lunedì 20 aprile 2020

Recensione: Sorcery of Thorns - Margaret Rogerson

Buongiorno. Oggi vi pubblico la recensione del primo libro che ho letto per la Empire of Fantasy & Sci-Fi Reading Challenge organizzata da Giusy del blog Divoratori di Libri.
Per questo libro ho soddisfatto gli obiettivi:
  • Un epic o high fantasy
  • Un libro con altre creature magiche

TITOLO: Sorcery of Thorns
AUTORE: Margaret Rogerson 
COLLANA: Margaret K. McElderry Books
PREZZO (CARTACEO): 17,50€
PREZZO (EBOOK): 12,20€
TRAMA [ENG]: “A bewitching gem...I absolutely loved every moment of this story.” —Stephanie Garber, #1 New York Times bestselling author of the Caraval series
“If you loved the Hogwarts Library…you’ll be right at home at Summershall.” —Katherine Arden, New York Times bestselling author of The Bear and the Nightingale
From the New York Times bestselling author of An Enchantment of Ravens comes an “enthralling adventure” (Kirkus Reviews, starred review) about an apprentice at a magical library who must battle a powerful sorcerer to save her kingdom.
All sorcerers are evil. Elisabeth has known that as long as she has known anything. Raised as a foundling in one of Austermeer’s Great Libraries, Elisabeth has grown up among the tools of sorcery—magical grimoires that whisper on shelves and rattle beneath iron chains. If provoked, they transform into grotesque monsters of ink and leather.
Then an act of sabotage releases the library’s most dangerous grimoire, and Elisabeth is implicated in the crime. With no one to turn to but her sworn enemy, the sorcerer Nathaniel Thorn, and his mysterious demonic servant, she finds herself entangled in a centuries-old conspiracy. Not only could the Great Libraries go up in flames, but the world along with them.
As her alliance with Nathaniel grows stronger, Elisabeth starts to question everything she’s been taught—about sorcerers, about the libraries she loves, even about herself. For Elisabeth has a power she has never guessed, and a future she could never have imagined



Avevo sentito meraviglie su Sorcery of Thorns, il secondo romanzo di Margaret Rogerson, onnipresente lo scorso anno sui profili social dedicati alla lettura anche, e soprattutto, per merito della splendida copertina disegnata da Charlie Bowater, un'illustratrice inglese conosciuta soprattutto per i suoi disegni dedicati alle opere di Sarah J. Maas.
Tutti che ne esaltavano trama, personaggi e ambientazioni, specie in confronto al romanzo d'esordio della stessa autrice, An Enchantment of Ravens, che molti non considerano all'altezza di Sorcery of Thorns.
Per quanto io stessa concordi che Sorcery of Thorns abbia molti pregi, devo dire che la sua lettura non mi ha pienamente conquistata. Mi è piaciuto, certo, ma non mi ha preso come invece hanno fatto fantasy, sempre in inglese ma meno social, come The Wicked Saints e The Guinevere Deception.
La protagonista Elizabeth, è una ragazzona altissima che ha passato tutta la sua infanzia nella Grande Biblioteca di Summerhall, tra i grimoires, libri magici e dotati di una propria personalità, e i warden, guardiani che hanno il compito di occuparsi di questi volumi tanto intriganti quanto pericolosi.
Elizabeth, che è stata abbandonata da piccola, non è mai uscita da Summerhall e la biblioteca rappresenta tutto il suo mondo: peccato che tutto il suo piccolo mondo viene distrutto a seguito di un attacco alla biblioteca e alla conoscenza di Nathaniel Thorn, stregone dotato di un senso dell'umorismo pungente e, in teoria, nemico dei bibliotecari.
Le premesse di Sorcery of Thorns sono magnifiche, specialmente per chi come me adora i fantasy e le librerie: tuttavia, durante la narrazione, ho sempre avuto l'impressione che mancasse qualcosa a questo libro.
Cover alternativa (Owlcrate)
Esaminando per esempio il world-building, posso dirvi subito che è di grande impatto, con questo mondo in cui ci sono biblioteche che nascondono i segreti della magia e alcuni libri sono dotati di una propria volontà, però le fondamenta di questa ambientazione sono fragilissime.
L'autrice, forse anche a causa del fatto che il romanzo è autoconclusivo, si è limitata a descrivere solo superficialmente in mondo in cui si svolge la vicenda: capisco che troppi dettagli inutili finiscano per annoiare il lettore, e che certi misteri è meglio che rimangano tali, però avrei voluto saperne di più sulla magia e sui grimoire, che vengono trattati alla stregua di mere note di colore.
I personaggi, non facendo il volume parte di una serie, sono pochi e, per questo, ben descritti: su tutti spiccano Elizabeth, la protagonista, Nathaniel, il co-protagonista maschile e Silas, il demone che funge da servitore di Nathaniel e della sua famiglia.
Devo dire che la Rogerson è riuscita a caratterizzare meglio i personaggi maschili che quelli femminili: mentre Nathaniel e Silas si distinguono subito, il primo per il fascino e l'ironia che riesce a esercitare specialmente sulle lettrici, e il secondo per l'originalità sul suo personaggio, Elizabeth, nonostante le sue potenzialità, rimane piuttosto scialba per la maggior parte della narrazione e l'autrice non riesce a infondere pathos nemmeno nella risoluzione dei misteri che la circondano.
Anche lo stile non mi ha convinto al 100%: in realtà Margaret Rogerson non scrive male, anzi, le sue doti da narratrice sono superiori alla media. Tuttavia, proprio come nella caratterizzazione di Elizabeth, secondo me deve fare ancora grandi progressi nella gestione della tensione narrativa: spesso nei combattimenti o nella risoluzione dei misterioi non ho mai avvertito quel pathos, quella adrenalina che rende avvincente la lettura del romanzo.
Inoltre alcuni capitoli li ho trovati lenti e pesanti.
A proposito di questo vorrei spendere sulle mie abitudini di lettura: per quanto mi riguarda se, quando leggo in italiano mi è possibile saltare una parola o due e capire lo stesso il senso del paragrafo, in inglese non ci riesco proprio e dunque tendo a trovare i libri in lingua più noiosi rispetto alle loro traduzioni. Questo è esattamente ciò che mi è capitato per Sorcery of Thorns: magari leggendolo in italiano avrei trovato interessanti anche le parti più lente ma, purtroppo, la traduzione di questo titolo non è ancora disponibile e, a causa della crisi dell'editoria dovuta al Covid, non so nemmeno se lo sarà in tempi brevi.
Quindi? La mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Sorcery of Thorns si è rivelata una lettura molto carina e con personaggio maschile, Nathaniel Thorn, che in poche pagine è riuscito a conquistarmi, tuttavia, devo dire che, forse a causa delle mie aspettative altissime, non sono rimasta pienamente soddisfatta.
Ciononostante, anche a fronte di trilogie, quadrilogie e oltre, non è sempre facile trovare un buon fantasy che sia anche autoconclusivo e, nonostante i difetti, posso dire che Sorcery of Thorns rientra, a mio avviso, in questa categoria.




2 commenti:

  1. Anch'io quando leggo in inglese nelle parti più lente mi annoio, cosa che mi è successo con il libro della Stiefvater, quando in realtà leggendola in italiano apprezzato tantissimo la lentezza.
    Comunque i libri della Rogerson mi ispirano. Spero che qualcuno li traduca!

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    1. Me lo auguro! È un titolo che vedrei molto bene nel catalogo della HarperCollins Italia, spero che considerino di opzionarlo.

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