venerdì 25 luglio 2025

Recensione: A Marvellous Light - Freya Marske

Ciao a tutti. Oggi vi parlo di un libro pubblicato nel 2020 e mai tradotto (anche se mai dire mai) in italiano: A Marvellous Light di Freya Marske, primo volume della The Last Binding Trilogy, una serie fantasy storica con tematiche queer. 

TITOLO: A Marvellous Light 
AUTORE: Freya Marske 
COLLANA: Tor Books 
PREZZO (CARTACEO): 15,00€ 
PREZZO (EBOOK): 10,99€
TRAMA [ENG]: Red, White & Royal Blue meets Jonathan Strange & Mr Norrell in debut author Freya Marske’s A Marvellous Light, featuring an Edwardian England full of magic, contracts, and conspiracies.
Robin Blyth has more than enough bother in his life. He’s struggling to be a good older brother, a responsible employer, and the harried baronet of a seat gutted by his late parents’ excesses. When an administrative mistake sees him named the civil service liaison to a hidden magical society, he discovers what’s been operating beneath the unextraordinary reality he’s always known.
Now Robin must contend with the beauty and danger of magic, an excruciating deadly curse, and the alarming visions of the future that come with it—not to mention Edwin Courcey, his cold and prickly counterpart in the magical bureaucracy, who clearly wishes Robin were anyone and anywhere else.
Robin’s predecessor has disappeared, and the mystery of what happened to him reveals unsettling truths about the very oldest stories they’ve been told about the land they live on and what binds it. Thrown together and facing unexpected dangers, Robin and Edwin discover a plot that threatens every magician in the British Isles—and a secret that more than one person has already died to keep.


A Marvellous Light, romanzo d'esordio della scrittrice australiana Freya Marske, è un fantasy m/m ambientato nella Londra di inizio Novecento ancora inedito in Italia, primo volume di una trilogia che mescola magia e romance queer.
Chi ha scritto le premesse di questo libro, stampate sulla copertina, ci sa fare: Magic, Murder, Mystery, tre M che sanno attirare la mia attenzione come una calamita.
Peccato che, come spesso accade, ad alte aspettative non corrisponde un'opera all'altezza.
Con questo non sto dicendo che A Marvellous Light sia un brutto libro o che non mi sia piaciuto, ma solo che mi aspettavo un qualcosa di più.
Procediamo però con ordine.
Robin Blythe è diventato baronetto alla morte dei genitori: per una serie di errori amministrativi non solo viene a conoscenza dell'esistenza della magia, ma entra anche in contatto con Edwin Courcey, erede di un'importante famiglia inglese e rappresentante in una società segreta di soli maghi.
Inoltre, come se non bastasse, Robin viene pure maledetto.
Nel tentativo di rompere la maledizione, Edwin e Robin si trovano a dover indagare su una misteriosa scomparsa, su una serie di omicidi e, cosa ancor più spaventosa, sui sentimenti che i due stanno iniziando a provare l'uno per l'altro.
A Marvellous Light è un romanzo sulla carta davvero molto carino. Ho apprezzato parecchio l'idea di una società segreta di maghi radicata nella realtà della Londra Edoardiana, e i due personaggi principali non solo sono molto cute, ma hanno anche una discreta chimica che ti porta a tifare per loro fin dalle loro prime interazioni.
Eppure, ci sono altri aspetti che non mi hanno convinto.
Il principale problema di questo libro è che mi è mancata totalmente la parte storica. Se l'autrice prendesse il romanzo così come è scritto, e cambiasse l'ambientazione spostandola nella Londra del 2025, lasciando il resto, dialoghi inclusi, così com'è, dubito che qualcuno noterebbe la differenza. Posso capire la scelta di scrivere un romanzo pseudo-storico in stile Bridgerton (con tanto di elementi fantasy da me particolarmente apprezzati), ma almeno anche nella serie Netflix, in mezzo alle millemila inesattezze storiche, si sforzano di parlare come se fossero nel XIX secolo.
Per quanto A Marvellous Light sia ambientato un centinaio di anni dopo (e dunque la lingua abbia subito un'inevitabile evoluzione), non credo che il modo di esprimersi delle classi altolocate (perché ricordiamo che sia Robin che Edwin appartengono all'elite londinese) possa essere così diretto e moderno, come invece viene rappresentato nel romanzo.
Anche la prosa di Freya Marske è un po' troppo contemporanea per il tipo di storia che l'autrice vuole narrare. In generale, lo stile comunque non mi è dispiaciuto, essendo comunque diretto e privo di troppi fronzoli, ma questa semplicità è finita per cozzare con l'ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi.
So che è difficile scrivere un romanzo storico (o fanta-storico come in questo caso) e che l'autrice è una debuttante, ma mi sarei aspettata comunque più ricerca e attinenza al periodo in cui la storia si svolge.
Per fortuna i personaggi mi sono piaciuti parecchio. Pur non rispecchiando lo stereotipo del giovane gentiluomo della Londra Edoardiana, ho apprezzato sia Robin, che copre il ruolo del "classico protagonista inconsapevole che scopre un mondo a lui sconosciuto" che Edwin, a tratti forse più saccente, ma comunque intrigante. Sono soddisfatta del modo in cui l'autrice ha gestito le dinamiche fra loro e ho apprezzato anche le (contenute) scene spicy, che hanno dato un tocco frizzante alla narrazione.
In conclusione, la mia valutazione è di tre stelline, con un più. In sé, A Marvellous Light mi è piaciuto, ma non posso ignorare che con una maggior cura, soprattutto nell'aspetto storico, sarebbe potuto essere un romanzo addirittura migliore.
In ogni caso leggerò anche il secondo volume della serie, dedicato a Maud, sorella minore di Robin, sperando che l'autrice abbia mantenuto una maggiore attinenza all'epoca in cui ha deciso di ambientare le sue opere.  

Nessun commento:

Posta un commento