e i propri fratelli.
Se poi non bastassero una buona ambientazione e degli ottimi personaggi a convincere alla lettura... Non mancano certo i misteri, che intrigano il lettore e lo  inducono a comprare anche il volume successivo.
Chi sono i patrioti? Cosa sono le Colonie? Cos'è il misterioso morbo che colpisce il paese? Marie Lu è avara di risposte, nonostante già in questo volume riceviamo le prime rivelazioni. Tuttavia una volta innescata la miccia, la mia curiosità diventa insaziabile e, da questo punto di vista, Legend è stata una lettura molto intrigante!
In conclusione Legend è un'ottimo inizio per una serie che promette molto. Ci sono tutti gli elementi per una lettura coinvolgente e anche divertente (nonostante il libro non sia comico... Quello che voglio dire è che può essere un ottimo passatempo).

Non sarà ancora un libro perfetto in tutti i sensi, ma riconosco le sue ottime capacita e quindi le sue quattro stelline e mezza se le merita. Continuando così, spero di poter dare il massimo con Prodigy, che leggerò a breve (dopo aver terminato la pausa che di solito mi auto-impongo tra un libro e l'altro di una stessa serie).  


venerdì 22 agosto 2014

The Great Book Tag #2: The Ice Cream Book Tag

Buongiorno a tutti! Come state? Spero tutto bene.
Oggi non è particolarmente caldo, ma ogni giorno è adatto per una Ice Cream Book Tag. L'ho scovata nel blog di Frannie e praticamente mi sono autotaggata. Era una tag troppo carina e visto che abbiamo una rubrica dedicata mi sono detta "Perché non farla?"
Quindi eccola:

Pistacchio: un libro con una cover verde.

Garden di Emma Romero. Il libro non è un massimo (anche se spero che un sequel possa riabilitarlo) ma la cover è molto bella. Semplice, con un bel design, e soprattutto di una splendida tonalità di verde.


Nocciola: una serie molto lunga che vorresti leggere quest'estate ma che probabilmente non farai e perché.

Non ho capito se una serie che non ho ancora letto o una che devo continuare... Pazienza! In ogni caso, cito le meravigliose Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, che vorrei rileggere e alle quali devo (ancora) aggiungere i racconti de Il Cavaliere dei Sette Regni (fa che esca l'edizione tascabile, fa che esca presto... Ho tutti i volumi in quell'edizione, sigh)



Fragola: un libro con la storia d’amore più dolce.

Per una volta nella vita di Rainbow Rowell. Amo Eleanor, amo Park e amo loro due insieme. Sono una delle mie coppie preferite!



Vaniglia: Il tuo Classico preferito.

Il sempreverde Rebecca di Daphne du Maurier. Adoro tutti i film, serie tv, adattamenti da questo tratto, perché è una storia perfetta, romantica e inquietante al punto giusto.



Menta: Un libro per bambini che ti piace.

Mi ricordo ancora di Pasta di Drago di Silvana Gandolfi. Lo lessi a otto anni, in biblioteca e mi incantò. Era la mia prima lettura seria (intendo al di fuori dei libri per bimbi piccoli e di Geronimo Stilton) e, ancora oggi, ha il suo proprio angolino nel mio cuoricino.



Fiordilatte: un libro molto lungo che hai letto molto velocemente.


L'Ordine della Fenice della Rowling. Ottocento pagine. Due giorni. Quel libro è stato una sorta di droga dalla quale non riuscivo più a staccarmi. E quel finale... Cielo! 



Ovviamente siete tutte taggate. Fatemi leggere le vostre tag, mi raccomando, che sono curiosa! 

martedì 19 agosto 2014

WWW Wednesday #1


Inauguriamo una nuova rubrica. Non molto nuova per carità, ma molto carina, sulle nostre letture, passate presenti e futuri. Ecco a voi WWW Wednesday, ideata dal blog Should be reading. 


1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)

Sto leggendo Città di Vetro della Clare e la Clare, si sa, non si smentisce mai!

In inglese invece sono alle prese con "From Notting Hill with love... Actually" carino, ma niente di più. 
 

2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)

Ho appena terminato "Città di Cenere" di Cassandra Clare, che ho parecchio apprezzato,  anche se durante la lettura non mi ha mai abbandonato la sensazione che si trattasse di un volume di passaggio. 

Inoltre durante questa settimana ho letto anche Prodigy di Marie Lu. Cosa ne penso? Voglio Champion. Qui. ORA.


3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)

Dopo? Procederò con la Corona di Mezzanotte di Sarah J Maas. E poi? Non lo so... vedrò dove mi porta la libreria!  (E, soprattutto, la lunga, lunghissima lista di arretrati!) 






sabato 16 agosto 2014

Vanish. La traditrice - Sophie Jordan

Ciao lettori! Passato un buon ferragosto? Da noi il tempo è stato buono fino al tardo pomeriggio, ma poi per poco non beccavo una tempesta di sabbia...
Insomma, siamo letteralmente fuggiti dalla spiaggia!
Tornando alla recensiome, oggi ci occupiamo di Vanish, secondo volume della Firelight Series, di cui abbiamo già recensito il primo.
L'autrice avrà saputo fare meglio? 
Scopriamolo insieme...


TITOLO: Vanish. La traditrice
AUTORE: Sophie Jordan
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50 €
PREZZO (EBOOK): 6.99 €

TRAMA: Ho tradito il mio clan per amore di un cacciatore. Ho rivelato la mia natura draki trasformandomi proprio davanti agli avversari di sempre, uomini capaci di ogni malvagità, di ogni bassezza. Era l’unica cosa da fare per salvare la vita a Will, il mio amore, il mio nemico. Senza l’intervento di Cassian, il principe ereditario, sarei finita peggio che morta, e di fronte a un gesto simile, nessuna ragazza può restare indifferente, nemmeno io. Il compromesso è stato abbandonare Will e tornare a vivere con il clan, ma non più come futura regina. Nessuno parla a una traditrice, nessuno vuole avere a che fare con me, nessuno capisce quello che ho fatto e perché. Nemmeno mia sorella Tamra, la mia gemella, innamorata di Cassian da sempre. Tutto si complica quando Will supera le barriere protettive del clan per ritrovarmi e, senza saperlo, si porta dietro la sua famiglia. Tutti cacciatori, dal primo all’ultimo.

Secondo volume della saga Firelight di Sophie Jordan. Spoiler del primo libro, attenzione a chi non l'ha letto procedete a vostro rischio e pericolo (lo so, può scocciare, ma è assolutamente impossibile recensire il secondo libro di una storia senza fare riferimenti espliciti al primo. O meglio forse è possibile, ma non sono capace di farlo, soprattutto non in questo caso. Portate pazienza).

Vanish (alzi la mano chi sta pensando al detersivo) parte esattamente da dove era terminato Firelight, come un episodio di un telefilm interrotto proprio sul cliffhanger (grrr... Sono le cose che, effettivamente più mi fanno arrabbiare).
Le sorelle Tamra, finalmente manifestatasi draki con poteri straordinari, pari quasi a quelli della protagonista, e Jacinda vengono riaccompagnate da Cassian al clan insieme alla loro madre, Zara. in questo libro, infatti, si scopre finalmente il nome proprio della madre delle protagoniste... come se a qualcuno fosse mai importato, anche se, a dire il vero, mi pare incredibile che nessuno, per tutto il primo volume, non l'abbia mai chiamata per nome.

Tornando alla storia, la vita nel clan cambia radicalmente per le due gemelle. Tamra ora è la vera stella, l'erede di Nidia, la draki che permetteva alla comunità di vivere nascosta nella nebbia e di essere protetta. È diventata talmente importante da guadagnarsi addirittura la copertina del romanzo, che, a dire il vero, è molto bella come tutte quelle di questa saga.
Jacinda invece ha perso il suo status: non è più quella speciale, ma è diventata una traditrice, da tollerare solo per colpa del suo rarissimo potere. 
Tutti voltano le spalle a Jacinda: la sua amica Azur non le rivolge più la parola, Corbin, il vicino di casa psicopatico e viscido la tormenta sempre più, sua madre cade nell'alcolismo e il suo lavoro viene assegnato a quell'odiosa di Miram, la figlia di Severin, il dittatore del clan, una mocciosetta che fa apparire Tamra in confronto Miss Simpatia. 
Solo Cassian sembra considerare Jacinda per quello che è... 

E qui comincia la parte peggiore del romanzo. Non è utile nasconderlo: Vanish è inferiore a Firelight. Non dico con questo che Vanish sia un brutto romanzo, al contrario, ma basta enunciare il problema per capire perché alcune parti le avrei saltate a priori.
Crisi amorosa. Due spasimanti.
Aiuto!

Dico sul serio. Esistono autori che trattano questo tema in maniera magistrale (esistono? Adesso non me ne viene in mente nessuno... Ma si accettano suggerimenti!) purtroppo in questo romanzo questa parte si riduce ai soliti dubbi "Ma perché farà così?", "Ma tanto c'è Will!", "Will mi manchi tanto", "Oh Cassian" e deliri vari.

Fosse il primo romanzo in cui incontriamo una situazione del genere, lo capirei, ma sono sempre di più i paranormal romance in cui la parte amorosa si riduce in deliri senza troppo senso, in cui stranamente, viene sempre favorito il pretendente meno convincente, quello che si fa vedere di meno. Praticamente anche l'elemento draki, che è la mia parte preferita della serie, viene sepolto da tonnellate di dubbi amorosi, che metterebbero a dura prova la pazienza di qualsiasi lettore.

Insomma... Capisco che esista, soprattutto in questo tipo di romanzi, l'ammmore vero(con tre M), però non ci sto che un bel ragazzo, secondo la mia modesta opinione di fungirl superiore a Will, venga utilizzato come uno zerbino (si Cassian, sto parlando proprio di te).
Ma se si supera indenni la metà del romanzo (vi assicuro che la cosa è fattibile, soprattutto se la serie piace), le cose si fanno subito più interessanti. Altrimenti... se il primo romanzo non aveva convinto lasciate pur perdere.
Tornando a Vanish, finita, o meglio diminuita la parte amorosa, l'intrigo riprende e l'azione ritorna!
Ricompaiono i cacciatori, con annessi e connessi, sputafuoco, draghi... Si, la faccenda si fa appassionante, e un rapimento improvviso scombussola le carte in tavola, portando a conseguenze, non dico gravi, ma decisamente... come potrei definirle?
Interessanti! (utilizziamo questo stra-abusato aggettivo!)
Così, la narrazione riprende di ritmo e ci porta a un finale attivo, che precede il terzo e ultimo volume della serie.

In conclusione Vanish è un romanzo che non so esattamente come giudicare. È il secondo di una serie, quindi la curiosità di sapere come continua una vicenda già iniziata ed apprezzata (se non fosse stata apprezzata non sarei qui a leggere il seguito) mi spinge a proseguire con la lettura: questo significa che sì, leggerò anche Hidden, sperando di non ritrovare i difetti di Vanish (anche se una vocina mi dice che sarà difficile... Comunque mai perdere la speranza, anche in materia di libri!).

Tuttavia... Vanish è anche un romanzo dalla doppia faccia. La primissima parte e la seconda metà della storia mi sono piaciuti, ma quello che sta in mezzo mi fa sospendere il giudizio.
Non intendo dire che il libro sia pessimo o scritto male, ma sa di già letto, come quando in tv guardi la replica di un programma che ti piace molto: continui ad assistere ma puoi predire le mosse del protagonista. In questo romanzo è così, e un po' mi dispiace, perché adoro quei libri in cui vi sono sorprese e colpi di scena ad ogni pagina. Ciononostante non merita certo una valutaIone insufficiente, perché non lo è: tuttavia le mie aspettative sono state parzialmente deluse e questo continua a dispiacermi.

Tre stelline e mezzo, un lieve calo rispetto alla valutazione del primo: questo è il mio parere, ovviamente, assolutamente personale. 


mercoledì 13 agosto 2014

Shadowhunters-Città di Ossa - Cassandra Clare

Ciao a tutti! Che dire? In questi giorni non faccio altro che leggere, tra
-saghe con le quali vorrei mettermi in pari
-libri che vorrei tanto leggere in lingua originale (non necessariamente inglese)
-libri (più o meno noiosetti) da leggere per dei test pre-universitari
Non si può dire che non abbia il naso sempre tra le pagine.
Oggi si parla di Shadowhunters, una delle saghe più famose sulla faccia della terra e che io *mi faccio piccola piccola* ho scoperto solamente il mese scorso. Come abbia fatto, non lo so, visto che il mio primo pensiero è stato: “come mai non l’ho scoperta prima?”

Bella domanda…

TITOLO: Shadowhunters - Città di Ossa
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori
PREZZO (RILEGATO): 16,40 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€

TRAMA: Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un affascinante ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada di cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia del sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunters, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli. Da quella notte il suo destino si lega sempre più a quello dei giovani Cacciatori, soprattutto al magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuto e ricordi sepolti nella memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino ad allora. Clary desidera solo ritrovare la madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più di quanto non creda...
  • .



La Mondadori di recente ha ristampato i primi volumi di Shadowhunters (solo però la serie principale, ovvero TMI) a 5 euro nel formato ultra-extra tascabile: no, non intendo il flipback, che non ho avuto ancora l'onore (o l'orrore, dipende dai punti di vista) di provare, e che credo non proverò per molto tempo, visto la mia riluttanza a investire dieci euro in un aggeggio minuscolo del genere. (per intenderci, io sono quella che sul kindle usa i caratteri grandi!)
In ogni caso, mi vergogno quasi ad ammetterlo, non avevo mai letto niente di questa serie: non so, sarà la presenza dei demoni, sarà che ho sempre preferito altre letture. 
Così, dopo aver letto recensioni che più positive non si può, questa provvidenziale ristampa è stato come un canto di una sirena per me. Diceva: "Comprami, comprami e non te ne pentirai..."
Visto l'entusiasmo dei lettori di fronte all'ultimo della serie, io ho ceduto. Così, la prima volta che sono passata da una libreria, ho comprato il primo, al quale, meno male, hanno rimesso la copertina italiana e non la locandina del film. (Aprendo una parentesi sulle copertine: quelle italiane alla fine non sono poi così orrende, nonostante la faccenda dei tre graffi, anzi diciamo che non mi dispiacciono! Le cover americane della prima trilogia non mi piacciono, mentre le ultime, quelle sì che sono dei capolavori, ma di questo ne parleremo in seguito)
Mi sono limitata solo al primo perché, a parte che non ero sicura che alla fine mi sarebbero piaciuti, appena l'ho aperto, i miei occhi si sono rivoltati di fronte alla dimensione minuscola dei caratteri (in fondo, i romanzi degli Shadowhunters non sono proprio quel che si dice dei piccoli libri e rimpicciolirli in quel formato comportava la riduzione dei caratteri)
Tuttavia... Vale davvero la pena perdere la vista per Cassandra Clare?   
La risposta è sì.
Gli occhiali necessari per
leggere questa edizione
Ho divorato Città di Ossa. Mi è piaciuto molto, non sono giunta al punto di adorare con tutto il cuore questa serie perché ancora non sono totalmente coinvolta nella storia, ma è solo questione di tempo. Perché The Mortal Instruments, il nome originale di questa saga, ha enormi potenzialità, e nei libri successivi la Clare ha tutto il tempo di svilupparle.
Comunque Città di Ossa è uno dei migliori esordi che abbia mai letto. Come si può iniziare una serie in maniera così... perfetta?

Perché non saprei come definirla in altre parole. Nonostante sia un libro che deve introdurre alla storia non ha parti noiose, al contrario: è un romanzo molto equilibrato, tra parti descrittive, dettagliate come uno dei quadri di Jocelyn, azione e spiegazioni del passato che, nonostante creino numerosi misteri, finiscono comunque per risultare esaustive.
Il modo con cui l'autrice rappresenta il mondo degli Shadowhunters è incredibile: leggendo ho avuto l'impressione di avere a che fare con una società segreta reale, tanto è ben organizzata, nonostante siamo ancora al primo libro e si debbano ancora approfondire molte cose. Tuttavia ho apprezzato tantissimo la presenza di leggi, norme e associazioni che regolano i Cacciatori, e anche la creazione della loro patria, Idris (e Alicante, che io credevo fosse in Spagna). Non solo...

Anche la struttura della narrazione mi ha convinto parecchio: le parti più lente sono alternate a capitoli rapidi, dove l'azione ti porta a voltare pagina convulsamente, chiedendoti in continuazione "ma cosa accadrà ora?"

Per non parlare dei personaggi. Mi sono piaciuti praticamente tutti (quel praticamente è riferito ad Alec, che per mezzo libro non mi è andato proprio giù), in particolare la coppia di protagonisti, Clary e Jace. Clary è... lasciatemelo dire, finalmente una protagonista che non ciondola qua e là, ma che si dà da fare! (Beh, in realtà le eroine ultimamente spopolano, ma appartengono di solito ad un altro genere letterario)

Immagine presa dal film, uscito nel 2013
E Jace... Mi piace. Non che mi piaccia nel senso da fangirl "Jace ti amo, eccetera..." ma credo che sia un personaggio interessante, con i suoi pregi (come il sarcasmo e il senso dell'umorismo) e i suoi difetti (come la sua immensa vanità... Che finisce per renderlo ancora più divertente!).

Anche Simon mi è piaciuto, e persino Isabelle, nonostante all'inizio mi stesse un po' antipatica a pelle (forse risentivo del punto di vista di Clary, nonostante la storia sia narrata in terza persona e questo forse non è il massimo del coinvolgimento).

Insomma, la valutazione è alta, non c'è che dire, sicuramente, a mio avviso quattro stelle con un più. Perché non cinque stelline? Beh, è solo il primo libro e ci sono cose che possono essere migliorate, e sono praticamente certa che Cassie lo farà (si, sono passata da Clare a un più confidenziale Cassie... Anch'io ormai mi sento presa dai Shadowhunters!) 






sabato 9 agosto 2014

Il giro del mondo in 80 libri: #2 Corea del Sud

Buongiorno! Oggi è una gran bella giornata soleggiata... Quindi, dalle mie parti, questo significa solo una cosa: mare! Ed è proprio al mare che ho scoperto questo piacevolissimo romanzo di Anna Premoli, che rientra nella rubrica "Il Giro del Mondo" per la sua particolare ambientazione...
Essendo l'autrice appassionata di drama coreani ha deciso di ambientare la storia proprio in Corea del Sud, e alla fine, secondo me, questa si è rivelata proprio una scelta vincente! 
Vediamo la recensione...



TITOLO: Come inciampare nel principe azzurro
AUTORE: Anna Premoli
COLLANA: Anagramma Newton Compton
PREZZO (RILEGATO): 9,90€ - 5,90
PREZZO (EBOOK): 3,90

TRAMA: Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero?
È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende affatto facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!


Quando si legge in pubblico capita di doversi trattenere nel caso la lettura risultasse particolarmente emotiva. Mi ricordo che quando terminai Colpa delle Stelle al mare dovetti indossare gli occhiali da sole più scuri che avevo per evitare che tutta la spiaggia notasse i miei occhioni lucidi di lacrime.
Questo invece è un caso decisamente più piacevole. Sì, ho dovuto di nuovo rimettere gli occhialoni scuri, amorevolmente soprannominati da un mio compagno di classe "occhiali a mosca" ma per nascondere le lacrime dovute alle risate, e poi mi sono anche dovuta contenere: gli schiamazzi non sono accettati in spiaggia.

Ebbene sì: Come inciampare sul principe azzurro è stata una delle letture più divertenti degli ultimi mesi. Era da un bel po' che non mi concedevo una grossa risata con un romanzo e questo libro, leggero come solo una sana lettura estiva può essere (consigliata anche durante il periodo invernale) me ne ha fatte fare tante.

Non che avessi molte aspettative: cercavo solo un libro che non fosse noioso. Venivo da una lettura che ho praticamente abbandonato a metà (da riprendere a data da destinarsi) e volevo qualcosa di totalmente diverso. soprattutto, cercavo qualcosa che non mi facesse sbadigliare dalla noia.
E Anna Premoli regala una storia che non è assolutamente noiosa, al contrario, la definirei "spumeggiante"!

Ho adorato Maddison, la protagonista, fin dal primo capitolo. Mi ricordava fin troppe persone di mia conoscenza, all'apparenza lavorative ma in realtà più propense a non muovere un dito per l'intera giornata.  Eppure il senso dell'umorismo della protagonista è impagabile, e contribuisce non poco alla buona riuscita della storia.
In due parole: lo adoro.
La skyline di Seoul
dove è ambientata buona parte del romanzo
Anzi, visto che parliamo della protagonista, la adoro, con tutti i suoi pregi, in particolare oltre all'umorismo cito l'aspetto fisico praticamente impeccabile, alta 1,80, bionda, occhi verdi... e pensare che se ne lamenta!) e i suoi difetti (meglio scoprirli durante la lettura... altrimenti dove sta il divertimento?)

La storia in sé non è il massimo dell'originalità, ricorda molti film romantici che trasmettono il pomeriggio in televisione: tuttavia la banalità non influisce particolarmente sul mio gradimento del romanzo grazie anche alla scelta dell'autrice, assai azzeccata, di ambientare parte della storia in Corea del Sud. Questa sì che è una decisione insolita!
Infatti mi sono piaciuti i riferimenti alle tradizioni locali e anche alla cucina tradizionale (i terribili kimchi vi perseguiteranno per tutta la lettura): da appassionata di cucine esotiche come faccio a non condividerli!

Lo stile dell'autrice non è elaborato o particolare, non è né eccessivamente discorsivo, né troppo "telegramma", ma si avvicina molto al modo di pensare che io ho, per esempio, e questo mi è piaciuto molto. Difatti, nonostante abbia un'etica differente da quella della protagonista mi sono potuta immedesimare facilmente in Maddison, nei suoi dubbi riguardo al trasferimento, al suo capo e... nella sua ostinazione nel voler dormire e mangiare italiano!

Vogliamo aprire una parentesi sul capo. Mark... È Mark! Coreano ma con passaporto americano, insopportabile ma adorabile al tempo stesso, mi ha colpita dalla sua prima apparizione in scena. I suoi battibecchi con Maddison, poi, sono fantastici.
Sì, perché esistono battibecchi e battibecchi: se sono scritti male sono pesanti e banali, ma quando sono fatti bene fanno la differenza tra una lettura piacevole e una divertente!

Così ho divorato questo romanzo in un baleno. Ho apprezzato praticamente tutti i personaggi, caratterizzati abbastanza da poter essere distinti l'uno dall'altro, dai giovani coreani, al fratello e alla nonna di Mark, e mi ha colpito in maniera positiva l'ambientazione varia: da Londra a Seul, passando per New York e  località coreane dai nomi impronunciabili.

Insomma, le sue quattro stelline e anche qualcosa di più le vale tutte. Cos'altro potevo desiderare da una lettura estiva? Promosso a pieni voti, con tanto di sorrisone soddisfatto stampato sulla faccia della lettrice!