martedì 13 settembre 2022

Recensione: I lupi dorati - Roshani Chokshi

Ciao a tutti. Purtroppo oggi vi parlo della più grande delusione di questo 2022: avevo aspettative altissime su I lupi dorati di Roshani Chokshi, la nuova uscita targata Oscar Vault, ma qualcosa purtroppo non è andata come mi aspettavo...

TITOLO: I lupi dorati   
AUTORE: Roshani Chokshi
COLLANA: Oscar Vault 
PREZZO (CARTACEO): 24,00€ 
PREZZO (EBOOK): 11,99€ 
TRAMA: 1889. L’Esposizione Universale ha immesso nuova linfa alla città di Parigi, ma ha anche portato alla luce antichi segreti. Nessuno conosce le oscure verità quanto Séverin Montagnet-Alarie, cacciatore di tesori e ricco albergatore. Il potentissimo ordine di Babel lo contatta per costringerlo ad aiutarli in una missione, e Séverin si trova così a inseguire un tesoro che mai avrebbe immaginato: la sua vera eredità.



I lupi dorati, o se preferite il titolo originale The Gilded Wolves, è il primo volume di una trilogia young adult piuttosto conosciuta negli Stati Uniti, opera prima di Roshani Chokshi, autrice statunitense di origini indo-filippine Ne avevo sentito parlare molto bene in giro fra le blogger americane e, quando a fine luglio la Fairyloot ha pubblicizzato il set in edizione speciale, sono arrivata a due passi dal comprarlo.
Meno male, però, che l'ho lasciato nel carrello.
I lupi dorati per me è stato una vera e propria delusione. Forse se l'avessi letto qualche anno fa mi sarebbe piaciuto di più, ma non credo sarebbe stata comunque una lettura da cinque stelline.
In ogni caso ho fatto fatica a terminarlo, e questo perché ho trovato il romanzo più piatto di una sogliola. 
L'inizio non è altro che un ammasso di informazioni su un world-building abbastanza confuso, che non solo non sono riuscita a comprendere, ma che mi è sembrato anche una gigantesca occasione sprecata.
Perché sulla carta I lupi dorati aveva tutti gli elementi per piacermi: un'ambientazione affascinante, la Parigi di fine Ottocento, un'insieme di società segrete (o almeno, io le ho interpretate così), tesori nascosti e pericolosi. 
Però se già nei primi capitoli ho faticato a sentirmi un minimo coinvolta dalle vicende dei personaggi, con il procedere della narrazione la situazione anziché migliorare è peggiorata. 
La trama, nonostante abbia diversi enigmi e scene d'azione non è riuscita a coinvolgermi. Mi è mancata quell'adrenalina, quella tensione che spinge a dare fiducia a una storia e a proseguire nella lettura. I lupi dorati mi aveva promesso molte cose, ma non ne ha mantenuta mezza. 
Tra l'altro, mi duole dirlo, ma I lupi dorati è un'americanata che di europeo ha solo l'ambientazione. 
Parigi infatti non è altro che una cartolina, un luogo di sicuro più affascinante di Washington DC per ambientare una storia. Purtroppo però non mi sono sentita a Parigi neanche se l'autrice mi descriveva i luoghi simbolo della città, e, soprattutto non mi sono minimamente sentita nell'Ottocento. 
È un difetto che ho riscontrato in molti romanzi young adult (e non solo americani). Spesso gli autori scrivono con la loro mentalità degli anni Duemila, per mostrare protagonisti, e soprattutto protagoniste, forti e determinati, ma scontrandosi di fatto con la mentalità dell'epoca, che vedeva un maschilismo dominante e una mentalità di fatto molto chiusa.
Sono pochi gli autori che sono riusciti a creare protagonisti credibili in un contesto del genere, e la Chokshi non è a mio avviso fra questi. Laila, una ballerina di origine indiana che nasconde un oscuro segreto, e Zofia, una geniale ebrea di origine ungherese, sono due esempi di ragazze forti e fragili al tempo stesso, ma non direi certo che sono due ragazze della Parigi dell'Ottocento (anche perché nessuna di loro è parigina, ma lasciamo stare...). 
In generale tutto il cast di personaggi, in cui l'inclusività regna sovrana (che non è un male, anzi, ma che a mio avviso non è stata trattata in modo coerente con l'epoca in cui il libro è ambientato), non mi ha dato l'impressione di essere anche solo un poco verosimile. 
Ok che siamo in un fantasy, ma da un libro ambientato in una città reale e che tratta l'argomento magico con molto realismo mi sarei aspettata qualcosa di meno improbabile. 
Lo stile della Chokshi non è male, ma non rientra tra i miei preferiti. I capitoli sono lunghi il giusto, e la prosa è abbastanza scorrevole, ma a un certo punto mi sono trovata a continuare la lettura solo perché dovevo scrivere questa recensione.
Non c'era niente, dall'immedesimazione nei personaggi alla voglia di vedere come si conclude una storia, che mi spingesse a continuare. 
E questo secondo me è forse anche più triste che scoprire di odiare un romanzo con tutto il cuore.
L'autrice poi sceglie di alternare i punti di vista di vari personaggi, creando capitoli, come quelli narrati da Laila, piuttosto interessanti, gliene devo rendere altro, mentre altri, come quelli di Zofia o la maggior parte di quelli dedicati a Séverin, pesanti e interminabili. 
Dunque la mia valutazione è di due stelline. 
Avevo aspettative alte nei confronti de ai lupi dorati, ero sicura che mi sarebbe piaciuto e invece si è rivelato la più grande delusione letteraria di questo 2022. Spero comunque che vogliate leggere questo libro per farvi la vostra opinione: dopotutto Hide di Kiersten White ha ricevuto dalle mie colleghe blogger solo recensioni negative, eppure a me è piaciuto moltissimo.  

 

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