Ciao a tutti. Il blog si è preso una pausa di quasi un mese. Nel mentre ho letto parecchio, viaggiato parecchio e scritto poche recensioni, ma nei prossimi giorni vi aspettano non una, non due ma ben quattro (se non cinque!) recensioni. La prima è quella di uno storico, La ladra di profumi che mi ha catapultata direttamente a Parigi durante la seconda guerra mondiale...
TITOLO: La ladra di profumi AUTORE: Timothy Schaffert
COLLANA: Garzanti
PREZZO (CARTACEO): 17,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Parigi 1941. Clementine chiude con attenzione la delicata boccetta di profumo. Sa di essere l'unica capace di creare l'essenza giusta per ogni persona e per ogni occasione. Ma non questa volta. Intorno a lei la città rimbomba sotto i colpi dell'assedio nazista. Clementine è scappata a Parigi per ricominciare dopo anni in cui ha usato l'arte profumiera per truffare le persone e ottenere da loro tutto ciò che voleva. È scappata a Parigi per sentirsi al sicuro. Ma ora teme che non possa più essere così. Oskar Voss, un influente membro del partito nazista, si è accorto del suo talento e ha bisogno di lei per scoprire la formula di un profumo potenzialmente letale. Un profumo da proporre a Hitler come arma segreta. Clementine sente con forza il richiamo del proprio passato, ma sa che cedere sarebbe sbagliato. Che, se collaborasse, la vita di migliaia di ebrei, compresa quella della sua amica Zoé, sarebbero ancora più in pericolo. Mentire è sempre stata la sua più grande dote, ma quando tutto quello che ti è più caro è a rischio, non è semplice. La sua scaltrezza, però, può tornarle utile, perché sa come raggiungere i propri obiettivi grazie al profumo giusto. Non le resta che aprire il suo laboratorio e cercare di fermare il piano di Oskar Voss, anche se questo vuol dire compiere le azioni più temerarie della sua vita e mettersi in gioco in prima persona. Solo i segreti della profumeria possono salvarla. La ladra di profumi ha conquistato l'America e l'Inghilterra. Per molte testate, tra cui «Los Angeles Times» e «Publishers Weekly», è uno dei libri più belli dell'anno. In fondo, bastano pochi ingredienti per capire il forsennato passaparola scatenato dai lettori: Parigi, i profumi e la seconda guerra mondiale. A cui va aggiunta una protagonista unica, piena di difetti, ma dotata anche di grande coraggio.
Negli anni ho letto parecchi romanzi ambientati durante la seconda guerra mondiali e alcuni fra questi erano ambientati nella Francia occupata dai nazisti.La ladra di profumi, a livello di trama, non si distacca troppo da questi libri: abbiamo una protagonista, Clementine, che vive nella Parigi occupata e che ritrova suo malgrado coinvolta nella Resistenza, dove ha l'occasione per salvare il suo paese e le vite di ebrei innocenti.Quello che però distingue il libro di Timothy Schaffert dagli altri è sicuramente la sua atmosfera. Con atmosfera mi riferisco a quell'insieme di sensazioni ed emozioni che si generano durante la lettura e che sono dovute non solo alla stile dell'autore (che contribuisce in buona parte) ma anche alle ambientazioni e alla caratterizzazione dei personaggi.A La ladra dei profumi non manca nessuno di questi elementi che consentono a questo libro di emergere fra le tante opere che trattano le stesse tematiche.Partendo dalle ambientazioni Parigi è sempre Parigi, anche in tempo di guerra. Ho apprezzato che l'autore abbia descritto parecchi café e locali (che hanno un ruolo fondamentale nella storia) in modo minuzioso. Dopotutto, la nota finale di oltre pagine descrive più che bene l'enorme lavoro si ricerca storica dell'autore. Questo lavoro si riflette nom solo nelle ambientazioni, ma anche nella professione della protagonista.Clementine, infatti, è una profumiera. I profumi sono la sua vita, e, nonostante un passato oscuro e travagliato, saranno proprio i profumi a fare in modo che Clementine diventi, a suo modo, un'eroina, seppur sopra le righe e non-convenzionale.Clementine infatti ci appare diversa fin dalla sua prima apparizione, vestita con uno smoking maschile in un locale jazz parigino. Non è un personaggio convenzionale, prima di tutto per l'età, perché è difficile al giorno d'oggi trovare libri con protagoniste ultrasettantenni, soprattutto se pensiamo all'epoca in cui vive, e non è nemmeno semplice da apprezzare, con la sua doppia vita e le sue contraddizioni. Eppure ci si affeziona comunque a Clementine, nonostante i difetti, così come è facile affezionarsi agli altri personaggi, da Blue e Day, la famiglia d'adozione parigina di Clementine, fino alla misteriosa Zoé, cantante famosa e vecchia conoscenza del passato della protagonista.L'autore svolge un egregio lavoro di caratterizzazione anche e soprattutto con i personaggi femminili, al punto che, se non lo avessi cercato su Google, avrei creduto che Timothy Schaffert fosse una donna sotto pseudonimo, Infine, la scrittura. Lo stile di Schaffert è magico. Basta leggere le prime pagine del romanzo per ritrovarsi catapultati a Parigi, una Ville Lumière che riesce comunque a splendere, nelle sue vie nascoste, nei suoi locali clandestini, anche nei periodi più bui. Tuttavia, se c'è un difetto che posso evidenziare di questa storia è il fatto che ogni tanto si perda nelle sue descrizioni e nei suoi discorsi. Timothy Schaffert non è un debuttante e sa il fatto suo, tuttavia a volte ho avuto, durante la lettura, l'impressione che volesse privilegiare la forma alla sostanza. Va bene che il libro si intitola La ladra di profumi e che le descrizioni vivide dei profumi di Clementine sono parte stessa della trama, ma, a volte, ho trovato la narrazione troppo lenta e stagnante.Dunque la mia valutazione è buona, quattro stelline, ma con un meno, perché La ladra di profumi, pur nel suo innovare una storia già sentita, ha alcuni difetti che nom posso ignorare. In ogni caso se amate Parigi, vi piacciono le storie ambientate durante la seconda guerra mondiale, e magari siete rimasti affascinati dal Profumo di Suskind, allora questo romanzo potrebbe fare al caso vostro.
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